Miele
Artificiale
Vorresti
smettere. Davvero.
Vorresti
davvero smettere di farlo.
Quante
volte li hai mandati a fanculo negli ultimi trenta secondi? E
nell’ultima
mezz’ora?
Quante
volte hai maledetto quel grandissimo stronzo di Roger per essere
così fottutamente,
così irrimediabilmente il
vecchio, stupido, ottuso Roger di
sempre!?
Di
certo, non ne hai tenuto il conto. Non era il caso.
La tua mente era già impegnata a spargere sale sulle
ferite, ed era un
compito che la impegnava davvero molto, visto e considerato che ti eri
rinchiuso in camera sperando di trovare un po’ di conforto
nella solitudine, e
invece ti sei ritrovato a fare i conti con te stesso: Buon
giorno, Mello!
Sadico stupratore del tuo stesso miserabile essere! Eccoti la mia
anima. Mi raccomando,
cuocila al punto giusto, prima di trangugiarla. Non vorrai perderti la
parte
più divertente, vero?...
…buffo
pensare che, dopotutto, ti ostinavi ancora a credere che era Near, il
tuo
nemico da battere.
Complimenti
per il coraggio. Complimenti davvero.
Volevi
davvero smetterla. Smetterla di intossicarti in quel modo,
sì!
Diamine,
li hai mandati a fanculo almeno un centinaio di volte!
Dovrebbe
bastare, no!?
Capitolo
chiuso! Loro non esistono più! Punto.
…dunque
perché?....
Perché
ti importa ancora qualcosa circa la loro presenza al di
là di quella
fottuta parete così maledettamente troppo-poco-spessa?
…
Le
loro lingue grondanti di miele artificiale pronte a straripare sul nano
bianco
è quanto di più disgustoso il tuo
cervello possa elaborare.
Quel
miele poi…
Saprà
talmente tanto di sintetico che persino a lui farà
certamente schifo.
E
mentre dovrà lottare per reprimere quei conati via via
sempre più inconfutabili, tu te ne starai lì, a
leccarti come un micetto i
frammenti sanguinanti del tuo cuore che tanto si son dilettati a
ridurre in
brandelli…
Masochistico
il tuo gioco.
…Sarebbe
il caso di smetterla di starli a sentire. Sul serio.
Near non ama le cose dolci.
Rimpiangerà
il sapore del sangue di poco prima.
…chissà
se davvero è riuscito ad assaporarlo…
Non
hai neanche fatto in tempo a realizzare il tuo gesto, che…
«Kyaaa!! Roger!! Mello sta
picchiando Near!!!»
E
poi parole.
«Razza
di delinquente!! »
Parole,
parole, parole…
«Mostro!»
«Idiota!
»
«Psicopatico!
»
Oceani
di parole.
Fiotti di miele assolutamente artificiale. Tutto per lui.
Quella
dolcezza rivoltante sapevi che non si sarebbe mai estinta.
Credersi
delle api fa sempre comodo. Perché ammettere di esser solo
delle mosche
intrappolate dall’estrema vischiosità della stessa
sostanza sintetica da loro
creata, è qualcosa che non si fa’…
Tu?
…beh,
tu potevi sempre vantarti di aver ricevuto il fiele più
genuino, invece.
L’autenticità
non è una cosa da niente…
Puoi
giurare di aver intravisto del sangue sulle sue labbra. Sì,
qualcosa del genere
c’era.
Non
è che i tuoi occhi godessero poi di un ottima visuale, con
quello sciame di
persone giunte ad inglobare con i loro ingombranti corpi, la sua
patetica
figura spiaccicata al pavimento.
Quasi
stenti a ricordare il motivo che ti portò a sferrare quel
pugno contro il suo
muso bianco.
Nessuna
protesta da parte sua, no. Quello mai.
Era
troppo chiedere a Near di piangere e lamentarsi.
