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Autore: f9v5    14/11/2014    3 recensioni
Per chi lo stava attendendo, ecco a voi l'attesissimo (da chi?) sequel di "Sonicpuff Adventure Doujinshi 2"!
Sono passati ormai cinque mesi da quando Sonic e i suoi amici hanno definitivamente sconfitto i Metarex e sono tornati alla loro vita di tutti i giorni.
Ma una nuova minaccia giungerà a sconvolgere la routine del gruppo di eroi... una minaccia come nessun'altra prima d'ora.
Per Sonic e i suoi amici niente sarà più lo stesso.
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-Sonic the Hedgehog… presto ci incontreremo! Sarà il punto di partenza… per la nascita di un nuovo mondo?! No, sarebbe troppo riduttivo. Meglio così: sarà il punto di partenza… per la rinascita!-
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Miles Tails Prower, Sonic the Hedgehog, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Mobius' War'
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Quando la vita ti vede protagonista di eventi straordinari, ti sembra quasi di dimenticare anche il significato del termine “normalità”.

Quando la tua vita è monotona ti capita spesso di desiderare che sia tutt’altro, vorresti vivere grandi avventure e provare emozioni che non credevi di poter sentire sulla tua pelle.

Quando poi però, per un caso fortuito, o perché la natura ti ha concesso qualche dono straordinario, diventi per davvero tu il fautore del destino del tuo pianeta, quasi ti viene da rimpiangere quei tempi, ma se siete come un certo riccio blu di mia conoscenza, allora non vi stancherete mai della vostra specialità; tuttavia, anche nel suo caso vivere dei brevi momenti di quotidianità è una bella cosa.

Staccare la spina dal lavoro di eroe e prendersi una pausa per occuparsi dei propri interessi e desideri, o semplicemente per non dover andar sempre incontro alla Morte, seppur tu esca intero e tutto d’un pezzo ogni volta.

Il brutto dell’essere un eroe in pausa è che quando il Male torna a presentarsi lo fa attraverso due possibilità: o è sempre lo stesso con cui ti sei confrontato per anni, e dunque sai già come comportarti e trattarlo, oppure, nella peggiore delle due ipotesi, sotto una vesta del tutto nuova.

E ovviamente il lato negativo del “Nuovo Male” è l’imprevedibilità; sarà più forte del precedente? O magari sarà addirittura più semplice affrontarlo?

Non che il riccio blu di mia conoscenza si sia mai posto questi interrogativi, posso dire di conoscerlo abbastanza bene da assicurarvi che lui non ci ha mai riflettuto su certi argomenti, seguiva semplicemente il suo ideale di Giustizia che lo portava a scontrarsi conto i malvagi per aiutare chi avesse bisogno d’aiuto.

La faccenda che sta per esservi rivelata, ovviamente con il riccio blu già citato e molti altri, tra cui anche io, per protagonisti, è derivata dalla risposta affermativa alla prima domanda.

Un, anzi, IL, “Nuovo Male”, era giunto e lo sconvolgimento causato da esso ebbe ripercussioni incredibili.

Su di noi, sul nostro mondo… e non solo.

 

 

 

Cinque mesi erano passati, da quando l’avventura nello spazio contro i Metarex era finita, ma per Sonic e i suoi amici la routine non ci aveva messo tutto quel tempo per ripristinarsi.

Un’esplosione nella zona di Green Hill, le carcasse fumanti due robot da combattimento crollarono al suolo, ormai distrutti e irriconoscibili tanto erano combinati male.

La familiare figura di un riccio blu si stagliava vittoriosa su due nemici appena sconfitti e osservava, col suo immancabile sorrisetto provocatorio, il suo arcinemico battere in ritirata sulla sua piccola navicella di trasporto.

-ME LA PAGHERAI, SONIC! TI GIURO CHE UN GIORNO TI SCONFIGGERO’!-

Il riccio scosse la testa con finta e divertita esasperazione e rivolge il gesto dell’ombrello alla figura sempre più distante del dottor Eggman.

-Contaci “Testa d’uovo”, io ti aspetto!-

Gli abitanti della zona si lasciarono andare ad un lungo coro di ovazioni per il loro eroe, e il riccio non potè certo negare di non esserne soddisfatto.

In fondo, per quanto non fosse il suo più grande interesse, stare al centro dell’attenzione gli piaceva, aveva modo di mostrare quanto fosse grande.

Dopo essersi beato degli applausi dei suoi fan ancora per qualche minuto, il riccio si diresse poi verso i rottami di quelli che erano stati suoi avversari fino a qualche minuto prima, per poi caricarseli in spalla e dirigersi di corsa verso la casa del suo migliore amico.

