Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Ricorda la storia  |      
Autore: La Tigre Blanche    08/11/2014    2 recensioni
"Un senso di piacevole torpore li colse non appena Feliciano iniziò ad affondare in lei, passionale come sempre ma mantenendo quella sua tipica innocente dolcezza, quell’aura fanciullesca che non perdeva neanche nei momenti più intimi passati con la sua compagna.
Era tutto così perfetto. Tutto così eccitante. Ma, si sa, i momenti idilliaci sono quelli che volgono al termine più in fretta, talvolta in un modo spiacevolmente brusco."
- Non è così serio come sembra. Het!GerIta, con Germania donnaH perché sono sadica(?) e trasgry(??). Rating arancio ma nel caso lo alzo. Buona lettura -
Genere: Commedia, Erotico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas, Nyotalia, Sorpresa
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Gender Bender, Incompiuta
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Monika era stupenda. Le braccia piegate posate morbidamente sul cuscino, giaceva impudica tra le coltri sfatte del proprio letto – nuda e bellissima. I corti capelli biondi le ricadevano sulla fronte, spettinati per le troppe volte che Feliciano ci aveva immerso le dita, intrecciandole con quei fili dorati incredibilmente morbidi e setosi. La donna ansimava leggermente, le labbra carnose arrossate e umide per i troppi baci e il volto imporporato contratto in un’espressione imbarazzata.
Italia sorrise – caldo e rassicurante – non appena incrociò gli occhi azzurri di Monika, liquidi di lussuria ma ancora illuminati da quel lampo acceso della risoluzione che li caratterizzava. L’italiano mosse una mano verso il viso dell’amante, accarezzandolo piano col palmo – dolcemente, senza fretta.
- Sei bellissima.- disse in un soffio, chinandosi poi a baciarla, assaporando le sue labbra e mordendogliele come fossero un frutto succoso e invitante. Germania si lasciò trasportare dal bacio, chiudendo gli occhi e trattenendo quasi il respiro. Con un movimento languido e sinuoso, degno del più esperto amatore, Feliciano tolse la mano dal volto, facendola scorrere sul collo, scendendo a vezzeggiare il seno tornito della compagna, che si lasciò scappare un mugolio sorpreso, soffocato dalle abili labbra di Italia. Questi fece terminare il bacio e, dopo aver posato un’ultima volta le proprie labbra su quelle di Germania in un rapido e affettuoso contatto, combaciò la propria fronte con quella di lei, incatenando gli sguardi.
Monika era dannatamente nervosa; gli occhi di Feliciano la scrutavano luminosi, mentre un sorriso mite e rilassato si delineava sul suo volto, condiscendente. Deglutì, contraendo i muscoli delle gambe, serrando le cosce e recuperando quel poco di pudicizia che le era rimasta. Quella situazione era così imbarazzante ed eccitante al tempo stesso che, Got, non sapeva cosa fare. A pensarci bene, ricordava a stento come fossero arrivati a quel punto; un attimo prima erano seduti all'ampia scrivania dell'italico a firmare pratiche e a discutere di politica, un attimo dopo stavano pomiciando.
Guidati dagli istinti più reconditi si erano ritrovati in breve entrambi nudi, stesi sul letto a baciarsi voracemente. Germania fu riscossa dai propri pensieri proprio per colpa di Feliciano che, approfittando della posizione della giovane, era calato sul suo collo, solleticandolo con le labbra e costellandolo di brevi e casti baci, intervallati da complimenti e lusinghe soffiati sulla pelle candida e ancora immacolata di Monika, che, arrossendo fino all’inverosimile, si volse a guardare l’amante. Strinse le labbra, trattenendo un sospiro più forte degli altri:
- Se tuo fratello ci scoprisse— la bionda troncò a metà la frase non appena Italia alzò il volto dal suo collo, gli occhi castani appannati dall’eccitazione e il labbro inferiore serrato tra gli incisivi. Le si spezzò il fiato non appena realizzò quanto sarebbe stato bello fare l’amore con quel ragazzo dal viso angelico.
- Monika, io ti voglio.- Furono quelle esatte parole mormorate con un’inaspettata malizia a togliere definitivamente ogni freno a Germania. Animata da un furore represso da troppo tempo, guidò le mani sul volto di lui, carezzandolo e spingendolo contro il proprio. Le bocche cozzarono fra loro, prendendo subito a baciarsi con ardore. Le lingue si cercavano e si rincorrevano con una foga tale da impedire quasi il respiro. Italia si spinse ancora più contro la compagna, coinvolgendola in un tenero quanto passionale abbraccio. Congiunsero le mani, intrecciando le dita e stringendosi l’un l’altra il più possibile.
Quando si scostarono, avevano entrambi il fiato spezzato e il volto arrossato. Feliciano la guardò, affogando in quelle iridi azzurre, come per chiedere la conferma di andare avanti. Quando Germania annuì lievemente, il petto che si alzava e si abbassava ad ogni affannoso respiro, Italia si sciolse in un sorriso.
