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Autore: stateofmind    07/11/2014    1 recensioni
"21 settembre 1864
Caro diario,
è arrivata una bellissima ragazza in città, il suo nome è Katherine Pierce."
Una versione dell'arrivo di Katherine Pierce a Mystic Falls risalente al 1864, raccontata da Damon Salvatore, il quale racconta i suoi sentimenti e le sue impressioni nel suo diario segreto.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Damon Salvatore, Katherine Pierce, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Katherine, Katherine/Stefan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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18 settembre 1864
Caro diario,
sono molto contento di essere tornato a Mystic Falls. Ad Atlanta la vita militare non faceva per niente per me, e poi mi mancava Stef. Oggi ci siamo divertiti moltissimo a giocare assieme a cricket. È uno sport nobile, in cui ci vuole molta precisione e soprattutto molta pazienza, e per fortuna ne abbiamo ereditata tantissimo da nostra madre! Quanto mi manca, nostra madre. Sai, a volte credo che non meriti affatto tutto ciò che ha passato, e soprattutto non merita la morte che ha vissuto. Vorrei così tanto abbracciarla solo per un'ultima volta, sentire di nuovo il suo buonissimo profumo di vaniglia sui suoi capelli scuri. Credo che manchi anche a Stefan perché ogni volta che provo a nominarla cerca sempre di cambiare discorso. So che non gli piace parlarne, so che è il più piccolo di casa e che ha bisogno di pensarci il meno possibile, ma fa tanto male, e ho bisogno di sfogarmi a volte. Quindi ti ringrazio, per l'infinità di volte che mi ascolti. Mi sei molto d'aiuto, anche se non mi rispondi!

Damon

 



21 settembre 1864
Caro diario,
è arrivata una bellissima ragazza in città, il suo nome è Katherine Pierce. Oh quanto è bella! Ha i capelli mossi, color cioccolato, che le ricadono sulle spalle e sulla schiena, gli occhi marroni dalla forma bellissima e un sorriso molto bello e solare. È sensuale, simpatica e carismatica. Ci ha fatto visita oggi, sembra essere una conoscente di Stefan perché ha chiesto di lui appena è arrivata la sua carrozza. Un po' mi è dispiaciuto, avrei voluto che fosse venuta per conoscerci, non per incontrare di nuovo mio fratello, ma in fondo sono felice per lui se riesce ad avere una relazione con una donna bella ed interessante come lei. Spero ci venga a trovare di nuovo il più presto possibile.

Damon

 



26 settembre 1864
Caro diario,
oggi sono arrabbiato. La signorina Pierce è venuta a farci visita ed appena è arrivata ha subito chiesto di Stefan, senza nemmeno degnarmi di un saluto. Sai, due giorni fa ho avuto il piacere di fare la sua conoscenza e devo dire che è una donna molto interessante anche sotto l'aspetto morale e caratteriale. È molto simpatica e conversare con lei è molto piacevole, non annoia mai!
L'ho conosciuta ad un banchetto che si è tenuto con tutti i componenti delle famiglie fondatrici, in cui ha preso parte anche lei per darle il giusto benvenuto.

