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Autore: _Fanvergent_    08/11/2014    3 recensioni
One shot ambientata durante la sparizione di Percy, nell' Eroe Perduto. Pensieri di Annabeth e flashback della coppia dopo Lo scontro finale.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Al campo si respirava da mesi aria di preoccupazione, io non respiravo proprio più.

Avevo faticosamente ottenuto un po' di felicità dopo anni di paura e guerra, dopo la fine dell'estate avevo passato i momenti migliori.

Gioia, risate, lacrime. Lacrime sì, ma non come queste, erano lacrime di felicità, di spensieratezza.

Ricordo benissimo quella settimana, ero andata a New York per occuparmi della ricostruzione dell'Olimpo

 

"Testa d'alghe!" urlai mentre gli saltavo al collo "Sapientona" "Mi sei mancato moltissimo Percy, San Francisco è così lontano da casa" "da te" sospirai.
"Ehi, ora siamo qui insieme" disse prendendomi il mento fra le dita e baciandomi. Un bacio lento e dolce, di quelli che ti scaldano dentro. Appoggai la fronte contro la sua e mi persi nei suoi bellissimi occhi, verdi e trasparenti come il mare. Rimanemmo così per un tempo indefinibile, ma fui così masochista da scostarmi, stavo perdendo ogni briciolo di raziocinio e ancora mi scombussolava quella sensazione. Lo presi per mano e lo guardai ancora negli occhi, erano brillanti "Contento di vedermi, eh testa d'alghe?" "Non sai quanto..." mi rispose avvolgendomi in un'abbraccio.

 

Mi mancava tutto di lui, i suoi possenti abbracci, i suoi baci dolci e anche quelli più passionali, le sue carezze, le sue attenzioni, le sue cretinate dette per farmi ridere e quelle dette seriamente ma che cretinate rimanevano. Sorrisi fra le lacrime pensando a lui.

 

"Spero starai bene qui" disse Sally gentile come al solito. Percy mi aveva portata a casa sua dopo cena, sarei rimasta lì per tutta la settimana."Ti lascio sistemare per la notte, io domani mattina esco presto, vi lascio pronta la colazione. Ah sei autorizzata ad usare qualunque mezzo doloroso per far alzare Percy in tempo per la scuola" annuì ridendo e guardando Percy.
"E se stessimo a casa?" mi chiese ammiccando "No scordatelo" dissi arrossendo non poco "Io devo andare sull'Olimpo e tu a scuola, e stai certo che non sarà una figlia di Atena a distoglierti dai tuoi impegni intellettuali"
"Dai ti prego" -no,no, no la faccia da cucciolo di foca è irresistibile- "E' tanto che non stiamo un po' insieme da soli"
"Percy, buonanotte" dissi con tono autoritario facendo appello al mio autocontrollo, era veramente troppo che stavamo lontani "Mmhhh va bene, Sapientona". Mi prese per la vita, allacciando le sue braccia dietro la mia schiena e dandomi un bacio che mi fece tremare le gambe. Rimanemmo abbracciati, respiri e battiti in sincrono.

 

La sua sparizione mi aveva distrutta, non ridevo più, non mi allenavo. Mi alzavo la mattina solo per cercarlo, mangiavo solo per aver forze per cercarlo, respiravo solo per cercarlo, vivevo per cercarlo. Vivevo per poterlo rivedere. Vivevo per poter riniziare a vivere veramente.

 

Iniziavo seriamente a pensare di accettare la sua proposta di rimanere a casa, mi era mancato tantissimo. Però non volevo che la divina Atena lo punisse perchè avevo preferito lui ai miei impegni olimpici e poteva punirlo seriamente, conoscendola.
Settimane lontani e ora eravamo così vicini eppure non abbastanza. Nella stessa casa, divisi da una parete. Solo una stupida ed inutile parete...mi alzai per raggiungerlo. Infondo non dovevo preoccuparmi di Sally, i nostri genitori divini costituivano un problema ben maggiore.
Aprì la porta della sua camera e a momenti fui tentata di tornarmene indietro: in quattro anni non aveva perso l'abitudine di sbavare nel sonno e la cosa un po' mi faceva schifo. Era buffo: dormiva a pancia in giù, sbavando, le coperte blu buttate sul pavimento insieme alla maglietta, le braccia e le gambe scomposte. Mi presi un minuto per osservarlo bene e sfotterlo l'indomani.
Lo scostai delicatamente e mi sdraiai al suo fianco, appogiandomi al suo petto muscoloso e venendo cullata dal suo respiro regolare. Quando si accorse della mia presenza, senza fare domande mi circondò con le braccia, baciandomi la fronte e guardandomi negli occhi. "Buonanotte Sapientona"

 

Andavo sempre più spesso in spiaggia, mi faceva sentire vicina lui. Vicina al mio Percy.

Strappai un fogliettino: fare cose irrazionali a volte aiuta, e lo lanciai in mare.

 

<< Ti troverò Testa d' alghe. >>

 

 

   
 
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