Eccomi nel letto. Dopo una giornata stancante, eccomi finalmente nel mio letto. Sono stanca, ma oggi non riesco a dormire.  Domani mi toccherà un'altra giornata come questa, andrà avanti così per un paio di mesi. Alzati presto, vai a scuola e studia, studia, studia, poi torna a casa, fai i compiti e torna a letto. Questa è la mia quotidianità, nonché normalità. Ecco cosa non mi piaceva: la normalità. Così noiosa e insensata… Mi rendeva triste.
Mi avvolgo nelle mie coperte. Quel caldo che mi trasmettono mi è sempre piaciuto, mi danno una sensazione di protezione. 
Chiudo gli occhi e li riapro. Fisso il muro bianco che ho davanti, poi fisso il soffitto che ho sopra di me, e poi fisso il vuoto. Il vuoto che ho intorno, il vuoto che ci circonda tutti.
Decido di chiudere un'altra volta gli occhi; pare che mi stia per addormentare, ma sento che c'è qualcosa di strano.
Qualche minuto dopo una mano mi passa tra i capelli e, con molta delicatezza, mi accarezza il viso.
Apro gli occhi e un uomo mi è seduto accanto. Un uomo che ha cambiato la storia della musica, un'uomo che non ha mai smesso di crederci, un uomo che ha sempre continuato a combattere, era un sognatore, un pacifista, ma anche  un marito, un padre. Seduto accanto  a me è John Lennon. Sto  sicuramente sognando, ma sembra tutto così reale. Le emozioni che provo sono tante. Lui è l'unica persona che è riuscita sempre a farmi sorridere, con le sue canzoni, con i Beatles.
Non riesco  a parlare, ne a muovermi. John continua a starmi vicino. Ha un sorriso così rassicurante, mi fa sentire bene.
Continua ad accarezzarmi i capelli con molta dolcezza, ma poi dice "Chiudi gli occhi, adesso ti porto in un posto indimenticabile…''  Faccio come dice e poi li riapro.
Eccomi in un campo pieno di fiori profumati e alberi pieni di frutti, il sole emanava raggi che splendevano da tutte le parti, il cielo era pieno di nuvole con varie forme… Un posto bellissimo, un posto magico. '' Ecco dove vengo quando voglio stare da solo, qui vengo a sognare, a immaginare un mondo dove tutti vivrebbero in pace, un mondo come Pepperland…'' disse John. Io resto a bocca aperta, giro e rigiro su me stessa nel vedere quel posto perfetto! Ascolto le bellissime e sincere parole che dice Lennon, ma io non riesco a dire neanche una stupida parola. ''Fammi sentire la tua voce, non avere paura, dimmi a cosa stai pensando.'' John cercò di farmi parlare, così dissi ''Ehm… Mi piace molto questo posto, sarebbe bello viverci…'' John rise. Ho appena detto una cosa stupida, con John Lennon. Naturalmente inizio ad arrossire dall'imbarazzo… ''A volte quando rimango qui inizio a sentire la mancanza della mia famiglia, dei miei amici… Quasi dimenticavo, gli altri tre Beatle come stanno?'' chiese John con un sorriso stampato sulla faccia… Ecco: il suo sorriso. Non vorrei per nessun motivo che il suo sorriso scompaia ''Paul sta una meraviglia! Pensa sempre a te!'' John rise e disse ''Il solito dolce Paul…'' poi io continuai ''Anche Ringo sta più che bene! Insomma, si gode la vita.'' ''E George come sta?''  Questo mi preoccupava un po'… Come potevo dirlo a John… ''Ehm, George n-non…'' Lennon aveva capito… ''Oh… Il piccolo George..'' Il suo sorriso scomparve immediatamente e una lacrima scese sulla sua guancia, poi un'altra e un'altra ancora. L'unica cosa che posso  fare è andare ad abbracciarlo e così ho fatto. Mi stringo forte a lui e inizio a piangere. ''M piacerebbe rivedere Yoko e Sean, almeno un ultima volta…'' Continuo ad abbracciarlo e chiudo gli occhi. 
Li riapro. Mi ritrovo sola in una stanza completamente nera, fredda e cupa. Ho tanta paura, voglio John vicino a me, voglio che le sue braccia mi circondino e che mi diano tanto calore. Davanti a me c'è una porta bianca, mi avvicino e la apro. Sempre nero, inizio ad avere sempre più paura, voglio tornare con John nel suo bellissimo mondo. Più lontano vedo un lampione, un lampione acceso, sembra illuminare una strada. Provo ad avvicinarmi, ma adesso basta, voglio urlare, voglio quella sicurezza che mi dava John Lennon, quindi mi limito a urlare il suo nome, forse mi avrebbe sentito e sarebbe corso da me. Urlo, urlo, urlo. Ma niente. All'ultimo tentativo, vedo John sotto quel lampione, mi sta sorridendo. Mi tranquillizzo e inizio a correre verso di lui, ma anche se correvo non riuscivo ad avvicinarmi. Perché sta succedendo questo? Urlo ancora il suo nome, ma John non fa niente. John, con un dolce sorriso, mi saluta, poi si gira e se ne va. Io rimango immobile, ma noto che John non è solo, c'è una figura nera dietro di lui. Provo ad avvisare John, ma lui continua ad ignorarmi, ma perché lo fa?! Noto che quella figura nera ha una pistola in mano, la punta verso John e spara cinque colpi. Lennon di seguito cade a terra. Non posso crederci, è come se il mondo mi fosse caduto addosso. Inizio ad urlare, urlo a squarcia gola, come non ho mai fatto in vita mia. Poi piango. Si, mi limito a piangere ed urlare. Non ho fatto niente per John, nonostante lui abbia fatto molto per me. Lui mi ha fatto sorridere, mi ha fatto capire cos'è l'amore, mi ha fatto amare la musica e la vita. Lui ha salvato la mia di vita, ma io non ho salvato la sua…
Un bellissimo sogno si è trasformato in un incubo orribile, che nessuno vorrebbe mai fare.
La figura nera che aveva levato la vita ad una leggenda adesso puntava la pistola contro di me, ma io non ho paura, non più. Mi limito a sorride e a salutarlo, proprio come aveva fatto John con me. Poi l'uomo sparò.
Mi sveglio di colpo. Sono tutta sudata. Non posso crederci… Era tutto un sogno? Un incubo? Mi siedo un'attimo. Cerco di capire cosa è successo, tutto così vero… Così vero che ho iniziato a piangere. Mi giro e sul cuscino c'è un foglio dove sopra c'è scritto 'If you want to be a hero well, just follow me…' C'era anche la firma di John… Era quindi tutto vero… Be' quello che ho vissuto non è stato forse molto normale, e forse è stato proprio per questo che mi è piaciuto.