Il Dio delle
lettere
“Accidenti mi tocca farmi spazio. Vorrei
proprio essere l’unica. Invece mi tocca sgomitare. Al posto di guardare tutte le
galline del mondo perché non provi a guardare solo me? Sono sicura che insieme
potremmo morir dal ridere, e anche andare a fare shopping. Tom sei bellissimo!
Lo so è banale, ma che altro posso dire? Cioè se ti vedessi di persona giuro che
le parole non mi mancherebbero però devo accontentarmi di vederti ovunque tranne
che faccia a faccia. Ci dividono i paesi, le altre fan che ti assediano, e un
sacco di altre cose, ma ci unisce l’amore per la musica, ti sembra poco? Ho un
sogno, uno solo, vorrei proprio che mi dedicassi una canzone, ma chissà quante
siamo a chiedertelo. Mi starai ascoltando in mezzo a tutte le altre voci?
Tommio****”
Avvicina la busta al cuore e chiude gli
occhi. Un lungo sospiro. Apre gli occhi color smeraldo, davanti a lei la buca
delle lettere e un sogno. Riceverà mai la mia lettera? Si chiede, mi verrà mai a
cercare? Dio delle lettere se mi fai questo favore giuro che farò la brava. Un
altro sospiro. Allunga la mano e imbuca la lettera, resta lì davanti ancora per
qualche minuto; poi si volta e comincia a camminare. Dio delle lettere ti
prego…un ultima preghiera…che poi esisterà davvero il Dio delle
lettere?
Una settimana…un mese…due mesi…tre mesi…di
nuovo davanti a quella buca delle lettere.
Stavolta però sa che non ci tornerà mai più
lì,sospira. Una piccola lacrima bagna la busta bianca…ricorda a memoria la
lettera scritta e ripiegata con cura all’interno…
“Sono di nuovo io. Stavolta però ho capito.
Davvero, Tom, pensavo che tu saresti sceso dal cielo a bordo della tua Cadillac
nera e baciandomi mi avresti portata via. Stupidi sogni di una ragazza ancora
bambina. Ora ho capito. Ho capito che quelli come te non guardano quelle come
me. Ho capito che i grandi musicisti adorati da miliardi di ragazzine non
guardano la cameriera che magari gli ha appena servito il caffè al tavolo. O che
magari ha saltato un giorno di lavoro solo per andare davanti al tuo albergo, a
Magdeburgo, ad aspettarti sotto la pioggia battente. Ti ho visto, ho urlato il
tuo nome. Tu non mi hai nemmeno guardata per sbaglio. Ho capito,Tom, che…era
tutto un sogno. Non sono riuscita a farmi a largo.
Per l’ultima volta
Tommio****”
La
imbuca, un singhiozzo e di corsa al lavoro. Non c’è più tempo per i sogni di
Jude. Piccola Wendy che ha aspettato invano l’arrivo del suo Peter Pan, ha
aspettato a lungo con la finestra aperta. Ma da quella finestra è entrata solo
la nebbia.
“Ti prego. So che questa lettera non servirà
a nulla, ma ti prego non smettere mai di credere che un giorno io scenderò dal
cielo a bordo della mia Cadillac. Ti ho vista. Era impossibile non vederti, i
tuoi occhi verdi irradiavano una luce così intensa da illuminare il mondo. Ti
prego dolce ragazza dagli occhi verdi non smettere di sperare. Ti
prego.
Tom”
Un
sorriso. Un paio di occhi verdi che ritornano a brillare. Dio delle lettere ti
ringrazio.
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