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Autore: crystalemi    25/10/2008    3 recensioni
"Se guardi poco dietro la tua testa vedrai la Stella Polare e lì tutto il piccolo carro."
"Non vi fermate mai ad osservare, siete sempre troppo presi dalla vita. E chi può darvi torto? Non avete che un soffio, da vivere."
"Cosa sei?"
"La Morte, o la cosa più simile"
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Luminor, Shin
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Thousand Nights
~ Are Going to Come ~




[No problem
no complaints
It's the way it should be]


E' sera.
Un ragazzo biondo avvolto in un enorme cappotto cammina tranquillo per il parco.
Ogni tanto calcia qualche sasso e canticchia il ritornello della canzone che passa nell'i-pod.
Qualche volta tira fuori il volto dalla sciarpa emettendo dei piccoli sbuffi che creano tonde nuvolette nell'aria gelida.
Sorride, sempre ogni tanto.
Si è divertito parecchio quel giorno, a girovagare per il centro di Berlino assieme ai ragazzi del forum.
Ripensa alle battute stupide e alle insinuazioni inerenti alle varie coppie nei manga.
E poi ricorda le due admin gemelle, devote allo slash e allo yaoi.
I loro commenti, sempre pugenti e maliziosi, ancora nelle orecchie assieme a JESSICA dei Dir en Grey.
Si è sentito anche vagamente imbarazzato quando l'hanno preso di mira.
Battutine su quanto fosse bello o sensuale, androgino o delicato.
Cose assolutamente non vere. Lui non può essere come lo descrivevano.
Non ha un corpo sensuale da vantare, non ha una bella voce e non ha affatto movenze particolari.
Tutt'altro, si sente spesso un elefante.
E' magro, questo sì. Ma di una magrezza malata, non per niente c'é stato anche chi ha chiesto se mangia abbastanza.
Sospira vagamente irritato, stringendo a sé il pupazzo che ha tenuto abbracciato per tutto quel tempo.
E' un peluche di Spongebob, la sua ultima fissa.
Peccato che la sigla l'abbia fatta quell'oca di Avril Lavigne!
Sospira ancora, tristemente, adesso.
L'idea di casa l'ha assalito prepotentemente.
Non vuole tornare in quel posto più freddo del gelo fisico che sente.
I suoi genitori che sanno che esiste solo quando devono rinfacciargli qualcosa.
Due persone sposate per non perdere la faccia, troppo impegnate negli affari tanto da non accorgersi nemmeno che il proprio figlio si veste da ragazza.
Ha avuto tutto e niente.
Tutto: basta che batta un piede e i suoi genitori acconsentono.
Niente: da quel che ricorda nessun abbraccio, nessun bacio, nessun sorriso nella sua vita.
Si vergogna ancora di quella volta che ad una scuola elementare è scoppiato in lacrime davanti all'immagine di un padre che abbracciava sua figlia.
E Strify, tutto preoccupato, gli aveva chiesto se voleva stare da lui qualche giorno.
Effettivamente c'è qualcuno nella sua vita.
Strify.
Il suo migliore amico.
Quello che lo abbraccia e lo fa sentire amato fin nel profondo.
Parte la canzone Cage e si ferma a sorridere.
Ama il PV. Divino.
Decide di sedersi su una panchina e gustarsi la musica che ama.
Riversa la testa all'indietro, osservando le stelle.
Questa notte, il cielo ne è pieno, è davvero colmo di quei puntini luminosi.
Cerca di individuare qualche costellazione o simile ma si rende conto che è una stupidata.
Lui non ha idea di come siano disposte le stelle.
"Se guardi poco dietro la tua testa vedrai la Stella Polare e lì tutto il piccolo carro." Sussurra qualcuno nel suo orecchio, oltrepassando il volume esageratamente alto dell'Ipod.
La voce è calda, invitante e Shin si toglie gli oricolari, non badando nemmeno a spegnere l'appearecchio.
Si guarda intorno e infine si gira indietro, notando la figura appoggiata al tronco della quercia.
"L'hai vista?" Chiede pacatamente il tipo ma Shin sente la voce nella sua testa e lo guarda stranito.
"Non la vedrei comunque. Non la so riconoscere." borbotta guardandolo sospettoso. Chi è?
"Tipico. Non vi fermate mai ad osservare, siete sempre troppo presi dalla vita. E chi può darvi torto? Non avete che un soffio, da vivere." Replica scostandosi dal legno ed avanzando verso la luce del lampione.
"Non ti seguo" sussurra Shin osservando i capelli neri come la pece accarezzare quel corpo sensuale.
"Non potresti capire." Conclude sbrigativo l'uomo arrivato al suo fianco.
Shin gli fa silenziosamente capire di volerlo ascoltare.
Ha capito che quell'essere non è per nulla umano e che prima di ucciderlo può raccontargli moltissime cose che lui da solo non scoprirebbe mai.
