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Autore: Felie    13/11/2014    1 recensioni
Quando i Wesen devono stare uniti...
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(spoiler puntata 2 stagione 1 “Bears Will Be Bears”.
Spoiler puntata 16 stagione 1 “The Thing With Feathers”)
 
CAPITOLO 3: GLI ORSI E L’USIGNOLO
Era una mattina come tante altre nella prigione di Portland: tre ragazzi si erano appena messi in fila per ricevere la colazione nella mensa comune. Erano ormai tre anni che i fratelli Colbert e Barry Rabe si trascinavano in quella vita d’inferno composta solo da ambienti asettici e finestre troppo alte. Quanto avrebbero voluto correre liberi per la foresta! Quella che circondava le loro case era stata splendida nell’autunno del 2011.
 
Poi tutto era finito: erano stati portati in carcere con l’accusa di rapimento e tentato omicidio.
Perchè loro erano Wesen.
Perchè loro erano Jagerbar.
E come tutti i loro antenati sarebbero diventati uomini praticando al tramonto il roh-hatz: la caccia rituale.
Ma qualcuno li aveva traditi: il padre di Barry. Il signor Rabe si era alleato con il Grimm e non solo aveva mandato in fumo la loro iniziazione, ma aveva anche rischiato di far uccidere Diane: l’unica che li aveva sempre incoraggiati a seguire le orme dei loro avi.
 
Quella mattina la colazione era particolarmente insapore: il caffè era molto più annacquato del solito e il pane che veniva servito insieme ancora mezzo congelato.
TB e Jason stavano ancora commentando le strane abitudini dei loro compagni di cella mentre Barry desiderava solo avere un pezzo di carne tra i denti, cosa che sua madre non gli aveva mai negato nel corso di tutta la sua infanzia e adolescenza.
 
Dopo una breve doccia ai bagni pubblici, ai ragazzi era stato distribuito il canbio di abiti pulito: lunghi pantaloni e felpa color blu marinaretto, in netto contrasto con le solite divise arancioni di altri istituti. Era ora di iniziare le attività comunitarie giornaliere.
 
Nelle ore seguenti avrebbero dovuto partecipare insieme ad altri carcerati tra i diciotto e i venticinque anni a una lezione di canto con Miss Steinkellner. Non l’avevano mai vista prima ma era ovvio che cantare non fosse mai stata la loro aspirazione.
 
Miss Robin Steinkellner aveva guidato fino alla prigione cittadina sulla sua Chevrolet azzurro polvere. Cantare era un’occasione gioiosa per lei quindi aveva cercato di comunicarlo attraverso l‘abbigliamento: portava stivaletti bianchi fino al polpaccio, una gonna a pieghe al ginocchio di color rosa antico e una bella camicetta tinta crema. I suoi lunghi capelli biondi erano lasciati cadere sulla schiena eccetto le due onde sulla fronte create dalla riga che li spartiva sul capo.
Avvicinarsi al carcere le aveva messo i brividi: anche lei aveva sperimentato in passato la prigionia anche se di altro tipo.
 
Suo marito Tim, un Klaustreich, l’aveva obbligata a far crescere nella sua gola l’Unbezahlbar: il prezioso uovo d’oro che i Seltenvogel, quelli come lei, producevano una volta nella vita. Grazie a Nick e soprattutto a sua moglie Juliette, Robin era uscita illesa da quell’incubo e aveva deciso di mettere la sua vita al servizio degli altri.
 
Aveva pensato di insegnare canto ai carcerati perchè credeva che quest’azione purificasse i cuori di quelle persone che avevano sbagliato in passato e che ora si trovavano in una gabbia, come lo era stata lei per molto tempo.
 
Quando si era trovata davanti quel gruppo di ragazzi e giovani adulti aveva capito supito che qualcosa non andava: tre di loro erano Wesen. Il suo istinto le aveva sussurrato di raccogliere le sue cose ed andarsene ma guardando negli occhi quei tre giovani dallo sguardo fiero e indifferente si era resa conto che proprio a loro doveva consegnare il suo dono canoro per aiutarli in quella difficile situazione.
 
Miss Steinkellner li aveva divisi in gruppi e il primo con cui avrebbe lavorato era proprio composto da Barry e i fratelli Colbert. I ragazzi avevano immediatamente fiutato la sua natura ed ora osservavano quella specie di rapace con le piume dorate con più irritazione che curiosità.
 
“Dunque ragazzi: il mio nome è Robin e questa mattina impareremo insieme a cantare.” aveva spiegato la ragazza con un sorriso radioso e gentile “Infatti essendo voi in tre dovrete per forza collaborare con il vostro vicino per rendere le vostre voci unite il più armoniche possibile. Questo vi aiuterà a fidarvi gli uni degli altri ma soprattutto a far attenzione agli altri poichè se canterete ognuno per conto proprio la melodia verrà distrutta dai vostri toni dissonanti.”
 
Barry e i Fratelli si erano lanciati occhiate stranite indecisi se far letteralmnte chiudere il becco a quell’arpia oppure scoppiare in una fragorosa risata di scherno.
 
“Ho richiesto alle autorità i vostri fascicoli” aveva continuato l’insegnante, apparentemente tranquilla “vedo che avete rapito due ragazzi e stavate per ucciderli in un bosco…come mai?”
 
“Non ti impicciare uccellaccio! Questi sono affari nostri e dei nostri antenati!” aveva sputato con disprezzo Barry. I compagni avevano annuito con sguardo severo.
 
“Davvero? Quindi i vostri genitori sono onorati di vedervi in cella?” aveva ribattuto Robin con ironia ma in tono piuttosto cupo.
 
“Fai quello che devi fare e datti una mossa! Nessuno di noi ha bisogno di altri psicanalisti” avevano ringhiato in coro I tre Jagerbar.
 
“Avete visto? Provate gli stessi sentimenti! Siete in profonda empatia e anche se non ve ne siete resi conto avete parlato all’unisono. Ora bisogna solo trasformare la vostra rabbia in positività” aveva spiegato la ragazza “Anche io ho avuto i miei periodi bui ma rivedere il verde degli alberi e corrervi vicino è la cosa a cui non potrei mai rinunciare, per nessuno motivo. Voi volete tornare alla vostra casa e ai vostri boschi giusto? Fidatemi di me e usate il canto per liberare le vostre anime dal rancore. Non potete far altro in questo luogo di penitenza e vi prometto che riferirò al Detective Burkhardt i vostri progressi. So che in questo momento lo odiate per ciò che ha fatto ma credetemi: se dimostrerete di aver capito la gravità delle vostre azioni potrete tornare presto alle vostre famiglie. Ed ora iniziamo!”
 
I ragazzi si erano disposti a semicerchio davanti a quella strana creatura e a malincuore avevano seguito le sue istruzioni. In fondo aveva ragione: il loro unico scopo ora era rivedere i luoghi e le persone con cui erano cresciuti. E poco importava che per riuscirci avrebbero dovuto cantare. L’avrebbero fatto!.
 
 
ANGOLO AUTRICE
Ecco il mio terzo capitolo riguardante la serie Grimm in cui ho unito personaggi da due differenti puntate. Ho cercato di rendere questo ultimo racconto più articolato come mi era stato consigliato. Spero di esserci riuscita.
Aspetto le vostre recensioni!!! XD
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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