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Autore: xilaj    07/11/2014    3 recensioni
Diana è una vampira che Klaus trasformò nel lontano XV secolo. Tra loro c’è sempre stato un buon rapporto, e in seguito alla sua trasformazione Diana passò alcuni anni insieme a Klaus prima di allontanarsi da lui quasi definitivamente. Si dovettero separare a causa di Mikael: Klaus era perseguitato dal padre e ciò lo portava a spostarsi continuamente, e questo non era ciò che Diana desiderava. Dopo una lite a riguardo, i due si separarono e non si videro per alcuni mesi.
Dopo un po’ di tempo i due fecero pace, ma comunque non si riunirono. Diana era stanca di scappare e Klaus non aveva altra scelta. Lei promise che ogni tanto si sarebbe fatta viva, e infatti così fu: in molte battaglie del passato di Klaus, lei era lì ad aiutarlo contro chiunque si mettesse contro di lui.
Klaus la considerava un’amica, e per lui era una cosa abbastanza rara poter definire una persona in quel modo. Andando avanti con il tempo, i due si videro sempre più raramente, fino al loro ultimo incontro nel 1876 in una cittadina della Louisiana poco lontana da New Orleans.
Questo fino a quando lei non arrivò a New Orleans, nel nostro presente.
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Camille, Elijah/Hayley, Klaus, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti! Qui è Ilaria che parla,
Eccovi una one shot veloce che l’ultima puntata di The Originals (intendo la 2x04) mi ha ispirato! J
(quanto tempo che non pubblico una storia.. e pensare che nel frattempo ne ho scritte altre 3 ehehe)
Comunque, dicevamo.. Questa storia mi è venuta in mente pensando a Klaus e Cami che ballavano nel locale, mentre ascoltavo “Every Time the Sun Comes Up’, la canzone di sottofondo in quel momento dell’episodio (canzone che amo).

Vorrei però introdurre un personaggio nuovo, quindi la protagonista femminile qui non sarà Cami, ma una ragazza che nella serie non esiste e che è nata dal cervelletto e dai feelings della sottoscritta.
La presento per bene perché potrei usarla anche in altre fanfiction.
Ve la presento per come me la sono immaginata io: lei è Diana. (rigorosamente pronunciato all’americana mi raccomando, DAIANA ahahaha).
Vi prego in anticipo di scusarmi per i vari errori possibili nel testo. Che altro? beh..

Buona lettura e, veramente, GRAZIE per essere qui a leggere.

ps. Ultima cosa veloce: SI’, prima che mi accusiate di plagio, alcune frasi verso la fine della storia sono identiche a quella della puntata, ma capirete il perché e noterete il contesto ben diverso.
Buona lettura <3


 
 
Diana;
Diana è una vampira che Klaus trasformò nel lontano XV secolo. Tra loro c’è sempre stato un buon rapporto, e in seguito alla sua trasformazione Diana passò alcuni anni insieme a Klaus prima di allontanarsi da lui quasi definitivamente. Si dovettero separare a causa di Mikael: Klaus era perseguitato dal padre e ciò lo portava a spostarsi continuamente, e questo non era ciò che Diana desiderava. Dopo una lite a riguardo, i due si separarono e non si videro per alcuni mesi. Giusto il tempo di far passare la rabbia a Klaus per la loro discussione.
Dopo un po’ di tempo i due fecero pace, ma comunque non si riunirono. Diana era stanca di scappare e Klaus non aveva altra scelta. Lei promise che ogni tanto si sarebbe fatta viva, e infatti così fu: in molte battaglie del passato di Klaus, lei era lì ad aiutarlo contro chiunque si mettesse contro di lui.
Klaus la considerava un’amica, e per lui era una cosa abbastanza rara poter definire una persona in quel modo.  Andando avanti con il tempo, i due si videro sempre più raramente, fino al loro ultimo incontro nel 1876 in una cittadina della Louisiana poco lontana da New Orleans. 

