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Autore: judier    14/11/2014    1 recensioni
Adoro Sofia e credo che con Giulio formerebbero la coppia migliore della serie. Quindi ho riassunto in breve i loro momenti più significativi, con qualche modifica e precisazione, e ho aggiunto un finale personale. Originariamente doveva essere divisa in più capitoli ma mi pareva eccessivo. E' la mia prima quindi non odiatemi, so che fa schifo!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Giulio Cesaroni, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Quando Sofia, per la prima volta dopo vent'anni, era tornata e si era ritrovata Giulio davanti agli occhi, era riuscita finalmente a capire che il nuovo soggiorno sarebbe stato tutt'altro che facile. Per tutto il viaggio in macchina, nei lunghi momenti di silenzio e riflessione, aveva cercato di pensare a tutto tranne che a questo, per evitare di porsi delle domande che, in fondo al suo cuore, avevano già una risposta chiara. Aveva mentito a se stessa e aveva mentito alla sua migliore amica Anna Maria quando quest'ultima, già al primo giorno di trasloco, l'aveva incalzata con la sua solita ironia facendo riemergere questioni da troppo tempo sepolte nell'oscurità. Per vent'anni Sofia si era illusa di aver dimenticato Giulio, ma in realtà ogni giorno lo rivedeva in Nina, la figlia della loro unica notte d'amore clandestina, che era troppo dissimile al suo padre adottivo e troppo simile a lui. Nonostante gli audaci tentativi di celare questi pensieri cercando di concentrarsi sulle altre mille questioni che la affliggevano, già dopo poche ore di arrivo a Roma era stata costretta a confrontarsi con Giulio, quello che per lungo tempo aveva ritenuto l'uomo della sua vita. L'aveva prima visto da lontano e lui con un timido cenno della mano le aveva "chiesto" il permesso di farle visita per salutarla e si erano ritrovati l'uno di fronte all'altra. Nonostante l'uomo fosse cambiato e invecchiato negli ultimi anni, Sofia lo trovò bellissimo, non meno dell'ultima volta che lo aveva visto, e questo la spaventò. Per Giulio l'incontro non fu meno traumatico: anche vent'anni prima era stato consapevole di considerare Sofia, per la sua bellezza e la sua eleganza, una delle donne più affascinanti che avesse mai conosciuto e questo non era un problema. Il vero problema era che per lui quella notte non era stata il risultato di un semplice cedimento davanti ad una donna così desiderabile; fare l'amore con lei era stato davvero emozionante, non ricordava di aver provato qualcosa di simile con Marta, ma non poteva rovinare il suo matrimonio per una donna più giovane che non conosceva poi molto e che era stata con lui solo accidentalmente. Il successivo allontanamento di Sofia lo aveva risollevato, perchè in questo modo non sarebbe stato costretto ad interrogarsi sui sentimenti che provava per lei e anche perchè non poteva immaginare che lei era partita incinta di sua figlia. Nel loro nuovo primo incontro, i due si erano scambiati i prevedibili convenevoli e dopo pochi minuti erano tornati a casa; entrambi erano fortunatamente molto indaffarati e quindi non avevano avuto poi così tanto tempo per riflettere. 
Nei giorni successivi avevano passato del tempo insieme visto che era una cosa piuttosto inevitabile essendo vicini di casa e si erano trovati molto in sintonia. Una sera Sofia, dopo aver cercato per tutta la giornata di evitare che i suoi figli scoprissero della sua cardiopatia, aveva perfino confessato a Giulio la sua malattia, cosa che non aveva fatto con nessun'altro fino a quel momento, ma lui era così diverso! Si erano ritrovati da poco ma già molte affinità li legavano e a lei era venuto naturale raccontarle quel fatto personale. Durante la conversazione le era bastato un semplice complimento da parte dell'uomo per farla trasalire:

- Veramente stavo per dire che sei incredibile -  le aveva detto con un tono serio.

- La prossima volta sto zitta e ti faccio finire di parlare - aveva risposto lei, lasciando intendere di apprezzare quel complimento fatto da lui.

