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Autore: Obsidian_Butterfly    08/11/2014    2 recensioni
Un passato che si intreccia ad un futuro improbabile.
Due vite che si scontrano per uno scherzo del destino.
Entrambi cercando di fuggire dal passato.
Entrambi che convivono con le proprie cicatrici.
Questa è la storia di un viaggio, di nuove scoperte che portano alla comprensione di se stessi.
[Estratto dal Capitolo 1]
Spesso diamo per scontate troppe cose, dimenticando che esistono tante varianti in un percorso di vita, tanti vie che conducono in strade diverse da ciò che ci prefiggiamo di raggiungere.
Basta poco, come tagliare di netto il filo del proprio destino che quello prende una brusca impennata in una direzione completamente diversa di cui spesso non siamo noi artefici delle nostre scelte ma, altri che mettono mani al quello altrui manipolandolo a proprio piacimento.

[Primi due capitoli apportate delle modifiche]
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Rei Kon, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

Lost Innocence

This is the start of how it all ever ends

They used to shout my name, now they whisper it

I’m speeding up and this is the

Red, orange, yellow flicker beat sparking up my heart

We rip the start, the colors disappear

I never watch the stars there’s so much down here

So I just try to keep up with them

Red, orange, yellow flicker beat sparking up my heart

[Lorde - Yellow Flicker Beat]
https://www.youtube.com/watch?v=3PdILZ_1P74



America, settembre 2009 – Aereoporto di Los Angeles

Il sole all'orizzonte colorava il cielo di un tenue rosso del tardo pomeriggio che anticipava la sera nella città degli Angeli in quella calda sera di settembre, dando il bentornato a due giovani ragazzini che avevano passato gli ultimi mesi oltreoceano.
Per entrambi quell'estate era stato il raggiungimento di un traguardo, di un sogno che da lungo tempo sin da quando erano più piccoli aveva riempito i pomeriggi, allenandosi per uno sport il quale alimentava gli spiriti di tutti gli appassionati che lo praticavano.
-Andiamo Elyon, torna con i piedi per terra!- afferrando l'esile braccio della sua compagna, Kyle tirò senza farle male verso di se spostandola da un muro umano cui la giovane si stava scontrando senza prestare la minima attenzione.
Il volo era stato lungo, la stanchezza albergava sui loro volti ma più di ogni altra cosa il senso di felicità aleggiava, in particolare sul viso di Elyon che invece di restare con i piedi per terra, sembrava essere finita in un universo parallelo stante a se stesso.
-Scusa...stavo solo pensando.- Scosse la testa, i lunghi capelli neri che le ricadevano sulla schiena in leggere onde che si muovono leggermente incorniciando il volto di lei dai linamenti delicati: la pelle dorata abbronzata dal sole di quei mesi estivi, labbra rosee incurvate in un leggero sorriso e per completare un paio di occhi azzurri come il mare che aveva ereditato da sua madre.
Sentiva spesso dalle persone quanto la somiglianza tra le due era sorprendente, sopratutto da suo padre: ma erano solo parole, descrizioni o racconti di una persona che ella non aveva mai conosciuto.
Sua mamma, Elyse era morta 13 anni prima, dandola alla luce lasciando suo padre con il gravoso compito di crescerla oltre che gestire un enorme azienda il cui nome era famoso nel suo settore.
L'amore e l'affetto non le era mai mancato, il suo unico genitore era sempre stato il migliore in tutto riuscendo in qualche modo a colmare le lacune della giovane moglie defunta.
Il ricordo della donna era sempre presente nel cuore di tutti e anche se non aveva mai conosciuto sua madre, nell'angolo più recondito del suo cuore sapeva che l'aveva amata fin dal giorno in cui aveva saputo di essere in dolce attesa.
E se Elyse fosse stata viva in quel momento, forse, sarebbe stata orgogliosa di lei.
- So cosa pensavi, dai sbrigati non abbiamo tutto il giorno.- Sbuffa spazientito il compagno di squadra ormai giunti al nastro trasportatore per recuperare le valigie.
