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Autore: Niky_94    07/11/2014    1 recensioni
[I Dalton]
[I Dalton]Un altro paaaazzo sogno scaturito dalla mia mente malata :')
Anyway.... In questa FF, la famiglia Dalton (Joe, William, jack, Averell, Mamma Dalton) finisce catapultata a Silent Hill... BRR!! O_O''
NB! : La famiglia Dalton di questa FF si riferisce ai personaggi del telefilm "Lucky Luke", con Terence Hill ;)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il suono assordante della sirena si propagava per le strade deserte.
I cittadini, accalcati all'ingresso della grande chiesa, si spingevano gli uni contro gli altri, nel disperato tentativo di entrare nell'edificio.
Il sole era quasi completamente tramontato. Non c'era molto tempo.
Gli abitanti di Silent Hill sapevano che Loro stavano venendo a prenderli.

-Dov'é Nico? Dove si é cacciata?!- Jack Dalton domandò con voce disperata.
-Non può essere lontana.- affermò Joe Dalton.
William Dalton annuì. -Sono certo che sta bene, Jack... É una caposquadra, dopotutto... Conosce questo posto molto meglio di noi, riuscirà a trovarci, vedrai...-
Ma' Dalton si strinse forte al figlio Averell, singhiozzando piano. -La mia bambina... La mia bambina é sola là fuori...-
Joe la abbracciò. -Non piangere, mamma... Vedrai che la troveremo...-
-RAGAZZI!- strillò ad un tratto una voce dietro di loro.
I cinque si voltarono, e si trovarono di fronte la sorella, che correva verso di loro.
-Nico!- esclamarono tutti, correndole incontro. 
Joe la strinse forte. -Nico, piccola, stai bene?- le domandò in tono apprensivo.
La ragazza annuì. -Si, si, sto bene, Joe...-
-Dove ti eri cacciata?- chiese William, abbracciandola. -Ci hai fatto prendere un colpo!- aggiunse, con aria di rimprovero.
La ragazza non ebbe il tempo di rispondere, che si ritrovò tra le braccia della madre. -Piccola mia, stai bene? Che é successo, perché ti sei allontanata senza avvisarci? Eravamo così in pensiero...!-
Nicoletta arrossì, e la abbracciò forte. -Scusa, mamma...mi dispiace! Ho dovuto allontanarmi per recuperare una famiglia che era rimasta bloccata in casa per colpa di una macchina che si era schiantata davanti alla loro porta d'ingresso... Ho dovuto sfondare la finestra per farli uscire e portarli quì... Mi spiace di non avervi avvisato, ho visto che eravate al sicuro e che il mio amico Simon vi stava portando quì, e mi sono precipitata da quella famiglia... Non c'era più molto tempo, e così... Per favore, mamma, smetti di piangere... É tutto a posto adesso...-
Ma' Dalton annuì, e sciolse la figlia dall'abbraccio, regalandole un gran sorriso. Le prese il viso tra le mani e le diede un bacio sulla fronte.
La ragazza le sorrise timidamente, e si voltò di nuovo verso i fratelli.
Averell la prese tra le braccia. -Oh, sorellina, eravamo così preoccupati per te...!- disse, stringendola forte.
-Scusa, Averell...- sussurrò lei, abbracciandolo.
Nicoletta si voltò verso Jack, e sussultò; la sua espressione rabbuiata non prometteva nulla di buono.
Lui la prese in braccio, senza dire una parola, e la strinse a sé.
Lei si strinse forte al fratello, nascondendo il viso contro il collo di lui.
Jack la tenne tra le braccia per qualche secondo, poi l'allontanò bruscamente. -Si può sapere che ti é saltato in mente?-
La ragazza, ancora in braccio al fratello, abbassò lo sguardo. -I-Io...- sussurrò.
-Hai idea di quanto fossimo preoccupati per te?- le domandò.
Nicoletta chiuse gli occhi, e si strinse di nuovo a lui. Non l'aveva mai visto così arrabbiato. 
-Avresti dovuto avvisarci prima di allontanarti, stavamo per morire di paura quando non ti abbiamo visto più!- la sgridò, la voce rotta dall'emozione. -Non riuscivamo a trovarti, pensavamo...pensavamo...-
Non riuscì a finire la frase. Tremando, strinse forte la sorella.
-M-mi dispiace, Jack...- singhiozzò la ragazza, stringendosi a lui. Il senso di colpa la travolse come un'onda. Tremando, istintivamente baciò la guancia del fratello. -Non volevo, io... Mi dispiace tanto!-
Jack annuì, e sospirò. Si sporse leggermente in avanti, lasciandola andare quando sentì che i piedi di lei toccavano terra.
La ragazza starnutì, poi guardò timidamente il fratello. Lui le sorrise e le scompigliò i capelli.