Il loro rapporto nel periodo successivo si era rafforzato e si era incrinato solo una volta, quando lui aveva inavvertitamente scoperto di essere il padre di Nina. E pensare che i giorni prima si erano avvicinati molto, soprattutto quando Sofia gli aveva chiesto il favore di aiutarla ad indagare proprio sul fidanzato della figlia, un professore di medicina sposato, per capire quali fossero le sue intenzioni; la cosa curiosa era che l'uomo era un andrologo, per cui l'unico modo sarebbe stato portare Giulio a fare una visita. I due si erano finti sposati e si erano divertiti molto a recitare quella parte. Era per entrambi un flirtare senza esserne troppo consapevoli e senza farsi scoprire l'una dall'altro e viceversa. Prendersi teneramente per mano e chiamarsi "amore" tra di loro era normale e scusabile in quella circostanza ma questa situazione aveva portato entrambi a riflettere. Erano passati pochi mesi e Sofia, invece di essere in ansia per il suo problema al cuore o per i suoi figli, quando la sera si coricava riusciva a pensare soltanto a lui, ma rendendosi conto di come fosse una cosa sbagliata ogni sera allontanava quel pensiero. Giulio era in confusione, aveva capito che la sua ormai amica non lo lasciava indifferente ma non poteva permettersi di prendersi una sbandata, o qualsiasi cosa fosse, perchè era sposato con Lucia. Purtroppo negli ultimi mesi, anzi anni, però, il loro rapporto si era raffreddato e lui non poteva negare che, anche quando la sentiva al telefono o la vedeva su skype, non riusciva a provare altro che indifferenza; nè molto interesse proveniva da parte di sua moglie e nell'ultimo periodo Giulio cominciava anche a sentirsi in colpa perchè quando pensava al tempo passato con Lucia, gli veniva spontaneo un confronto con Sofia, con i momenti passati con lei nell'ultimo periodo e con quella notte di molti anni prima. 
Questi dubbi furono spazzati via quando Giulio scoprì la verità su Nina, dato che riusciva a provare solo rabbia nei confronti di Sofia anche se non poteva fare a meno di pensare che questa nuova scoperta fosse un elemento che lo legava ancora di più a lei. Sofia, dal canto suo, era preoccupata sia per le conseguenze di quella scoperta sia perchè era convinta che Giulio la odiasse. Più volte si erano confrontati e lui l'aveva messa alle strette, quasi obbligandola a dire tutto a loro figlia. Nel momento della verità però, Giulio si era messo nei panni di lei, una giovane ragazza-madre scappata dalla sua città, e si era convinto di quanto fosse stato difficile per Sofia gestire la situazione da sola; non poteva crearle un ulteriore problema e, anzi, in parte era anche colpa sua se lei si era trovata in difficoltà in passato. Alla fine della giornata Sofia aveva comunque raccontato a sua figlia della notte passata con Giulio, rivivendo mille emozioni. Forse proprio per questo, dopo averlo fermato per ringraziarlo della decisione presa, gli aveva detto, con le lacrime agli occhi:

- Me la ricordo la tua faccia il giorno dopo: mi hai detto solo "io amo Marta, non succederà più". E infatti è stato così: tu amavi Marta e io sono stata solo un errore. Quando ho scoperto di essere incinta ho preferito non rovinarti la vita; sono scappata per non farti stare male. Si, perchè anche io non volevo stare male. Perchè per me tu non sei stato solo il vicino di casa con cui ho passato una notte, io ero veramente innamorata di te. L'ho detto -

