CAPITOLO 1: GLI EROI
Coloro che ci accompagneranno in questa piccola, ma instensa avventura, sono 4: Matt, Luke, Billie e Peter, accompagnati dal mitico cucciolone infernale, Cerbero. Matt, figlio Poseidone (dio dei mari), è un ragazzo di sedici anni con i capelli castani, tendenti al nero, gli occhi di una sfumatura che va dall’azzurro al verde, passando per il viola; è alto, magro e pieno di muscoli, data la sua passione per il nuoto e qualunque sport che abbia a che fare con il mare; Luke, figlio di Atena (dea della saggezza), è un quindicenne mingherlino, con i capelli biondi e gli occhi castani, con una leggera nota grigia, che da dona loro un senso di vuoto interminabile, insomma, degli occhi che se guardati a lungo portano ad una specie di ipnosi dalla quale è davvero difficile uscire. Luke, alto circa 1.70 e di peso più o meno pari a 40 kg, è il tipico ragazzo che non punta sulla forza, ma sull’astuzia e sul ragionamento, che nella maggior parte dei casi lo portano ad inventare tranelli e piani davvero geniali per sconfiggere qualunque tipo di mostro o nemico; poi abbiamo Billie, uno dei semidei più incredibili che si possano trovare in giro per l’Europa, figlio di Apollo (dio del sole e delle arti); Billie è il classico tipo da spiaggia, biondo, con gli occhi azzurri, e con la capacità innata di essere una calamita per ragazze, semidivine o non; il carattere di Billie era qualcosa di davvero incredibile: all’apparenza superficiale e snob, ma in realtà un amico sincero di cui ci si può fidare ciecamente, un individuo talmente legato ai suoi amici da sacrificare la sua vita per loro. E poi c’è Peter, colui dal quale stanno tutti lontani e con il quale nessuno vuole parlare; insomma, il classico emarginato della situazione; Peter è figlio di Ade (dio degli inferi), ed ha davvero un’aria da morto vivente: la pelle bianco latte, i capelli nero pece e gli occhi grigio-azzurri, un colore davvero bellissimo che fa perdere ancora di più la ragione di quello degli occhi di Luke. Peter, il più insicuro semidio che si sia mai visto in Europa, che ha addirittura paura di chiamare Ade “papà”, perché teme la sua reazione (in effetti Ade è un po’ scorbutico, sapete?). Però è il più importante, il più fondamentale per la vita stessa dei nostri eroi semidivini.