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Autore: Snehvide    24/10/2008    7 recensioni
Volevi davvero smetterla. Smetterla di intossicarti in quel modo, sì!
Diamine, li hai mandati a fanculo almeno un centinaio di volte!
Dovrebbe bastare, no!?
Capitolo chiuso! Loro non esistono più! Punto.
…dunque perché?...
Perché ti importa ancora qualcosa circa la loro presenza al di là di quella fottuta parete così maledettamente troppo-poco-spessa? …
Le loro lingue grondanti di miele artificiale pronte a straripare sul nano bianco è quanto di più disgustoso il tuo cervello possa elaborare.
Quel miele poi…
Saprà talmente tanto di sintetico che persino a lui farà certamente schifo.
E mentre dovrà lottare per reprimere quei conati via via sempre più inconfutabili, tu te ne starai lì, a leccarti come un micetto i frammenti sanguinanti del tuo cuore che tanto si son dilettati a ridurre in brandelli…
Masochistico il tuo gioco.
…Sarebbe il caso di smetterla di starli a sentire. Sul serio.
[Mello-centric // Scritta per la First-Aid Kit Challenge - 3#Cerotti]
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Mello, Near
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Miele Artificiale

 

 

 

Vorresti smettere. Davvero.

Vorresti davvero smettere di farlo.

Quante volte li hai mandati a fanculo negli ultimi trenta secondi? E nell’ultima mezz’ora?

Quante volte hai maledetto quel grandissimo stronzo di Roger per essere così fottutamente, così irrimediabilmente  il vecchio, stupido, ottuso Roger di sempre!?

Di certo, non ne hai tenuto il conto. Non era il caso.
La tua mente era già impegnata a spargere sale sulle ferite,  ed era un compito che la impegnava davvero molto, visto e considerato che ti eri rinchiuso in camera sperando di trovare un po’ di conforto nella solitudine, e invece ti sei ritrovato a fare i conti con te stesso: Buon giorno, Mello! Sadico stupratore del tuo stesso miserabile essere! Eccoti la mia anima. Mi raccomando, cuocila al punto giusto, prima di trangugiarla. Non vorrai perderti la parte più divertente, vero?...

 

…buffo pensare che, dopotutto, ti ostinavi ancora a credere che era Near, il tuo nemico da battere.

Complimenti per il coraggio. Complimenti davvero.

 

Volevi davvero smetterla. Smetterla di  intossicarti in quel modo, sì!

Diamine, li hai mandati a fanculo almeno un centinaio di volte!

Dovrebbe bastare, no!?

 Capitolo chiuso! Loro non esistono più! Punto.

 …dunque perché?....

Perché ti importa ancora qualcosa circa la loro presenza  al di là di quella fottuta parete così maledettamente troppo-poco-spessa? …

Le loro lingue grondanti di miele artificiale pronte a straripare sul nano bianco è quanto di più disgustoso  il tuo cervello possa elaborare.

Quel miele poi…

Saprà talmente tanto di sintetico che persino a lui farà certamente schifo.

E mentre dovrà lottare per reprimere quei conati via via sempre più inconfutabili, tu te ne starai lì, a leccarti come un micetto i frammenti sanguinanti del tuo cuore che tanto si son dilettati a ridurre in brandelli…

Masochistico il tuo gioco.

 

…Sarebbe il caso di smetterla di starli a sentire. Sul serio.


Near non ama le cose dolci.

Rimpiangerà il sapore del sangue di poco prima.

…chissà se davvero è riuscito ad assaporarlo…

 

Non hai neanche fatto in tempo a realizzare il tuo gesto, che…

 

«Kyaaa!! Roger!! Mello sta picchiando Near!!!»

 

E poi parole.

 

«Razza di delinquente!! »

 

Parole, parole, parole…


«Mostro!»

«Idiota! »

«Psicopatico! »

 

Oceani di parole.
Fiotti di miele assolutamente artificiale.  Tutto per lui.

Quella dolcezza rivoltante sapevi che non si sarebbe mai estinta.

Credersi delle api fa sempre comodo. Perché ammettere di esser solo delle mosche intrappolate dall’estrema vischiosità della stessa sostanza sintetica da loro creata, è qualcosa che non si fa’…

 

Tu?

