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Autore: Ai_1978    08/11/2014    6 recensioni
Afferro il primo dei fogli che ho trovato sul tavolo:
-Allora: cominciamo con il leggere l’ordine del giorno.
Punto 1: Ragguaglio sulle parentele.
Punto 2: attribuzione partner.
Punto 3: rating delle prossime fan-fiction
Punto 4: Varie ed eventuali.-
Prendo carta e penna: - Mi serve qualcuno che verbalizzi. Qualche volontario?-
AVVISO IMPORTANTE: BAKATA COSMICA!!!!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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NOTA DELL’AUTORE: Questa fan-fiction è nata quasi per caso. Ed è caratterizzata dalla lista “credits” più lunga della storia. È un tripudio di citazioni e richiami alle altre storie presenti in questo fandom. Era nata come una one-shot, ma alla fine si è trasformata in qualcosa di un po’ più prolisso poiché mi sono accorta che alla nostra follia di autori non c’è davvero limite! Quindi: o scrivevo una one-shot chilometrica o la suddividevo in tre/quattro capitoletti. Ho scelto la seconda opzione … così vi lascio anche un po’ di “suspense”.
Sai che roba …
Ringrazio tantissimo tutte le autrici che mi hanno permesso di citare i loro OC femminili. Spero di avere reso giustizia a tutte e che nessuno se la prenda per le mie bonarie prese in giro.
Orsù, un po’ di autoironia non fa mai male!
Questo è il modo più carino che ho trovato per ringraziarvi con tutto il cuore di farmi ridere, emozionare e a volte piangere con le vostre storie.
Siete un toccasana per curare lo stress e le “incazzature” della vita reale!
GRAZIE INFINITE DI ESITERE E DI SCRIVERE!
Vi amo alla follia!
Per concludere:
FORZA TOHO!
Siempre!
 
RIUNIONE PLENARIA – Novembre 2014


ATTO I
 
Forza Ai.
Respira profondamente.
Tutto dentro … tutto fuori.
Calma.
Training autogeno.
Ma perché cavolo sono così agitata?
E sì che sono abituata a parlare in pubblico.
E poi li conosco TUTTI: da trent’anni!
Porca miseria: se l’avessi saputo non avrei mai accettato di presiedere la “Plenaria” mensile di CT.
Anche se c’era poco da discutere: era il mio turno.
Estraggo lo specchietto dalla borsa e controllo il trucco: tutto a posto.
Capelli OK.
Mi spruzzo un po’ di profumo, che non si sa mai.
Va bene, sono pronta: entro.
Al TRE apro la porta.
Uno…
Due…
Due e mezzo…
Due e tre quarti…
… E CHE CAZZO!
TRE!
Vado.
Afferro la maniglia e spingo…
 
