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Autore: waterdrop    07/11/2014    3 recensioni
ehilaà ❤️ è da un po' di tempo che volevo scrivere una fanfic crossover su Hunger Games e Colpa Delle Stelle; eccola qui, finalmente.
La storia prende in considerazione la meravigliosa storia d'amore di Hazel e Gus ponendola di fronte a un nemico diverso rispetto la malattia; i Giochi.
per leggere la fanfic non si deve aver necessariamente letto il libro di John Green, ma almeno bisogna aver visto il film.
in ogni caso, buona lettura! lasciatemi una recensione se volete che io continui la storia, anche solo due parole. mi farete contentissima! *^*
Genere: Angst, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa, Un po' tutti, Vincitori Edizioni Passate
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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Verso la fine della stagione del raccolto dei miei sedici anni, mia madre ha deciso che sono diventata depressa.
“Hazel Grace, se continui a passare le tue giornate nel letto a leggere libri ti fanno fuori al bagno di sangue”
“Mamma, smettila di usare il bagno di sangue come uomo nero, tanto muoio lo stesso"
La certezza della mia morte imminente ormai riempie lietamente le mie giornate, impedendomi di formulare pensieri su un futuro dopo l'Arena. Purtroppo la depressione è un effetto collaterale delle condanne a morte; e le condanne a morte in un Arena piena di bambini sono effetti collaterali dell'essere figlia di una Vincitrice.
Mamma è estremamente positiva che io abbia le possibilità e la forza sufficiente per vincere, ma non sono mai stata una di quelle persone che non si arrendono mai e che trovano subito soluzioni. Sono realista e basta: quest'anno andrò nell'Arena per ordini del Presidente Snow, e quest'anno morirò inesorabilmente.
"Hazel, se ti sbrighi papà ti porta in auto fino al Centro, sennò te ne devi andare con l'autobus" dice la mamma entrando nella mia camera senza bussare.
"Mamma, mi stavo cambiando" le dico esasperando infilando i pantaloni divisa nera e rossa del Cat. Mi sistemo i capelli corti con il pettine e infilo gli anfibi. Papà mi aspetta giù nella nostra macchina, e già dalla porta riesco a vedere che sta controllando l'orario dal suo nuovo orologio mentre sistema la cravatta.
Il "Divertiti e fatti degli amici!" della mamma mi risuona alle spalle, mentre papà sistema la cravatta un'ultima volta prima di premere l'acceleratore. È lei che mi ha iscritto al Cat, per farmi allenare con gli altri Possibili-Tributi-Che-Vogliono-Offrirsi-Volontari. In realtà non ci sono ragazze della mia età, perché tanto sono tutte sicure che quest'anno mi offrirò volontaria, ma ci sono parecchi ragazzi di sedici anni come me che hanno intenzione di prendere il posto di altri Tributi a questi giochi. Il mio preferito è Isaac; ha perso l'occhio destro durante un addestramento più divertente del solito e adesso va in giro con una benda nera da pirata. Di solito lui è in sala addestramento da Patrick, vincitore di 13 edizioni fa che ha perso le palle per colpa di una del 7 che gli ha lanciato un'ascia sui gioielli della corona.
È lì che mi dirigo appena arrivo al Cat, fermandomi nello spogliatoio solo per lasciarci lo zaino. Sono leggermente in ritardo, come al solito, e ingrano la quarta per arrivare nell'aula di Patrick prima che Isaac si appropri del mio coltello preferito come al solito. Sento voci provenire dal piano di sopra, segno che ancora la lezione non è cominciata. Forse è meglio se faccio le scale di corsa, penso mentre comincio a divorare i gradini. Devo solo girare l'angolo e sono arrivata; senza preavviso però  nell'istante in cui arrivo nel corridoio giusto, finisco contro un paio di occhi azzurri.
"Ehi" sbotta lui a metà fra il sorpreso e il compiaciuto.
"Uhm.. oh, scusa" rispondo appena convinta mentre lancio lo sguardo nell'aula. Isaac non è ancora arrivato.
Il ragazzo mi sta facendo segno di entrare prima di lui, ma ho in testa la confusione della corsa e riemergo dalla nebbia solo per entrare in aula.
"Hazel!" mi chiama la voce profonda di Isaac. Ricambio il saluto con un breve sorriso.
"Lui è Gus, un mio amico. Fa una lezione di prova, ma non crede di offrirsi volontario" dice indicando, guarda un po', il ragazzo su cui sono finita sopra.
Mi impongo di guardare i suoi occhi azzurri, ma sono troppo penetranti perché possa sostenere lo sguardo a lungo.
"Hazel" dico velocemente mentre Patrick ci tira per la manica invitandoci a cominciare la lezione. Sento migliaia di piccole scosse pizzicare le guance, segno che sto avvampando. Mi avvio verso l'Armeria, cercando di concentrarmi su qualcosa che non rientri nella categoria Ragazzi e soprattutto Ragazzi-Con-Occhi-Azzurri. Entro solo per scoprire che Isaac è nella sezione Armi, e ha preso il mio coltello.
Ruoto gli occhi mentre Patrick mette la musica al suo stereo; più in là vedo Isaac che muove le chiappe a ritmo mentre mi fa segno di aver preso il coltello. Sarà una giornata molto lunga.
  
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