Serie TV > Violetta
Segui la storia  |       
Autore: DivineValentine14    10/11/2014    2 recensioni
La vita e fatta emozioni inaspettate fatta di amore e amicizia, dolore e sopportazione la vita è come noi decidiamo di viverla.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 1
 
 
Leon Vargas, un sedicenne, perfetto, intelligente, bello, attraente e con una voce perfetta, un padre che vigila ogni suoi passi, che vuole che suo figlio diventi un medico di nota fama come il sottoscritto ma il figlio ama cantare avrebbe voluto realizzare il suo sogno, e il destino gli riserverà una gran sorpresa.
 
Leon era affacciato al finestrino della Porsche nera del padre ammirando la bellezza della città di Madrid e rimpiangendo quella di Barcellona, gli mancava la sua città, gli amici ma doveva il padre aveva ricevuto una proposta di lavoro a Madrid. Guidarono per un po` finché l'auto non si fermò di colpo, e Leon scese per vedere se avessero colpito qualcosa o qualcuno, scese e i suoi occhi si incrociarono con dei bellissimi occhi verdi si guardarono per qualche secondo che sembrò durare un’eternità, era un ragazzo dai capelli castano scuro-neri, pelle chiara, più o meno sulla sua stessa età, ringrazio mentalmente che il padre si fosse fermato di colpo se no avrebbero colpito il ragazzo, scosse la testa e lo aiuto a rialzarsi.
 
- Ti sei fatto male o qualcosa ?
 
- No no, niente.

Il ragazzo gli rivolse un sorriso, uno quelli sinceri, si rialzo spolverandosi la giacca di pelle e prendendo la bicicletta.
Il padre di Leon scese dall’auto dirigendosi verso il ragazzo.
 
- Senti, ragazzino la prossima volta aspetta prima di attraversare. Ammoni Vargas
 
- Si signore. Il ragazzo si mise in sella e inizio di nuovo a pedalare
 
- Leon rientra in auto. Fece cenno il padre dirigendosi verso l'automobile
 
- Ok. Prima di rientrare in auto qualcosa attiro la sua attenzione una collana con una croce argento, si abbasso a prenderla e se la mise in tasca e rientro in auto.
 
Ci vollero semplicemente venti minuti per arrivare nella loro nuova casa , gli scatoloni erano già arrivati due settimane a dietro , i mobili erano già stati sistemati in casa , la casa era più spaziosa di quella vecchia, ne aveva nostalgia, il padre gli diede le indicazioni per arrivare nella sua stanza, arrivo nella sua stanza si meraviglio di quanto assomigliasse alla sua vecchia stanza , evidentemente il padre aveva fatto portare le sue cose , pensava che il padre le avesse dimenticate o che le avesse fatte lasciare.
Inizio a cambiarsi , prendendo i jeans in mano cadde la collana , si piego per prenderla , inizio a chiedersi di chi fosse , molto probabilmente di quel ragazzo in strada , se la mise al collo e scese sotto per andare a pranzare , il padre avrebbe ordinato qualcosa come era solito fare da sei anni da quando i genitori avevano divorziato, arrivo dal padre che aveva già ordinato il tutto , inizio a farsi il giro della casa , entro in una stanza dove c'erano dei scatoloni ancora chiusi , per la curiosità ne apri uno in cui dentro c'erano le foto ricordo , le lettere d'amore dei genitori , prese una lettera e inizio a leggerla
 
" Ti darò tutto ciò che ho,
promesso.
 Amami e non guardarti alle spalle ti voglio con me in questo viaggio d'amore.
Brilleremo come stelle nel cielo
Te lo prometto. "
 
                                   
                                  Da qualcuno che ami.
 
 Leon continuo a rileggerla e inizio a pensare se i suoi genitori si scambiavano lettere talmente dolci , perché si sarebbero lasciati ? i suoi pensieri furono interrotti dal padre che chiamo per andare a mangiare, non fiatarono per tutto il tempo in cui mangiarono semplicemente a scambiarsi sguardi , finito di mangiare Leon decise di andare a conoscere il vicinato , sali sopra  in camera , decise di non vestirsi elegantemente , un paio di jeans ,t-shirt rossa e felpa rossa si mise le scarpe , fu sul punto di uscire si fermo all'udire la voce del padre.
- Dove vai? .
- Vado un po` fuori a conoscere il vicinato, posso?
- Va bene basta che non fai tardi.
- Si.
Usci di casa e inizio a camminare finché non cadde a terra da qualcuno
- Scusa, scusa mi dispiace tanto.
Secondo Leon quel ragazzo si scusava troppo, comunque accetto le sue scuse.
- Di niente, poi perché` stavi correndo?
- Un mio amico e all’ospedale e i miei amici mi hanno detto di venire presto.
Si alzarono da terra e si spolverarono i vestiti
- Ok comunque io mi chiamo Leon, piacere. Leon gli porse la mano
- Leon.
- Si, Leon e tu?
- Leon.
- Chiedevo come ti chiami.
- Ah, io mi chiamo Andres.
Quando capi gli strinse la mano, Leon inizio una fragorosa risata perché quel ragazzo era talmente sbadato che si sarebbe dimenticato pure dove avesse lasciato la testa, era un ragazzo strano all’apparenza ma molto simpatico.
- Dovrei andare, vuoi venire con me?
 D'altronde Leon non aveva niente da fare a casa quindi decise di andare.
- Ok.
Iniziarono a camminare facendosi qualche battuta e qualche risate. Arrivarono all’ospedale.
- Infermiera mi può dire in che stanza è Diego Hernandez? Chiese Andres, nella sua voce sentiva la preoccupazione, si vedeva che ci tenesse a lui.
- Si, stanza 294 potete andare.
Appena entrarono nella stanza gli occhi di Leon si incrociarono di nuovo con quei occhi verdi, si guardarono e dissero all’unisono
- Tu ?! 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Violetta / Vai alla pagina dell'autore: DivineValentine14