Perché non approfittarne, dunque?
L'essere sorride vagamente colpito dai pensieri del ragazzo.
"Cosa sei?" domanda Shin dopo qualche attimo di silenzio.
"La Morte, o la cosa più simile" il biondo si incanta a guardarlo accendersi una sigaretta.
"Perché fumi?" Gli chiede curioso, sfiorando quella mano gelida che mantiene il cilindretto.
"Non c'è un reale motivo. Non avrei nemmeno bisogno di respirare, figuriamoci di fumare." risponde offrendogli un tiro. Shin accetta volentieri e aspira incerto.
Tossisce violentemente sentendo il fumo passare per il tubo sbagliato.
"E' strano che tu non abbia mai fumato. Tutti i tuoi coetanei hanno, per lo meno, provato." la voce arriva alle orecchie del biondo sempre pacata.
Nessun accenno di stupore o incredulità.
Roca, calda e vibrante ma inespressiva: ecco com'è la sua voce.
"Io non sono i miei coetanei. Ho ancora le palle per essere quello che sono." replica inacidito. Detesta quando gli si fa notare la sua diversità, in fondo, non sa ancora se esserne felice o meno.
Il moro lo fissa negli occhi leggendogli dentro. Quelle iridi verdi e banali diventano pian piano rosse, fino a cambiare totalmente.
"Sei interessante. Scacci la paura." Un angolo delle sue labbra pallide si tira all'insù, di poco e così velocemente che Shin potrebbe anche solo esserselo sognato.
"No, la segrego. D'altronde so di dover morire, prima o poi. E' un'occasione per imparare qualcosa di nuovo, anche se non potrò rifletterci su a lungo." Risponde abbozzando un sorriso triste e sincero. Vorrebbe chiedergli un mare di cose ma non trova il coraggio.
"Poni le tue domande. Troveranno una risposta, stanotte" Dice piano il vampiro, sbloccando quel timore che si stava formando in Shin.
"Com'è diventare un vampiro?" Chiede torturandosi il polsino della felpa.
"E' passato molto. Però ricordo come fosse ieri il disgusto, il dolore... la fame." Fissa Shin e quello gli sorride incitandolo a continuare.
"Non rammento il momento in cui sono morto. Solo cio che è venuto dopo è impresso su ogni mia fibra."
"Hai avuto paura?" Domanda timidamente il biondo, fissando l'erba rada e ghiacciata sotto ai suoi piedi.
"Sì. Non ho mai avuto l'idea di diventare ciò che sono. Successe per caso. Un vampiro si innamorò di me e mi rese uguale a se stesso, gli interessava solo avermi accanto per tutta l'eternità. Si stancò di me anni dopo e si suicidò. Successe a Parigi, Settembre del 1398." Ancora un angolo di quella bocca perfetta si curva all'insù ma sempre per pochi attimi. Sa a cosa pensa il ragazzo ma aspetta che parli, gli piace, nonostante tutto venir intrattenuto da quel bizzarro umano.
Chissà se da 'vivo' era simile a lui...
"Ma sei più vecchio di mio nonno!" gracchia il bondo riuscendo a formulare un pensiero coerente alternativo alla data della morte del tizio.
Ed è il turno della creatura oscura di rimanere sbigottita. Non ne mostra traccia sul volto ma nelle iridi scarlatte passa un lampo di... incredulità?
"Nessuno ha mai commentato così la mia età." replica pacatamente. Shin lo guarda e scoppia a ridere.
"Come ti chiami?" Chiede una volta ripresosi dalle risate.
Il vampiro fissa la Luna. Già, come si chiama? Oltre alla sua umanità ha perso anche il suo nome.
Segue con lo sguardo i raggi pallidi della luna cadere sulla pozzanghera, cercando di ricordare come veniva chiamato dalle labbra di Julien qualche secolo prima.
I giochi che crea la luce lunare lo catturano, gli sembra di vederli per la prima volta, nonostante veda solo la luna da... troppo.
Lumina, il raggio di luna.
"Luminor" asserisce poi, tornando a guardare il ragazzo che lo fissa incuriosito.
"Particolare... Bello." dice Shin fissandolo direttamente negli occhi ma non vedendolo davvero. Scuote la testa e riprende a torturare il maglione, stavolta sull'orlo della vita. "Pensavo, si vede che sei antico. Non sembri avere quasi più nulla a spartire con noi. Comunque io sono..." Luminor lo interrompe posandogli un indice dall'unghia smaltata di nero sulle labbra.
"Non amo conoscere il nome delle mie prede." Asserisce e Shin annuisce prendendo la mano vicino al suo viso fra le sue. E' gelida, morta.
"Capisco." Conclude giocando con le sue dita e sotto il suo sguardo severo.
"Ora dimmi, perché non hai paura di me?" chiede Luminor dopo qualche minuto di silenzio.
"Non lo so. Cioè, non mi importa. Mettiti nei miei panni: incontri una delle creature più vicine alla morte... e dovresti spaventarti?" domanda continuando a giocherellare.