Sofia lo aveva sorpreso. Non poteva credere e non avrebbe mai immaginato che in passato provasse qualcosa per lui. Fece per andarsene ma lui doveva fermarla, doveva dirle che era finita così perchè per lui quell'episodio era stato così emozionante che si era spaventato ed era scappato e che, ora che aveva anche saputo che avevano concepito una figlia in quell'occasione, era quasi sicuro che quella fosse stata la notte più bella della sua vita. La chiamò due volte con determinazione e lei si girò subito, come se in fondo sperasse in una reazione simile, ma vennero interrotti da Ivan che aveva sentito arrivare Sofia e le era corso incontro. Giulio si ricompose, tornò in sè e, cercando di razionalizzare, se ne andò senza troppi rimpianti. In fondo, pensò, forse era stato meglio così; lui aveva sempre avuto la fama del buon padre di famiglia, e un'uscita del genere sarebbe stata fuori luogo da parte di un uomo sposato e fedele come lui.
Qualche giorno dopo Sofia ebbe un mancamento e Giulio, oltre a soccorrerla prontamente, si mostrò così preoccupato e vicino a lei, che Cesare e Augusto si erano convinti che tra loro ci fosse del tenero. La sera stessa Annibale e la sua band, l'Orchestraccia, avrebbero suonato in un locale e il nuovo fratello invitò tutti gli "adulti" della famiglia e non ad andare a sentirli. Nonostante il risentimento di Giulio, Sofia decise di cogliere l'occasione per ballare e divertirsi, cosa che non faceva da tanto, ma ben presto scoprì che proprio quella sera il figlio, vedendola sola, le aveva combinato un appuntamento col padre di un suo compagno di classe, Giuseppe. In realtà per tutta la serata Giulio aveva cercato di trattenerla con lui perchè era preoccupato per le sue condizioni ma soprattutto perchè, anche se sapeva di non averne alcun diritto, era infastidito dalla presenza di quell'uomo che era visibilmente attratto da lei. Perfino quando Annibale aveva invitato i fratelli Cesaroni sul palco a cantare, lui non l'aveva persa di vista un attimo e l'aveva come indicata mentre si esibiva, quasi come se le volesse dedicare la canzone. Per tutta la sera Giulio e Sofia erano stati gli unici a non capire o rifiutare cosa stesse succedendo tra loro: anche quando erano distanti, avevano passato il tempo a guardarsi teneramente come due innamorati, aumentando oltretutto i sospetti di Cesare e Augusto. Anche la cardiologa di Sofia aveva avvertito l'affiatamento tra i due quando, il giorno dopo, Giulio aveva accompagnato l'amica ad una visita in cui lei aveva avuto la spiacevole notizia di dover ricevere un trapianto di cuore. All'uscita dall'ospedale si erano ritrovati a dover giustificare questo particolare rapporto con Cesare e Augusto, che li avevano accusati di stare insieme. Entrambi avevano ribadito con apparente fermezza di non avere una relazione, ma sembrava che dovessero convincere più se stessi che gli altri.

-Magari!- aveva spontaneamente replicato Sofia non riuscendo a trattenersi, anche se poi era riuscita ad aggiustare il tiro precisando - magari fosse questo il problema -

La sera seguente Sofia era davvero afflitta. Cercava di distrarsi cucinando ma continuava a non sentirsi bene, era tesa perchè sua figlia si era accorta del suo pallore e Ivan le aveva chiesto se le piacesse Giulio e cosa avesse in più rispetto a Giuseppe; a Sofia la domanda era sembrata così stupida e la risposta talmente scontata che era riuscita a ribattere solo con uno sguardo eloquente ma inutile al fine della conversazione, al che il figlio le aveva ricordato, scocciato, che il loro vicino era un uomo sposato. Sofia era andata in camera sua, pensando intensamente a tutti i suoi problemi. Non le era mai piaciuto fare la vittima e compiangersi ma quella sera era scoppiata in un pianto liberatorio: perchè andava tutto storto? cosa sarebbe successo se non fosse sopravvissuta al trapianto? e perchè, al solo sentire, sebbene ne fosse già a conoscenza, che Giulio era innamorato di un'altra donna, stava così male? Ci stava ricadendo? No, non poteva permetterselo. Improvvisamente Giulio, che già la stava osservando intristito da fuori perchè gli dispiaceva vederla così, entrò nella camera. Lei, mentre da una parte era contenta del suo sostegno, dall'altra non voleva farsi vedere da lui in quelle condizioni, lei che era sempre stata una donna forte e incorruttibile, che se l'era sempre cavata nelle situazioni peggiori. Giulio le si sedette accanto e la strinse a sè; quell'abbraccio aveva scosso ed emozionato entrambi, non erano mai stati tanto vicini; entrambi avrebbero ricordato quella scena per molto tempo. Sofia, sebbene non era solita comportarsi così, continuò a piangere sulla sua spalla e Giulio le promise che, in caso le cose fossero andate male, si sarebbe occupato dei suoi figli. Lei rimase stupita e gli disse convinta:

