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Autore: Briciole_di_Biscotto    07/11/2014    4 recensioni
"[...] Tu hai parlato con le cacciatrici, vero?”
“Come... come fai a saperlo?”
“Io so sempre tutto.”
“Non darti troppe arie.”
“Non è questo il punto, Talia. Se dovessi morire... tu ti uniresti alle cacciatrici?”
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Un tributo alla stupenda coppia Luke/Talia.
Fanfiction scritta per il contest "Keep Calm & Give Taluke A Second Chance" indetto da Lucinda Taylor
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Castellan, Talia Grace
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Darck_Angel / Dark_Wolf

 

Titolo: Ritorno

 

What if...? scelto: ...Luke avesse chiesto a Talia di unirsi alle Cacciatrici e di aspettare che lui rinascesse?

 

Ranting: Verde

 

Genere: Fluff, malinconico, romantico

 

Note/Avvertimenti: What if...?

 

Prompt: Talia/Luke; Het

 

Note dell'autore: ed ecco qua la mia prima Taluke in assoluto, che dedico a questo magnifico contest!

Avevo scritto questa storia più di un anno fa, ma non ho mai avuto modo di pubblicarla.

Poi, una settimanella fa, spulciando nel sito ho trovato questo stupendo contest (http://freeforumzone.leonardo.it/d/10902673/Contest-Keep-Calm-Give-Taluke-A-Second-Chance-/discussione.aspx), e sono entrata a vedere.

Leggendo che vi erano vari What if...?, con il cuore in gola mi sono messa a scorrerli tutti, finché... eccolo lì, il What if...? perfetto per la mia storia!

E così, anche per questa ff è arrivato il suo momento di gloria.

Buona lettura!

 

P.s. A chi interessasse, questa fic è stata scritta prendendo come “modello” la canzone “Wish you were here” di Avril Lavigne (amatela *-*), quindi si può dire che sia una song-fic.

 

Ritorno

 

Talia...”

Sì?”

Lo sai che la vita di un semidio è pericolosa. Potremmo morire da un momento all'altro.”

Sì, lo so, Luke. Ma presto raggiungeremo il Campo Mezzo Sangue. E allora saremo al sicuro.”

Talia, se non riuscissi ad arrivare al Campo vivo...”

Luke, non dire cretinate. Grover è qui per questo.”

Lo so, ma fammi finire. Tu hai parlato con le cacciatrici, vero?”

Come... come fai a saperlo?”

Io so sempre tutto.”

Non darti troppe arie.”

Non è questo il punto, Talia. Se dovessi morire... tu ti uniresti alle cacciatrici?”

Che razza di domanda è? Perché dovrei farlo? Le cacciatrici non c'entrerebbero niente con la tua morte...”

Lo so. Ma loro sono immortali.”

Luke, dove vuoi arrivare?”

Talia, tu... diventeresti immortale in attesa della mia rinascita?”

Certo, Luke, ma... perché?”

Talia, io...”

Talia... Luke...”

E' Annabeth. Vado a vedere come sta.”

D'accordo, Talia. A dopo.”

 

 

L'occhio di Talia cadde, per caso, su una vecchia sacca di pelle dimenticata in un angolo. Le sembrava familiare, così la prese e vi sbirciò dentro.

Dentro vi erano delle foto. Foto di lei con Percy e Annabeth, foto del Campo, foto che risalivano a più di trecento anni fa, quando aveva deciso di lasciarsi alle spalle la vita mortale e pericolosa di un semidio in cambio di una vita immortale al fianco della Dea Artemide.

Notò che sul fondo della sacca era rimasta una foto. La prese in mano, e quando la girò per guardarla, i suoi occhi si spalancarono, e Talia si portò una mano alla bocca.

 

Le lacrime premevano per uscire, ma lei le spinse indietro. Non poteva permettersi di piangere, non davanti a lui, per quanto potesse trattarsi di una misera immagine.

Non davanti a Luke.

Sapeva di dover essere forte, ma una lacrima le solcò lo stesso una guancia, lasciandosi dietro una riga nera, che ne richiamò altre. Ormai stava singhiozzando, ma non le importava.

Luke era riuscito, trecento anni fa, ad attraversare il suo muro: la capiva anche solo guardandola negli occhi. E, nonostante fosse passato tanto tempo e lui fosse morto, in qualche modo ci riusciva ancora.

 

I ricordi la invasero.

Ricordava le stupide battute che le rivolgeva, e quando, anche se non facevano ridere, si mettevano a sghignazzare senza motivo, forse ridendo l'uno dell'altro. Dopo trecento anni, ancora si ricordava ogni singola, stupidissima battuta che si scambiavano, dandole la sensazione che lui fosse con lei, anche se solo nei ricordi.

Sai cosa pensa un caffè?” le chiese. E lei, sorridendo:“No, cosa pensa?”

Lui ghignò e poi, vittorioso, disse:“Non lo so, perché non si è ancora espresso!”

Talia, a quel ricordo, si ritrovò a ridere flebilmente, tra i singhiozzi sempre più forti.

 

Ricordava quando sconfiggevano insieme i mostri.

Erano veramente una squadra molto affiatata, forse quasi più di Percy e Annabeth. Sconfiggere i mostri era all'ordine del giorno, per loro era come il pane quotidiano.

