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Autore: The Writer Of The Stars    09/11/2014    4 recensioni
Esiste un regno, che si regge su un delicato equilibrio...
"... Siamo tutti collegati, nel Grande cerchio della vita ..."
E un vivace erede al trono ...
"Io sarò il leggendario Super Sayan, il Re della rupe dei re!"
Per il quale tutto è già stato programmato ...
"Un giorno, voi due vi sposerete!"
Ma un subdolo inganno, cambierà per sempre il destino di Vegeta ...
"Che cosa hai fatto? Scappa lontano, e non tornare mai più ..."
In esilio, farà nuove amicizie ...
"Hakuna Matata, sembra quasi poesia ..."
E crescerà lontano da casa ...
Fino a quando ...
"Bulma ..." "Vegeta?"
Un incontro arrivato dal passato, gli darà la forza per ritrovare le sue radici ...
"Tu sei il Re ..." "Bulma te l'ho già detto, non sono io il Re. Freezer è il Re."
"Ma chi sei?!" "LA domanda è chi sei tu ..."
E troverà il suo posto ...
"Ricordati chi sei ..."
Nel Cerchio della Vita ...
"Ehi, dove stai andando?"
"Sto tornando a casa!"
A vent'anni dall'uscita del capolavoro Disney "Il Re Leone", una long AU senza pretese su questa meraviglia. una rivisitazione Disney, con i nostri amati personaggi di Dragon Ball ... ;)
Buona lettura!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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La storia che sto per narrarvi, non è un racconto come gli altri. Comincia così, in un pianeta lontano anni luce dalla terra, immerso nelle più belle costellazioni. È un mondo magico, quello in cui stiamo per immergerci. È un pianeta abitato dai più forti guerrieri di tutto l’universo, una razza fiorente e rispettata da tutti. Perfino le supernove, le nane bianche, le giganti rosse, tutte le stelle temono ad avvicinarsi a questo misterioso pianeta, intimorite dalla fama dei suoi abitanti. I Sayan. Un popolo che ha fatto del combattimento la propria arte. Del combattimento. Non della morte. Quella, è spesso una conseguenza involontaria della guerra. Purtroppo. Il combattimento è la linfa vitale dei guerrieri alieni, e può sembrare strano, ma non ricercano mai volontariamente la morte in guerra. Quella viene dopo. Molti credono sia solo una sciocchezza, per coloro che navigano nelle diverse galassie i Sayan sono solo un popolo di assassini spietati.  Ma per gli abitanti di questo misterioso pianeta, questa distinzione è chiara sin dall’infanzia. Appena nati, i cuccioli guerrieri vengono istruiti sull’arte della guerra, sulle tecniche di combattimento, sulla tenacia e il coraggio che caratterizza questo popolo. Ma prima di tutto, i piccoli apprendono la nozione più importante: uccidere solo se necessario. Non sono assassini, sono guerrieri. Sono loro, i Sayan. Gli abitanti del Pianeta Vegeta. E la storia che sto per raccontarvi, è proprio la storia del Principe di questa gloriosa stirpe di combattenti. Un Principe cresciuto lontano dalla sua terra, dovendo rinunciare alle proprie origini. Un Principe che è poi tornato a casa, per ruggire e farsi sentire, più forte di prima. Un Principe che ora è divenuto Re. Ma non voglio anticiparvi tutto. Vi chiedo solo questo; vi piace sognare? Se si, allora seguitemi. Venite con me, nel meraviglioso Cerchio della Vita …

 ( http://www.youtube.com/watch?v=Mg0cLjFtqMg )
Nants ingonyama bagithi Baba 
Sithi uhm ingonyama 



Una timida alba si insinuava timidamente tra le terre ancora addormentate, annunciando un nuovo giorno. Il villaggio era immerso nel silenzio, le casupole degli abitanti ospitavano quest’ultimi, ancora cullati dalla dolcezza del sonno. Non un rumore si udiva nei pressi della cittadina, non un suono a disturbare la quiete mattutina, alle prime luci dell’alba. E poi eccolo. Un canto accorato, un grido si levò nell’aria. Non è un grido di dolore, i Sayan lo sanno bene. E non appena quelle parole in una lingua sconosciuta si librarono nelle vicinanze, arrivando sino al villaggio, i guerrieri spalancarono gli occhi, come colti da una folgorazione. I primi a svegliarsi si alzarono, scrutando le spoglie pareti delle loro case.