Questo fino a quando lei non arrivò a New Orleans, nel nostro presente.
Dopo non essersi visti per più di un secolo i due erano piuttosto felici di incontrarsi, e in un momento tanto difficile per Klaus, lei non poteva fare altro che restare e aiutare a riconquistare quella che una volta era stata la sua casa.
Lei era rimasta sempre la stessa: una donna forte e decisa, che sa come farsi rispettare. Era anche un vampiro abbastanza vecchio, e quindi era decisamente molto forte.
Molti la conoscevano per le battaglie che in passato affrontò insieme a Klaus, e per questo era molto temuta dai nemici dell’amico, tanto che nessuno osava sfidarla, quasi fosse anche lei un vampiro originale.
Nonostante questa sua fama da “vampira assassina senza pietà”, nei confronti di Klaus lei aveva atteggiamenti protettivi e appariva sempre come una sorella agli occhi di lui. Avrebbe fatto di tutto per quel vampiro che lei vedeva come la sua vera famiglia.

Ma le cose per lei (o per entrambi) cambiarono un po’ a New Orleans.
I due si ritrovano e insieme svolgono un po’ di faccende contro licantropi e streghe, come facevano un tempo. Quel tempo che a Diana sotto sotto era mancato.
Lei comincia ad avvicinarsi a Klaus e non solo come un’amica o una sorella; i sentimenti che inizia a provare per lui sono qualcosa di più. Sentimenti che all’inizio nega, per non cambiare quella relazione tra lei e il suo amico con il quale ne aveva passate tante. Con il tempo però saranno tanto forti e tanto evidenti per se stessa da doverli accettare. Si rende conto che quei momenti passati insieme, anche quelli sul campo di battaglia (in particolare quelli), passati lottando l’uno con l’altro, l’uno per l’altro, sono momenti in cui inizia a conoscere meglio Klaus, le sue debolezze, quel buono che in fondo c’è anche in lui. Il tutto è rafforzato da quei rari momenti di confidenza che Klaus le concede, momenti che egli non concede a nessun altro, nemmeno al suo stesso fratello, in cui le parla di ciò che lui davvero prova per la sua famiglia, e in particolare per Hope, in un momento tanto difficile.
Ma, al contrario della vampira, l’ibrido originale è troppo preso dalla vendetta, dalla figlia, dalle streghe, dai genitori e dalla sua rabbia per dedicarsi a sentimenti del genere, a tal punto che sembra non ricambiarli affatto.
Lei non rivela niente a lui, ed è decisa a non farlo. Il grande Niklaus Mikaelson non avrebbe mai potuto amare una come lei, soprattutto dopo la “delusione” ricevuta dall’amore per la bellissima Caroline Forbes.
Le loro “avventure” a New Orleans continuano, fianco a fianco. Lotte, ferite, vittorie. Sempre tutto uguale.. fino ad una sera, LA sera…
 


Klaus era determinato come non mai a farlo. Stava per andare a uccidere il padre, e questa volta definitivamente.

«Cicale, niente macchine, il rintocco di un campanile.. Davina e Mikael sono alla baita nel bayou.» spiegò Klaus a Diana dopo aver origliato la telefonata tra Cami e Davina, senza farsi scoprire. «Andiamo a casa e prepariamo il piano con Elijah.»

Diana lo seguì verso la grande villa dei Mikaelson.
Era mattina, New Orleans era in festa dalla notte prima e il caos sembrava non finire mai. Dopo qualche minuto Elijah lì raggiunse al piano terra.

«Avete scoperto dove si trova Mikael?» chiese Elijah, abbottonandosi  la sua giacca elegante.
«E’ nella baita dei genitori di Davina, nel bayou. Allora, come ci organizziamo fratello? Qualcuno si deve occupare dei licantropi mentre io vado a uccidere nostro padre.»
«Posso occuparmene io mentre voi vi occupate del vostro affare di famiglia.» disse decisa la vampira.
«Non se ne parla Diana» rispose secco Klaus, «saranno almeno una trentina di licantropi in quest’attacco.»
«Non ti fidi di me? Abbiamo visto di peggio.»
« Non è questione di fiducia, è questione di buon senso. »
«..e quando mai il grande Klaus Mikaelson ha seguito il buonsenso?» rispose lei, lanciandogli uno sguardo di sfida.

« Touché. » fu l’unico intervento di Elijah nella discussione tra i due.

« Saranno aiutati dalle streghe, non andrai in una missione suicida. Io andrò nel bayou da Mikael, tu Elijah occupati dei lupi rognosi.»

