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Autore: Locked    12/11/2014    1 recensioni
“A cosa stai pensando tesoro?” Santana si porta un braccio al petto ed affonda nella stretta di Sebastian – ha sempre amato il fatto che sia più alto di lei, gli piace perdersi nei suoi abbracci giganteschi – “A quando ci siamo incontrati per la prima volta.”
Lui le sorride contro i capelli scuri e sbuffa un po’, “Diventi sentimentale quando il Natale si avvicina.”
“Sebastian Smythe, sto per rovesciare la mia cioccolata calda sul tuo adorato ciuffo, non provocarmi.” Santana sorride di riflesso, quando lo sente ridacchiare contro la propria spalla e posarle un bacio delicato sulla pelle color caffellatte del collo. “Hai rubato uno dei miei maglioni un’altra volta.”
Lei arrossisce un po’, mentre si tira le maniche oltre i polsi e le stringe tra le dita, “Sono più morbidi.” Profumano di te.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Santana Lopez, Sebastian Smythe | Coppie: Santana/Sebastian
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Darling hold me in your arms the way you did last night.
 


 
 
A Chiara, la mia sorellona-separata-alla-nascita che oggi diventa legale. 
Mi piace pensare che questa storia parli anche di noi -  le coincidenze della vita e tutte quelle cose sdolcinate là.
Ti voglio bene <3

 

Ci sono momenti della vita in cui Santana si ferma e riflette.
Momenti in cui la realtà di tutti i giorni la colpisce e semplicemente non ne può fare a meno.
Le viene da ridere da sola, a volte; ma in quella notte di dicembre, un maglione gigantesco addosso e il sapore della cioccolata ancora caldo sulle labbra, ha semplicemente voglia di pensare.
Alle coincidenze, magari. Al destino—esiste il destino? Le piace credere di sì.
Due braccia forti le cingono la vita, incastrandosi perfettamente sul suo grembo, e lei sospira un po’ attraverso il fumo caldo della cioccolata bollente nella tazza che stringe tra le mani; fa mezzo passo all’indietro, appoggiando i piedi scalzi contro il parquet color sabbia e lascia che il calore di Sebastian la avvolga in un abbraccio che sa così tanto di casa. Guarda fuori dalla finestra, oltre la parete di vetro che attutisce i rumori di New York e il bagliore delle luci dei grattacieli, che mostra loro le stelle sfavillanti e la notte blu.
Sì, il destino esiste—ne è sicura ormai.
 
*
 
“Ehi, scusami? Ti—ti è caduta questa.”
Santana si volta in un onda di capelli scuri e brillanti e va quasi a sbattere contro qualcosa – qualcuno.
“Ma vuoi stare attento? Razza di idiota!” C’è un’ombra di meraviglia mista a rabbia, in quegli occhi verdi che la scrutano da vicino—troppo vicino. Fa un passo indietro e i tacchi ticchettano contro il linoleum sporco del pavimento dell’aeroporto di Lima; si aggiusta il vestito lungo le cosce snelle e riprende in mano la maniglia del proprio trolley nero, alzando appena lo sguardo verso il ragazzo che l’ha praticamente investita – è stata lei ad investire lui in realtà, ma comunque.
Ragazzo che la sta ancora fissando. Ragazzo che è anche parecchio carino, coi capelli color sabbia stravolti e gli occhi larghi dal taglio dolce, con le sopracciglia eleganti inarcate e la bocca semiaperta. Scuote un po’ la testa con un’aria incredula che gli si addice particolarmente e solleva un po’ le braccia verso l’alto.
“Per una volta che cerco di essere gentile—lascia stare. Ti è caduto il biglietto dell’aereo. Dubito che andrai da qualche parte, senza.” Le lascia il foglio plastificato nelle mani e si volta di scatto, raddrizzando il borsone gigantesco che penzola sulla sua schiena.
Santana trattiene per un attimo il respiro; si mordicchia il labbro cauta e grida un aspetta! a voce troppo alta. Il ragazzo interrompe un passo a metà – quasi incespica nei suoi stessi piedi – e si gira; Santana non può fare a meno di sorridergli, “Grazie.” Lui inclina di lato la testa e alza un angolo delle labbra.
 
