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Autore: Princess Kurenai    15/11/2014    2 recensioni
[30 Days OTP Challenge]
1 - You're pretty cute | MakoMomo
2 - I'm sleepy | NagiRei
3 - Watching a movie | SouMako
4 - Date | TakyKazu (Samezuka Boyfriends)
5 - Pain, Pain, Go Away | SouRin
6 - Blame the Rain | KisuSera
7 - Cosplay | SouMomo
8 - Shopping | RinNagi
9 - On the Beach | SouMakoHaru + Nagisa
10 - Halloween | MakoRin
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: But even if we’re apart, we’re all connected
Titolo del Capitolo: 1. You’re pretty cute
Fandom: Free!
Personaggi: Makoto Tachibana, Momotarou Mikoshiba, Rin Matsuoka
Pairing: MakoMomo
Genere: Introspettivo, Comico
Rating: SAFE
Avvertimenti: OneShot, Pre-Shonen-ai, Fluff
Conteggio Parole: 870
Prompt: 01 - Holding hands
Note: 1. Per chi non lo conoscesse, la sfida dei 30 giorni è stata presa da QUI e consiste nello scrivere per un mese una fic al giorno sulla propria OTP seguendo i prompt. Visto che mi piacciono più coppie… beh, in ogni capitolo ci sarà un pairing diverso!
2. Il titolo della raccolta è preso dalla canzone Clear Blue Departure
3. Shippo Makoto con chiunque e visto che ci sono poche MakoMomo… beh: dovevo rimediare! La fic rasenta livelli di ‘awwwosità’ assurdi ed è stupida XD ma spero vi piaccia!
4. Non betata ç____ç


Quando Momotarou vide i risultati apparire sul tabellone, non riuscì a trattenersi dall'emettere un piccolo urlo lamentoso e frustrato.

Secondo. Era arrivato secondo per pochi decimi.

« Non è possibile! Non è possibile!», ripeté a mezza voce, arrabbiato con se stesso ed iniziando poi a gesticolare in modo quasi esagerato - agitando la cuffia e gli occhialini qua e là.

Si era allenato così tanto! E mancava così poco che... che non era possibile! Doveva fare una bella figura per conquistare Gou ed invece era stato sconfitto. No, non era assolutamente possibile!

« Vuoi una mano, Mikoshiba-kun? Sei stato grandioso, è stato un vero piacere gareggiare con te!»

Quella voce, ferma ma dolce, riuscì miracolosamente a placare le sue rumorose lamentele, costringendolo ad alzare lo sguardo verso l'alto. Un ragazzo - no, non era un 'semplice ragazzo', era il suo avversario - gli stava tendendo la mano.

Fece scorrere gli occhi su quella figura con la bocca socchiusa per lo stupore, ritrovandosi poi a seguire le goccioline d'acqua che imperlavano quel corpo muscoloso ed atletico, scivolare verso il basso.

« Ho davvero temuto di perdere! Sei un osso duro!», continuò Tachibana, piegando le labbra in un sorriso così sincero e così dolce che Momotarou fu certo di aver sentito il suo stomaco arrotolarsi e riempirsi di farfalle.

" È reale? Questo è davvero quello il mio avversario?", si chiese, riuscendo finalmente ad interrompere il contatto visivo su quelle iridi luminose e verdi, solo ed esclusivamente per iniziare a fissare la mano grande e sicura dell'altro.

Si fece aiutare ad uscire dalla piscina afferrandola con sicurezza, rimanendo poi piacevolmente stupito dalla placida forza del suo avversario, il quale, forse preoccupato per il suo improvviso mutismo - e dall'espressione da ebete che aveva assunto -, parve quasi preoccuparsi.

« Va tutto bene, Mikoshiba-kun?»

« Tu... sei... davvero carino!», esalò a quel punto Momotarou, trattenendosi dall'emettere un verso simile ad un 'awww' nel vedere il viso di Makoto colorarsi di rosso - non possedeva la 'carineria' di Gou, ma era altrettanto adorabile.

