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Autore: Herm87    07/11/2014    2 recensioni
In una città a caso, un Elfo qualunque in un giorno qualsiasi ritrova l'amata creduta caduta. Tuttavia non molti sanno che quella città era chiamata Minas Tirith, quell' Elfo Legolas e in quel giorno un nuovo Re era stato incoronato sul trono degli Uomini.
Speravo di scrivere una storia che avesse un determinato significato di fondo, ma alla fine secondo il mio parere ne è uscita una storia (che mi piace assai assai) ma un po' fine a se stessa, semplicemente condita con belle parole. Fatemi sapere quello che ne pensate, è importante!
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Legolas
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Era bello, di una bellezza sconcertante. I lunghi capelli biondi lasciati liberi sulle spalle, gli occhi blu come il mare risplendevano di luce, gemme nell'oscurità. Ma ciò che lascio la ragazza assolutamente estasiata fu l'espressione di incredibile saggezza che occupava il suo volto. Dentro di essa tuttavia si poteva scorgere un'ombra di disperazione. Quell'ombra sembró sparire quando i loro occhi si incatenarono, lasciando il mondo al di fuori. Una nuova luce risplendeva. Speranza, gioia incontenibile scuoteva l'Elfo, alla vista dell'amata creduta perduta. La pupille dilatate, il battito del cuore accelerato, una morsa allo stomaco che via via si allentava, diffondendo un piacevole torpore alla sua mente stanca. Non riusciva a concepire un pensiero, lo stupore era troppo. La dolce dama avanzó verso di lui, l'abito bianco muovendosi, seguiva il vento, portatore di gioia. Il suo sorriso riluceva di stelle lontane, alimentato dalla vista di quell'Elfo che tanto aveva amato. Un passo dopo l'altro, sempre più vicini, i due amanti sentivano la gioia esplodere nei loro cuori. Arrivati l'uno difronte all'altro, la ragazza abbassò il viso arrossato. L'Elfo, confuso, le prese il mento tra due dita e le alzó il volto, sul quale scorrevano silenziose lacrime di gioia. Sorrise debolmente, ma l'Elfo non sorrise, semplicemente poggiò le labbra sulle sue, riconciliandosi con se stesso. 
- non avresti dovuto farlo, incosciente- la rimprovero lui. Dopo la depressione provata in quei giorni aveva sperato costantemente in un miracolo. 
- questo ed altro per il mio Principe- ammise. 
È poggiando la testa sul suo petto che si alzava e abbassava velocemente , si accorse di una cosa: era tornata a casa. 
  
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