« Sarà fatto, fratello. ..Vado a parlarne con Hayley. Vogliate scusarmi. » concluse Elijah, andando poi al piano di sopra e lasciando Klaus e Diana soli.
Ci fu qualche secondo di silenzio, e dopo poco Diana si girò seria verso Klaus.
« Io dovrei stare qui a lavare i piatti o anche quello va contro il tuo buonsenso? Cosa ti prende ultimamente? Prima questo genere di cose le affrontavamo insieme Klaus. »
« Succede che se questa volta le cose si mettono male, l’ibrido non potrà venire a salvarti il culo e oggi non sono in vena di martiri.» rispose Klaus scocciato.
Lei rimase a bocca aperta, colpita da quelle parole. « Salvarmi il culo? Forse non ricordi a chi stai parlando. Forse, e dico forse, non potrò salvare io il culo a te mentre sarò impegnata a salvaguardare quello di tuo fratello quando lo accompagnerò per non farsi sbranare dai licantropi. »
« Cosa ti posso dire?! Bene, vai. Chi sono io per fermarti. »
Lei lo fissò negli occhi e seria gli disse: « Sei colui che un tempo si fidava di me e non mi sottovalutava come se fossi una stupida novellina. » per poi girare i tacchi e uscire dalla villa.
 
Klaus aspettò il calare della sera prima di andare a fare la visita al padre tanto attesa.
Qualche minuto prima che uscisse, Diana tornò nella villa per andare con Elijah contro i licantropi.


« Niklaus, finiscilo una volta per tutte. » disse Elijah al fratello mettendogli una mano sulla spalla.
« Te lo posso promettere, fratello. » lui rispose.


Diana stava poggiata alla colonna dell’entrata, ancora furiosa per il comportamento di Klaus di qualche ora prima e ancor più spaventata che gli potesse succedere qualcosa.

Lui si avvicinò verso di lei, o meglio, verso l’uscita. Rallentò il passo davanti a lei, ma Diana tenne uno sguardo basso fino all’ultimo, senza la minima intenzione di parlargli.
Qualche secondo e Klaus uscì di casa, mentre Elijah era pronto ad andare contro i licantropi.

« Andiamo Diana, è il nostro turno. Hayley mi ha spiegato che sono vicino al porto che si preparano. »
« Sarà un onore farli a pezzi insieme, Elijah. » rispose lei, con mezzo sorriso malizioso.
 
Anche loro uscirono di casa, ma dopo pochi minuti di camminata, Diana si fermò, turbata da qualcosa.
« Elijah troviamoci tra venti minuti vicino al capannone che c’è sotto al ponte, devo fare una cosa. »
« Va bene. » rispose lui, e poi scomparve.


Si era pentita di quell’ultima “scenata” con Klaus, e voleva solo salutarlo, forse per l’ultima volta, prima che andasse contro il padre, perciò decise di raggiungerlo.

Klaus era già nella periferia della città. Stava per uscire da New Orleans, diretto verso il bayou, quando si accorse di essere seguito. Veniva seguito, ma da qualcuno che non era amichevole.

« La vostra puzza di cane bagnato è inconfondibile. » disse lui riconoscendo i licantropi.
« Klaus. Abbiamo un affare in sospeso, ricordi? »
« Come dimenticare.. » rispose ironicamente Klaus, girandosi sorridente verso il nemico.
 
Erano 6 ragazzi che in men che non si dica si trasformarono in lupo, pronti ad attaccare.
Pochi secondi e una battaglia tra il sovrannaturale si scatenò all’uscita di New Orleans.
Klaus stese subito i primi 4, ma gli ultimi due erano più agili e forti da combattere. Lui tenne testa a uno, e quando quasi riuscì a metterlo KO l’altro lo stava per attaccare alle spalle.
Neanche il tempo di voltarsi, che l’unico rumore che si sentì fu un ululato seguito dal rumore di qualcosa che si spezza. Diana era lì, e quel che si era spezzato era il collo del licantropo per mano sua.
Lei riprese un attimo fiato, poi fissò Klaus sorridente: « e meno male che eri tu a dover salvare il culo a me, ‘ibrido’! »
« Stai bene?! » le chiese Klaus con un tono preoccupato.
« Io sì, tu pure e grazie a me. »
« Cos’è successo con i licantropi? »
« Ancora niente, Elijah mi aspetta al ponte per andare a occuparcene insieme. Almeno uno dei due fratelli Mikaelson non mi ritiene inutile. »
Klaus scocciato roteò gli occhi, « Cosa ci fai allora tu qui? »
Lei allora abbassò lo sguardo, « Volevo salutarti prima di lasciarti andare contro Mikael. So che tornerai, ma non so in quanti pezzi. » le disse ironica.
« Sarà lui quello a doversi preoccupare dei pezzi di lui rimasti. »
« Allora.. vedi di tornare sano e salvo. »
« Tu, testarda come nessun altro.. Lo prometto. » disse mentre le sorrideva.