Nants ingonyama bagithi Baba 
Sithi uhhmm ignonyama 
Ingonyama 


E poi il canto continuò, riempiendo i silenzio delle casupole. E i Sayan già svegli, sorridevano, emozionati. Subito si prodigarono a svegliare le proprie donne, i figli, con una smania e una bramosità senza precedenti. Alcuni socchiusero gli occhi, ancora ottenebrati dal sonno interrotto. Chiesero curiosi cosa sta accadendo, come mai la città si sta svegliando tutto di un colpo. E non appena sentirono pronunciare quelle parole, quell’ “è nato!” da parte dei propri compagni, subito la sonnolenza scivolò via, così come i loro corpi muscolosi dai giacigli notturni. L’emozione invase ogni abitazione, e in un attimo centinaia di porte si spalancarono, mostrando uomini, donne, bambini Sayan, agitati, emozionati. Tutti si scambiarono sguardi pieni di gioia, e seppur ancora leggermente frastornati dal brusco risveglio, sorridevano incuranti della stanchezza, iniziando ad incamminarsi verso la provenienza del canto, che ancora continuava imperterrito.

Siyo Nqoba 
Ignonyama 
Ingonyama nengw' enamabala

I bambini iniziarono a correre, fermandosi di tanto in tanto di fronte alle rare porte ancora chiuse, bussando con impazienza, urlando agitati: “è nato, è nato!” per poi riprendere la loro corsa sfrenata verso il Palazzo Reale. I genitori li seguivano dietro, non meno entusiasti, alcuni prendendo la via del volo, altri preferiscono correre a tutta velocità, gli anziani invece si muovevano con lentezza, seppur ansiosi di arrivare a destinazione.

E un bel giorno ti accorgi che esisti 
Che sei parte del mondo anche tu 
Non per tua volontà. E ti chiedi chissà 
Siamo qui per volere di chi 

Ormai il gruppo diveniva sempre più numeroso. Mano a mano che procedevano verso la loro meta, gruppi di altri Sayan si unirono al già numeroso gruppo iniziale. Si dirigevano emozionati a Palazzo, seguendo la voce, il canto che annuncia loro, che il Principe è nato.

Poi un raggio di sole ti abbraccia 
I tuoi occhi si tingon di blu 
E ti basta così, ogni dubbio va via 
E i perché non esistono più. 



 
Ed intanto, il sole si fece sempre meno timido, fino ad arrivare a risplendere alto, nel cielo limpido, sopra le teste degli abitanti del Pianeta Vegeta. Sembrava incredibile, che dopo giorni di pioggia, quella mattina il sole avesse deciso di farsi finalmente vedere. Chissà, magari voleva anche lui omaggiare la nascita del futuro Re.

E' una giostra che va questa vita che 
Gira insieme a noi e non si ferma mai 
E ogni vita lo sa che rinascerà 
In un fiore che ancora vivrà. 