…beh, tu potevi sempre vantarti di aver ricevuto il fiele più genuino, invece.

L’autenticità non è una cosa da niente…

 

Puoi giurare di aver intravisto del sangue sulle sue labbra. Sì, qualcosa del genere c’era.

Non è che i tuoi occhi godessero poi di un ottima visuale, con quello sciame di persone giunte ad inglobare con i loro ingombranti corpi, la sua patetica figura spiaccicata al pavimento.

 

Quasi stenti a ricordare il motivo che ti portò a sferrare quel pugno contro il suo muso bianco.

Nessuna protesta da parte sua, no.  Quello mai.

Era troppo chiedere a Near di piangere e lamentarsi.
Ma non è il caso di farne una tragedia, in fondo, non era quello il motivo per cui lo avevi colpito.

Sterile come un mulo, il tuo gesto non mirava a nulla nel modo più assoluto.

Solo a far male, sì.

Tanto, tanto male...

E vorresti davvero che la smettesse, una buona volta…

Basta.

Consolati.

Pensa a lui.

 Pensa al tuo ‘nemico’.

Chissà, forse  una minima, impercettibile percentuale di quel dolore l’avrà provata anche lui , dopotutto.

 

Per il suo viso ci sarà sempre un cerotto. Il Wammy’s house ne ha in abbondanza.

…per la tua anima, comincia seriamente a rimboccarti le maniche.

Dovrai fare tutto da solo.

Nuda e ferita com’è, non sarà facile proteggerla da germi e batteri.

…ma sì, fingi pure che non l’abbiano già contaminata…

Conceditelo, questo triste sfizio. In fondo non fa male a nessuno.

A nessuno di loro, si intende.

La piccola eccezione da te rappresentata non fa testo.

 

Vorresti smetterla.  E non è uno scherzo.


Sollevi la testa dal bordo della scrivania quando ti accorgi che le tue orecchie non stanno mentendo.

C’è davvero qualcuno che bussa, alla tua porta.

 

Piano…

Risveglialo con lentezza, quel tuo corpo atrofizzato dalla postura assunta un’ora prima, e da allora mai più mutata...

 

Occhi cisposi. Stelle cristallizzate incorniciano il mondo intorno a te.

Gli zuccheri sintetici ti hanno sempre fatto schifo.

Per lo stesso motivo non sciacquerai il tuo viso arrossato dalle lacrime prima di aprire quella porta.
Camuffare il vero con patetici stratagemmi non è nel tuo stile.

Apri.

 

Ma guardalo…

Carino il cerottino con i draghetti viola che gli hanno applicato alla base del labbro superiore sinistro.

Scende obliquo sino a formare una diagonale sfiorando il mento.

Un po’ troppo grande per il suo visetto pallido. Gli dona un aspetto quasi buffo.

 

Ti guarda.

Lo sguardo che ti riserva, è quello di sempre.

Vuoto come una lavagna in Agosto.
Per qualche strana ragione, ti è sempre apparso diverso da quello che rivolge a tutti gli altri.

 

Miele artificiale da parte tua? Sorry, non ne hai.

Proprio così. Non hai miele artificiale per lui.

Non ne hai mai avuto per te stesso, figuriamoci per gli altri.

 

Fiele.

Di quello, ne hai in abbondanza.

Genuino. 

Talmente genuino che ne sei quasi geloso.

Non vuoi e non puoi condividerlo con nessuno.

Neanche con il tuo peggior nemico.

 

Ti guarda con il suo fare irritante.

Immobile. Fisso.

E’ forse venuto a chiederti scusa? O pretende forse il contrario?

Ti guarda. Ti guarda. Ti guarda.

E lo scotch con cui avevi riparato il tuo cuore cede sotto la furia del sangue.

E brucia...

A contatto con tutto quel fiele di cui non ti sei ancora sbarazzato, brucia da morire.

 

Non parli. Non è necessario farlo.

 

Solo, avresti dovuto reagire in qualche modo, sì.

Non è normale rimanere immobili ed apatici quando il tuo rivale decide di sua iniziativa di cingerti la vita con le sue braccia sottili, imprigionandoti in un qualcosa di molto simile ad un abbraccio…

Affonda la sua testa sul petto. Lì.