Lei ricambiò il sorriso e si avvicinò per abbracciarlo.
Un abbraccio che fu abbastanza doloroso per lei, a causa dei suoi sentimenti e della costante paura di perderlo. A lui invece sembrò solo un qualsiasi abbraccio, cosa comunque non tanto comune per Klaus. Ma, nonostante tutto, qualcosa forse si svegliò anche in lui.
Non erano molte le persone che avrebbero fatto lo stesso e se ne rese conto.

Si salutarono subito dopo; Diana raggiunse Elijah e Klaus si avviò verso il bayou.
 
« L’hai salutato per bene stavolta? » le chiese Elijah appena lo raggiunse.
Lei rimase un po’ stupita. « Non so come tu faccia a capire tutto quanto ma sei il mio idolo Elijah. »
« Non ci vuole molto a capirti. Le persone innamorate hanno tutte una certa.. sbadataggine. »
Lei scattò all’improvviso « Non so a cosa tu stia pensando ma non sono innamorata di nessuno. »
« Diana, dopo tutto questo tempo che ci conosciamo ancora cerchi di fregarmi? E sai una cosa? Penso che l’abbia capito anche lui. E credimi, penso anche che lui, in un certo modo di cui lui ancora si deve accorgere, ricambi. Non l’ho mai visto così preso da una persona o così volenteroso nei confronti di qualcuno da.. da almeno qualche secolo. »
Lei tenne un lungo silenzio e poi sorrise, « Parla il vampiro innamorato perso della lupetta. »
Lui, chiaramente imbarazzato, si schiarì la voce e cambiò il discorso.
« Sei pronta? »
« Andiamo a difendere la nostra casa. » a questa frase, lui la guardò con la coda dell’occhio e sorrise.
 
Andarono verso il porto, dove c’erano solo due ragazzi.
Ma passò poco tempo che intorno a loro cominciarono ad arrivare delle persone. Licantropi.

« Benvenuti » disse loro a braccia aperte Elijah, « non sono uno che ama uccidere e sporcare le sue migliori camice di sangue, quindi statemi bene a sentire. Ho detto a una persona cara che avrei fatto del mio meglio per risparmiare la vita della sua gente. Andatevene immediatamente, e onorerò la promessa. Restate.. e la situazione diventerà incresciosa. »
Nessuno di loro rispose, ma anzi, al contrario, il loro sguardo traboccava di sfida.
« Molto bene, » Elijah si tolse la giacca e si alzò le maniche della camicia, « chi vuole cominciare? »
« Non fate i timidi » disse decisa Diana, togliendo fuori i canini.

Pochi secondi e la battaglia iniziò, e né Diana né Elijah ebbero molte difficoltà a stendere la maggior parte di loro. In poco tempo il terreno era pieno di sangue e di alcune parti del corpo dei licantropi che i due avevano strappato con violenza ai nemici. Come squadra, non avevano mai perso una battaglia insieme. Non era la prima volta che rimanevano da soli, e la compagnia era reciprocamente apprezzata da entrambi.
Avevano un metodo di combattere piuttosto simile, che quindi li portò a una vittoria rapida.
Gli ultimi licantropi furono un po’ più impegnativi, ma con qualche morso e qualche testa mozzata anche loro incontrarono in breve tempo la loro fine.
Tutto sembrava essere finito. Sembrava esserci calma, anche troppa.
Questo finché Finn, nel suo nuovo corpo da stregone, comparve davanti ai due vampiri.