- Sei bellissima.- Disse ancora, carezzandole una coscia a palmo aperto. Monika schiuse le labbra, ma le serrò subito dopo, troppo pudica per rispondere. Il giovane ridacchiò, abbassandosi a tempestarle il viso di baci, per poi scendere sul collo, sulla spalla, tracciando una scia umida che iniziava a dirigersi pericolosamente verso il basso.
Germania dal canto suo era letteralmente estasiata. Non riusciva a smuovere lo sguardo dal viso concentrato dell’altro. Feliciano era estremamente delicato, e le sue labbra morbide si muovevano sinuose sulla sua pelle, leggere come il battito d’ali di una farfalla e brucianti come un ferro rovente. Sussultò appena quando l’italiano iniziò a dedicarsi amorevolmente al neo solitario che ornava il lato del seno destro. Quell’immagine fu troppo. Si premette rapidamente una mano sulla bocca, chiudendo gli occhi e reclinando il capo all’indietro, trattenendosi dall’ansimare vergognosamente. Quel gesto parve non piacere a Italia che, con tutta la calma di questo mondo, prese tra le labbra il roseo e turgido capezzolo, stuzzicandolo con lentezza e metodicità, e, mentre una mano maligna era andata ad accarezzarle languida i fianchi tonici, l’altra – stranamente fredda – era salita a toccare e a stimolare il seno gemello.
In altre occasioni Germania lo avrebbe certamente punito, magari lanciandogli appresso una scodella colma della sua amata pasta, ma per quella volta decise di lasciar correre, limitandosi a stringere con forza tra le gambe il bacino del compagno, in un lampante invito a sbrigarsi.
Italia alzò lo sguardo verso Monika – avente due occhi sgranati all’inverosimile che lo guardavano supplicanti quanto irritati –, sorrise raggiante e, con un tono innocentemente canzonatorio, disse:
- Ve~ Moni, come mai così impaziente?-
Germania volle sprofondare. Grugnì, avvampando per l’ennesima volta mentre tentava di recuperare quel poco di autocontrollo che le era rimasto:
- Smettila di fare domande stupide, Italia.- asserì, articolando la frase in modo tale da renderla più autoritaria, dipingendosi sul volto un cipiglio severo. Feliciano ridacchiò, baciandola con amorevole passione mentre spostava le mani sulle cosce muscolose di lei, facendo aderire i bacini e violandola piano. Monika si lasciò sfuggire un lungo sospiro, stringendo forte i capelli dell’amato –che si era già lasciato sfuggire il primo (osceno) gemito di soddisfazione, non senza ottenere un’occhiataccia in cambio. Certamente tra i due era l’italico il più rumoroso; spesso e volentieri condiva i loro amplessi con una buona dose di faccine buffe e gridolini di godimento, facendo tra l’altro morire di vergogna la povera Germania, che a malapena si lasciava sfuggire ansimi concitati.
Ma i vocalizzi di Italia erano un problema secondario – così come lo erano diventate le pratiche che teoricamente i due avrebbero dovuto passare il pomeriggio a compilare: oramai in quella stanza da letto dall’aria viziata c’erano solo loro due, atti ad assaggiare il frutto del peccato e a crogiolarsi nella libidine che aveva infiammato i loro animi.
Un senso di piacevole torpore li colse non appena Feliciano iniziò ad affondare in lei, passionale come sempre ma mantenendo quella sua tipica innocente dolcezza, quell’aura fanciullesca che non perdeva neanche nei momenti più intimi passati con la sua compagna.
Era tutto così perfetto. Tutto così eccitante. Ma, si sa, i momenti idilliaci sono quelli che volgono al termine più in fretta, talvolta in un modo spiacevolmente brusco.
Un tintinnio di chiavi. La serratura che scatta.
- Felicia’, so’ tornato!-
Ed ecco che in un battito di ciglia la passione e l’amore mutano in panico angosciante.
I due amanti si guardarono negli occhi, improvvisamente pallidi e consci che l’idea di darsi all’amore a casa di Feliciano, durante il turno di lavoro e col rischio di essere beccati da Romano (appena tornato dal parlamento) non era stata poi così brillante; la conferma la ebbero non appena Italia del Sud irruppe in camera, carico di buste della spesa (manco fosse un mulo da soma) e con un’espressione già di per sé irritata stampata sul volto.
 
Fu così che Romano si incazzò. E anche tanto. Ma questa è un’altra storia.
 
 
 
 
Angolo della Tigre:
 
Buonsalve a tutti! Lo so, lo so, questa… cosa dalla fine ambigua mi è venuta in mente durante una lezione di storia e non ho potuto fare a meno di scriverla e pubblicarla, così, tanto per inquinare un po’ il fandom! c: Rigorosamente GerIta, con Het!Germania perché ne avevo voglia e perché ci sono un po’ in fissa—gn, ma sto divagando! Comunque, per chi non avesse capito cosa ci facesse Ludi(Moni?) in casa di Felì, la trama è questa: Germania si reca da Italia per questioni burocratiche > Italia non c’ha voglia di lavorare (LOL) > Giocano a scopa (if ya know what I mean) > Sono beccati da Romano – che stava in parlamento a scazzafrullà(perdere tempo) coi nostri adorati(?) politici.  
Bìen, spero che questo sclero vi sia piaciuto! ^w^
Au revoir ~
 
White Tiger
 
Ps: Il titolo si rifà a una delle frasi finali del “racconto”! c:

 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: La Tigre Blanche