Nel tempo di un sorriso





Era tutto successo all'improvviso.

Ogni cosa era finita.

Ogni cosa era ricominciata.

Il punto in cui Damon era scomparso era ancora illuminato dal fascio di luce dell'eclissi.

Lei e lui si erano guardati, come quattro mesi prima, come sempre.

Come mai, prima di quel momento.

Lei e Damon si erano guardati dentro per l'ultima volta.

Era così facile guardarsi dentro, stando vicini.

Era facile come respirare, ma era più bello e appagante.

Damon le aveva detto che di sicuro lei non avrebbe voluto stare con lui in quel momento e le aveva sorriso timidamente.

Lei aveva ricambiato il sorriso e gli aveva risposto: "Non esattamente".

Perché quel fascio di luce che li aveva abbagliati mentre si guardavano, si parlavano, si sorridevano sembrava aver decretato una vera e propria presa di coscienza, una realizzazione che fino a quel momento non aveva colpito Bonnie.

Damon era la persona migliore che potesse capitarle in quel purgatorio bloccato nel tempo.

Era migliore di quanto lei pensasse.

E si era ritrovata a farglielo capire con quelle due piccole parole, mentre la luce li illuminava e toglieva l'ultimo strato di oscurità tra la consapevolezza che Damon non fosse la persona che voleva in quel momento e la certezza che fosse esattamente quello di cui lei aveva sempre avuto bisogno. Era successo così, all'improvviso, nel tempo di un sorriso.

E ne aveva avuto la conferma quando Damon era accorso a salvarla, dopo che Kai l'aveva ferita. Lui, lui che sarebbe potuto tornare a casa, aveva scelto di correre ad aiutarla.

L'aveva stretta tra le braccia e le avrebbe offerto il suo sangue se solo lei non si fosse resa conto che Damon non poteva restare con lei, non quando stava finalmente per esaudire il suo desiderio. Tornare a casa.

L'unica cosa che per lui non aveva mai smesso di contare in quei lunghi mesi.

Tornare dalla donna e dal fratello che amava.

Bonnie non poteva sopportare che il suo desiderio non si esaudisse per colpa sua.

Così, l'aveva spinto via da sé.

Lontano nello spazio e nel tempo.

E, nel tempo di un sorriso, di un ultimo sguardo, lui l'aveva guardata, protestando perché lei, come sempre, si era dimostrata la solita testarda pronta al sacrificio e lui, lui non era riuscito a impedirglielo.

Non aveva neanche avuto il tempo di dirle addio prima di essere inghiottito da quel vortice di luce. Era scomparso.

Bonnie si era accasciata a terra e aveva chiuso gli occhi.

Non c'era più niente che valesse la pena guardare lì intorno, lì dentro.

Non c'era più niente che le facesse battere il cuore per la frustrazione, il fastidio, il furore di un contrasto che sempre ci sarebbe stato per celare, per mostrare quello che infuriava dentro le loro anime contrastate e compatibili.

Era tutto successo all'improvviso.

Ogni cosa era finita.

Ogni cosa era ricominciata.

Ma lei, lei non aveva voglia di ricominciare senza di lui.

Di rivivere lo stesso eterno giorno in una Mystic Falls senza quel fastidioso bastardo che aveva trovato il modo di entrarle nel cuore, più di quanto avrebbe mai ammesso.

Perché, nel tempo di un sorriso, si era resa conto che valeva la pena sacrificarsi per Damon.

A/N

Le scene condivise da Damon e Bonnie nella scorsa puntata sono stata bellissime e molto significative.
Mi piacciono troppo insieme e le emozioni che mi trasmettono sono sempre così tante.
Sono davvero bravissimi e, come i loro personaggi danno il meglio di sè quando sono insieme, anche loro, come attori, riescono a dare il meglio quando sono nella stessa scena *--*
Se questa non è sintonia, non so cos'altro possa esserlo.
Un abbraccio,
Gloria