“Ti prego, non farmi del male” Klaus guardò negli occhi la ragazza che aveva davanti. Decise di non soggiogarla, aveva bisogno delle sue urla, del suo dolore. Voleva sentire la gloria, la forza, scorrergli nelle vene insieme al sangue della sua vittima. Questa volta però, l’ibrido, non sentiva la familiare adrenalina che si presentava sempre dopo il dolore inflitto. La sua mente era offuscata da una voce, quella di Caroline “Io non ho paura di te, Klaus, io ti capisco.” Un ringhio uscì dalla gola dell’uomo “Tu. Non. Mi. Capisci” ad ogni parola seguiva un morso sul collo martoriato della ragazza. Klaus era convinto di essere solo. Lui era diverso. Era un ibrido, un abominio, nessuno poteva e voleva capire un abominio. I volti dei suoi fratelli si disegnarono nella sua mente, certo, loro avevano provato più di una volta a comprenderlo, a vedere del buono in lui. La mano di Klaus si strinse intorno al collo della ragazza, sentì il suo fiato rallentare. Klaus capì di non voler essere capito, perché qualora lui si fosse aperto a qualcuno, fosse stato capito, allora non avrebbe avuto più scuse per ciò che faceva. Era molto meglio che nessuno lo comprendesse a pieno. “Molto meglio” sussurrò l’ibrido. La testa della ragazza cadde con un tonfo sull’asfalto.
Look me.
Ciao! Prima di tutto se sei arrivato fin qua,
ti ringrazio, caro lettore, per aver dedicato
un po' del tuo tempo alla mia storia!
Questo è il primo capitolo di una raccolta
dedicata a Klaus, la ragazza che l'ibrido uccide
io non penso sia Caroline, la scelta è tua.
Ho già pronto il secondo, che sarà dedicato
ad Elijah e Hayley. Sto scrivendo anche il terzo
su Rebekah.
Sugli altri due figli, Kol e Finn, devo essere
sincera, non ho nessuna idea...
Vorrei davvero che tu mi lasciassi una
piccola recensione! Spero ti sia piaciuta ;)