"Solitamente per gli umani è così." replica bloccando le mani dell'altro, stringendone una, delicatamente, beandosi del suo calore.
"Sono stupidi. Davanti ad una bellezza così fatale come si può aver paura?" chiede posando un leggero bacio sul dito che lo aveva precedentemente zittito.
"Sei diverso... cosa pensi della vita?" chiede pacatamente, nonostante dentro di sé abbia gradito molto il complimento.
"Che vale la pena di viverla. Non è sicuramente bellissima, anzi, è una merda la mia, ma ho incontrato persone stupende. Devo molto a qualcuno... di speciale" replica sorridendo mentre nella sua testa si forma il viso dolce di Strify.
"Lo ami?" chiede e la sua voce tradisce un leggero fastidio.
"No. Sì... non so. Dipende come lo intendi tu. Lo amo perché è la persona a cui voglio più bene, ma non lo amo come... amore assoluto." Shin alza il volto e fissa le pupille di Luminor. Nei suoi occhi vede qualcosa. Emozioni, forse? Ricordi. Probabilmente sono quelli che tormentano il moro.
"Il vero Amore non esiste. Ho conosciuto molta gente e ne ho anche amata. Chi mi rese così si suicidò. L'altra persona che consideravo l'Amore della mia vita... eternità, mi lasciò dopo un intero secolo." Shin abbassa il volto, pensando a quanto trova ingiuste quelle parole. Ma come può ribattere? Ha vissuto sedici anni in confronto a settecento.
"Sinceramente, non voglio rinunciare a questa idea. C'è qualcuno che è parte di noi. Non voglio credere altro..." sussurra rompendo il contatto con la creatura.
Non riesce a credere ad una cosa simile. Deve esistere una persona così. Altrimenti perché si nasce?
Ritira al petto le ginocchia e ci nasconde il volto bagnato. Le lacrime lasciano i suoi occhi senza alcuna pietà.
"Non avrei dovuto dire una cosa simile, non con tanta schiettezza." Una lieve nota di dispiacere in quella voce bellissima raggiunge le orecchie di Shin che si appoggia alla sua spalla.
Membra gelide lo riscaldano mentre piange, incapace di negare l'Amore.
Passano interi minuti prima che si calmi.
"Sono quasi le quattro. Entro le cinque me ne andrò, lo sai vero?" Domanda Luminor fissando come la pozzanghera non sia più illuminata dalla luce lunare.
"Sì. Posso chiederti un favore? Io... non voglio morire così." Il moro si volta a fissarlo ma tutto ciò che vede sono i sottili capelli biondi del ragazzo. Sa perfettamente che non è il modo di morire a preoccuparlo ma l'essere che è.
"Sono... vergine." Continua Shin, strusciando il volto sulla spalla dell'altro.
"Non gioco con le mie prede" Replica Luminor. Sente un senso di fastidio che ignora. Quel ragazzo ha turbato il suo animo fin troppo e in una sola notte.
Shin solleva il volto e lo fissa deciso. Piano si alza e si porta a sedere sulle gambe magre e snelle del vampiro.
Poggia le sue labbra su quelle di lui, lasciando solo un po' di calore sul gelo del vampiro.
Con fretta cerca nella tasca un elastico e si lega i capelli in una coda improvvisata.
"Mangiami." Esclama poggiandosi al petto del moro che sente solo un vago sconcerto.
Quel piccolo bacio, umido e delicato, è stato più dolce delle coccole che gli faceva Julien, più sensuale di tutte le notti passate con Philippe e più crudele di entrambi i suoi precedenti amanti. Era rimasto stregato da quelle labbra e ammaliato da quella personalità assurda. E l'aveva mirato, ore prima, per la sua, ancora immatura, bellezza. Cos'ha di speciale quell'umano per dargli certe sensazioni? Certe emozioni che aveva sotterrato ed ucciso secoli primae che ora sente riafforare nei meandri della sua mente.
Lecca dolcemente la pelle chiara che nasconde la giugulare e la vezzeggia inconsciamente con piccoli baci.
Qualche risatina soffocata e gemito lasciano alternandosi le labbra della sua giovane vittima.
Piacere. E' quello che sta attraversando in scosse l'ntero corpo del ragazzo.
Penetra con cautela nella carne, usando un'innaturale attenzione mirata a nuocere il meno possibile al biondo.
Shin si irrigidisce, colto di sorpresa e si lascia scappare alcune lacrime, unica testimonianza del suo dolore.
Luminor gli accarezza con gentilezza la schiena e comincia a bere, avido di quel dolcissimo nettare che lo rianimava.
Il ragazzo si lascia andare alle premure e alla sete del vampiro chiudendo gli occhi e addormentandosi cullato dal nuovo calore del vampiro. Non si accorge nemmeno di perdere i sensi e di cadere nell'oblio.