« Eeh?», il più grande si fece subito all'istante, imbarazzato per quell'affermazione così inaspettata, « N-non sono cose da dire ad un r-ragazzo!»

« Poi chiamarmi Momo!», esclamò subito dopo Mikoshiba stringendogli ancora la mano che non era intenzionato a lasciare, « Il mio tipo di spaghetti preferito è alle vongole! Il mio hobby è catturare insetti! Inoltre, il mio animale preferito è la lontra marina, infatti mi chiamano così per il mio stile e...»

« Momo!», la voce del suo capitano lo fece sussultare, placando il fiume di parole in uscita dalla sua bocca.

« R-Rin», balbettò Makoto, guardando l'amico quasi con riconoscenza.

« Che diamine stai facendo?!»

« Mi presentavo!», rispose semplicemente, « Stavo giusto dicendo a Tachibana-senpai che mi chiamano la Leggend-»

« Fila negli spogliatoi e libera l'ingresso alla piscina!», ribatté subito Rin, con un tono che giunse alle orecchie dei due come un misto tra l'esasperazione ed il divertimento - " Meglio Makoto che mia sorella", doveva essere sicuramente quello il pensiero del Capitano della Samezuka.

« Agli ordini!», scattò subito il ragazzo, e senza lasciare la mano dell'altro cercò di andare verso gli spogliatoi.

« Mikoshiba-kun», provò a richiamarlo a quel punto Tachibana, cercando con lo sguardo un qualsiasi aiuto da parte dei suoi amici. Non sapeva come reagire, ed anche se era ovviamente lusingato e stupito da quell'improvviso interesse - ed anche un poco stordito dall'energia del più giovane -, quello non cambiava l'imbarazzo che stava provando in quel momento.

« Momo!», lo corresse con solennità il più giovane, « Chiamami Momo!»

« Ehm... Momo-kun... credo che... dovresti lasciarmi la mano così... posso andare dai miei compagni...»

Mikoshiba si fermò e guardò per un istante le loro mani ancora strette.

« Sai che le lontre marine si tengono per mano per non perdersi?», ribatté con un ampio sorriso, che divenne quasi ammirato quando Makoto tentò di rispondere - ovviamente nel tentativo di convincerlo gentilmente a liberarlo.

« N-non lo facevano solo quando dormivano?»

« Conosci anche le abitudini dei miei animali preferiti?», esclamò infatti Momotarou, « Non è una cosa fantastica?»

Il più grande, a quel punto, non riuscì a trattenersi dal ridacchiare, imbarazzato ma anche divertito da quell'entusiasmo.

« I miei fratellini amano i documentari...», spiegò.

« Usciamo insieme?», domandò senza alcun preavviso, facendo trasalire Tachibana.

« Ehhh?»

« Un appuntamento! Perché mi piaci, e sei davvero carino!», spiegò Momotarou con naturalezza.

« Non credo... di poter accettare!», rispose Makoto, sentendosi poi quasi in colpa nel vedere lo sguardo deluso del ragazzo, « Forse... cioè... s-solo se riuscirai a sconfiggermi nella prossima gara», aggiunse infatti qualche momento dopo.

Era stato più forte di lui. Non voleva vedere Momotarou con quel broncio triste e, soprattutto, non voleva essere lui l'artefice di quell'espressione - aveva il cuore troppo debole, forse era anche per quello che i suoi fratellini erano così viziati.

« ... mi stai dicendo che... se ti batto usciremo insieme?», domandò Mikoshiba dopo un attimo di esitazione, « E potremo di nuovo tenerci per mano?»

« S-sì», rispose Tachibana, arrivando quasi a pentirsi per quella sorta di promessa quando scorse negli occhi dell'altro una scintilla di sfida alquanto preoccupante.

« Affare fatto!», concluse infatti il ragazzo, lasciando finalmente la mano del più grande, « La prossima volta riuscirò sicuramente a sconfiggerti!», proseguì, dandosi poi alla fuga ed iniziando sin da quel momento a programmare il suo allenamento.

   
 
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