Ma non è il caso di farne una tragedia, in fondo, non era
quello il motivo per
cui lo avevi colpito.
Sterile
come un mulo, il tuo gesto non mirava a nulla nel modo più
assoluto.
Solo
a far male, sì.
Tanto,
tanto male...
E
vorresti davvero che la smettesse, una buona volta…
Basta.
Consolati.
Pensa
a lui.
Pensa
al tuo ‘nemico’.
Chissà,
forse una minima, impercettibile percentuale di quel dolore
l’avrà
provata anche lui , dopotutto.
Per
il suo viso ci sarà sempre un cerotto. Il Wammy’s
house ne ha in abbondanza.
…per
la tua anima, comincia seriamente a rimboccarti
le maniche.
Dovrai
fare tutto da solo.
Nuda
e ferita com’è, non sarà facile
proteggerla da germi e batteri.
…ma
sì, fingi pure che non l’abbiano già
contaminata…
Conceditelo,
questo triste sfizio. In fondo non fa male a nessuno.
A
nessuno di loro, si intende.
La
piccola eccezione da te rappresentata non fa testo.
Vorresti
smetterla. E non è uno scherzo.
Sollevi la testa dal bordo della scrivania quando ti accorgi che le tue
orecchie non stanno mentendo.
C’è
davvero qualcuno che bussa, alla tua porta.
Piano…
Risveglialo
con lentezza, quel tuo corpo atrofizzato dalla postura assunta
un’ora prima, e
da allora mai più mutata...
Occhi
cisposi. Stelle cristallizzate incorniciano il mondo intorno a te.
Gli
zuccheri sintetici ti hanno sempre fatto schifo.
Per
lo stesso motivo non sciacquerai il tuo viso arrossato dalle lacrime
prima di
aprire quella porta.
Camuffare il vero con patetici stratagemmi non è nel tuo
stile.
Apri.
Ma
guardalo…
Carino
il cerottino con i draghetti viola che gli hanno applicato alla base
del labbro
superiore sinistro.
Scende
obliquo sino a formare una diagonale sfiorando il mento.
Un
po’ troppo grande per il suo visetto pallido. Gli dona un
aspetto quasi buffo.
Ti
guarda.
Lo
sguardo che ti riserva, è quello di sempre.
Vuoto come
una lavagna in Agosto.
Per qualche strana ragione, ti è sempre apparso diverso da
quello che rivolge a
tutti gli altri.
Miele
artificiale da parte tua? Sorry, non ne hai.
Proprio
così. Non hai miele artificiale per lui.
Non
ne hai mai avuto per te stesso, figuriamoci per gli altri.
Fiele.
Di
quello, ne hai in abbondanza.
Genuino.
Talmente
genuino che ne sei quasi geloso.
Non
vuoi e non puoi condividerlo con nessuno.
Neanche con
il tuo peggior nemico.
Ti
guarda con il suo fare irritante.
Immobile.
Fisso.
E’
forse venuto a chiederti scusa? O pretende forse il contrario?
Ti
guarda. Ti guarda. Ti guarda.
E
lo scotch con cui avevi riparato il tuo cuore cede sotto la furia del
sangue.
E
brucia...
A
contatto con tutto quel fiele di cui non ti sei ancora sbarazzato,
brucia da
morire.
Non
parli. Non è necessario farlo.
Solo,
avresti dovuto reagire in qualche modo, sì.
Non
è normale rimanere immobili ed apatici quando il tuo rivale
decide di sua
iniziativa di cingerti la vita con le sue braccia sottili,
imprigionandoti in
un qualcosa di molto simile ad un abbraccio…
Affonda
la sua testa sul petto. Lì.
Proprio
sul tuo cuore malridotto.
Proprio
sulla tua anima sanguinante che la senti disperdersi nel nulla come
acqua in un
bicchiere infrantosi sul pavimento…
Dovresti
reagire.
E
dovresti davvero smetterla, diamine!
