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Autore: Fiamma Erin Gaunt    14/11/2014    2 recensioni
[Partecipa alla challenge “Sulle ali della fantasia” indetta sul forum da Dark_Wolf]
Cap I: Diavolo – “Devil in your eyes” Octavian/OC
Cap II: Sangue – “Forever mine” Drew/OC
Cap III: Amore – “One, two, three … not only you and me” Will/Lee/OC
Cap IV: Imbarazzo – “I know you want me” Percy/Nico
Cap V: Divieto – “Kissed by the Sun” Apollo/Talia
Cap VI: Vino – “Last Halfblood night” Pollux/OC
Cap VII: Fuoco – “This boy is on fire” Leo/Calipso
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Apollo, Calipso, Drew Tanaka, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Indice:

Cap I: Devil in your eyes

Rating: Verde

Coppia: Octavian/OC

Set: Rosso

Prompt: Diavolo

 

 

Cap II: Forever mine

Rating: Arancione

Coppia: Drew/OC

Set: Rosso

Prompt: Sangue

 

 

Cap III: One, two, three … not only you and me

Rating: Verde

Coppia: Will/OC/Lee

Set: Rosso

Prompt: Amore

 

 

Cap IV: I know you want me

Rating: Arancione

Coppia: Percy/Nico

Set: Rosso

Prompt: Imbarazzo

 

 

Cap V: Kissed by the Sun

Rating: Verde

Coppia: Apollo/Talia

Set: Rosso

Prompt: Divieto

 

 

Cap VI: Last Halfblood night

Rating: Arancione

Coppia: Pollux/OC

Set: Rosso

Prompt: Vino

 

 

Cap VII: This boy is on fire

Rating: Verde

Coppia: Leo/Calipso

Set: Rosso

Prompt: Fuoco

Devil in your eyes

 

 

 

Keller aveva cambiato nome il giorno stesso in cui aveva messo piede per la prima volta al Campo Giove. Solo Lupa sapeva quale fosse il suo nome, Raksha come quello di un demone indù, ma ciò non aveva impedito al resto del Campo di parlare alle sue spalle. Keller aveva gli occhi di un accecante giallo ambra che risaltavano per il contrasto con le onde corvine e la facevano sembrare ancora più inquietante e inumana e, come se tutto questo non bastasse, suo padre era Plutone.

Tutto ciò aveva contribuito ad affibbiarle nel giro di una manciata di ore il soprannome che si portava ormai dietro da tutta la vita: “Keller, il diavolo dagli occhi gialli”.

C’era una cosa positiva in questo, doveva riconoscerlo, perché la maggior parte dei semidei sembrava essere troppo impaurita da lei per darle fastidio. Si limitavano a sussurri, occhiate lanciate di sottecchi, finchè qualche commento malevolo non veniva pronunciato a voce troppo alta e lei si voltava a fulminarli con un’occhiataccia. Allora le risatine scemavano per poi riprendere quando si era allontanata.

Anche in quel momento, mentre camminava in direzione degli alloggi della Prima Coorte, intercettò un gruppetto di figlie di Venere che la indicavano ridacchiando divertite.

Oche senza cervello, pensò aspramente, continuando a camminare come se niente fosse. Era quasi arrivata a destinazione quando finì con lo scontrarsi contro il petto di un semidio.

Alzò gli occhi al cielo, seccata.

- Sei troppo stupido per guardare dove cammini? – esclamò, prima di rendersi conto di aver travolto l’Augure del Campo Giove.

Octavian, un metro e ottanta di capelli biondi e occhi blu, la fissava lievemente corrucciato.

- Guarda che sei tu che mi sei venuta addosso – ribattè duramente.

Stringeva tra le mani un orsacchiotto di peluches e aveva un po’ di laniccia tra le ciocche lisce. Non era male, considerò, anche se un po’ troppo gracilino. Era un reietto come lei, d’altro canto, sebbene solitamente gli venisse mostrato un po’ più di rispetto dovuto alla sua posizione d’importanza fondamentale all’interno del Campo.

- Bè? Credevo che avessi una lingua velenosa, Keller, e invece non hai nulla da dire? –

- Magari ho semplicemente deciso che non vale la pena di sprecare fiato parlando con te – ribattè.

Octavian abbozzò un sorrisetto divertito.

- Ah, ma allora quello che dicono è vero. Sarei rimasto parecchio deluso se non ti fossi dimostrata all’altezza della tua reputazione. –

Keller inarcò un sopracciglio, pronta a sfoderare nuovamente la sua aggressività, - E cos’è che dicono? –

- Che sei il diavolo dagli occhi gialli del Campo, che starti troppo vicino non è una cosa saggia e … - s’interruppe, accigliandosi come se ci fosse qualcosa che proprio non riusciva a  ricordare, - Ah, sì, che hai un pessimo carattere. –

Si prese un po’ di tempo per spiare la sua reazione prima di riprendere il discorso. Keller era leggermente sbiancata e serrava i pugni con rabbia. Per certi versi gli ricordava tremendamente se stesso quando era arrivato al Campo e tutti lo trattavano come una mezza cartuccia perché non aveva un genitore divino, ma era un semplice discendente. Poi era diventato Augure e aveva assunto tanto potere nelle sue mani da riuscire a mettere fine agli atti di bullismo e derisione con cui l’avevano tormentato per i primi mesi. Però non era uno stupido, sapeva di essere più temuto che rispettato, e la cosa gli andava bene lo stesso.

- Io non so d’accordo con loro. Non mi sembra che porti particolare sfortuna, né che i tuoi occhi siano da diavolo. Anzi, devo dire che sono belli, particolari e selvaggi, come quelli di un animale selvatico. –

- E riguardo al pessimo carattere? –

L’Augure rise.

- Bè, su quello non posso dar loro torto. D’altro canto, anche io ho un pessimo carattere quindi … -

- Quindi? – l’esortò.

- Quindi potremmo continuare a comportarci in modo pessimo insieme, no? –

Octavian voleva la posizione di Pretore, Keller lo sapeva bene, e cercava consensi un po’ ovunque. Solitamente però adottava la classica minaccia “vota per me o renderò la tua vita un inferno in terra” e non lusingava gli altri semidei. La stava trattando da pari a pari, offrendole un’opportunità più unica che rara.

Lui voleva il posto da Pretore, lei quello da Centurione. Lui le stava offrendo la sua amicizia e lei aveva davvero bisogno di un amico.

- Direi proprio di sì – accettò, stringendo la mano che gli tendeva.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

Keller era sdraiata sul letto a baldacchino del Centurione della Prima Coorte e Octavian la guardava sonnecchiare con un’espressione da gatta soddisfatta.

Le baciò una spalla nuda, sorridendo quando la sentì fremere contro di lui.

- E così Jackson è entrato nella Quinta Coorte – disse, lasciando vagare le dita sottili sul petto glabro del ragazzo.

- Già. Non mi piace quel Graecus, porterà solo guai. –

La figlia di Plutone puntò gli occhi gialli su di lui, chinandosi in avanti per scoccargli un rapido bacio a fior di labbra, - Ti preoccupi troppo. Andrà bene, parola di diavolo dagli occhi gialli – rise.

 

 

Ma no, non era andata bene, e lei si era ritrovata nuovamente sola.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[849 parole]

  
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