- Insomma dai, sono solo felice. Abbiamo vinto il primo campionato di Beyblade. Sembra tutto ancora così surreale. - Sorride afferrando il trolley nero che in quel momento passava sul nastro trasportatore, tirandolo dalla maniglia verso di se per poggiarlo sulla superficie opaca del pavimento. Decisamente il peso era lievitato dalla partenza che quasi non riusciva più a sollevarlo.-
- Non mi sembri tanto contento. - Instintivamente la mano volge verso la tasca destra al cui interno è custodito gelosamente Luxion, il suo beyblade compagno di una vita.
Era in suo possesso da quando ne possiede memoria, un dono fatto da suo padre che l'ha accompagnata fino alla vittoria del campionato.
Luxion non era un semplice bey, era qualcosa di più che spesso neppure lei poteva spiegare.
Sapeva solo che se altri fossero venuti a conoscenza della presenza che albergava dentro di esso avrebbe messo in pericolo entrambi.
Lux era apparso maestoso in circostanze analoghe come una potente luce, le ali dal piumaggio bianco come la neve fiera e maestosa: nella sua testa l'eco di una voce antica e potente era esplosa, dicendole che era stata scelta come guardiana e il patto di non rivelare mai a nessuno il loro segreto. Allora era troppo piccola per capirne il significato, ed ancora adesso non riusciva a concepire cosa era successo in quella notte ma, da allora lei e Luxion erano stati insaparabili come due gemelli siamesi.
Anime affini.
- Sono solo stanco, Elyon. Il viaggio è stato lungo. Voglio solo tornare a casa e buttarmi finalmente sul mio letto. - Non la guarda negli occhi, tirando dritto verso l'uscita, la Mercedes nera che attende entrambi ferma davanti all'entrata dell'areoporto. I capelli arrufati e castani, la postura rigida di Kyle sono lontani dal ragazzino che conosce dalla tenera età. Sembra un'altra persona, con quel tono distaccato, freddo come se fosse arrabbiato con lei.
Pensandoci bene il comportamento del compagno era cambiato appena finito il campionato, ma non vi aveva prestato più di tanta attenzione troppo presa dalla foga del momento.
Forse davvero era solo stanco ma una strana sensazione all'altezza si è annidiata all'altezza del petto, accompagnato da uno stato di ansia.
Forse davvero erano stanchi entrambi, tutto il peso degli eventi stava crollando solo ora sulle spalle dei giovani ragazzi.
Eppure quella sensazione sputata dal nulla era fin troppo sgradevole.
Salendo sull'auto dopo aver consegnato il bagalio all'autista, si allacciò la cintura di sicurezza volgendo lo sguardo nuovamente al suo migliore amico: era girato di schiena evitando ogni contatto visivo con lei.
- Se non ti conoscessi da una vita, direi che non sei solo stanco...- tirando un sospiro, lascia che il silenzio avvolga l'abitacolo, sperando che a Kyle passi il cattivo umore causato dalla stanchezza.
Eppure tra i due sembrava solo lei ancora elettrezzata dal momento?
Sospirando appoggia la fronte al finestrino, il paesaggio che scorre a ritmo sostenuto fuori dal finestrino: le palme lungo i viali della città, le luminarie che piano piano si accendevano lungo la strada, le persone che camminano ancora in tenute da spiaggia lungo i marciapidi.
Conosceva quel tratto e a breve avrebbero imboccato l'autostrada in direzione di casa sua: un tragitto familiare ai suoi occhi che lentamente si chiudono lasciando che il sonno di Morfeo la trasporti in altri luoghi più tranquilli alla mente.
Un meritato riposo che poneva fine a quel viaggio memorabile che mai si sarebbe dimenticata.
Come non avrebbe dimenticato gli eventi che si susseguirono cambiando per sempre il corso della sua vita.
Spesso diamo per scontate troppe cose, dimenticando che esistono tante varianti in un percorso di vita, tanti vie che conducono in strade diverse da ciò che ci prefiggiamo di raggiungere.
Basta poco, come tagliare di netto il filo del proprio destino che quello prende una brusca impennata in una direzione completamente diversa di cui spesso non siamo noi artecifi delle nostre scelte ma, altri che mettono mani al quello altrui manipolandolo a proprio piacimento.