*
 
“A cosa stai pensando tesoro?” Santana si porta un braccio al petto ed affonda nella stretta di Sebastian – ha sempre amato il fatto che sia più alto di lei, gli piace perdersi nei suoi abbracci giganteschi – “A quando ci siamo incontrati per la prima volta.”
Lui le sorride contro i capelli scuri e sbuffa un po’, “Diventi sentimentale quando il Natale si avvicina.”
“Sebastian Smythe, sto per rovesciare la mia cioccolata calda sul tuo adorato ciuffo, non provocarmi.” Santana sorride di riflesso, quando lo sente ridacchiare contro la propria spalla e posarle un bacio delicato sulla pelle color caffellatte del collo. “Hai rubato uno dei miei maglioni un’altra volta.”
Lei arrossisce un po’, mentre si tira le maniche oltre i polsi e le stringe tra le dita, “Sono più morbidi.” Profumano di te.
 
*
 
“Non può essere vero,” soffia sulle labbra mentre scruta con un’aria che è un po’ incredula e un po’ divertita il proprio sedile dell’aereo; il ragazzo seduto su quello adiacente alza lo sguardo e le sembra di rispecchiarsi per un attimo in quegli occhi verdi che qualche minuto prima ha avuto l’occasione di guardare di sfuggita – per troppo poco tempo per potervi affondare dentro.
Le sorride, lui, e il mondo sembra fermarsi per un attimo—be’, in realtà no. C’è quell’adorabile vecchietta che le ha appena trapassato il fianco sinistro con il gomito, intimandole di darsi una mossa, c’è un bambino di tre anni che non vuole smettere di piangere da ben dieci minuti che sembra urlarle letteralmente nelle orecchie, c’è il caos un po’ eccitato di chi sta per partire per il viaggio più importante della propria vita e ancora stenta a rendersene conto.
Il mondo non smette di vorticare frenetico attorno a lei, ma forse per la prima volta in vita sua a Santana non importa proprio nulla.
“Chi si rivede,” le dice il ragazzo, un’aria rilassata dipinta sul volto e le scintille negli occhi. “La moretta irritabile.” Santana contrae il viso in una smorfia. “Cos’è, mi hai anche dato un soprannome adesso?” Muove qualche passo in avanti ed esita un po’, prima di lasciarsi cadere sul proprio sedile – non è che possa rimanere per tutto il viaggio in piedi, comunque.
“Dipende, tu ne hai dato uno a me?”
“Se questo è uno dei patetici e rivoltanti tentativi di flirt che voi ragazzi vi divertite ad infliggere a noi donne come se fossero torture cinesi—risparmiatelo, per favore.” Lui ride e socchiude gli occhi, migliaia di minuscole pieghe gli si incastrano contro le ciglia – è possibile innamorarsi di una risata? No Santana, tu non puoi innamorarti.
“Sebastian Smythe,” le dice il ragazzo—Sebastian, e le porge una mano.
“Santana Lopez.” Non sembra difficile stringerla di rimando, dopotutto.
 
*
 
Non possono non piacerti i Beatles, andiamo!”
“Stai scherzando? Sono molto meglio i Queen.”
“Sebastian Smythe stai perdendo punti.”
 