*******
 
Una zaffata di sudore mi colpisce prepotentemente. Peggio di quando, per sfiga, salgo sui mezzi pubblici negli orari di uscita delle scuole.
Alla faccia dell’ascella tonante!
E va beh: cosa pretendo? Ho appena messo piede in una stanza piena di maschi di età compresa tra i 18 e i 20 anni che hanno da poco finito di giocare a calcio.
È normale: sono pieni di ormoni.
In totale apnea mi dirigo verso la finestra e la spalanco.
Grazie al cielo un po’ di aria fresca.
-Ehi! Fa freddo!- urla una voce sgraziata.
Mi giro fulminando con lo sguardo colui che ha osato aprir bocca: - Zitto Ryo! Qui dentro non si respira. Non è mica colpa mia se siete tutti un po’ … ehm … proteici.-
Ishizaki fa una smorfia ma non ribatte.
D’un tratto qualcuno parla, con un timbro che mi fa salire l’ormone al solo udirlo: - Effettivamente però fa freschetto. Non potresti accostare almeno un po’?-
Sono in brodo di giuggiole.
Sigillo immediatamente la finestra e sbavando rispondo: - Scusa Koji, tesoro. Non volevo farti prendere un raffreddore.-
Mi avvicino guardandolo come se fosse un angelo: - Va meglio adesso? Sei comodo?-
Così dicendo recupero un enorme cuscino e glielo sistemo amorevolmente dietro la schiena. Lui si accomoda con un mugugno soddisfatto.
Ma quanto è gnocco?
Fa paura.
Sempre con una gentilezza melensa gli chiedo: - Serve altro? Vuoi qualcosa da bere?-
-Una coca, grazie.- risponde lui.
Approfittatore.
Ma che approfitti pure: sono qui apposta!
-Ma certo, amore mio. Come la vuoi? Fredda o temperatura ambiente?-
-Fredda, grazie.-
Improvvisamente qualcuno ha la brillante idea di interrompere il nostro idillio : - Potrei averne una anche io?-
Divento istantaneamente acida: - Non rompere, Wakabayashi. Alza il culo e vai a prendertela. Il distributore è nel corridoio.-
Lui si tira la visiera del cappello rosso sugli occhi, incrocia le braccia e replica stizzito: - Sempre la solita! Usi due pesi e due misure.-
Non mi degno nemmeno di rispondergli.
Esco a prendere la coca al mio Kojiro: si sa mai che muoia di sete, povera gioia.
Rientro, la apro e la porgo al mio amato attaccante.
-Grazie!- dice lui afferrandola.
-Prego caro. Se vuoi ti aiuto anche a portare la lattina alle labbra, così non fai fatica.-
Sono uno zerbino, lo so.
Ma lui è troppo figo.
Hyuga fa un mezzo sorriso: - No grazie, credo di farcela da solo.-
Delusione totale.
Ci riprovo: - Ti serve altro? Non so: che ti stiri i panni, ti lavi le mutande, ti rifaccia il letto … -
-Sono a posto così, grazie-.
Inizio a leggere preoccupazione nella sua voce.
Ho un’altra proposta: - Un massaggio? Magari hai i muscoli indolenziti …-
Già nella mia mente si forma l’immagine di Koji nudo e cosparso d’olio sdraiato su un lettino.
Avverto un lieve giramento di testa.
Alzo lo sguardo e vedo lui che mi fissa terrorizzato.
Lo tranquillizzo: - Sto scherzando, scemotto.-
Fingo di ignorare il suo evidente sospiro di sollievo.
E ha ragione: sono decisamente troppo vecchia per lui.
Non mi capacito molto della cosa: quando ci siamo conosciuti io avevo sette anni e lui undici.
Perché adesso io ne ho trentasei e lui venti?
Qualcosa non quadra…
Chiederò delucidazioni a Takahashi.
-Ai, puoi venire un secondo?-
Ken Wakashimazu chiama, io rispondo. Ho delle preferenze, me ne rendo conto.
-Dimmi, gioia. Che c’è?-
Il portiere estrae da tasca una bottiglietta in vetro: - Ti ho portato un po’ di quell’olio per capelli che uso io. È meraviglioso per le doppie punte.-
-Ma grazie! Sei il mio idolo!- strillo abbracciandolo.
Belli capelli” ricambia l’abbraccio.
Quanto adoro pure lui!
Mi volto rivolgendo saluti affettuosi a Sorimachi e Sawada. Teneri, loro!
Faccio un cenno cortese a tutti gli altri e mi sposto verso il tavolo al centro della sala.
Prendo i fogli che ci sono appoggiati e leggo rapidamente.
Brusio di fondo.
Tutti parlottano.
Ma insomma: un po’ di rispetto!