Poni
le tue mani sulle spalle del ragazzino stretto a te.
Indugi.
Non vorresti. Smettila dannazione! SMETTILA!
Il
suo petto si muove regolarmente.
L’insidioso
tepore del corpo attraversa la stoffa dei tuo vestiti.
Sai
già che queste sensazioni ti mancheranno, quando lo avrai
allontanato con il
solito colpo secco che – dicono -
dovrebbe camuffare il dolore.
Non
è fattibile che egli se ne stia appiccicato come un cerotto
alla tua anima
sanguinante.
I cerotti
per te, non li hanno ancora inventati…
Al
mio tre.
Uno.
Due.
Tre!
“Near…!”
…non
funziona.
“Near,
la—lasciami!”
Lo
spingi ancora.
Con
forza lo strappi via. Via da te.
Secco.
Deciso.
Ma non
funziona.
E’
ancora lì, saldo al tuo corpo.
Non
hai miele artificiale per lui. Dovrebbe saperlo!
Stupido.
Proprio per questo è lì.
Ne ha piene
le scatole della falsità esattamente
come te.
“Near!”
Non ti abbraccia. Ti si avvinghia.
Le
sue braccia ti intrappolano, e tu non potrai fare nulla per evitarlo.
Egli
scuote la testa in conferma di ciò.
Espira
profondamente. L’aria calda liberata dalle narici riscalda il
tuo addome
freddo.
“Stai
sanguinando, cazzo!”
Non
menti. Hai visto davvero del sangue.
Difficile
non notare in tutto quel bianco, la lacrima cremisi sfuggita ai
draghetti viola
del cerotto…
“No.”
No…
“Sei
tu che stai sanguinando, Mello…”
E
Dio solo sapeva quanto…
O
almeno, era questo ciò che pensavi.
…che
schifo…
Anche
i Santi adesso si mettono a fare la spia…
Rimuovere
il cerotto in un unico colpo secco e deciso.
AVVERTENZE: Prima
di procedere all’operazione, assicurarsi che la ferita abbia
smesso di
sanguinare.
FINE
****
Note
dell’autrice.
Questa
fan fiction è stata una gravidanza non programmata.
Nata
nel momento meno opportuno per scrivere, mi sono autoimposta che se
proprio
avessi voluto farlo, almeno sarebbe dovuta essere più breve
possibile. Questo è
il risultato.
Trovo
che Mello sia uno dei personaggi che più si avvicinano ad
ognuno di noi.
Quante
volte ci siamo sentiti come una ferita aperta completamente ignorata
dalla
gente?
Forse
un po’ troppo ermetica, non sono sicura di aver reso proprio
chiarissime le
metafore, ad ogni modo, sentitevi liberi di interpretarle come meglio
preferite! ^__^
Non
so quando sarò in grado di pubblicare altro, sicuramente
dopo dicembre visto
che sono nel bel mezzo degli esami più importanti della mia
carriera
universitaria, e la cosa non aiuta affatto…T__T
Come al
solito, GRAZIE INFINITE a
tutti coloro che hanno letto e recensito questa e le mie fan fiction
precedenti! (Controllate di tanto in tanto il mio lj:
http://rei-kise.livejournal.com
per
le risposte alle recensioni. Non ho ancora risposto a quelle di Lethe 4, ma lo farò
non appena posterò il 5° capitolo! )
Se
pensate di recensire anche questa fanfiction, visto il periodo di
tensione che
sto attraversando, mi farete davvero felice. ^__^
Un
grazie anche a Seles
Wilder per il pre-reading
a tempo record!^__^
PS:
Questa fanfiction partecipa al FAK!
(…) First-Aid
Kit Challenge!
Prompt : 3# Cerotti –
Fanfiction Challenge indetto dalla
sottoscritta! XD Partecipate anche voi! Tanto è come
Banzai!: NON SI
VINCE NIENTE!