« Pensavate che sarebbe stato tanto facile eh? In realtà, io ho appena iniziato. Sai quanto mi piacciono le sfide, fratello. » Finn si girò verso Diana, « Diana, quale onore. Ho sentito molto parlare di te, ma non ho mai avuto il piacere. Sai.. tu e i miei fratelli mi avete lasciato marcire in una bara per secoli. Immagino di non doverti nessuna pietà. »
Un rapido movimento con le dita, e Diana cadde a terra in preda a un fortissimo dolore.
« Lasciala andare. La questione rimane tra noi due. » gli disse minaccioso Elijah mettendosi tra loro.
« Hai ragione, caro Elijah. Prima di ucciderla mi divertirò un po’ con te. » Finn sorrise, e poi un altro rapido movimento delle dita che stavolta era però rivolto al fratello.

Elijah urlò di dolore e il fratello sembrò non avere la minima pietà di lui. L’originale parve in un’immensa agonia e sembrò quasi che stesse per perdere i sensi nel peggiore dei modi.
Tutto successe in fretta. Rapidità e agilità erano due parole chiave per descrivere il combattimento e la tattica di Diana. Pochi millesimi di secondo, dopo essersi ripresa un poco dal dolore, e scattò e spezzò il collo allo stregone troppo preso dalla sua vendetta e dalle sue magie contro il fratello.

Diana ancora sentiva un forte dolore alla testa, ma corse subito da Elijah.

« Elijah stai bene?! » disse mentre cercava di farlo riprendere e farlo mettere seduto.
Lui fissò il corpo del fratello per terra, e dopo un sospiro si rivolse a Diana « Sto decisamente meglio adesso che lo vedo in quelle condizioni.. ma purtroppo non ho la soddisfazione di saperlo morto. »

Neanche il tempo di voltarsi nuovamente a guardare il corpo di Finn che esso era scomparso.
I due si fissarono preoccupati, e subito dopo si alzarono, con Diana che teneva per le spalle Elijah, e si diressero di nuovo verso la villa dei Mikaelson, lasciando sul posto pozze di sangue e arti di corpi martoriati.
Appena entrarono incontrarono Hayley che stava al piano terra, all’entrata della casa.

Era di spalle, « allora, com’è andata? » chiese loro, per poi girarsi e rimanere a bocca aperta. Elijah era messo piuttosto male, a causa delle conseguenze di un morso di licantropo e della magia del fratello. Anche Diana non era nelle migliori condizioni dopo l’attacco di Finn, la testa le scoppiava ma il problema maggiore al momento era la condizione fisica del vampiro originale che sosteneva sotto le sue braccia.