Due sere prima
«Signorina Pierce! Quale onore trovarla qui!» esclamò Stefan Salvatore nel suo elegantissimo smoking nero, sorridendo ed avvicinandosi alla bellissima Katherine Pierce, la quale indossava un bellissimo vestito ottocentesco, verde oliva, dal corpetto stretto. 
«L'onore è tutto mio, signor Salvatore!» rispose la bella Katherine, porgendo la mano a Stefan, il quale la prese e la baciò. Al suo fianco c'era Damon Salvatore, suo fratello maggiore, il quale indossava anch'egli un elegantissimo smoking nero «lei deve essere Damon Salvatore!» esclamò questa, sorridendo in direzione di Damon. Questi le sorrise di rimando.
«In persona, signorina Pierce. È davvero un piacere per me fare la sua conoscenza. Stefan mi parla molto spesso di lei!» esclamò Damon, prendendo la mano della giovane fanciulla per baciarla. Katherine sorrise, guardando in direzione di Stefan, per poi riprendere la parola.
«Sono quasi certa che suo fratello abbia messo una buona parola a mio riguardo!» esclamò «in fondo siamo molto affiatati, io e lui» confessò, ridendo e guardando Stefan. Anche Damon rise, leggermente imbarazzato.
«Beh, si, posso assicurarle che oltre a parlare molto spesso di lei ne parla anche molto bene!»affermò Damon.
«Ne sono molto felice. Sa', anche Stefan mi ha accennato qualcosa sul suo conto. È da poco tornato da Atlanta, non è così?» chiese, prendendo un bicchiere di champagne da un cameriere che passò poco vicino a loro e poggiandolo sulle labbra. Damon, seguendo i movimenti del bicchiere, annuì «se posso chiedere, perché?»
«Ero un soldato dell'esercito. Mi ero arruolato da ormai tempo, ma mi sono accorto che la carriera militare non era affatto adatta a me, così ho deciso di tornare quì a Mystic Falls, dal mio caro fratello Stefan!» esclamò, battendo una pacca sulla spalla di suo fratello Stefan, il quale sorrise e poggiò di rimando un braccio sulle spalle del fratello. 
«Che bello, vedervi così uniti! Adoro le famiglie con legami così forti, siete davvero molto teneri» disse, e nella sua voce era percepibile un tono leggermente strano, quasi di inganno, che nessuno dei due fratelli notò perché entrambi rapiti dalla persuasiva immagine della signorina Pierce.
Improvvisamente Giuseppe Salvatore, padre di entrambi i fratelli, si avvicinò a loro, chiedendo l'attenzione e la compagnia dei due.
«Ci dispiace, signorina Pierce, ma dovremo lasciarla sola per un po'. Nostro padre chiede la nostra compagnia» disse Stefan, leggermente dispiaciuto. Kathrine sorrise, per poi annuire in segno di risposta. Subito dopo si congedò, avvicinandosi alla sua cameriera Emily Bennett.


È stato un incontro molto semplice, ma allo stesso tempo entusiasmante, e mi è sembrata attratta da me, sia a livello fisico che caratteriale. Non posso essere certo che la sua attrazione fosse amorosa, ma sono certo di averle mostrato simpatia. Ah, sono così indignato! Spero che non l'abbia fatto apposta, o potrei rimanerci molto male.

Damon



2 ottobre 1864
Caro diario,
oggi la signorina Pierce è tornata a farci visita e con mia grande sorpresa mi ha degnato di un saluto, giustificandosi col fatto che la scorsa volta non mi avesse visto. Io ho cercato di sviare il discorso, parlando di vino e della pioggia che è caduta questa mattina, e per fortuna quell'argomento non è stato più affrontato. Dopo aver conversato un po' io e Stefan abbiamo deciso di giocare con il pallone e la signorina Pierce ha deciso di giocare con noi. Dopo qualche minuto si è immediatamente stancata -posso immaginarlo, il suo vestito era così fastidioso! Correre con quello indosso deve essere proprio complicato- ed ha fatto una piccola sosta. Ci ha informato del ballo delle famiglie fondatrici che si terrà la prossima settimana nella reggia dei Lockwood e ci ha chiesto chi dei due fosse interessato ad accompagnarla. Io ovviamente mi sono offerto, ma in contemporanea lo ha fatto anche Stefan.

Katherine Pierce correva da ormai svariati minuti nel giardino della reggia dei Salvatore con indosso il suo vestito bordeaux dal corpetto stretto e dalla gonna svasata. I suoi capelli lunghi e mossi fluttuavano nel vento e catturavano l'attenzione dei fratelli Damon e Stefan Salvatore, i quali la stavano rincorrendo. Improvvisamente, stanca dalla corsa, fece sosta vicino ad una statua in marmo bianco, poggiandovi le mani e ridendo a crepapelle. Nello stesso istante i fratelli Salvatore si fermarono, ridendo anch'essi.
«Sono così stanca! Correre è molto difficile con questo vestito così fastidioso!» esclamò la signorina Pierce, riprendendo fiato. 
«Posso immaginarlo, signorina Katherine. Per fortuna io e Stefan siamo nati maschi e abbiamo la fortuna di poter indossare i pantaloni, vero Stef?» chiese Damon al fratello Stefan, poggiando un braccio sulle sue spalle. Questi sorrise, prendendo il cappello dal capo e sistemando il ciuffo di capelli che ricadeva sulla fronte alta e liscia. 
«Assolutamente si, Damon!» rispose, ridendo. Nel frattempo la signorina Kathrine si spostò dalla statua, mettendosi dinanzi ai due e prendendo la gonna del vestito dai lembi. Sorrise, poi spostò lo sguardo da Damon a Stefan e di nuovo da Stefan a Damon.
«Ci sarà il ballo dei fondatori, la prossima settimana. Chi dei due vorrebbe accompagnarmi?».
All'unisono i due fratelli alzarono la mano. Stefan, sorridente e sicuro di sé la tenne alzata, guardando in direzione dell'amabile fanciulla. Damon, vedendo che il fratello era così sicuro di sé, la abbassò lentamente, guardando la signorina Katherine ridere alle numerose richieste che aveva ricevuto. Era sorpreso, ma non così tanto. Doveva aspettarselo, in fondo.
«Entro mercoledì prossimo sceglierò il mio cavaliere e ve lo farò sapere non appena avrò deciso».
Entrambi i fratelli sorrisero.