Combatteva senza farci caso, lo faceva e basta. E invece, solo ora si rendeva conto di come tutto quello che avevano passato insieme avesse rafforzato il loro rapporto, di come tutto questo fosse stato importante.

Solo ora si rendeva conto, finalmente, di quanta fortuna avesse avuto nell'avere Luke con sé, come compagno di squadra, amico e confidente. Era sempre rimasto al suo fianco, almeno finché aveva potuto.

E lei adesso voleva, pretendeva che tornasse al suo fianco, proprio come un tempo.

 

-Dannazione!- Talia tirò un pugno contro la parete del tempio di Artemide nel quale si trovava.

Non le importava se la Dea si sarebbe arrabbiata.

Lei lo voleva lì, vicino a sé, e si sentiva pronta a sfidare tutti gli Dei dell'Olimpo, tutti insieme, se questo lo avrebbe fatto tornare da lei.

Se fosse stato possibile realizzare quel suo unico sogno, avrebbe fatto di tutto. Ma sapeva già che non era possibile.

 

Talia guardò nuovamente la foto. Essa ritraeva un'Annabeth ancora bambina, una Talia che ancora non conosceva l'amore e un Luke ancora vivo, con il suo solito sguardo da combina-guai e un sorriso spavaldo stampato in faccia.

Amava il modo di essere di Luke, il modo in cui riusciva sempre a sdrammatizzare ogni situazione. Lei, invece, per quanto ci provasse non riusciva ad essere come lui, c'era poco da fare.

Ed era per questo che adorava le serate intorno al fuoco, in cui si raccontavano le loro vite e si confidavano.

La facevano sentire meno sola, meno imperfetta. C'era solo una regola: dire sempre la verità.

E la verità, in quel momento, era che Luke le mancava, le mancava da morire.

 

A questi pensieri le lacrime, che si erano fermate, ricominciarono a sgorgare dai suoi occhi già arrossati. E mentre piangeva, pensava che avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di rivivere quei momenti, qualsiasi cosa pur di rivederlo, qualsiasi cosa per riaverlo vicino, qualsiasi cosa per avere una seconda opportunità.

 

La speranza di poterlo un giorno rivedere, anche se sotto un nuovo aspetto, magari per aver tentato di reincarnarsi per poter meritare così l'Isola dei Beati, era la fune che la teneva in vita, e lei non aveva nessuna intenzione di mollarla.

Voleva fargli sapere solo questo: l'avrebbe aspettato, se fosse stato necessario, anche altri mille, duemila, centomila anni, ma non avrebbe mai lasciato andare la corda; non avrebbe mai lasciato andare la speranza.

E, soprattutto, non avrebbe mai lasciato andare Luke.

 

Dannazione, lo voleva lì, vicino a sé, per potersi stringere di nuovo a lui.

Ma ormai aveva fatto la sua scelta. Lo avrebbe aspettato pazientemente e poi, quando finalmente lo averebbe rivisto, per prima cosa gli avrebbe mollato uno schiaffo per averla lasciata sola e, infine, lo avrebbe abbracciato stretto, questa volta per non lasciarlo più andare.

Diamine, quanto lo voleva vicino a sé!

 

*

 

Talia stava camminando distrattamente per le strade di New York, quando vide la testa di un drago innalzarsi da un parco, con un ragazzo a cavalcioni che faceva di tutto per non venire scaraventato giù. La Cacciatrice si mise a correre, scagliando frecce verso il mostro e cercando di non colpire il tipo. Con un ultimo sforzo, il ragazzo conficcò la sua spada nel petto del drago, che sputò la sua ultima fiammata prima di dissolversi in polvere davanti ai due ragazzi.

Il ragazzo si volse verso Talia:-Grazie per l'aiuto. Se non ci fossi stata tu, a quest'ora non so se sarei stato ancora tutto intero.- rise.

Il modo di ridere, lo sguardo da combina-guai, i capelli biondi spettinati e, soprattutto, la cicatrice che aveva sul volto... Talia spalancò gli occhioni azzurri e sussurrò:-Luke...-

Il ragazzo la fisso interdetto:-Come conosci il mio nome?

Dei ricordi che non gli appartenevano iniziarono ad invadergli la mente, sovrapponendo delle immagini alla ragazza che aveva davanti, facendogli presente che non era la prima volta che vedeva quei profondi occhi blu e quei ribelli capelli neri.

Sussultò:-Talia...-

Nel sentire Luke pronunciare il suo nome, Talia si riprese dal suo stato di trance e si fiondò fra le sue braccia, che la accolsero in un caloroso e amorevole abbraccio. -Mi sei mancato!

-Anche tu, Talia. Anche tu.

La ragazza affondò il viso nel suo petto e sussurrò:-Visto? Ho mantenuto la promessa. Ti ho aspettato.

Il ragazzo la strinse più forte:-Non ne dubitavo.

Luke le fece alzare il viso e, prima che la cacciatrice potesse comprendere le sue intenzioni, la baciò. In quell'istante la faretra, l'arco e le frecce da Cacciatrice di Talia si dissolsero in polvere, mentre il diadema d'argento da Lungo-tenente si dissolveva in un fascio di luce.

Ma a Talia non importava. Dopo tanti anni, era di nuovo con lui, e contava soltanto quello. Questa volta non l'avrebbe lasciato andare.

-Sei tornato, finalmente.

-Tornerò sempre. Per te.

  
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