Hayley corse verso di lui, « Santo cielo Elijah! Cos’è successo?  »
« Finn. » rispose debolmente Diana.
« Aiutami a portarlo in camera sua, lo facciamo stendere nel suo letto. »
Le due lo portarono al piano di sopra in una delle camere più lussuose della villa. Hayley aiutò Elijah a stendersi e Diana a sedersi, facendo entrambe le cose con molta premura.
Le due ragazze non si conoscevano prima di New Orleans, ma tra loro, sin dall’inizio, ci fu un’intesa. Entrambe avevano quel caratterino particolare, il quale aveva interessato l’ibrido originale ambedue le volte, e quel “piccolo” interesse verso uno dei fratelli originali. Quello di Hayley era evidente, la tensione nell’aria tra lei e l’uomo era palpabile quando i due si parlavano dolcemente e si scambiavano quei lunghi sguardi. Quello di Diana, invece, era un po’ meno ovvio. O almeno lei così sperava, autoconvincendosi che nessuno l’avesse notato. E invece, nonostante le sue aspettative, Elijah l’aveva già capito. Per qualche millesimo di secondo, ripensò alla scena imbarazzante del porto, ma poi lasciò andare quel pensiero. Elijah era un uomo d’onore e molto intelligente. Non avrebbe fatto mai niente che l’avrebbe messa a disagio.
Diana, nonostante qualche dolore e la spossatezza, si alzò dalla sedia e uscì dalla stanza. Per qualche secondo fissò Hayley dalla porta. Osservava quella sua rara tenerezza che nessuno riusciva a tirar fuori, nessuno tranne Elijah, come in quel momento, e la sua bambina, Hope.
Hayley accarezzò il volto di Elijah e ci fu un lungo sguardo tra i due. Si scambiarono qualche frase che Diana evitò di ascoltare. La ragazza ibrida poi uscì dalla stanza, chiudendo la porta e lasciando riposare il vampiro a cui tanto teneva.
« Non è ridotto benissimo, ma grazie al cielo ha la sua “originalità” a salvarlo ogni volta. » disse a Diana.
« Già.. e per fortuna c’è una certa persona a farlo stare meglio qui. Ho notato gli arcobaleni e i cuoricini nella stanza durante quello sguardo. »
Hayley rise maliziosamente e diede una leggera gomitata scherzosa a Diana, mentre entrambe erano poggiate alla antica ringhiera presente lungo i corridoi interni che davano sullo spiazzo dentro alla casa.
« Diana.. sono tutti.. sono morti tutti i licantropi stasera? » chiese Hayley con una voce preoccupata e triste.
Diana pensò alla giusta risposta fissando per diversi secondi nel vuoto, « Hayley... mi dispiace. »
« No, no.. è tutto ok. L’hanno voluto loro » rispose, con profonda delusione.
« Ma voglio che tu sappia che Elijah, per te, ha cercato di risparmiar loro la vita. Non c’è stato verso, ma ci ha provato. »
« Ti credo. Sapevo che l’avrebbe fatto.. »
Ancora silenzio, questa volta un po’ più triste del precedente. La prima a interromperlo fu Hayley, cercando di cambiare l’atmosfera con un altro genere di domande.
« Nessuna notizia di Klaus? »
« Ancora niente. Sai, non so se voglio chiamarlo in questo momento.. l’ultima cosa che voglio sentire è lo squillare del suo telefono senza risposta. Penso che prima andrò a bere qualcosa, pronta per qualsiasi evenienza. »
« Ho visto Klaus lottare con rabbia, ma non l’ho mai visto tanto pieno di furia quanto quelle volte in cui parlava del padre. Sicuramente tutto quel suo spirito di vendetta l’avrà aiutato anche stavolta, vedrai. E chi lo tocca Niklaus Mikaelson? » le disse Hayley, poi le sorrise.
Diana ricambiò il sorriso alla sua ormai amica, « Mi fido del tuo sesto senso da lupo. Vuoi venire a bere qualcosa con me? »
« No.. meglio di no. Non è serata. Sarò qui a tener compagnia al mister che c’è nella stanza dietro di noi. »
« Peggio per te! » fu la risposta ironica di Diana.

Hayley si allontanò dalla ringhiera e tornò nella stanza di Elijah. La vampira rimasta sola e pensierosa mantenne la sua promessa, andando nel primo locale che le venne in mente a farsi un goccino in compagnia del casino che aveva in testa al momento.
 
 

Klaus arrivò alla baita dove all’inizio sembrò non esserci nessuno. Ma un dubbio lo pervase. Non era stupido, non lo era per niente. E nemmeno lo era Davina. La giovane strega sapeva inventarsi trappole e diversivi molto furbi, ma non abbastanza furbi per fregare lui.
Klaus prese il primo pezzo di legno appuntito e abbastanza pesante che trovò e lo lanciò con incredibile forza contro la finestra della baita apparentemente vuota. Seguirono delle urla e del movimento all’interno della piccola casa.
Davina era svenuta dopo aver sbattuto la testa mentre era, inconsapevolmente, in compagnia del fratello di Klaus, Kol, anche lui in un nuovo corpo pieno di magia concessogli dalla loro madre.
Davina teneva il feroce e temibile Mikael sotto controllo con un bracciale. In cambio della sua vita, Kol liberò il padre il quale uscì subito dalla casa per affrontare il tanto atteso scontro contro il suo tanto odiato “figlio” Klaus.
 
« Salve.. figliolo.  » disse Mikael, enfatizzando l’ultima parola con incredibile disprezzo. « sembri piuttosto impaziente. Sei ansioso di porre fine alla tua vita? »
« Sono ansioso di vedere il tuo corpo in fiamme. Ancora una volta. Solo che stavolta intendo godermi il momento ancora di più. »
« Sono tornato.. dall’inferno.. per assaporare questo momento. »
« Bene, allora non ti trattengo oltre. » e queste furono le ultime parole prima che il terribile scontro tra padre e figlio iniziasse.