Proprio sul tuo cuore malridotto.

Proprio sulla tua anima sanguinante che la senti disperdersi nel nulla come acqua in un bicchiere infrantosi sul pavimento…

 

Dovresti reagire.

E dovresti davvero smetterla, diamine!

 

Poni le tue mani sulle spalle del ragazzino stretto a te.

Indugi. Non vorresti. Smettila dannazione! SMETTILA!

 

Il suo petto si muove regolarmente.

L’insidioso tepore del  corpo attraversa la stoffa dei tuo vestiti.

Sai già che queste sensazioni ti mancheranno, quando lo avrai allontanato con il solito colpo secco che – dicono - dovrebbe camuffare il dolore.

Non è fattibile che egli se ne stia appiccicato come un cerotto alla tua anima sanguinante.

I cerotti per te, non li hanno ancora inventati…

 

Al mio tre.

Uno.

Due.

Tre!

 

“Near…!”

 

…non funziona.

 

“Near, la—lasciami!”

 

Lo spingi ancora.

Con forza lo strappi via. Via da te.

Secco. Deciso.

 

Ma non funziona.

E’ ancora lì, saldo al tuo corpo.

 

Non hai miele artificiale per lui. Dovrebbe saperlo!

Stupido. Proprio per questo è lì.

Ne ha piene le scatole della falsità esattamente come te.

 

“Near!”


Non ti abbraccia. Ti si avvinghia.

Le sue braccia ti intrappolano, e tu non potrai fare nulla per evitarlo.

Egli scuote la testa in conferma di ciò.

Espira profondamente. L’aria calda liberata dalle narici riscalda il tuo addome freddo.

 

“Stai sanguinando, cazzo!”

 

Non menti. Hai visto davvero del sangue.

Difficile non notare in tutto quel bianco, la lacrima cremisi sfuggita ai draghetti viola del cerotto…

 

“No.”

 

No…

 

“Sei tu che stai sanguinando, Mello…”

 

E Dio solo sapeva quanto…

O almeno, era questo ciò che pensavi.

 

…che schifo…

Anche i Santi adesso si mettono a fare la spia…

 

 

 

Rimuovere il cerotto in un unico colpo secco e deciso.

AVVERTENZE: Prima di procedere all’operazione, assicurarsi che la ferita abbia smesso di sanguinare.

 

 

FINE

 

****

 

 

 

Note dell’autrice.

Questa fan fiction è stata una gravidanza non programmata.

Nata nel momento meno opportuno per scrivere, mi sono autoimposta che se proprio avessi voluto farlo, almeno sarebbe dovuta essere più breve possibile. Questo è il risultato.

 

Trovo che Mello sia uno dei personaggi che più si avvicinano ad ognuno di noi.

Quante volte ci siamo sentiti come una ferita aperta completamente ignorata dalla gente?

 

Forse un po’ troppo ermetica, non sono sicura di aver reso proprio chiarissime le metafore, ad ogni modo, sentitevi liberi di interpretarle come meglio preferite! ^__^

Non so quando sarò in grado di pubblicare altro, sicuramente dopo dicembre visto che sono nel bel mezzo degli esami più importanti della mia carriera universitaria, e la cosa non aiuta affatto…T__T

Come al solito, GRAZIE INFINITE a tutti coloro che hanno letto e recensito questa e le mie fan fiction precedenti! (Controllate di tanto in tanto il mio lj:

http://rei-kise.livejournal.com per le risposte alle recensioni. Non ho ancora risposto a quelle di Lethe 4, ma lo farò non appena posterò il 5° capitolo! )

 

Se pensate di recensire anche questa fanfiction, visto il periodo di tensione che sto attraversando, mi farete davvero felice. ^__^

 

Un grazie anche a Seles Wilder per il pre-reading a tempo record!^__^

 

PS: Questa fanfiction partecipa al FAK! (…) First-Aid Kit Challenge!   Prompt : 3# Cerotti – Fanfiction Challenge indetto dalla sottoscritta! XD Partecipate anche voi! Tanto è come Banzai!:  NON SI VINCE NIENTE!

   
 
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