Tails di sicuro avrebbe trovato un modo per riutilizzarli.

 

 

 

Amy si lasciò andare ad un dolce sorriso alla vista dell’amico che innaffiava “quel” fiore.

Non riusciva a negare a se stessa di invidiare la forza d’animo di Tails; malgrado ciò che aveva passato, nonostante avesse perso la persona che amava, il giovane riusciva ancora ad andare avanti e il modo con cui accudiva quella piantina lasciava trasparire tutto l’amore che nutriva nei confronti di quella persona che non c’era più.

-Ancora mi chiedo come tu sia riuscito a superare la cosa?-

Tails finì la sua azione, poi rivolse un lieve sorriso alla riccia rosa.

-Non ne sono sicuro neanche io, ad essere sincero. Il fatto è che…-

Interruppe un attimo il suo discorso per andare ad azionare il dispositivo che faceva alzare la saracinesca del suo deposito.

Osservò per qualche istante il mare splendente, con la luce del sole che creava lucenti effetti sulle onde; sospirò.

-… credo che lei avrebbe voluto così. Lei mi avrebbe detto di continuare a vivere e cercare di riprendermi da quest’evento. Se non ci avessi provato, non so, mi sarebbe parso come… mancarle di rispetto. Ed è l’ultima che voglio.-

Amy non riuscì a non provar dispiacere per lui: cosa aveva fatto di male per meritarsi ciò che gli era accaduto?

Nulla, assolutamente niente.

Ma la sorte, imprevedibile e stronza, non faceva certo distinzioni.

Gli poggiò una mano sulla spalla.

-Su, Tails, un giorno forse…-

-Non continuare… per favore.- la interruppe lui, lievemente brusco.

Non voleva che quell’argomento venisse toccato; Amy lo faceva in buona fede, ne era certo, ma non voleva essere compatito o sentire frasi clichè come “Un giorno ti innamorerai di nuovo.”

Se sarebbe successo, sarebbe successo!

Le orecchie del volpino si drizzarono all’istante; sorrise, aveva intuito chi stava arrivando.

Mezzo secondo dopo, la figura del suo miglior amico arrivò dinanzi a loro.

-Ehilà, Scheg…- il saluto del riccio venne stroncato dal poderoso abbraccio con cui la sua neo-fidanzata lo accolse.

-Sonic, tesoro, è sempre bello quando vieni a trovarmi, ti mancavo così tanto?-

Sonic e Amy stavano insieme da circa tre mesi.

In un certo senso si poteva dire che l’esperienza vissuta da Tails avesse portato Sonic a farsi una lavata di capo sulla faccenda dei suoi sentimenti verso la ragazza che più volte aveva dichiarato di amarlo.

Gli ci volle un po’ per rendersene conto, ma alla fine ci arrivò.

Non fu niente di sdolcinato o diabetico, sia chiaro, anzi, fu diametralmente opposto.

Ancora i Chaotix lo maledivano, al riccio blu, perché ci erano andati di mezzo loro quella volta.

-Amy… è diventato viola!- la avvertì Tails a proposito delle condizioni del suo ragazzo, il cui colorito era chiaro segno delle sue condizioni.

Gli ci vollero dieci minuti buoni per riprendere, non era ancora abituato alle “dimostrazioni d’affetto” della ragazza.

-Scusa caro, ma vederti mi rende sempre felice.-

-Ci sono volte in cui preferirei che mi odiassi.- borbottò quest’ultimo a bassa voce, ma non bastò a salvarlo.

-Hai detto qualcosa?- martello già tra le mani, un’aura infuocata ad avvolgerla, in pochi secondi, da fidanzata innamorata, Amy si era trasformata in una bestia assetata di sangue.

Tails si concesse una breve risata nel vedere i goffi tentativi dell’amico di calmarla per evitare una sonora botta in testa.

-Tra voi due, in un certo senso, è come se non fosse cambiato niente.-

 

 

 

Espio the Chamelion era un tipo serio e rispettoso, le uniche volte in cui lo si poteva vedere perder la testa erano quando i suoi due colleghi tiravano troppo la manica.

Ma, fondamentalmente, cercava di non avere problemi con nessuno.

Una nota sicuramente positiva di lui, almeno lui la riteneva tale, era l’alta considerazione che teneva nei confronti di chi non c’era più.

Per tale ragione in quel momento si trovava lì, dinanzi a quella trave metallica, sistemata sulla cima di quella scogliera a picco sul mare, a mettere un mazzo di fiori come segno di rispetto per quella misteriosa persona che lui non aveva mai conosciuto.

-Non credo di avertelo mai chiesto, ma chi era questa Molly?- la voce gracchiante di Vector giunse alle sue orecchie.