Ed ora eccoli arrivati. Di fronte a loro, si stagliava l’imponente palazzo reale, magnifico e imperioso. Ma non era l’edificio a richiamare l’attenzione dei Sayan. Vicino ad esso infatti, troneggiava la grande rupe di roccia. La Rupe dei Re, così era denominata l’imponente sporgenza in roccia, di fianco al palazzo. La rupe era sempre stata lì. Era stato quello il trono del primo Re Sayan, migliaia di anni prima, per questo aveva ereditato tale nome. E ora, nonostante con gli anni la popolazione Sayan si fosse evoluta, la rupe era sempre rimasta, come simbolo della magnificenza e della potenza del popolo di guerrieri. Inoltre, era proprio sopra la rupe che il Re si mostrava ai suoi suddetti, durante gli annunci al popolo, le assemblee pubbliche, le celebrazioni importanti. E quel giorno, era una di queste. Volsero tutti lo sguardo verso la rupe. E lì lo videro. Eccolo là, il loro re, il Grande Vegeta. Il Re dei Sayan. Con la sua solita posa altera, il cipiglio duro e le braccia incrociate, guardava tutto il paesaggio intorno a sé, con soddisfazione. Sotto la folta barba, un ghignò di approvazione si delineò nel vedere accorrere tutti i suoi sudditi, il giorno della nascita del suo erede. Il popolo fissava con ammirazione il proprio re, dal basso della rupe. E tra di loro, d’un tratto si fece largo un vecchietto dalla schiena ricurva e dalla lunga barba bianca. Camminava con l’ausilio di un grande bastone in legno, alto poco più di un metro e con un passo piuttosto lento e strascinato. Non appena si accorsero della sua presenza, tutti i Sayan allargarono il gruppo numeroso di persone, permettendo all’anziano di passare in mezzo a loro. Il vecchio camminava con un leggero sorriso, e mentre il popolo lo guardava con rispetto, quasi al cospetto di una divinità. Il Vecchio Muten (questo era il suo nome) era l’abitante più anziano del Pianeta Vegeta. Non un Sayan, ma un terrestre, approdato sulla superficie aliena moltissimi anni prima, ancora ragazzo. E con gli anni, era diventato la leggenda di quel luogo, colui che tutto sa. Viveva da eremita ai confini del pianeta, ed erano rare le volte in cui si mostrasse in pubblico. Solo alle celebrazioni più importanti, lui era presente, lasciando il suo eremo solitario, per giungere al suo caro amico, il Re Vegeta. Il Re aveva sempre considerato il vecchio con grande fiducia, riponeva in lui una stima totale. Il popolo lo chiamava l’anziano saggio, altri il Genio, altri semplicemente l’eremita, o addirittura, i più sprezzanti, il terrestre. Eppure non vi era persona che non portasse al vecchio ultra centenario rispetto e ammirazione. Vedendolo arrivare, riconoscendo la sua andatura ricurva, il Re sorrise leggermente. Quando l’anziano Muten raggiunse la cima della rupe, si scontrò con l’imponente figura del Re Vegeta, il quale, dopo un breve momento di silenzio, gli rivolse un piccolo sorriso,concedendogli un amichevole abbraccio. Poi, senza dire niente, dopo uno scambio di sguardi, il vecchio Muten volse la sua attenzione verso l’interno della rupe, dove vi era una nicchia piuttosto appartata. E lì, la vide. Roosichena, la moglie del Re, la Regina dei Sayan, se ne stava seduta, avvolta in un elegante abito da cerimonia. Lunghi capelli color della notte, così come gli occhi, determinati e seri. Un fisico snello e muscoloso, degno della miglior combattente Sayan, quale era. L’orgoglio e la fierezza che la caratterizzavano, avevano sempre colpito e alle volte intimorito il popolo Sayan, che nonostante ciò, amava la sua regina. Muten l’aveva sempre pensato; quella donna era davvero la degna compagna del Re. Tra le sue braccia, la donna stringeva un fagotto, avvolto da una preziosa coperta di seta. Il vecchio si avvicinò con lentezza, e lo stesso fece il Re, andando a posizionarsi a fianco della regina. Questa, sorrise leggermente all’anziano saggio, per poi volgere nuovamente lo sguardo a ciò che teneva stretto a sé. Il vecchio si sporse curioso, e in un attimo, vide sbucare dalla preziosa coperta, due occhioni color della notte. Due iridi immense troneggiavano sul piccolo volto del neonato, che nonostante le poche ore di vita, aveva uno sguardo serio e corrucciato. La boccuccia si schiuse leggermente nel vedere il nuovo venuto, mentre piccoli ciuffi neri dalla chioma dalla forma di fiamma, ricadevano sulla fronte già spaziosa del piccolo. Incredibile, come un bambino appena nato avesse già tanti capelli.  Sobbalzò leggermente, sorridendo poi nel constatare la somiglianza di quel piccolo con i genitori. Era identico al Re, si ritrovò a pensare, incontrando lo sguardo corrucciato del piccolo Vegeta. Si, anche quel nuovo nato, in quanto erede al trono e appartenente alla casata reale, avrebbe portato quel nome. Un nome tramandato da generazioni, da guerriero in guerriero. Tutti i Re avevano avuto questo nome, e adesso lui era l’ennesimo Vegeta di una lunga stirpe di parenti reali, precedutegli al trono. Per ora era un principe, l’unico figlio del sovrano, il futuro Re. Continuando a sorridere, il vecchio Muten, agitò il suo secolare bastone di fronte al piccolo, che seguì con gli occhi il movimento di quei due frutti appesi al pezzo di legno. Poi, l’anziano staccò proprio uno di questi, e dopo averlo spezzato in due, segnò la fronte del bambino con il succo rosso del frutto sacro, andando poi a depositare un leggero strato di terra sopra di esso. Il bambino starnutì al contatto con la polvere, non comprendendo che quello non era altro che il rito di battesimo dei Sayan. Il Re e la Regina sorrisero leggermente, inteneriti da quella scena. Poi, con un grande sorriso, il Vecchio prese tra le mani della regina il piccolo bambino, e prendendolo in braccio, si incamminò nuovamente all’esterno. Il popolo, fino a quel momento in grande attesa, vide il saggio uscire lentamente dalla nicchia, ritornando in cima alla rupe, con il piccolo stretto a sé.
 