-L'ho sempre saputo che eri un uomo straordinario- 
-Ti assicuro che non è così- replicò lui, che non si sentiva più all'altezza delle aspettative altrui ma che sorrise perchè era davvero contento che proprio lei la pensasse così.
-Ti assicuro che ti sbagli. Scusa ma tu non avevi un volo per New York?
-Avevo. Ho deciso di non prenderlo. Non credo che sia il momento adatto per parlare a Lucia di nina- rispose Giulio - e di te- aggiunse. Gli era uscito involontariamente, la stava guardando ammirato e non era riuscito a fermarsi. Avrebbe voluto avvicinarsi ancora di più a lei, confortarla, accarezzarla e spiegarle la confusione che aveva in testa ma non sarebbe stata la cosa giusta da fare. 
-Di te nel senso di quello che è successo vent'anni fa- si trovò costretto a precisare nella delusione di entrambi.

Sofia aveva un viso disilluso, ci era rimasta male ma subito si rimproverò: come aveva potuto pensare che Giulio potesse provare qualcosa per lei? E in ogni caso a lei non sarebbe dovuto importare nulla. Quella sera ognuno rimase a casa sua con mille dubbi e ognuno, nel proprio letto, pensava all'altro.

Dopo l'equivoco con Cesare e Augusto, quasi tutta la famiglia Cesaroni era venuta a conoscenza del suo problema cardiologico. Nelle settimane successive c'erano stati molti trambusti per Giulio e Sofia, causati prima dall'ansia per l'occupazione scolastica, cosa che li aveva fatti avvicinare ancora di più, e poi dal triangolo che c'era tra i loro figli: Mimmo si era invaghito di Irene, che a sua volta si era innamorata di Rudi; i rapporti tra i tre erano molto tesi, tanto da sfociare in una litigata tra i due fratelli. Irene era riuscita sorprendentemente ad aprirsi con la madre, la quale le aveva raccontato che tempo prima si era innamorata di un uomo (senza specificare chi) a cui aveva rinunciato poichè quella era la cosa più giusta da fare, invitandola a fare lo stesso. Ma nel momento in cui sua figlia le aveva chiesto se avesse superato quell' innamoramento, Sofia non era riuscita a mentire e non aveva dato una risposta; sebbene la donna non fosse ancora pienamente conscia di ciò che provava, non riusciva a fingere che Giulio le fosse indifferente. Lui, al contempo, aveva deciso di utilizzare il metodo da sempre diffuso nella sua famiglia: una gita al lago per far fare pace ai suoi figli. Si era recato dalla sua vicina per comunicarglielo e per sincerarsi delle condizioni di Irene e, saputo che si era chiusa in camera, aveva dato a Sofia l'ironico consiglio di utilizzare delle sottilette per non far morire di fame la ragazza.

- Ma quanto sei scemo!- gli aveva risposto lei affettuosamente e con una risata. Giulio riusciva sempre a risollevarle il morale.
- Ma quanto sei bella quando ridi, anche quando sei seria - le disse lui e ancora una volta il complimento la fece sciogliere. Rimase con un sorriso compiaciuto e semi-adolescenziale per i successivi minuti, anche dopo lui se ne era già andato.

La caratteristica di Giulio che l'aveva sempre colpita era stata la sua disponibilità. Sofia si sarebbe dovuta allontanare da Roma per una visita cardiologica, e Giulio si era prontamente offerto di accompagnarla. Lo specialista le aveva consegnato un cellulare che avrebbe squillato nel caso in cui ci fosse un stato donatore per Sofia e, in un momento in cui lei si era assentata aveva detto a Giulio: 

-Io non so da quanti anni siete sposati ma, dal modo in cui la guarda, mi sa che per lei è ancora come se fosse il primo giorno-