-Bene, ora che é tutto chiarito, andiamo a cercare un posto dove dormire... Ho idea che resteremo quì per molto." disse Joe. Si voltò verso la sorella: -Nico, sei tu l'esperta, qui. Da che parte dobbiamo andare?-
La ragazza li guidò lungo il corridoio, e i sei si sdraiarono sotto una delle grandi vetrate della chiesa. Alcune coperte erano state posizionate per formare dei giacigli sui quali dormire, e la famiglia vi si sdraiò sopra.
Si erano ormai addormentati tutti, quando Ma' Dalton chiamò la figlia. 
-Va' da Jack, Nico.- le susurrò. -Era molto in pensiero per te, sono certa che sarà felice di averti vicina...-
La ragazza annuì, e si affrettò ad obbedire. Dopo tutte quelle emozioni, anche lei non vedeva l'ora di stare con lui.
Si avvicinò al fratello, e lo guardò. Jack dormiva a pancia in su. Il braccio destro era appoggiato sulla coperta, poco distante dal busto; il sinistro, invece, riposava sulla sua testa.
-Jack?- lo chiamò in un sussurro. -Jack?-
Jack aprì gli occhi, e si voltò.
-Ehi- borbottò, la voce impastata dal sonno. -Che ci fai quì, piccola?-
-Io volevo... Posso dormire quì con te, Jack?- domandò timidamente la ragazza. 
Il fratello annuì, e sollevò il braccio destro. 
Lei sorrise e si sdraiò accanto a lui, posando la testa sul suo petto e cingendolo con un braccio.
Una volta che la ragazza ebbe trovato una posizione comoda, Jack abbassò il braccio, poggiandolo sulle sue spalle. I due restano in quella posizione, senza parlare. Nicoletta, appoggiata al petto di lui, guardava la toppa cucita sulla coperta. Jack fissava il soffitto.
Erano entrambi ancora imbarazzati dopo quello che era successo, e nessuno dei due sapeva cosa dire. 
Ad un tratto, fu la ragazza, a rompere il silenzio.
-Jack?-
-Uhm?-
-Sei ancora arrabbiato con me?-
Silenzio.
-No, Nico... Non più.- rispose infine.
Nicoletta riuscì a nascondere un sospiro di sollievo. Non era il momento. Voleva far capire al fratello di aver compreso il suo errore.
-Jack?-
-Uhm?-
-Mi...mi dispiace per quello che é successo, io...- Fece una pausa, e guardò il fratello, imbarazzata. -Non ho riflettuto e ho agito senza pensare alle conseguenze... Non volevo farvi preoccupare in quel modo...-
-Lo so, piccola...- sospirò lui. Si voltò a guardarla, e continuò: -Ma data l'importanza del compito che ricopri quì, ci saremmo aspettati maggiore maturità da te...-
-L-lo so...- rispose lei, distogliendo lo sguardo.
Jack tirò un gran sospiro, e la strinse più forte.
-Oh!- sussurrò la ragazza. Non si aspettava certo un abbraccio.
-Jack?-
-Uhm?- 
-Ho avuto paura...- confessò lei, in un sussurro.
Jack la guardò. -Di essere catturata da qualcuno di quei mostri?-
La ragazza scosse la testa. -Da quando sono finita quì ho imparato a non farmi prendere, e a portare gli altri al sicuro... Ma questa volta c'eravate anche voi, e... É stato più difficile...-
-Che vuoi dire?-
-Di solito recupero le persone che abitano nella zona che devo pattugliare, le porto qui, al sicuro, e basta...- spiegò lei. -Ma questa volta c'eravate tu, William, Joe, Averell, la mamma... Ho cercato di portarvi al sicuro, ed ero così preoccupata per voi che ho perso di vista il mio compito... Quando me ne sono resa conto, mi sono fatta prendere dal panico.-
-E non sapevi che cosa fare, giusto?- domandò Jack.
Nicoletta annuì. -Appena ho visto che eravate al sicuro, sono corsa a prendere gli altri...- disse, con voce tremante. -Mi-mi dispiace, Jack...-
Lui la strinse forte. -É tutto a posto, adesso.- le sussurrò dolcemente. -Parleremo con Clarissa, e non dovrai mai più fare ricognizioni, te lo prometto. Ti terremo al sicuro.-
-Ma... Che ne sarà della mia zona? Chi scorterà quelle persone fino a qui?- domandò lei, preoccupata.
-Troveremo un altro sistema, vedrai.- promise Jack. -Riposiamoci, adesso...-
Nicoletta annuì, e si accoccolò accanto a lui. 
-Jack?-
-Si, Nico?-
-Sono felice che stiamo tutti bene...-
Lui sorrise. -...Anche io, piccola...-
-Jack?-
-Si, Nico?-
-Ti voglio bene...-
Lui sorrise di nuovo. -Nico?-
-Si, Jack?-
-...Ti voglio bene anche io...-
   
 
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