 
Sorpreso ma allo stesso tempo dispiaciuto ho abbassato la mano e la signorina Katherine, dopo aver riso, ci ha avvisati che sceglierà il suo cavaliere entro mercoledì prossimo. Non so perché, ma spero tantissimo che scelga me! Forse mi sto innamorando della donna di mio fratello, e ciò non deve accadere.
Ma in realtà, ora che ci penso, non è la sua donna, nessuna delle loro uscite a cena era un appuntamento e nessuno dei suoi sguardi sembrava passionale.
Allora, perché non provarci? Forse sto rivalutando l'idea di lasciarla stare.

Damon




7 ottobre 1864
Caro diario,
oggi è mercoledì e la signorina Katherine ci ha fatto sapere chi dei due la accompagnerà al ballo che si terrà questo sabato dai Lockwood. Ci ha inviato una lettera molto breve con su scritta la risposta, colorata di un inchiostro nero e dalla grafia decisamente elegante.

Carissimi Stefan e Damon Salvatore,
come comunicatovi lo scorso venerdì ho deciso chi dei due portare con me al ballo di sabato. Per vari motivi la mia scelta è stata di farmi accompagnare da Stefan, forse perché più vicino alla mia età o forse perché lo trovo più adatto al compito. Ciò non vuol dire che Damon non sia da me apprezzato, ma credo che per questa volta io abbia fatto la scelta giusta.
Con grande piacere,
Mrs. Katherine Pierce


Lo avevo immaginato che avrebbe scelto Stef e non perché ho notato atteggiamenti di preferenza nei suoi confronti, ma solo perché conosco me e conosco la mia fortuna, e dire che io ne abbia è come dire che il deserto sia il posto più freddo di tutto il globo terrestre, o è come dire che il sole non sia splendente. In fondo non sono così dispiaciuto perché nella lettera ha ammesso di provare apprezzamento per me, il che mi rende felicissimo. Non so il perché ma in questo momento sto sorridendo!
Chissà se mia madre sarebbe stata felice di questa mia infatuazione. Vorrei tanto sapere cosa ne pensa. Mi manca così tanto, spero che si trovi bene in paradiso.

Damon

 



20 ottobre 1864
Caro diario,
so benissimo di averti abbandonato, ma in questi giorni sono successe così tante cose che non ho avuto nemmeno il tempo di raccontartele! Per prima cosa sono andato a fare visita a mia madre al cimitero. Le ho portato delle bellissime rose bianche, eleganti e profumate, proprio come era lei.
Poi ho una grandissima notizia. Io e la signorina Katherine siamo nel bel mezzo di una relazione! In realtà è un triangolo amoroso perché mi ha confessato che sostiene rapporti amorosi anche con Stefan e anche se sembra strano non mi dà per nulla fastidio. Forse sono così accecato dall'amore che provo per lei che nemmeno ho il tempo di pensare a cosa sta succedendo davvero! 
Poi ho un altro segreto, e questo sembra il più strano, ma è vero: la signorina Katherine è un vampiro. Me lo ha confessato ieri sera, dopo aver passato un bellissimo momento di passione assieme. Non so il perché ma ho un dolore lacerante alla spalla da ormai giorni. Due sere fa ho controllato ed ho visto un vero e proprio morso e non ricordavo proprio come me lo fossi fatto, fino a che ieri sera Katherine mi ha spiegato che è lei a provocare sia a me che a Stef questi morsi. Dice che si nutre di noi! Non so il perché ma mi sembra una cosa molto dolce e soprattutto intima, o almeno così ha detto la signorina Katherine!
Spero di rivederla molto presto.