-Ragazzi?!? Silenzio per favore. Non ho voglia di prendere il microfono che siamo qui in quattro gatti. Quindi vediamo di stare calmini e cominciare.-
Rumore di un pallone di cuoio che rimbalza.
Mi volto di scatto, furibonda: - Tsubasa! Porca puttana! Smettila di palleggiare che mi irriti e non è il momento!-.
Il ragazzo si paralizza e mi sorride contento: - Ma perché? Lo sai che il pallone è il mio migliore amico!-
-SEDUTO!- tuono.
Il suo migliore amico.
Lasciamo stare.
Ho già pronta una storiella a tal proposito.
Prima o poi la pubblico.
Ricomincio a parlare: - Bene. Ci siamo tutti?-
Mi guardo intorno: - Così a occhio direi di sì. Non ho voglia di fare l’appello: troppo sbattimento.-
Afferro il primo dei fogli che ho trovato sul tavolo:
-Allora: cominciamo con il leggere l’ordine del giorno.
Punto 1: Ragguaglio sulle parentele.
Punto 2: attribuzione partner.
Punto 3: rating delle prossime fan-fiction
Punto 4: Varie ed eventuali.-
Prendo carta e penna: - Mi serve qualcuno che verbalizzi. Qualche volontario?-
Silenzio totale.
-Va bene: decido io. Taro? Vieni qua e prendi nota.-
-Ma perché sempre io?- si lamenta il ragazzo.
-Perché hai una bella calligrafia. Su siediti e stai attento a ciò che viene detto. Senza sbuffare, per cortesia.-
-Va bene…- .
Di malavoglia Misaki prende posto al tavolo centrale e comincia a scrivere.
-Benissimo Signori. Direi che possiamo incominciare con l’analisi del punto 1: Ragguaglio sulle parentele.-
Di fronte a me vedo una ventina di visi che mi guardano straniti.
Finalmente qualcuno ha il coraggio di aprir bocca: -In che senso, scusa?-
Mi volto in direzione di chi ha parlato: Teppei Kisugi.
-Tranquillo ricciolone. Tu non c’entri. Per ora, almeno…-
Visibilmente sollevato, Teppei torna buono e zitto.
Ricomincio con la mia tiritera: -Allora: forse è il caso che facciamo il punto della situazione sui vostri parenti. Anzi: sulle vostre parenti. Vediamo un po’: chi di voi ha una sorella, alzi la mano.-
Vedo immediatamente Hyuga e Misaki farmi un cenno.
Sorrido ad entrambi.
A dir la verità a Kojiro sorrido un po’ di più.
Dettagli trascurabili.
Continuo: - Ecco appunto. Ho una brutta notizia per voi: non è proprio così.-
Perplessità generale.
Meglio renderli edotti: - In realtà ci sono tutta un serie di sorelle che voi non sapete di avere.-
-Ma come è possibile?- chiede perplesso Sawada.
-Perché noi fan-writers abbiamo menti veramente malate.- sono costretta ad ammettere.
Prendo un bel respiro, poi proseguo: - Comunque: andiamo per gradi. Da dove comincio?-
Scruto i miei appunti con attenzione, poi prendo una decisione: - Ok: mi tocca. Wakabayashi?-
-Dimmi.- mi risponde con fare scazzatissimo.
-Ehi fenomeno! Vedi di non fare lo splendido con me, per piacere!- lo rimprovero.
Mi scruta da sotto il cappellino, con aria di sfida: - E tu vedi di chiamarmi per nome. Mi conosci da trent’anni e mi chiami ancora Wakabayashi.-
Ma sentilo!
Non lo mando a quel paese perché sono in buona: - Ma falla finita. Ti ho sempre chiamato Wakabayashi e continuerò a farlo. Non mi prendo certe confidenze con te. Comunque: stai a sentire che ne ho delle belle da raccontarti.-
Lui acconsente e deposita per un secondo l’ascia di guerra: -Sentiamo.-
-Tu hai sorelle?-
-No: ho due fratelli.-
Sorrido sadica: - Ed è qui che ti sbagli! Tu hai ben due sorelle!-
-Ma piantala!-
-Te lo giuro: ne hai due. Ma non in contemporanea. Ti dicono niente i nomi Reika(1) e Yasu(2)?- gli chiedo sghignazzando.
Lo vedo sgranare gli occhi. Evidentemente una lampadina si è accesa nel suo cervello.
Sorpresa dal fatto che nella scatola cranica del SGGK possa esserci spazio anche per i neuroni, oltre che per la boria, proseguo il mio bel discorsetto: -Bene. Hai solo l’imbarazzo della scelta. Partiamo dalla prima: Reika. Te la ricordi?-
Il portiere mi guarda e apre la bocca come per dire qualcosa. Poi ci ripensa.
Nessun problema: ci sono io a ricordargli tutto
