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Autore: Lorenzo Foltran    16/11/2014    0 recensioni
Alla fine del giorno un’altra anima si perde,
Per poi al mattino adolescente rifiorire,
Allora chiedimi ancora, senza parole bugiarde,
Cos’è vivere e morire.
Genere: Introspettivo, Poesia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il raggio che ti si schianta sul volto,
Di una stella che riaffiora da una cavità,
Il gabbiano danza tra le correnti disinvolto,
Sognare come volare, è imbrogliare la gravità.
Conoscere l’amore e le follie sentimentali,
E accettare che ogni legame diventi cenere,
Meraviglia ed incanto sono immortali,
Ma è questo vivere? Cos’è vivere?
 
Annega nel mare di lacrime di un pianto,
Di una confusa donna dal viso offuscato,
Nelle tenebre il vento copre l’antico canto
Di un uomo, la fine canta delicato.
Così in balia della caduta della vita,
Ogni ricordo è malinconia per cui soffrire,
L’armoniosa bellezza di ogni cosa, sparita,
Ma è questo morire? Cos’è morire?
 
All’alba e al tramonto il mondo sta’ taciturno,
Ed ogni angolo di cielo sembra fatto d’inferno,
Se ogni crudeltà si mescola al fascino notturno,
Quel velo diventa un paradiso eterno.
Alla fine del giorno un’altra anima si perde,
Per poi al mattino adolescente rifiorire,
Allora chiedimi ancora, senza parole bugiarde,
Cos’è vivere e morire.


 
   
 
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