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Autore: Belinda__x    27/10/2008    1 recensioni
"Sono qui, a guardare il tramonto sul prato. Il nostro prato. Il vento fa volare i miei capelli. E la mia mente. Che non può fare a meno di tornare a te, e a quei momenti insieme. Perché tu non ci sei. Non sei più accanto a me. Sei volato anche tu, Georg..." E' la prima OneShot che pubblico, perciò siate clementi..!
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Georg Listing, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sogno di una ragazzina

.COME IL SOGNO DI UNA RAGAZZINA.


E mi ritrovo di nuovo qua.
A pensare a te.
A scrivere di te.
Di te... che tempo fa portasti via il mio cuore e non facesti più ritorno.

Sono qui.
A guardare il tramonto.
Sul prato. Il nostro prato.
Il vento fa volare i miei capelli.
E la mia mente.
Che non può fare a meno di tornare a te, e a quei momenti insieme.
Perché tu non ci sei.
Non sei più accanto a me.
Sei volato anche tu...

Mi chiedo perché io debba essere così masochista.
Mi chiedo perché quasi involontariamente vada sempre a ripescare ricordi di te negli angoli proibiti della mia testa.
Proibiti, sì.
Il tuo nome è diventato tabù.
Perché soffro sempre se ti penso.
Eppure lo faccio sempre più spesso.
Sono incorreggibile.

Lo dicevi sempre anche tu che sono testona.

Una lacrima mi scende giù scorrendo lenta sulla mia guancia.
E dire che ti avevo promesso che non avrei pianto.
Non per te.

Georg... in classe non ti accorgevi mai che ti guardavo assorta.
Sei sempre stato così tontolone...!
Anche per questo ti volevo bene.
Non ti rendevi conto che la luce dei miei occhi incontrando i tuoi era ben diversa da quella con cui si guarda un semplice migliore amico.

Sì. Dopo tanto sono finalmente riuscita a tornare sul nostro praticello.
E solo una lacrima mi è sfuggita.
Per adesso.

Qui.
Qui mi facevi sempre ascoltare le canzoni tue e dei tuoi amici Devilish.
E io ero felice.
Non perché le sentivo sempre prima di altri.
Perché ero con te.

Forse pretendevo troppo.
Ero pienamente sicura di essere riuscita a farti capire ciò che provavo per te con solo il mio sguardo.
Evidentemente mi sbagliavo.
Forse eri tu ad essere troppo ingenuo, chi lo sa...

Tu...
Con il tuo sogno.
Con il tuo amore.
Con la tua passione. Per la musica.

Io...?
Io ero stata semplicemente costretta a frequentare quel maledetto conservatorio.
Non ci avevo mai capito niente di musica.

Invece tu crescevi.
Continuavi a crescere.
E ti allontanavi sempre più. Da me.
Io che non riuscivo più a starti dietro.

E alle lezioni continuavi ad essere assente.
Perfino i Devilish erano cambiati.
In Tokio Hotel.
Le dieci lettere più frequenti in praticamente tutti i giornali, adesso.

Le offese.
Le poche volte che venivi a scuola, gli altri scaraventavano su di te e i tuoi amici solo invidia e rancore.

Ma io ti sono sempre stata vicina. Con il mio cuore.
E forse tu neanche te ne sei accorto.

E io ho cominciato a perderti sempre più.
Fino a quando hai trovato qualcosa di meglio della scuola.

Le chiamate...
Ti sentivo sempre così distante, al telefono.

Poi, l’improvvisa partenza.
No. Non potevo.
Non volevo credere che te ne saresti andato.
Che mi avresti lasciata qua. Ad affogare in quest’acqua scura.

Eppure avrei dovuto fare qualcosa.
Mi convinsi che se non lo avessi fatto, me ne sarei pentita molto.
Troppo.
Ma in fondo non avevo niente da perdere.

Pioggia.
Mi ricordo sempre quella pioggia che batteva freneticamente sul mio insulso cappuccio.
Sembrava volesse impedirmi di raggiungerti.

Quando giunsi a casa tua, sembravi sorpreso di vedermi.
Credevi che ti avrei lasciato partire senza salutarti?

Fradicia come un pulcino, le lacrime non si distinguevano dalla pioggia della quale ero ricoperta.

Mi ricordo l’abbraccio.
Quel lungo abbraccio colmo d’affetto.
Quel bacio sulla fronte.

E le mie deboli parole, trattenute per troppo tempo dentro me.
Avrei dovuto dirtele molto tempo prima.
E invece, come sempre sono stata stupida.
Non posso lasciarti andare senza prima averti detto Ti Amo.

E un altro lungo abbraccio.
Ormai avevo infradiciato anche te.

Ma sapevo che la band sarebbe passata davanti a tutto e tutti.
Tu non mi rispondesti.
Ancora oggi non ho ottenuto una risposta.

E allora ti implorai almeno di dedicarmi uno dei tuoi splendidi sorrisi.
E dopo averne sfoggiato uno, il migliore di tutti i tuoi che avessi mai visto, perfino con una punta malinconica, mi sussurrasti all’orecchio una piccola, dolce frase, le cui parole risuonano ancora nella mia testa e mi fanno sempre scorrere un brivido lungo la schiena.
Non piangere mai. Promettimelo. Perché d’ora in poi i miei sorrisi saranno tutti per te.

E di tuoi sorrisi ne vedo tanti.
Dovunque.
Ma chissà se ancora oggi pensi a me, quando li sfoggi.
Eh. Chi lo sa.

So solo che voglio pensare a tutto ciò come un sogno.
Come se tutto ciò che ho vissuto assieme a te sia stato solo uno sciocco sogno di una ragazzina innamorata del bassista della band del momento.

Una ragazzina alla quale ha portato via il cuore.
Una ragazzina che spera sia in buone mani.
Una ragazzina che si lascia cadere in un sogno distesa su un prato, la terra tra le dita.

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Questa è la prima storia, o più precisamente OneShot, che pubblico qua ^^
Spero sia di vostro gradimento.. Fatemi sapere cosa ne pensate inserendo recensioni, mi fareste un grande piacere *____*
Un bacio a chiunque di voi l'abbia letta, anche a chi non ha recensito, e un bacio ancora più grande a Elengel483, che mi ha aiutata ad iscrivermi a questo sito e mi ha insegnato come si pubblica una fanfiction.
Non vedo già l'ora di pubblicare la prossima ^.^

La vostra Belinda__x
  
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