Gettò un’altra occhiata alla scritta tracciata accanto alla “lapide” figurativa.

“In memoria di Molly”

-Mai conosciuta.-

L’aveva scoperta un giorno per puro caso, ma alla vista della rosa bianca ormai appassita dinanzi ad essa, pensò che sarebbe stato giusto prendersi cura di quella persona al posto di chi evidentemente non aveva potuto continuare a farlo.

-Però in fondo quello di Espio è un bel gesto.-

-Non sto dicendo che non lo sia, Charmy, mi chiedevo semplicemente se lui conoscesse la persona a cui porta settimanalmente fiori.- ribattè il possente rettile al commento del piccolo insetto.

Quello era uno di quei rari casi in cui Espio ammetteva a se stesso di voler bene a quei due.

Non strillavano, non scatenavano le loro giocose liti, anzi, restavano anche loro in rispettoso silenzio in memoria di quella misteriosa persona che se n’era andata.

-Non ho idea di chi fosse. Però non mi sembrava giusto lasciare che restasse dimenticata così. Diciamo che, volevo mantenerne vivo il ricordo per coloro che le volevano bene.-

Rimase ancora per qualche minuto in contemplazione di quella trave simbolica, poi rivolse la sua attenzione ai suoi due colleghi.

-Andiamo ragazzi, torniamo al nostro ufficio.-

I due gli sorrisero incoraggianti.

Era proprio vero che Espio aveva il suo modo per dimostrare le cose e quel semplice invito a riprendere le proprie mansioni era come un ammissione di voler riprendere la loro solita vita.

Ragion per cui si ritrovò presto circondato dal braccio di Vector in una stretta amichevole.

-Così si parla, socio! Forza, oggi sento che è la volta per i Chaotix di ricevere un incarico degno di questo nome. Spaccheremo i culi a tutti!- annunciò entusiasta il leader del trio.

-Sì, attenti che arriviamo!- gli fece seguito Charmy.

Il camaleonte sospirò.

-Che idioti.-

Era tutto tornato normale.

 

 

 

Di quegli ultimi tempi la vita era tornata ad essere noiosa.

Da quando il loro viaggio nello spazio per sconfiggere i Metarex era terminato, Knuckles aveva ripreso la sua solita vita di tutti giorni.

Guardia al Master Emerald, combattimenti contro Eggman se la sua presenza era necessaria, risse con Rouge per evitare che rubasse la pietra a cui faceva la guardia.

-Che palle.-

 Sia chiaro, non avrebbe mai smesso di adempiere ai suoi doveri, ma ultimamente aveva cominciato a pensare che forse ci poteva un modo migliore per farlo.

Insomma, aveva ormai diciannove anni, aveva tutto il diritto di farsi una dannatissima vita.

Incredibile a darsi, ma stava dando ragione a Rouge che gliel’aveva detto più volte di lasciar perdere l’enorme pietra e godersi i piaceri che una vita senza problemi.

Ma col cavolo; per quando poter essere libero di scegliere, il suo senso del dovere era troppo grande, e gli imponeva di restare lì, su quell’isola volante, a continuare il suo lavoro.

-Ma guarda un po’, il nostro burbero guardiano oggi sembra avere la luna storta.-

Strinse i denti, quella voce aveva sempre la capacità di irritarlo.

-Che cosa vuoi, maledetta ladra?-

L’elegante figura di Rouge the Bat planò con delicatezza dinanzi all’echidna.

Si portò una mano davanti alla bocca con fare offeso, gesto che accentuò ulteriormente la frustrazione del ragazzo.

-Che scortese, e io che volevo semplicemente passare per fare una visita.-

-Certo, come no, ormai ti conosco abbastanza da sapere cosa vuoi davvero.- ribattè lui scontroso.

La ragazza abbandonò all’istante il suo cipiglio civettuolo per lasciar spazio ad una maggior malizia.

-Oh, davvero?! Allora forza, dolcezza, appartiamoci dietro un cespuglio. Ma se vuoi possiamo darci dentro anche qui sopra, tanto non ci vede nessuno.-

Dovette fare un grandissimo sforzo per non mettersi a ridere come una matta di fronte alla faccia rossa dell’echidna e al suo balbettare improvviso.

-Stavo scherzando, purtroppo per te non sono una ragazza “facile”.-

-Ma a che vuoi che me ne importi? Credi veramente che mi interessi? Ascoltami bene, se sei venuta qui per rovinarmi la giornata… FUORI DALLE SCATOLE, DONNA!-

Dopo quel “gentile invito”, la ragazza pipistrello decise di lasciar perdere con gli scherzi e trattarlo con la dovuta serietà.

-Sai, io credo seriamente che ti serva una fidanzata, forse così saresti più sciolto e meno frigido.-

Lui strinse i denti.

