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Autore: Lady_Pendragon    15/11/2014    2 recensioni
Merlino strinse la casacca rossa di Artù e socchiuse gli occhi, respirando sulle sue labbra.
Il biondo sorrise e gli baciò il collo bianco sotto la sciarpa blu che ormai era abituato a vedere da anni.
Improvvisamente il moro sentì la stretta sul proprio corpo farsi più leggera, quasi nulla.
Aprì gli occhi e vide la figura di Artù sfumare dinnanzi a se.
" A-Artù! No! "
Urlò guardandolo scomparire.
Genere: Angst, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Memories


" Sire, dovreste smetterla di farmi venire a quest'ora della notte nelle vostre stanze, qualcuno potrebbe pensare male. "

" E cosa pensano secondo te, Mh? "

Chiese Artù stringendo a se l'esile corpo di Merlino, il quale scrollò lievemente le spalle, pensando ad una risposta.

" Magari... che vi sto intrattenendo, insomma, che siamo amanti... "

Sussurrò il moro con enfasi, guardando gli occhi azzurro cielo del biondo, che scoppiò a ridere sonoramente.
Lo strinse a se con più forza, poggiando la fronte sulla sua.

" E lo neghi? Noi non siamo amanti, Merlino? "

Il giovane mago guardò il Re di Camelot con occhi azzurri e profondi.
Si, lo erano, da tempo ormai avevano valicato quel confine tra amicizia e amore.
Ed era stato il giorno più bello della sua vita.
Ancora avevano le farfalle allo stomaco al sol pensiero.
Il primo bacio, le prime parole dolci, le prime passeggiate da soli.
Era tutto così... magico.
Merlino si morse piano il labbro inferiore e sorrise dolcemente, annuendo.

" Lo siamo, non lo nego. Vi amo con tutto me stesso, Artù. "

Il biondo ricambiò quel dolce sorriso e accarezzò lo zigomo liscio e pronunciato del moro, che ben presto prese colore.
Era così dolce, Merlino.
Ciò di cui aveva bisogno Artù.
E lui, il Re, era così apprensivo.
Ciò di cui aveva bisogno il suo servo.
Si guardarono negli occhi per svariati secondi, comunicando in un linguaggio che solo loro due conoscevano.

" Ti amo anch'io, Merlino. "

Esclamò il biondo, prima di baciarlo con passione e dolcezza sulle labbra, su quella bocca rosa, morbida e liscia che era diventata la sua ossessione.
Il moro intrecciò le dita lunghe e magre nei fili dorati che erano i capelli di Artù e li accarezzò dolcemente.
I loro corpi erano aderenti l'uno all'altro, come a non volersi separare mai e poi mai.
Erano una cosa sola.
Il coraggio e la magia.
Il Re di Camelot ed il suo servo.
Le due facce della stessa medaglia.
Merlino strinse la casacca rossa di Artù e socchiuse gli occhi, respirando sulle sue labbra.
Il biondo sorrise e gli baciò il collo bianco sotto la sciarpa blu che ormai era abituato a vedere da anni.
Merlino si morse il labbro e sentì le gote farsi più calde, a causa dell'imbarazzo, che nonostante il passare del tempo non lo abbandonava mai.
Soprattutto con il suo Re.
Improvvisamente il moro sentì la stretta sul proprio corpo farsi più leggera, quasi nulla.
Aprì gli occhi e vide la figura di Artù sfumare dinnanzi a se.

" A-Artù! No! "

Urlò guardandolo scomparire.
La stanza del Re di Camelot iniziò a tremare e con essa anche il cuore di Merlino, che si mise a urlare parole nella lingua dell'antica religione, con le iridi ambrate e le mani serrate in due pugni dalla rabbia.
Ma nulla, tutto quanto continuò a crollare su di lui.
Fino a che diventò tutto buio.


" Merlino! Merlino! Svegliati avanti! "

Una voce famigliare arrivò alle orecchie del giovane mago, che preso dalla rabbia tremava ancora.
Si svegliò di soprassalto e guardò il medico di corte, con aria spaventata.

" E' successo di nuovo... "

Commentò soltanto guardandosi intorno.
Nel sonno, o meglio nell'incubo aveva perso il controllo della sua magia, rendendo la sua piccola camera un campo da battaglia.
I ricordi del tempo passato con Artù prendevano vita nella notte, nella sua mente, e lo invadevano di sofferenza e dolore.
Gli occhi chiari e colmi di lacrime del giovane incontrarono quelli cerulei di Gaius e scoppiò a piangere.

" Vorrei che non fosse mai successo.
Avrei voluto salvarlo, Gaius, avrei dovuto.. . "

Il medico di corte abbracciò il ragazzo che ormai reputava come un figlio e cercò di tranquillizzarlo, con delle lievi carezze sul capo.

" Lo so, lo so . . . 
Vado a prenderti della valeriana, ti aiuterà a riposare.  "

Merlino annuì, asciugandosi le lacrime con la manica logora della sua vestaglia da notte.
Vide la sagoma di Gaius uscire dalla propria camera e spostò lo sguardo verso il cielo che si intravedeva dalla piccola finestrella.
Si pose una mano sul petto e socchiuse gli occhi, pensando a lui.

Al suo Re, alla sua sicurezza, al suo coraggio, al suo amore. 
 

Salve! Bhe, che dire, non mi stuferò mai di scrivere delle ff Merthur, soprattutto tristi e malinconiche
Questa non è una delle migliori, non l'ho curata molto come descrizioni, so che può sembrare confusa.
Per farla breve, all'inizio può parere un semplice momento romantico tra Merlino e Artù, ma alla fine si scopre un ricordo del mago tramutato in un incubo, dopo la morte di Artù. 
Spero che nonostante la semplicità, vi piaccia comunque.
Giuro che presto scriverò qualcosa di più elaborato, ma di sicuro sempre molto triste, sopportatemi <3
Baci, 

Lenore Watson. 
   
 
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