Mi sveglio di soprassalto. Guardo fuori dalla finestra: non è ancora l'alba, saranno le 4 o le 4:30. Mi giro dall'altra parte: vuoto. Non capisco perchè accanto a me continui ad esserci il vuoto. No, la vera domanda è perchè io contunui a dormire nel futon matrimoniale.

L'ho sognata di nuovo: lei, con i suoi occhi blu più profondi dell'oceano e quel sorriso sincero che avrebbe rischiarato anche la notte più nera.

Hisana...

Inizia a mancarmi l'aria: mi sembra che il soffitto mi stia crollando addosso e che le pareti mi si stringano intorno.

Devo uscire, assolutamente. Mi alzo, mi metto il kimono, lo allaccio alla bell'e meglio, non mi importa, ora voglio solo uscire.

Esco di corsa, scalzo.

Inizio a correre. Non voglio usare lo shumpo, voglio correre. Voglio sentire il vento che mi sferza sul viso e che mi scompiglia i capelli.

Attraverso velocemente il seiretei, esco dal ryukongai, corro per una radura, poi per un bosco, poi un'altra radura, poi un altro bosco.

Inizia piovigginare. Non mi interessa, non mi fermerò per un po' di pioggia.

Non mi fermo nemmeno quando la pioggia aumenta d'intesità fino a diventare un temporale.

Il temporale diventa tempesta.

I tuoni e lampi si fanno sentire nel cielo. Il vento soffia da nord, facendomi percepire il freddo delle vesti bagnate.

Mi fermo, ansante, davanti ad un albero.

Respiro molto profondamente, riempo i polmoni d'aria e, mentre un fulmine squarcia il cielo tempestoso, io urlo.

Urlo come non ho mai fatto in vita mia, mettendoci tutta l'energia che ho in corpo.

Cado in ginocchio con la testa appoggiata al'albero e inizio a piangere. E' troppo tempo che non piango, ormai.

Le lacrime si confondono con la pioggia.

Sono stanco e mi abbondono al sonno, nonstante l'acqua continui a cadere imprterrita su di me.

….....

Mi sveglio. Mi rialzo e guardo il cielo: ha smesso di piovere, sta iniziando ad albeggiare.

Devo rientrare, non posso far tardi in ufficio.

Ritorno sui miei passi, questa volta uso lo shumpo, per far prima.

Arrivo in giardino ed eccola lì, Rukia, sull'engawa, che mi guarda con occhi incuriositi. Sicuramente si starà chiedendo perchè sono bagnato.

Le somiglia così tanto...

Arrivo sull'engawa e la saluto.

-Buongiorno, Rukia.

-Buongiorno, Nii-sama.

Entro in camera e mi chiudo gli shoji alle spalle.