-Io sarei frigido?-

-Alquanto.-

Una vena cominciò a gonfiarsi sulla tempia del rosso.

Dentro di lui c’era una piccola parte che avrebbe voluto darle ragione; era troppo serio e poco incline a capire l’umorismo.

Il problema era il resto di lui che non accettava di ricevere lezioni di vita da “lei”.

-Vattene…ora!-

Rouge sospirò, dinanzi alla testardaggine del ragazzo.

-Per una volta tanto che non cerco lo scontro, tu mi tratti a pesci in faccia. Eh sì, ti servirebbe proprio una ragazza.-

Una volta che sentì lo sbatter d’ali della ragazza sempre più lontano, il rosso volse la sua attenzione alla pietra che sorvegliava.

Il Master Emerald.

Da quanto tempo gli faceva la guardia? Anni? Sicuramente. Da tutta la vita? Probabilmente era esatto anche quello.

Gli venne spontaneo chiedersi, in quel momento, dove sarebbe stato, se quel compito non fosse gravato sulle sue spalle.

Chi poteva saperlo; non esisteva certo un modo per determinare come sarebbero andate le cose in quel caso.

Semplicemente si viveva secondo le proprie scelte e, col senno di poi, rimuginare sul passato era inutile, non si poteva cambiare ciò che ormai era accaduto.

Allora perché non sceglieva di abbandonare l’incarico? Poteva farlo, aveva eccome la facoltà di farlo.

-Non posso, è il mio dovere!-

 

 

 

-Perfetto! È tutto meravigliosamente perfetto!- il suo ghigno si allargò notevolmente.

Ormai mancavano solo poche ore e tutto sarebbe finalmente cominciato. Non stava più nella pelle.

-Beh, in fondo ho aspettato per tanto tempo, qualche ora in più non è nulla in confronto. Ma in fondo il tempo è soggettivo, l’attesa potrebbe quasi uccidermi. Chi sa?-

Rise, rise di gusto al pensiero.

Non c’era un briciolo di umanità, o mobianità, nella sua voce, ma non poteva sentirlo nessuno.

-Sonic the Hedgehog… presto ci incontreremo! Sarà il punto di partenza… per la nascita di un nuovo mondo?! No, sarebbe troppo riduttivo. Meglio così: sarà il punto di partenza… per la rinascita!-

Una risata maniacale si diffuse nell’oscurità.

 


 

 

 

Angolo dell’autore:

Sonic: Toglimi una curiosità! Avevi detto che avresti ripreso una delle tue vecchie long una volta che avresti ritenuto finito il tuo periodo di pausa. Quindi perché hai dato il via al sequel di “Sonicpuff Adventure Doujinshi 2” ?

Tails: in verità, Sonic, il signor autore aveva specificato che avrebbe ricominciato una delle sue precedenti long-fiction se gli fosse tornata l’ispirazione; in caso contrario avrebbe dato il via al sequel. Evidentemente deve essersi presentate tale situazione.

Per l’appunto Tails. Sei un genio come al solito. Ora però sparite! È il mio angolo questo!

Sonic e Tails se ne vanno.

Bene ragazzi, immagino che sotto sotto anche voi avreste preferito questa scelta che ho fatto, almeno credo. Comunque, benvenuti su “Conflict’s Begginnings”, traducibile come “Gli albori del conflitto”, l’ho scritto in inglese perché è più figo! ;)

Per chi non lo sapesse, siamo a cinque mesi dopo gli eventi di “Sonic X 2”, quindi tranquilli, niente Chris in mezzo alle balle.

Probabilmente vi avrò sorpreso con l’aver fatto mettere insieme Sonic e Amy così, senza mostrare niente; il fatto è che, per quanto questi due mi piacciano, non riuscirei mai ad immaginarmi un buon modo per mostrare l’inizio della loro storia perché, siamo onesti, non penserete mica che Sonic possa fare una dichiarazione d’amore?! Lui non è proprio il tipo!

… Ci vorrebbe troppo per spiegare tutto, pertanto facciamo così: se avete domande da farmi, porgetemele pure nelle vostre recensioni e nell’angolo dell’autore dei successivi capitoli i nostri eroi risponderanno regolarmente ad alcune di esse.

Ci sono tantissime cose da vedere e tantissimi misteri che dovranno essere risolti, spero dunque di riuscire a tenervi incollati dinanzi allo schermo del computer/cellulare/tablet/eccetera.

Non costringetemi a venire a cercarvi per farlo personalmente e vi assicuro che io vi ci appiccicherò letteralmente, allo schermo.

Ok, mi sono dilungato troppo, alla prossima.

 

 

  
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