*
 
“Allora—New York?”
“New York—voglio solo ricominciare tutto dall’inizio e … perché no?”
“Dall’inizio?”
“Quando—quando ti comporti da stronza per una vita intera e le persone smettono di provare a vederti in un modo diverso da quello in cui tu ti sei sempre mostrata—e anche se vuoi cambiare, anche se vuoi gettare via tutte le cazzate che hai fatto ed iniziare tutto da capo non ci riesci, cosa ti resta?”
“L’amicizia, la famiglia? … L’amore?”
La smorfia sulle labbra di Santana sembra il disegno sbiadito di un sorriso antico. L’ombra nei suoi occhi racconta una tristezza rimasta sepolta da qualche parte da troppo tempo.
 
*
 
“E tu? New York?”
“La città dei sogni che si realizzano, già.”
“Qual è il tuo sogno? Be’—a parte salvare ragazze che perdono biglietti aerei in aeroporti puzzolenti, ovviamente.”
Sebastian rotea gli occhi e li fissa nei suoi.
“Non sono sicuro di averlo ancora trovato.” Non lo ero, almeno.
 
*
 
“Sebastian Smythe, sei un coglione.”
“Santana Lopez, ti voglio bene anch’io.”
“Seriamente, ti sto sopportando da—quattro ore su questo cavolo di aereo e ne dobbiamo passare insieme altre tre, devi smetterla di battermi a Battaglia Navale o potrei aver voglia di lanciarti giù dal finestrino.”
“Permalosa.”
“Idiota.”
 
*
 
“Santana?”
“Mmh?”
“Io non penso che tu sia una stronza.”
 
*
 
“Quindi—questo è un addio degno del più sdolcinato film d’amore di sempre?”
Sebastian la guarda con quell’aria che sa un po’ di smettila di dire stupidaggini. “Se fosse un film d’amore ora ci staremmo già baciando.” Santana arrossisce e si mordicchia il labbro inferiore e gli rivolge un’occhiata strana – sarebbe così sbagliato?
Probabilmente, decisamente. Ma forse non le importa più di tanto. Perché è a New York e a New York i sogni si avverano. Perché Sebastian è carino e dolce e un idiota, ma le piace. E no, non c’è niente di sbagliato.
Quindi fa un passo in avanti, il trolley dimenticato dietro di sé e i tacchi che rimbombano contro il pavimento lucido, gli sfiora una guancia con le dita e lo guarda negli occhi – verdi come la primavera – prima di premere le labbra contro le sue lentamente e dolcemente, come se fosse l’unica cosa al mondo per cui ne valga la pena.
Le braccia di Sebastian le cingono la vita e per un attimo entrambi si rendono conto di cosa significhi vivere.
 
*
 
Le coincidenze sono quei piccoli frammenti di destino che ti stravolgono la vita – sono biglietti aerei che svolazzano nell’aria prima di cadere a terra e sono ragazzi che se ne accorgono un attimo prima che vengano calpestati dalla folla; sono sedili vicini e anime che s’incontrano.
Santana se ne rende conto una notte di dicembre, un maglione gigantesco addosso e i brividi lungo la pelle nuda delle cosce, gli occhi neri colmi delle luci di New York e il cuore che le vibra di felicità contro la cassa toracica. Se ne rende conto e per un attimo l’aria incespica nei suoi polmoni. Se ne rende conto e sorride.

 
You look so wonderful in your dress,
I love your hair like that,
The way it falls on the side of your neck,
Down your shoulders and back.








 
Note:

Lo so, lo so. Io che pubblico nel giro di pochissimi giorni due storie su EFP. Non si è mai visto.
Prendetevela con Chiara - è colpa sua e dei suoi diciott'anni ;w;
Tra l'altro, è la prima storia het che pubblico e ho un po' l'ansia, perché questo non è il mio "angolo" di EFP ;_;
Se vi va, fatemi sapere. Io ne sarei felicissima ;O;
Piccole comunicazioni di servizio (?): il titolo è un verso di Afire Love e la frase alla fine è una parte di Tenerife Sea, entrambe di Ed Sheeran. Sono meravigliose e-- niente. Se fosse possibile innamorarsi di una frase, sarei innamorata di loro.

Vi abbraccio <3
   
 
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