La frenata brusca risveglia il corpo dal leggero stato di intorpidimento dovuto dal sonno.
Se non fosse che prima di partire si era allacciata la cintura di sicurezza, sarebbe finita dritta con il viso stampato sul sedile posto davanti.
- Che cosa succede?- Passandosi una mano tra i lunghi capelli caduti davanti agli occhi, Elyon guardò allarmata il compagno di squadra, la macchina che sbandò nuovamente verso il ciglio della strada mentre con un occhiata fugace notò una macchina che a volocità sostenuta era fin troppo vicino alla loro come se li stesse inseguendo.
-Kyle? Che sta succedendo?- Gli occhi del suo migliore amico, le labbra una linea sottile serrata.
-Mi dispiace Elyon...- Un'altro colpo, più forte del precedente e, l'auto escì definitivamente fuori strada capovolgendosi su se stessa per qualche metro sulla distesa di terreno arido dovuto al clima di quel luogo, alzando una nuvola di polvere, ponendo fine alla sua corsa.
Tutto attorno era confuso, sottosopra, il corpo un unico dolore sordo mentre il sangue le affluiva dalla testa scendendo lungo in rigagnoli diramati lungo il viso, finendo negli occhi offuscandole la vista.
Che cosa era successo?
Dove erano?
Kyle...dove era lui?
Non poteva muoversi, ne girarsi intrappolata nell'abitacolo accartocciato dell'auto, il corpo che non risponde a nessun nesso logico che cercava di mandare al cervello pur di far muovere qualche arto nella speranza di libearsi dalla cintura di sicurezza ed uscire dall'ammasso di lamiere che era diventata l'auto.
Le forze la stanno abbandonando, quello che doveva essere un momento felice e di festeggiamenti si era trasformato in un incubo.
Un incubo che difficilmente nel futuro avrebbe dimenticato.
Prima che tutto diventi nero trascinandola nell'abisso dell'oblio, la porta si aprì, il viso di un uomo appare nella sua visuale, un sorriso compiaciuto stampato sul volto dai lineamenti duri.
- Mi dispiace molto bambolina, ma possiedi qualcosa che nelle tue mani è solo uno spreco.- L'uomo sporse il busto, quanto basta afferrare Luxion scivolato durante l'impatto fuori dalla tasca, finendo accanto ad ella.
Il forte profumo dell'acqua di colonia dell'uomo arrivava nauseabondo alle narici, il sorriso mellifluo stampato sulle labbra che non accennavano ad abbandonare, il volto semicoperto da una maschera nera.
A dodici anni non dovresti essere coinvolto in incidenti volutamente mortali, non dovresti vedere il male negli occhi di un adulto.
A dodici anni gli adulti sono coloro che ti dovrebbero proteggere dai mali del mondo, vivendo l'infanzia in modo spensierato senza problemi.
- Kyle...- mormora, le lacrime scendono dal viso mischiandosi con il sangue.
- E' tutta colpa tua bambolina... Se non fosse per te il tuo amico – sibilò al suo orecchio, la voce carvernosa piena di cattiveria mentre le forze cedevano lasciando spazio alle tenebre che prendono il sopravvento, la vita che scivolava via dal corpo.
Non può far altro che assistere inerme alla sua dipartita, Luxion finiva nelle mani di quell'uomo che aveva attentato alla sua vita e quella di Kyle, il senso di colpa per non essergli stata di aiuto e, ancor peggio, quel casino era tutta colpa sua.
Mentre tutto scompare dalla sua visuale, una luce accecante si sprigionò dal nucleo del beyblade, bianca come la neve che si rifletteva sotto i raggi solare in una giornata invernale, circondandola nel suo caldo abbraccio, un canto melodico che la culla dolcemente circondandola completamente.
Ed infine...il buio. 

Note dell'autore:
Buon Sabato a tutti!
Dopo anni che non pubblicavo su questo sito, ho deciso di scrivere una nuova storia partorita dal nulla dalla mia testolina.
Un ringraziamento speciale e sopratutto per sopportarmi a
Kaiyoko Hyorin che mi ha dato ottimi suggerimenti XD
Spero che la lettura e il primo capitolo siano di vostro gradimento e che ispirino curiosità a continuare.
Alla prossima, baci :D


   
 
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