Lui non aveva negato, anzi aveva assentito. Ultimamente non stava capendo più niente della sua vita sentimentale, ma perchè mentire ad un uomo che non li conosceva? La sera presero ovviamente due stanze d'albergo separate ma, visto che durante la cena Sofia gli era parsa molto turbata, Giulio era andato a trovarla per assicurarsi che stesse bene. Ultimamente con lei non riusciva a controllarsi; anche in quell'occasione si era avvicinato a lei con dubbie intenzioni; entrambi avrebbero voluto di più, ma il telefono era squillato nel momento sbagliato. Ed era di nuovo Lucia ad interrompere la loro magia. Entrambi delusi se ne andarono a dormire cercando di non pensare e per una sera ci riuscirono, essendo molto stanchi. Il giorno dopo fu molto movimentato visto che Sofia si trovò costretta a dire a Nina del suo trapianto.

Era passato un mese e il telefono ancora non era squillato. In compenso, Sofia si era decisa a confessare tutto ad Annamaria, che si era precipitata a Roma per darle una mano. Sofia era contentissima della presenza della sua migliore amica che le era mancata un sacco ma sapeva che con lei avrebbe dovuto affrontare discorsi scomodi. Dopo neanche un minuto dal suo arrivo, l'amica già le aveva fatto qualche domanda scherzosa sul suo vicino e, nell'arco di una giornata, si era ritrovata ad affrontare diverse volte, più o meno seriamente, quello stesso argomento. Prima lui aveva commissionato ad entrambe una serie di dolci per il matrimonio di Alice e Francesco; poi l'aveva chiamata perchè c'erano dei problemi burocratici con i tavolini della bottiglieria; poi si era presentato a casa Scaramozzino per assicurarsi della presenza dei dolci al matrimonio e lei lo aveva accarezzato spontaneamente sulla guancia, suscitando una risata ironica di Annamaria. In queste situazioni l'amica di Sofia aveva colto il momento per cercare di farla riflettere su come secondo lei si fosse reinnamorata di Giulio e stesse mentendo continuamente a se stessa. Ma l'occasione migliore per venire a patti coi suoi sentimenti si era presentata nel pomeriggio. Sofia stava accompagnando Giulio a casa sua con degli assaggi dei dolci che aveva preparato, quando improvvisamente si sentì suonare un clacson. Quando si girarono non riuscirono a credere ai loro occhi: si ritrovarono un maggiolone identico a quello che Giulio aveva vent'anni prima. Entrambi rimasero paralizzati a guardarlo e per entrambi fu questa la conferma di quello che avevano provato negli ultimi mesi. Sofia si immaginò di nuovo in quell'auto in riva al lago, sporta in avanti mentre baciava appassionatamente Giulio, appoggiato al sedile del conducente con le braccia strette intorno a lei. Si ricordò dell'imbarazzo giovanile iniziale, di quanto avesse desiderato quel momento e di come in realtà fosse stato lui a fare il primo passo: dopo aver passato la serata al pub lei sarebbe tornata a casa, comunque contenta di quel poco che aveva ottenuto dall'uomo che amava, consapevole di essere preda di un amore struggente ma impossibile. Fu lui a proporre di fare un giro in quella macchina di cui era tanto orgoglioso. Sofia non si aspettava che l'avrebbe portata in un luogo così romantico, che dopo pochi minuti l'avrebbe tratta a sè, avrebbe poggiato le labbra sulle sue e che la mattina successiva si sarebbe svegliata prestissimo per l'emozione, nuda e avvinghiata all'uomo che aveva sempre desiderato, mentre lo accarezzava e lo ammirava senza più doversi nascondere. Sapeva che quel momento sarebbe durato poco e che lo avrebbe portato sempre con sè ma sapeva anche che, sfortunatamente, quel sentimento non sarebbe mai tramontato. Lo amava ancora, era inutile mentire a se stessa a questo punto, e, sebbene non lo credesse possibile, lo amava più di vent'anni prima. In tutto questo tempo aveva cercato di allontanare e rimandare il pensiero, ma ormai non aveva più senso continuare a nascondersi: in vita sua aveva amato solo un uomo, Giulio, e avrebbe continuato ad amarlo sempre. Ma era altresì convinta che il suo amore fosse fine a se stesso, aveva capito di essere orgogliosa del suo nobile sentimento ma di dover stare al suo posto, sapeva che non avrebbe potuto pretendere niente da lui, un uomo sposato. Per Giulio la reazione non fu diversa; quell'auto, che sarebbe servita per il matrimonio di Alice, suscitava ricordi da troppo tempo sopiti in lui. Quella sera Sofia, che conosceva poco, lo aveva colpito, ammaliato, e non si era mai pentito di quello che era successo, anzi, si era forse pentito di essere scappato. Ne era valsa la pena andarsene così? Con quale altra donna aveva provato quello che stava provando con Sofia in quel periodo (e quella notte)? Quale altra donna aveva desiderato, così tanto, in ogni suo aspetto? Queste domande gli avevano dato ormai la certezza di essere innamorato di Sofia, e gli avevano addirittura fatto mettere in dubbio non solo il sentimento che in quel momento diceva di provare per Lucia, che ormai aveva dato per spento, ma anche che avesse mai amato davvero nella sua vita. Non gli sembrava di ricordare di aver mai provato nulla di simile; a Giulio, diversamente che a Sofia, questo amore parve qualcosa di nuovo. Rimasero incantati davanti all'auto diverse volte, tanto che Stefania li richiamò in più riprese. La sera Sofia era infine riuscita a confessare ad Annamaria la verità, e insieme avevano convenuto che la cosa migliore sarebbe stata stare lontano da lui, visto che Giulio era sposato e che la moglie stava per tornare per il matrimonio di Alice. Purtroppo questo non fu possibile perchè Giulio aveva incastrato Sofia per accompagnarlo a comprare un abito nuovo per il matrimonio. Alla vista di lui vestito in modo così elegante lei aveva esclamato incantata:

-Bellissimo- si, lo aveva fatto di nuovo, non era riuscita a trattenersi. Precisò poi che si riferiva all'abito ma l'espressione incantata del suo volto era davvero difficile da confondere.
-Certo- esclamò lui deluso, che non aveva colto la sua espressione eloquente.

Vederlo lì davanti allo specchio fu così emozionante per lei e la nuova consapevolezza dei suoi sentimenti aveva reso il momento bello e straziante. Ma l'incanto fu presto spezzato da una telefonata di Lucia che aveva messo di nuovo di malumore Giulio, tanto da fargli dire che non si era mai sentito così solo nella sua vita. Sofia avrebbe voluto confortarlo, abbracciarlo, ma si limitò a porgergli la mano. Mentre tornavano a casa nel maggiolone, unica auto che avevano potuto prendere perchè unica presente, Giulio aveva riflettuto molto e, spinto anche dalla delusione datagli da Lucia poco tempo prima, arrivati a casa aveva deciso di parlare con Sofia:

-Sofia... Io era tanto tempo che volevo dirtelo però... bè insomma si... Scusa-
-Per cosa?- chiese lei che non aveva capito a cosa si riferisse
-Scusa per come mi sono comportato quella notte. E' che il giorno dopo io ho avuto paura - ma lei lo interruppe:
-Dai è successo tanto tempo fa, non devi chiedermi scusa- cercò di tagliare corto lei, abbassando lo sguardo. Ma lui continuò:
-Ho avuto paura perchè è stato bellissimo - Sofia non riusciva a crederci, anche lui aveva provato lo stesso? -Bellissimo- ripetè lui. Per anni avrebbe pagato per sentire una cosa simile, ma non capiva perchè glielo stesse dicendo solo in quel momento, quando ormai non aveva più importanza.
-Io devo andare a casa- cercò di dire combattendo il suo istinto. Ma, inaspettatamente, Giulio cinse il braccio intorno al suo sedile e si protese in avanti. Lei non seppe fare altro che avvicinarsi a lui. Entrambi non desideravano altro da troppo tempo, i loro cuori battevano veloci nell'attesa. Le loro labbra si sfiorarono e proprio nel momento in cui stavano per unirsi e suggellare il loro amore, il telefono di Sofia squillò. Il cuore era arrivato.