Ciò che seguì fu una delle lotte più epiche che il mondo del sovrannaturale potesse mai affrontare. Il padre, vampiro omicida che nutre un profondo odio per il proprio figlio e per tutti i vampiri esistenti, e il figlio, ibrido temuto dall’intero pianeta per il suo essere immortale e indistruttibile. Due dei più potenti esseri mai esistiti che cercavano di uccidersi l’un l’altro. Fu una lotta lunga, in cui nessuno sembrava avere la meglio. Colpi talmente veloci che anche per un vampiro sarebbe stato difficile distinguere.
Ma qualcosa portò quella lotta ad una fine. Mikael aveva il paletto di quercia bianca e Klaus aveva il terribile pugnale di Papa Tunde. Nonostante una lotta che non sembrava destinata a finire, vista la parità di forza dei due, Mikael riuscì a buttare a terra il figlio, e quasi a trafiggerlo con il paletto. La prontezza dei riflessi da ibrido di Klaus però gli salvarono la vita. Mikael lo trafisse solo nella parte alta della spalla destra, e quel momento fu quello in cui Klaus riuscì a salvarsi trafiggendo in pieno petto il proprio padre con il pugnale dello stregone che lui stesso uccise in passato, per poi lasciare nuovamente l’onore alla strega Celeste.
Quello fu il momento chiave. Il momento che pose fine a quella incredibile lotta.
Ciò che venne dopo fu una scena terrificante ma fantastica agli occhi di Klaus: il padre steso per terra, in preda a una straziante agonia, dopo averlo sconfitto come aveva tanto atteso e sperato.
Ciò che seguì a quel momento furono dei rumori strani provenienti dal bosco intorno a loro. Rumori di foglie. Qualcuno correva verso di lui.
Pochi secondi e dagli alberò sbucò Cami con il fiatone, dopo aver corso per chilometri per raggiungere Davina.
« Lei dov’è?! Se le è accaduto qualcosa ti giuro che.. » disse Cami nervosa tra un affanno e l’altro.
« Davina? Davina sta bene, si sveglierà con un mal di testa epico, ma visto cosa aveva in serbo per me con mio padre può considerarsi fortunata.  » Klaus osservò Camille sollevata riprendere fiato « Se però ti fai venire un infarto per lei, dovrò ucciderla per principio. » le disse ironicamente.
« Pensavo fosse in pericolo! Mi ha chiamata mezz’ora fa dicendo che le cose stavano per andare male.. tu e Mikael.. poi non ho la macchina. Ho dovuto fare l’autostop.. e poi correre per i sentieri del bayou! » ribatté lei, sfinita.
« Non le capiterà niente di male. Hai la mia parola. »
« La tua parola? ..wow. Questo si chiama fare progressi.. Chi l’avrebbe immaginato? Avevo ragione. »
« Cami.. per quanto mi piacciano gli indovinelli, e cioè per niente, ti prego risparmiamelo e dimmi di cosa stai parlando. » rispose Klaus confuso dalle sue parole.
« Intendo il grande cambiamento che hai affrontato in questo ultimo periodo. Il terribile e temuto Klaus Mikaelson, pluriomicida vecchio qualche millennio che risparmia, salva e ha pietà di una ragazzina che ha tentato di ucciderlo. Non riesci a vedere tutto questo? »
Klaus la fissò profondamente e con attenzione, ma confuso.
« Sei cambiato, sei diverso da quel Klaus che ho conosciuto al nostro primo incontro! E sia ringraziato il cielo che quella vampira sia arrivata in città. Niente al mondo potrà convincermi che tu, in questo preciso istante, in questo esatto momento, non sia migliore grazie a lei. E se tu, il grande Originale Klaus, non ti sei accorto di come lei ti guarda, allora come uomo fai proprio pena. » lei lo fissò seria, « sei proprio arrugginito. Ma dal tuo sguardo.. beh, posso capire che ho toccato qualcosa anche lì dentro. » lei indicò con un dito il cuore di Klaus.
Lui, confuso, rispose solo dopo diversi secondi. « Siamo.. siamo amici da molto. Lei mi conosce. »
« Oh Klaus per favore! Non ti ho mai visto così. E’ la migliore versione di te che io abbia mai conosciuto. Lei ti piace, smettila di negarlo. »
« Beh, non l’ho mai negato. »
« E allora, fammi un’altra promessa. Una che per una volta non vale solo per il bene della comunità, ma anche per te stesso. Promettimi che adesso tu andrai da lei, e non te la farai mai scappare. E fallo! O giuro che tuo padre sarà stato una sciocchezza in confronto a quel che ti aspetta. »
« Cami, Cami, Cami, Cami.. Ammetto che per una volta gradisco un tuo ricatto. » lui le sorrise dolcemente, « ma non abituartici. »
Lei ricambiò un tenero sorriso e lo abbracciò.
« Vado dentro a occuparmi di Davina.. ne ha passate veramente troppe quella povera ragazza sai? Non sei l’unico ad avere un passato doloroso. »