~ ° ~

"Ti faccio conoscere l'ultimo membro della band! Kiro viene a prenderti fra qualche ora! Mi raccomando: Proviamo! Non dimenticare niente!" Si raccomanda Strify prima di chiudere la telefonata, lasciandolo al suo compito: occuparsi della sua Bella.
Non sta più nella pelle all'idea di completare il gruppo.
I Cinema Bizarre avrebbero sfondato, ne è certo.
Entra in bagno e, davanti allo specchio, abbassa il collo alto della maglietta. Sono ancora lì ma, stranamente, è da quando si è svegliato che pulsano.
Le ha pensate tutte sul tempo, sul vento, sulla marea ma nulla. Il sole splendeva, il vento era quello del giorno prima e il mare era una tavola piatta. E tutte le stazioni meteo assicuravano che non sarebbe cambiato nulla fino a Giovedì. Ed è ancora Domenica.
L'ultima cosa a cui ha pensato è una gran cazzata. Un sogno, un desiderio, che non si sarebbe avverato di certo.
Sospira e, dopo aver svuotato la vescica, si dirige trascinando le ciabatte in camera sua, deciso a smontare la sua Bella per farla entrare nell'auto del bassista.
Ha legato molto con Kiro durante quei sei mesi.
E molte cose sono cambiate: Strify che ha comprato casa con Kiro e il loro chitarrista a Berlino, la band e le prime canzoni...
La sua storia lampo con Yu, cominciata per gioco e finita senza nemmeno qualche ferita.
Sta bene, anche se sa che qualcosa manca al quadro totale.
E' un quadro stupendo, la vita che ha sempe desiderato... però manca lui, quel particolare, quell'essenza che ora pulsa sul suo collo come un'indemoniata.
"Succederà qualcosa, me lo sento." Dice al vuoto, cominciando a staccare i piatti con delicatezza.

"Eccovi! Vi stavamo dando per dispersi!" Esclama Strify saltandogli addosso e stampandogli un bacio sulle labbra.
"E io?!" Si lamenta Kiro mettendo il broncio. il Vocalist ridacchia e lo bacia infilandogli tanto di lingua in bocca.
E' felice per il suo cantante. Non lo vede così felice da tanto. Kiro è stato una specie di dono del cielo per il suo amico.
"Uff... Ti presento il nuovo membro, Shinny!" Gli dice Yu fissando contrariato i due 'fidanzati'.
"Potrebbero trattenersi. Comunque, lui è il nostro tastierista!" gli dice indicandogli un ragazzo appoggiato ad un termosifone, moro e dai verdi occhi penetranti.
Shin si blocca senz'aria, incredulo, davanti a quella figura vestita di nero e borchie.
Quella abbozza un sorriso e nella testa di Shin rimbomba un roco
"Vedo che ti ricordi di me, Shin"


Note finali:  
la frase fra parentesi quadre all'inizio è tratta da una canzone di Maria Arredondo: A thousand Nights che vi consiglio di ascoltare QUI
Ho scritto questa oneshot in due momenti differenti: l'nizio qualche mese fa e da quando Luminor parla per la prima volta a Shin due giorni fa.
E sì, lo so, il titolo non c'entra un corno ù_ù
Ah, devo ringraziare dal profondo del mio cuoricino Samwhity che mi ha aiutata a passare il blocco!
Bye

~Crys ♥
   
 
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