Sofia, nelle ore successive alla telefonata, era agitatissima e credeva di stare per scoppiare. Aveva troppe cose a cui pensare. Doveva dire tutto ai suoi figli, doveva prepararsi, dare istruzioni per ogni possibile eventualità. Nina già lo sapeva, Ivan ci era rimasto malissimo per essere stato tenuto all'oscuro di tutto ciò, Irene la odiava ed era andata a farsi un giro per riflettere. Annamaria era l'unica che le era stata vicino. Erano entrambe sul divano in silenzio e Sofia riusciva solo a pensare che, se fosse morta, sarebbe sempre rimasta col rimpianto di non aver baciato Giulio quel giorno. Il telefono era squillato nel momento peggiore e, nonostante le sue intenzioni di prima fossero state chiare, probabilmente lui si era già pentito di quello che stava per accadere. L'ipotesi di Sofia non era sbagliata: Giulio non sapeva quale sarebbe stata la reazione di Sofia se si fossero baciati e aveva capito che le sue questioni di cuore sarebbero dovute passare in secondo piano vista l'imminente operazione, facendo sia un favore a lei, che aveva già troppe cose a cui pensare, sia a lui, che nel bene o nel male era ancora sposato con Lucia. Più volte si incontrarono in quei giorni, più o meno casualmente, e in particolare la volta più significativa era stata quando Sofia era andata da lui per annunciargli che, per risollevare un po' il morale di tutti, aveva deciso di dare una festa e ovviamente lo stava invitando. Giulio le fece un sorriso distaccato e le disse che sarebbe passato e, quando lei si avvicinò per salutarlo amichevolmente, lui si irrigidì e si allontanò liquidandola con un semplice saluto verbale. In quel momento Sofia ebbe la conferma della sua ipotesi; ovviamente ci era rimasta male, ma se lo aspettava e non ne fece un dramma. Alla festa parteciparono in molti; i figli di Sofia ormai si erano rassegnati all'operazione della madre e i fratelli Cesaroni misero a disposizione la bottiglieria e fecero in modo di mettere di buonumore tutti. Cesare e Augusto discutevano suscitando le risa dei partecipanti, Annibale suonava e cantava. L'unico che mancava era Giulio. Verso la fine della serata Sofia si era messa in un angolino, triste perchè l'uomo che amava non si era neanche degnato di salutarla in modo appropriato. Non avrebbe voluto niente di speciale, ma i due erano ed erano stati comunque molto legati e lei non credeva di meritare un simile trattamento. Arrivò a pentirsi di quel momento di semi-intimità che c'era stato tra loro, visto che aveva comportato un'illusione e una sofferenza per lei e un allontanamento così drastico per entrambi. Lui sembrava irremovibile, voleva starle il più lontano possibile e alla festa non si presentò, nè si fece sentire nelle ore successive. La mattina dopo era il grande giorno. Sofia aveva preparato la borsa e ed era arrivata in ospedale. Si era cambiata e si era recata nella sua stanza del reparto di cardiochirurgia. Tutti i suoi cari erano lì. Nina aveva sabotato il matrimonio di Alice perchè si era innamorata di Francesco ed era l'unica cosa che faceva provare un po' di serenità a Sofia, che si era un po' tranquillizzata. I tre figli le si strinsero intorno e poi fu il turno degli altri. Nel frattempo Giulio aveva guardato l'orologio e si era reso conto che dopo poco tempo, Sofia si sarebbe operata. Aveva cominciato a pensare alla peggiore delle eventualità e non riusciva ad essere lucido, non riusciva a capire perchè si fosse allontanato da lei, senza avere per certo un suo rifiuto e volendo rimanere fedele ad una donna di cui non gli importava più niente. E se l'operazione fosse andata male? Sarebbe riuscito a vivere felice con la sua famiglia e sua moglie col rimpianto di non aver mai confessato i suoi sentimenti a Sofia? Prese la giacca, le chiavi della macchina e uscì frettolosamente di casa. Nel frattempo l'infermiere si era recato da Sofia e le aveva comunicato che dopo 15 minuti l'avrebbero preparata per l'intervento. Nella sala d'aspetto entrò Giulio col fiatone e trovo tutti lì. Stefania, che aveva subito capito la questione, gli indicò la stanza di Sofia. Lui si precipitò davanti alla porta, con un gesto istintivo si sistemò giacca e capelli, bussò cortesemente ed entrò. Sofia non ci sperava più; fece un sorriso raggiante nel vederlo, ora sapeva che poteva operarsi senza timore. Lui, che sembrava agitato, si schiarì la voce e disse:

- Sofia, scusami. Io lo so che il mio tempismo non è perfetto. E' che...- e Sofia lo guardò con un'aria interrogativa, non capiva cosa intendesse, e lui continuò:
- Non mi sono fatto sentire perchè ero convinto che fosse la cosa più giusta per entrambi, avevo paura di un tuo rifiuto e volevo stare il più possibile lontano da te ma... Io ti amo - disse con un tono di voce commosso.
Sofia non rispose ma gli mostrò il sorriso più bello che lui avesse mai visto, e una lacrima solcò il suo volto.
- Perchè piangi? Mo che ho fatto? -
- Anche io ti amo. Ti amo da più di vent'anni. Non sai da quanto tempo desiderassi sentire queste parole, anche se non ci ho mai sperato - 

Sorrisero e poi la loro espressione si fece seria. I loro volti si avvicinarono lentamente, come a non voler ridurre il loro sentimento ad un gesto veloce, le loro braccia si strinsero le une attorno alla schiena dell'altro e, dopo vent'anni, le loro labbra si unirono e le loro lingue si intrecciarono in un bacio passionale mentre le loro mani si accarezzavano reciprocamente. Non fu un bacio frenetico, presero il tempo necessario per lasciar prendere il sopravvento ai loro sentimenti. Sofia non ricordava di essersi mai sentita così nella sua vita e Giulio era troppo preso dal momento per ragionare. Non seppero per quanti minuti rimasero così ma a loro parve un eternità. Si staccarono solo una volta per guardarsi, entrambi con gli occhi lucidi, Giulio sfiorò con dolcezza Sofia replicando "Ti amo così tanto. Andrà tutto bene" e continuarono a baciarsi. Interrotti dall'infermiere che li informava dell'imminente operazione, si salutarono e Giulio, dopo aver promesso di dire la verità a Nina, uscì dalla stanza. Aveva un'aria preoccupata ma allo stesso tempo sognante e la sua bocca era ancora sporca del rossetto di lei. Tutti i presenti in sala d'aspetto capirono ma non dissero niente. Furono ore interminabili di attesa. L'ansia era insopportabile. Fortunatamente l'operazione andò bene ma Sofia rimase sedata per parecchie ore. Al suo risveglio erano tutti lì intorno a lei tranne Giulio, che arrivò un po' dopo con dei fogli e le si avvicinò, non potendo fare a meno di notare che nonostante la sua brutta cera e la recente operazione, Sofia era più bella di prima. Quando tutti si allontanarono per lasciarli soli, Giulio le porse i fogli.

- Cosa sono, Giulio? Non farmi sforzare a leggere, sono stravolta-
- I documenti per il divorzio. Ovviamente ci vorrà un po' per avere l'ufficialità ma nel frattempo...-  Giulio fece una piccola pausa, rimase in piedi, guardandola dolcemente negli occhi e aggiunse:
- Mi vuoi sposare? - Lei non se lo aspettava ma sorrise e subito rispose:
- Certo - e poi aggiunse scherzando - Ma l'anello dov'è? -
- Ah Sofì, quante ne vuoi! in un giorno non ho avuto il tempo di fare tutto e ho dovuto dare la priorità al divorzio. Sai com'è... capisco che oramai abbiamo preso questa tendenza da amanti, ma farti la proposta mentre ero ancora sposato mi pareva un po' eccessivo-  
Lei rise, questo era l'uomo che amava. Erano felici. Sorrisero e si avvicinarono, baciandosi tra gli applausi di amici e parenti presenti.


ANGOLO AUTORE: Mi piacerebbe che commentaste, anche per dire che non vi piace per niente, no problem. E' la prima volta che scrivo qualcosa e sono consapevole di avere molta strada da fare. E purtroppo so che molti odiano questa coppia, anche se non ne capisco il motivo: per me insieme sarebbero perfetti. Scusate se non è scritta eccellentemente, fatemi notare cosa non va.
  
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