Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: AliceNecessitavaSognare    16/11/2014    0 recensioni
Forse Matisse aveva una possibilità, forse non era destinata alla solitudine, forse...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Version:1.0 StartHTML:0000000167 EndHTML:0000004099 StartFragment:0000000454 EndFragment:0000004083

Matisse, una ragazza bisognosa di comprensione, le sue coetanee aspettavano disperatamente il principe azzurro, lei pensava fosse ridicolo, lei non aspettava “il principe”, lei voleva un eroe e in fondo sapeva che fosse sulla sua strada. Il problema era che non l'avevano avvisata di quando sarebbe arrivato, ogni tanto pregava perchè facesse la sua entrata, perchè metesse l'acceleratore e si sbrigasse a venirla a salvare da quello schifo che gli altri chiamavano vita.

Matisse di certo non si poteva definire una brutta ragazza, era carina, il fisico abbastanza magro per permettersi una s come taglia, i capelli scalati corti dietro e lunghi davanti, rasati sul collo, lisci ma gonfi di un colore indecifrabile sul “marronbiondo”. Gli occhi talmente scuri che sembravano inghiottirsi tutto, la gente aveva paura di incontrare il suo sguardo, infatti anche quella mattina, a scuola, tutti la evitarono, gli anfibi neri che sbattevano sul pavimento, lo sguardo basso, la faccia nascosta tra i capelli, l'autostima sotto i piedi e lo zaino in spalla. La folla la faceva passare si spalancava formando un varco, come se avesse un virus, si stava dirigendo al suo armadietto ma poco prima di arrivare a destinazione fece cadere un libro, si trovò una mano davanti che glielo porgeva, lo prese, sussurò un grazie e si girò per aprire l'anta di quella scatola di metallo.

“Eilà”.

Una voce, si girò, un ragazzo, capelli biondi e occhi azzurri, alto, in forma, giubbino di pelle e camicia a scacchi, bel tipo, un gran bel tipo. Ma l'importante non era quello, in quel momento una domanda si fece spazio nella mente della ragazza: “Perchè parla con me?”.

“Perchè non dovrei parlare con te?”.

“L'ho detto ad alta voce?”.

“Già...comunque sono Cam, Cam Light”. Le porse la mano che lei strinse solo dopo un po' “Sono Matisse, Matisse Dark, la strana e sfigata della scuola” suonò la campanella.

“Bene “Matisselastranaesfigatadellascuola” , ci si vede in giro”.

“Non mi freghi” non lo aveva fatto a posta a dirlo, era stato un riflesso sviluppato negli anni.

“Non ti sto fregando, ora credo sia meglio che io vada, alla prossima Dark”. Con questo si dileguò, per Matisse era stato l'incontro più strano che avesse mai avuto, e il primo a scuola, aveva un sorriso da ebete mentre si dirigeva verso la sua classe.

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: AliceNecessitavaSognare