Malignamente inizio a raccontare: - Ma sì, dai. Tu e Reika siete orfani…-
-Ma che sfiga!- sbotta lui
-Zitto e ascolta. Siete orfani. Tu sei maggiorenne, lei no. Quindi, legalmente, sei il suo tutore. E questa sì che è una sfiga: per lei, s’intende.-
Mi guarda troppo sconvolto per dire qualcosa di sensato. Vado avanti imperterrita: -Lei è la tua dolce sorellina minore. Bella da morire e appassionata di karate. Tu, che evidentemente sei nato per rompere le palle alla gente, non vuoi firmarle il permesso per partecipare al torneo Nazionale. Lei allora, per convincerti, ti propone una scommessa: se riuscirà a far innamorare di sé Mar… pardon … Kojiro Hyuga tu le firmerai il permesso.-
-COOOSAAA?- urlano in contemporanea Hyuga e Wakabayashi.
Guardo il Capitano della Toho con infinita tenerezza: - Stai calmo, tesoro mio. Ti assicuro che la signorina è davvero molto, ma molto bella. Bionda e con un bel paio di tette.-
Sorriso compiaciuto di Koji.
Occhiataccia di Genzo.
-E poi cosa succede?- chiede il SGGK visibilmente preoccupato.
-Un gran casino, ma alla fine l’amore trionfa.- concludo io.
-Me la faccio?- insinua Hyuga.
Io tentenno: - Beh… ecco … sì … Alla lunga, però.-
-Lui alza un sopracciglio, dubbioso: - Quanto “lunga”?-
Mi dispiace un po’ per lui, ma devo dirglielo, prima che si faccia illusioni: - Ehm… un paio d’anni. La fanciulla è un po’ “vergine di ferro”. O “figa di legno”, vedi tu che definizione preferisci.-
Wakabayashi scoppia a ridere mentre Kojiro mi chiede avvilito: - Un paio d’anni? E nel frattempo che cazzo ho fatto?-
Mi avvicino a lui e gli appoggio amorevolmente una mano sulla spalla: - Pippe, amoruccio. Fantastiche e prolungate pippe.-
Ilarità generale.
Hyuga si accascia sulla sedia un po’ deluso: - Ah.-
Povero tesoro! E come faccio adesso a dargli la notizia peggiore? Cerco di farmi forza e guardandolo con occhi pieni d’affetto gli confesso: - E ci sarebbe un’altra cosetta che devi sapere. Dopo due anni finalmente concludi ma…-
-Ma?-
-… Fai danno!- dico io tutto d’un fiato.
Per un momento non capisce. Sempre estremamente perspicace la mia Tigre, non c’è che dire.
Gli do una carezza complice. Lui mi fissa e intuisce.
Si mette a balbettare: - V-Vuoi d-dirmi che… Per una v-volta che lo faccio … l-lei rimane…-
Annuisco, comprensiva. – Cosa vuoi che ti dica: tu sei evidentemente un cecchino dalla mira infallibile e, soprattutto Akiko chan, l’autrice, è un po’ sadica!-.
Sento un rumore sordo alla mia destra. Wakabayashi è svenuto cadendo dalla sedia lungo disteso.
-Non ha retto lo shock. Qualcuno lo soccorra, per cortesia.- dico mestamente.
Ci vogliono alcuni secondi per far riprendere il goal-keeper.
Quando si rimette in piedi, balza su Hyuga come una furia: - Brutto bastardo! Hai messo incinta mia sorella!-
Litigano.
Che faccio: li divido?
Sono così sexy quando fanno a pugni … quasi quasi li lascio fare.
No, non ci riesco: l’istinto materno prevale.
Mi metto in mezzo: -Buoni, voi due. Buoni… Sono cose che succedono.- guardo il portiere con ironia: - Non sei contento di diventare zio, Wakabayashi?-
-Contento di imparentarmi con quello lì? Ma sei scema?- ribatte lui seccato.
Quello lì?
Lo Stronzo ha avuto il coraggio di chiamare il mio Hyuga “Quello lì”?
Adesso gli tiro un ceffone.
No, Ai.
Calma e sangue freddo.
Risolvila con la pazienza.
-Siediti, Wakabayashi. È solo una storia. Non serve a niente incazzarsi. E poi dobbiamo parlare della tua seconda sorella… la tua gemella: Yasu.-
-Gemella? Io avrei una gemella?-
-Sì TU.- confermo io: - E ti assicuro che è una tipa bella cazzuta. Mi piace molto più di te … Non che ci voglia molto, ad essere sincera.-
-A far cosa?- chiede lui.
-A piacermi più di te, pirla!-
Quanto amo sfotterlo.
Non farei altro dalla mattina alla sera.
Va bene, vado avanti: -In ogni caso Yasu mi piace un sacco. È ironica, sportiva e un po’ maschiaccio. In questa storia tu te ne vai in Germania a fare il figo, come tuo solito. Tua sorella si iscrive alla Toho, giusto per farti un dispetto.-