Damon

 



29 ottobre 1864
Caro diario,
sono triste, arrabbiato, indignato, fortemente deluso. Due giorni fa mio padre assieme al sindaco Lockwood e al signor Gilbert hanno ordinato a tutti i componenti della città di catturare i vampiri di tutta la città. È stato terribile e anche molto strano vedere una grandissima quantità di persone che veniva catturata e messa in delle gabbie. Ma quello che mi ha ferito di più è stato il fatto che abbiano catturato anche Katherine, ed il fatto che ora io sia uno di loro.

La città sembrava non essere più quella di prima. Decine di gabbie erano attaccate ai carri e pronte per ospitare tutti i vampiri della città. Decine di persone venivano trascinate in queste gabbie per essere portate chissà dove, a marcire, senza via di scampo. Tra queste c'era la signorina Pierce, scoperta dalla città di essere un vampiro, e molte altre persone, tra cui una sua amica di nome Pearl. Damon e Stefan videro Katherine che veniva trasportata in una di queste gabbie ed entrambi, presi da un sentimento di spavento e paura, cercarono di salvarla. Si avvicinarono alla gabbia in cui era stata rinchiusa e provarono a chiamarla.
«Katherine!» urlava Damon «ci senti?» chiedeva. Stefan vicino a lui lo guardò, poi subito dopo prese la parola.
«Dobbiamo salvarla, troviamo qualcosa per aprire questa gabbia!» esclamò, ed entrambi si guardarono attorno in cerca di un qualcosa di utile per aprire quella gabbia. Ma non appena alzarono lo sguardo videro un uomo con un fucile in mano, puntato in loro direzione. Ebbero appena il tempo di riconoscere chi fosse, prima di essere fucilati. Il loro padre, Giuseppe Salvatore, sangue del loro sangue, li aveva appena uccisi. O almeno, credeva di averlo fatto.
Svariate ore dopo entrambi erano sdraiati sul pavimento freddo e umido di una casetta vicino ad un lago. Il primo a svegliarsi e a prendere coscienza fu Stefan, il quale si alzò dal pavimento e guardò in direzione del lago. Una donna dalla statura media, dai capelli scuri e dalla pelle mulatta uscì dalla casetta, congiunse le mani e guardò in direzione di Stefan, che si sentiva scombussolato e totalmente estraneo dal mondo esterno.
«Stefan, ciao» disse questa, sorridendo.
«Emily?» chiese questi, posando una mano sul capo «che succede?» chiese confuso. Emily Bennett sorrise, poi si avvicinò.
«Ricordi cosa vi disse Katherine? Anzi, cosa vi confessò?» chiese lei. Stefan annuì.
«Di essere un vampiro...» affermò, un po' incerto.
«Esatto. Da quel giorno vi ha fatto bere una piccola dose del suo sangue da vampiro, in modo che, nel caso foste stati uccisi, vi sareste risvegliati in transizione, e poi ve l'ha fatto dimenticare, controllandovi la mente mediante il soggiogamento. Ed è proprio quello che state vivendo seduta stante» disse. Stefan, leggermente sorpreso, aggrottò la fronte.
«In transizione? Quindi siamo...dei vampiri?» chiese alla camierera di Katherine, la quale sorrise e annuì.
«Non proprio. Per completare la transizione dovreste bere del sangue umano» disse, e Stefan annuì.
Poco dopo Damon era sul punto di svegliarsi, e non appena aprì gli occhi ebbe un giramento di testa. Aspettò che si placasse per qualche minuto, poi aprì gli occhi e si alzò. Crebbe di trovarsi in una mezza specie di incubo, ma poi notò seduto alla riva del lago suo fratello Stefan che lanciava pietre sulla superficie del lago. Le lanciava con moltissima energia e riusciva a farle arrivare molto lontano. Damon pensò che fosse diventato bravissimo. Così si alzò e si avvicinò al fratello, il quale era totalmente preso dal gioco.
«Sei diventato abilissimo nel lanciare pietre, fratello!» esclamò Damon. Stefan si voltò in sua direzione e sorrise. Damon notò nel suo sguardo un sentimento di forza, di egoismo e anche di arroganza.
«Damon, non puoi capire cosa ci sta accandendo. Katherine ci ha trasformati in vampiri! Sono fortissimo, anzi, siamo fortissimi, e possiamo correre molto più velocemente del solito!».
Damon si mise a ridere, totalmente confuso. Ma non appena ricordò l'episodio della sera precedente in cui il padre puntava un fucile nella sua direzione e in quella di Stefan, il sorriso svanì dalle sue labbra e il suo cuore venne indondato da un sentimento di rabbia, forse repressa, forse improvvisa. 
«Damon, io voglio completare la transizione. Emily è lì dentro, nella casetta, e mi ha detto che per completarla dobbiamo bere del sangue umano. Ti prego, non voglio essere solo» confessò Stefan, per poi poggiare le mani su entrambe le spalle del fratello e guardarlo negli occhi «facciamolo, completiamo la trasformazione. Potremo vivere per sempre, e anche se Katherine non sarà al nostro fianco saremo insieme, pronti a conquistare il mondo. Ti prego!».
A quel punto Damon, persuaso dalle parole del fratello, si convinse. Stefan aveva ragione, era un'occasione buonissima per vivere assieme per sempre, come avevano sempre desiderato che fosse. Così entrambi completarono la trasformazione e diventarono vampiri a tutti gli effetti, proprio come Katherine aveva progettato per loro dal primo momento in cui li aveva visti.