E' una giostra che va questa vita che 
Gira insieme a noi e non si ferma mai 
E ogni vita lo sa che rinascerà. 
In un fiore che ancora vivrà. 
ancora vivrà.

 E in un attimo, in cima alla rupe, di fronte agli occhi trepidanti dei Sayan, l’eremita alzò in alto il bambino, esponendolo così alla vista dei sudditi. Un boato di grida, urla di gioia e di commozione si espansero per tutto il Pianeta. I Sayan, si inchinarono emozionati di fronte al nuovo nato, il loro Principe. Frattanto, il piccolo erede al trono continuava a guardarsi spaesato intorno, confuso e leggermente spaventato da tutto quel caos. E in un attimo, il sole si fece largo tra le nuvole, fino ad inondare di luce il piccolo Principe, ancora sostenuto in aria dalle rugose mani dell’anziano saggio. Il popolo continuava ad esultare, il Re e la Regina guardavano orgogliosi il frutto del loro amore, così piccolo ma già così pieno di aspettative. E il vecchio Muten alzò lo sguardo, verso il bambino tra le sue braccia, che illuminato dai raggi del sole, si guardava intorno curioso. E sorrise leggermente. Il futuro Re, era nato.
 
Nota Autrice:
Salve a tutti! Allora, vorrei cominciare, premettendo che nonostante ho una long in corso, ho comunque deciso di iniziare una nuova avventura. So che potrà sembrarvi strano, non riesco nemmeno a trovare il tempo per aggiornare l’altra storia, e nel frattempo ne comincio un’altra. Ma vorrei rassicurarvi, dicendovi che io adoro “Faithfully”, è la mia prima grande opera importante, e la porterò avanti fino alla fine. Questa storia, mi era balenata in testa già tempo fa, quando Faithfully girava ancora intorno ai venti capitoli. Ho sempre cercato di rimandare quest’altra idea, contando di iniziare un nuovo lavoro una volta terminata l’altra long. Però oggi, dopo aver aggiornato due giorni fa, ho deciso di cominciare questa nuova opera, consapevole che tra all’incirca tra quattro o cinque capitoli Faithfully finirà. Voglio prenderla come una sfida con me stessa, un modo per mettermi alla prova come autrice e come persona. Perciò, non preoccupatevi, non lascerò mai storie in sospeso, potete stare tranquilli. ;) Passando a questa nuova pazzia … beh, che dire, come credo abbiate capito, io adoro il Re Leone. Possiamo considerarlo il mio film preferito, e in un certo senso anche la più grande lezione di vita che abbia mai ricevuto. E tempo fa, rivedendolo per l’ennesima volta, mi dissi: “E se Vegeta diventasse una specie di Simba?” e così, giorno dopo giorno, nella mia testa questa idea ha preso vita, fino a poi decidere di trovare sbocco sulla carta questa sera. Come avrete già capito, questa storia sarà una rivisitazione del meraviglioso capolavoro Disney “Il re Leone”, con protagonisti i nostri amati personaggi di Dragon Ball. E chi meglio di Vegeta per il ruolo di Simba, un Principe, futuro Re intralciato da uno spietato Scar (chissà chi sarà il nostro Scar … ;)) E Nala? Mmmm …, chissà chi la impersonerà … ;) comunque, detto questo vi lascio a questo primo capitolo introduttivo della storia. La storia sarà fedelissima al film, e come avete notato cercherò di renderla il più simile possibile all’originale … ovviamente le differenze ci saranno, i protagonisti sono umani e spesso i caratteri non combaciano alla perfezione … ma spero comunque che gradirete questa nuova pazzia. ;) … non so quando riuscirò ad aggiornare, perché come sapete Faithfully ha la precedenza su questa. Io ce la metterò tutta, spero mi seguiate in questa nuova avventura. ;)
A presto
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