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Autore: MissMizuki    12/11/2014    1 recensioni
Una rosa rossa: amore, ma non sempre.
A volte un fiore puó far ricordare amicizie ormai lontane, felicità...
Versi alcune lacrime e continui a ricordare...
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dolcetta, Lysandro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mio fiore preferito è sempre stato la rosa, a mio parere è il fiore che rappresenta di piú la vita... Le persone hanno sempre considerato questa mia considerazione assurda, tranne lui... Le sue spine, il suo profumo, il suo colore... Solo lui lo capiva. 

Ho sempre avuto delle rose in casa, ognuna rappresenta un mio stato d'animo, ma c'è una rosa speciale, tentano sempre di convincermi a buttarla, ma io rifiuto: è secca, piena di spine, triste... Ogni volta mi scendono lacrime, ma io continuo da anni a curarla piú di ogni altra.
Ogni pomeriggio mi appoggio sul ripiano di quella rosa, e ricordo...    
I ricordi d'infanzia, gioie per molti, anche per me, resi speciali da amicizie, be', quelle poche amicizie che avevo.
La piú speciale peró, non duró molto:

Un pomeriggio durante le vacanze primaverili, ero in mezzo a un prato alla ricerca dei fiori piú belli da disegnare, alla ricerca di qualche tenero bocciolo dai colori pallidi. Dopo un po' sentii qualcosa in mezzo al prato: qualcuno stava canticchiando.
Era in uno spiazzo d'erba, mi avvicinai cautamente e scorsi che vi era una persona: un ragazzo della mia età, piú o meno, con capelli argentei e un abbigliamento campagnolo, ma in qualche modo elegante, giaceva con gli occhi chiusi su quello spiazzo d'erba mentre canticchiava un motivetto; sulla sua pancia stava dormigliando un coniglietto.
Incuriosita lo chiamai, immediatamente aprí gli occhi, rimasi incantata e alllo stesso tempo stupita da quei due occhi eterocromi, uno era marrone chiaro, mentre l'altro era un verde mischiato a dell'azzurro; un attimo di silenzio:
«Scusa, per caso ti serve qualcosa?» mi chiese mentre iniziava ad accarezzare il coniglietto, «Oh, no, non mi serve niente, grazie per esserti interessato. Ero solo curiosa di sapere cosa ci fai qui...» mi affrettai a rispondere; rispose con tono pacato mentre continuava ad accarezzare la bestiolina: «Be', sono venuto qui per passeggiare, solo che dopo mi era venuta voglia di riposare, cosí ho trovato un posto e mi sono sdraiato. Ora che ti ho risposto potrei rivolgere a te la stessa domanda?»                                                               
«Sí, certo. Sono venuta anch'io a passeggiare e vedere i fiori... Ho fatto anche alcuni disegni» aggiunsi porgendogli i miei disegni, certo, erano disegni fatti da una bambina, ma esprimevano a pieno quello che provavo vedendo quei fiori.
Lui li prese e li guardó per qualche secondo: «... Ti piacciono tanto i fiori?» concluse, «E-eh, sí...» risposi presa alla sprovvista da quella domanda. «Qual'è il tuo preferito?» aggiunse rendendomeli e riprendendo ad accarezzare il coniglietto: «Senza dubbio la rosa, esprime piú di ogni altro fiore i sentinenti, la vita... Non solo l'amore, anche le difficoltà, la felicitá e la tristezza» risposi presa dall'entusiasmo.
«Concordo...» concluse, era l'unica persona che mi aveva mai detto quella parola riguardo al mio pensiero. Rimasi piacevolmente stupita, sentivo che quel ragazzo era una persona particolare con la quale ero in sintonia. Sorrisi inconsapevolmente... «Vuoi tenerlo in braccio?» mi chiese avvicinando gentilmente a me il coniglio, «Sarei davvero contenta!» risposi sedendomi accanto a lui e prendendo in braccio il batuffolo di pelo.

La conversazione era scarsa, ogni tanto lui mi faceva delle domande e dopo aver sentito la mia risposta chiudeva gli occhi e ricominciava a canticchiare una melodia dolce.

Dopo quel pomeriggio ci salutammo, ma quello non era il nostro ultimo incontro... Ogni pomeriggio di vacanza io andavo in quel prato per disegnare i fiori piú belli, e ogni volta lo incontravo: sdraiato sempre in qualche spiazzo d'erba a canticchiare quella dolce melodia con gli occhi chiusi mentre pensava a ció che per me era ignoto.
Il suo comportamento era pacato, apparentemente disinteressato, ma ogni volta gli rispondevo con entusiasmo e sul suo viso compariva un sorriso dolce come la sua melodia; ogni volta gli facevo vedere i miei disegni e lui li osservava con quel dolce sorriso; mi faceva domande, ma io non ne facevo a lui e a quanto pare non gli dispiaceva.
Io ero come un fiore in piena fioritura, lui un bocciolo di cui non comprendi la bellezza finchè non sboccia.

Mi affezionai a lui, anche se non lo conoscevo, ma forse è per questo che mi affascinava, lui mi capiva, questo mi bastava per essere felice...

Arrivó maggio, il periodo di fioritura delle rose, per vedere tutta la loro bellezza io mi precipitai al prato già di prima mattina.
Era presto, il tepore del sole mi scaldava abbastanza, con i miei fogli e i miei colori mi misi a disegnare quel paesaggio surreale: boccioli, fiori, il cielo stupendo, lui che lo guardava...
Dal mio punto di vista ovviamente, tutto quello era magico, non era una favola, era solo uno spettacolo di fiori.
Era come se la sua dolce melodia fosse cantata da quel lieve venticello mattiniero... Quando ero verso la fine del disegno lui si accorse di me, ma dopo aver visto come ero impegnata nel disegno decise di continuare a stare nella sua "posa". Dopo aver finito corsi verso di lui e gli mostrai orgogliosa il mio capolavoro: una distesa di rose e altri fiori, il cielo dell'alba e due bambini al centro di quel paradiso. 
«Te lo regalo, se ti piace...» dissi timidamente. 
Sorrise dolcemente e rispose: «Preferirei non ricevere nessun regalo di addio e poi credo che la persona che ha bisogno di un ricordo sia tu...» mi rese il disegno e si allontanó per qualche secondo, tornó con in mano una rosa in vaso stupenda. La gioia che provai era incredibile, lo abbracciai e lo ringraziai.
Era l'ultimo giorno di quelle vacanze primaverili, per il resto della giornata ci divertimmo. Mi fece anche un altro regalo senza saperlo: sorrise tutto il giorno, quel dolce sorriso sincero, si divertiva veramente...


Me lo ricordo ancora, possibile? Senza sapere il suo nome, chi era, solo una sintonia fra noi, quella rosa... Ogni volta che me lo ricordo sembra quasi che la rosa si rinvogorisca in qualche modo e la sua dolce melodia invade la mia mente... La gente dice che sono delle mie fantasie, ma io non ci bado e continuo a ricordare...
Mi scendono delle lacrime, lacrime di felicità, non rimpiango niente...
Sussurro parole, un promemoria...                                                                                                      

"It's my rose; my old, sweet rose... It's a present, it's a special present... 
When I look at it, time stops and I remember...
It's my rose and nothing can separe me from it... 
It's my remembering rose..."
   
 
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