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Autore: Sibilla2507    16/11/2014    2 recensioni
La vita di Ottaviano come non la avete mai vista. Una vita rovinata per una bugia. Una vita cambiata per un'aspirazione che non gli appartiene. Una vendetta che ha cambiato fin troppo un povero bambino che ha paura di rimanere solo. Una vita che può essere cambiata. Questa è la vita dell'augure romano. Questa è la vita di Ottaviano.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Octavian, Quasi tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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L’INFANZIA DI OTTAVIANO.
Ottaviano stava giocando tranquillamente con uno dei suoi tanti pupazzi. Aveva  cinque anni e i suoi amici lo prendevano in giro per la sua passione ma lui li amava quegli esseri pelosi con l’imbottitura il suo preferito era una cicala uno dei tanti animali sacri di Apollo il dio da cui discendeva.  Era lì sul pavimento della sua cameretta quando ad un tratto entrò sua madre. Il suo viso dolce era contratto in una smorfia di terrore. I capelli biondi erano tutti appiccicati sul suo volto sudato e i suoi occhi color ghiaccio stavano perlustrando la camera preoccupata.
-Ottaviano tesoro, nasconditi sotto al letto e non uscire fino a che non te lo dico io. - il piccolo annuii per poi prendere il suo amato grillo pupazzo e infilarsi sotto al suo letto a ridosso della parete. Il piccolo sentii la madre chiudere la porta a chiave e correre di sotto. Ci fu molto casino, spade che si cozzavano, urla di dolore, corpi che cadevano, grida disumane. Poi silenzio. Non si sentiva più niente, solo un rumore di passi che si stava dirigendo verso di lui. Poi la porta cadde al suolo con un tonfo. Dei rumori di passi, il povero Ottaviano si strinse ancora di più nell’angolo polveroso in cui si era accucciato.  I passi si fermarono il biondino poteva vedere le scarpe dell’individuo che era in camera sua. Erano due Nike bianche tutte macchiate di sangue. Il sangue dei suoi genitori, il sangue della sua sorellona. Il sangue di Diana. Ottaviano sentiva gli occhi pungere aveva paura, era triste, non voleva rimanere solo. Non voleva che i suoi genitori e la sua sorellona lo lasciassero solo. Quando riconobbe la voce dello zio Ottaviano, si precipitò fuori dal suo nascondiglio per poi buttarsi tra le sue braccia a piangere. Lo zio Mark lo abbracciò consolandolo. Per poi rendersi conto che il piccolo discendete di Apollo si era addormentato. Mark portò il piccolo Ottaviano a casa sua. Dopo un paio di ore il biondo si era svegliato e si era trovato di fronte lo zio
- Diventerai augure – gli aveva detto con voce ferma, guardandolo negli occhi – e poi pretore. E allora dovrai conquistare il favore degli altri Romani, per poter scendere in guerra con i Greci e vendicare tutti quelli che hanno crudelmente ucciso. –
Ottaviano accettò subito perché era accecato dalla collera e non capendo quanto doveva sacrificare. Iniziarono così sette snervanti anni di allenamento che fecero diventare il ragazzo un vero Romano nonostante la sua costituzione. Poi quando Ottaviano aveva solo dodici anni arrivò Lupa. Ottaviano portò con sé poche cose tra cui il suo pupazzo-cicala, la foto della sua famiglia prima dell’incidente e un  orsacchiotto bianco tutto macchiato di sangue ormai seccato. Il sangue della sua famiglia che portò sempre con sé per non dimenticarsi della promessa fatta allo zio. Per non dimenticarsi del dolore che quello che i Greci gli avevano dato. Per non dimenticare che la sua vita era stata macchiata come quel manto candido che era stato macchiato dal sangue di innocenti. La sua famiglia.
ANGOLO PAZZOIDE
Salve a tutti mi chiamo Sibilla e sono una maniaca ossessiva di Ottaviano e dei libri Sibillini.
OT: E questo cosa sarebbe?
Il tuo passato ovvio. Anche se solo in parte. MUAAAAAAHHHH.
OT: Quindi non sono stati i Greci ad uccidermi la famiglia ma tu.
Calmo, calmo io non ho fatto niente del genere mi sono solo basata su una storia di “la ragazza invisibile” e il resto è venuto da sé.
OT:Ma come faccio a farla fuori se è invisibile. E comunque io non ho un pupazzo a forma di cicala.
#tiro fuori un pupazzo a forma di cicala con tante toppe# intendi dire che questo non è tuo? Allora posso tranquillamente buttarlo nel tartaro.
OT: # si precipita a prendere il pupazzo urlando# NOOOOOOOOO!# precipita nel tartaro#
Scusate per l’inconveniente. Vi saluto e spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto.
Kiss Sibilla.
 
   
 
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