Coretto dei Toho Boys: - Alla Toho?!?-
Li guardo tutti e quattro con amore infinito: - Sì, amorucci miei. Alla Toho. La ragazza ha buon gusto da vendere, nonostante l’infelice impronta genetica.-
Occhiata per sondare la reazione del SGGK che se ne sta immusonito sulla sua sedia con braccia conserte e cappello calato.
Ok: è giunta l’ora del colpo di grazia.
-Per una serie di equivoci Yasu finisce a vivere nello stesso appartamento di Kojiro, Ken, Kazuki e Takeshi. Lei è sempre stata un po’ persa per Koji. E come darle torto?-
-Me la faccio?- chiede speranzoso Hyuga
-No, tesoro. Stavolta no. Se la fa Ken.- Faccio l’occhiolino a Wakashimazu che, tutto ringalluzzito, si passa sensualmente una mano tra i lunghi capelli.
Vanitoso come pochi.
Ma può permetterselo.
Ha dei capelli favolosi.
Genzo è sconfitto dallo scoramento. – Ma le mie sorelle non hanno niente di meglio da fare che andare a letto con quei cretini della Toho?-
Gli rispondo piccata: - Le tue sorelle hanno capito tutto della vita, invece.-
Lui sbuffa: - Il tuo parere non conta: sei di parte.-
Sacrosanto.
Non è mica un segreto. Però non gliela voglio dare vinta: - Comunque, dopo un po’ di anni diventi zio un’altra volta, caro il mio Super Great Goal Keeper.-
Avrà notato l’estrema ironia con cui ho pronunciato il soprannome modestissimo con cui si fregia dalle elementari?
Lo scruto di sottecchi per sondare il suo umore.
È nero.
Me la ghigno tra me e me.
Ken, sentendosi tirato in causa, interviene: - Scusate? La cosa mi preoccupa: come sarebbe a dire che Wakabayashi diventa zio un’altra volta?-
La sua voce ha un non so che di isterico.
Effettivamente potevo usare più tatto nel comunicargli il lieto evento: -Sì, Ken. Diventi papà … ma non subito. Succede un po’ in là negli anni. Diciamo che abbiamo fatto un piccolo “step forward”. Per ora vivi tranquillo … almeno in questa storia.-
Terrore puro negli occhi del karate-keeper: - In che senso “almeno in questa storia”?-
Mi sento in colpa da morire.
Meglio prendere un po’ di tempo: - Te lo spiego dopo, nella sezione “cugine”. È un po’ complicato da dire in due parole…-
L’ho sconvolto.
Cerco di consolarlo: -Non ti preoccupare. Niente che non si possa risolvere… ma ora continuiamo a parlare di sorelle. E visto che già sono in ballo con te, Ken, mi sa che è giunto il momento di informarti di Reiko(3).-
Occhi sbarrati di Wakashimazu: -Reiko? E chi cazzo sarebbe?-
-Tua sorella maggiore, tesoro.-
Non ce la fa più: glielo si legge in faccia.
Meglio dargli un attimo di tregua: - Ma ti racconto tutto fra un po’. È arrivato il momento della mia pausa sigaretta.-
Cerco il pacchetto e l’accendino in borsa.
Prima di uscire rivolgo a tutti una proposta: - Qualcuno vuole favorire?-
Occhi allucinati che mi fissano.
Manco avessi detto che voglio andare a ballare nuda in piazza.
Tutti salutisti ‘sti ragazzi…

 
CONTINUA
 
 
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CREDITS:
  1. Reika Price: OC femminile creato da Akiko Chan nella fanfic “Una scommessa pericolosa” (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=7602&i=1)
  2. Yasu Wakabayashi: aka Irene Price. OC femminile creato da Berlinene nelle fanfic “Dal diario di Irene Price” (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=266290&i=1) “Saved by the bell” (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=867285&i=1) e un sacco d’altre che non posso linkare tutte altrimenti faccio notte!
  3. Reiko Wakashimazu: OC femminile creato da Releuse. La ritrovate come protagonista nella fanfic “Kamikaze Girl” (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2887861&i=1) e citata nella fanfic “Kanagawa-Tokyo A/R” di _Ichigo_85 (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=726112&i=1)

 
   
 
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