Alla fine, durante la transizione, ho scoperto che tutto quel che provavo per Katherine era solamente un controllo mentale, condotto da Katherine stessa su di me e su Stefan. Tutto quel che ci ha detto, tutto quel che ci ha fatto era solamente frutto della sua mente complicata. Ma non so perché, io la amo. Non riesco a dimenticarla, non riesco a dimenticare l'amore, l'affetto e tutto quel che i suoi occhi mi trasmettevano, tutti i pensieri positivi che riuscivo a farmi su di lei, la notte, sdraiato nel mio letto a pensarla. Mi manca, e sono passati solamente due giorni. E anche se tutto ciò che ha fatto è stato un suo desiderio, io non smetterò mai di amarla, perché sono sicuro che per me ha provato qualcosa, altrimenti non avrebbe mai pensato di fare una cosa simile. Stefan è molto più arrabbiato di me e a mia differenza non vuole più sentir parlare di lei. 
Spero davvero di rivederla un giorno, spero di poterla riabbracciare e di poter sentire di nuovo il sapore delle sue labbra premuto sulle mie.
Mi manca, caro diario, mi manca così tanto. 
La amo.

Damon




Dopo moltissimi anni, Damon Salvatore è riuscito ad incontrare di nuovo la bellissima Katherine, racchiusa per più di un secolo in un sotterraneo del cimitero di Mystic Falls. Ha cercato con tutto se stesso di riconquistarla, di farle provare tutti quei sentimenti che aveva provato lui in quegli anni passati a cercarla, ad avere notizie su di lei, ma non riuscì. L'amore che Katherine nutriva per Stefan era molto più passionale e molto più grande di quello che nutriva per lui, e per questo non poteva fare nulla, se non rassegnarsi.
La delusione fu sicuramente fortissima, e prima di smaltirla passò molto tempo, finché non incontrò un'altra ragazza che gli rapì il cuore. Ma, nel profondo del suo animo, Damon sapeva che Katherine sarebbe rimasto per sempre il primo amore della sua vita.







Premetto che non shippo Katherine e Damon, anche se la coppia non mi è mai dispiaciuta.
Ho voluto descrivere questa parte della storia perché la trovo bellissima e anche molto interessante. Poi non abbiamo mai scoperto fino in fondo cosa Damon provasse alla vista di Katherine con Stefan, o solo alla vista di Kathrine.
L'idea del diario è stata azzardata, lo so, ma onestamente mi piace molto pensare a Damon come un giovane innamorato che scrive un diario segreto, e devo dire che l'idea è stata anche molto buona, in fondo.

Spero che vi piaccia e se vi va lasciate una piccola recensione, altrimenti sarò felicissima di vedere le visualizzazioni crescere senza alcuna recensione. In fondo so che voi lettori ci siete sempre, anche se siete nascosti! Ahahah!

-stateofmind (ex tomlinsonsbreath)
  
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