Quelle furono le sue ultime parole rivolte a Klaus prima di entrare in casa. Parole che fecero ricordare al vampiro il suo passato e i momenti difficili. Ricordò anche una cosa: in ciascuno di quei momenti, Diana era lì ad aiutarlo.
Klaus caricò il quasi-cadavere del padre nella sua macchina, e tornò verso la città. Dopo essersene occupato definitivamente, o almeno così lui pensava, uscì di casa per mantenere una sua recente promessa.
Non completamente convinto, andò nell’ultimo bar in cui lui e Diana erano stati insieme, con la speranza di potersi permettere, forse e finalmente, un briciolo di felicità, qualcosa di buono nella sua vita che non lo portasse a terribili sofferenze, come recentemente successo per la separazione dalla sua bambina.



Diana era seduta al tavolino accompagnata solo dalla stanchezza, un po’ di dolori e dal bourbon che le stava di fronte.
Era pensierosa, e la canzone trasmessa nel locale in quel momento non aiutava la sua situazione.
La canzone era “Every Time the Sun Comes Up”, una canzone dal sound romantico e malinconico allo stesso tempo.
In quel momento, il romantico era sicuramente inesistente nella testa della ragazza.
Era seduta da sola, immobile che fissava nel vuoto, ripensando al momento tra Hayley e Elijah di qualche ora prima. Un momento che le riportò nella mente una persona. La stessa persona che in quel momento stava entrando nel bar.
Lei non si accorse subito di lui, tanto era presa dalla canzone e dai suoi pensieri. Ma dopo qualche secondo, sentì dei rumori non del tutto umani e riconobbe la sua presenza.

La seguente cosa che sentì fu qualcuno che le si avvicinò da dietro a pochissimi centimetri dalla faccia, e le sussurrò una frase all’orecchio, « Balla con me. »

Lei non aveva ancora girato la testa verso di lui. Ci pensò un secondo, si lasciò partire un sorriso tra sé e sé, per poi alzarsi e iniziare a ballare con Klaus sotto le note di quella canzone tanto malinconica quanto bella e romantica.
Per diversi minuti non parlarono, ma continuarono a ballare, l’uno stretto tra le braccia dell’altro.
Poi la prima persona a rompere il silenzio fu lei.
« Com’è andata? »
« No.. » rispose lui.
« No”? »
« Non parliamo di questo. » le rispose guardandola profondamente negli occhi.

Lui non aggiunse altro; avvicinò il suo viso accostandolo a quello di lei, e la strinse ancora di più tra le sue braccia dedicandosi ancora più profondamente al loro ballo.
I pensieri di lei erano sempre più confusi, e quelle emozioni che una persona normale proverebbe in un momento simile erano almeno cento volte più amplificate e intense.

« Se non sei qui per festeggiare allora a cosa devo l’onore? » gli disse lei all’orecchio.
Lui spostò il suo viso a meno di un centimetro da quello di Diana, per poterla guardare negli occhi, e le rispose dolcemente « A noi due,sweetheart. »

Quello che seguì fu un intenso sguardo di diversi secondi tra i due.
Poi la mano di lui finì teneramente sul viso di lei, per anticipare un lungo bacio tanto atteso da entrambi.
Uno dei rari momenti in cui Klaus Mikaelson aveva potuto godere della sua lunga ed eterna vita era stato quello. Quel momento in cui la ragazza che per lui aveva fatto tanto per molti anni era tra le sue braccia e lo amava. Un sentimento che Klaus aveva provato poche volte e che era sempre finito male.

Diana era la ragazza che era riuscita a conquistare il cuore di Klaus Mikaelson, il vampiro originale considerato da tutti spregevole e incapace di amare.
  
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