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Autore: sMarty    27/10/2008    6 recensioni
Accidenti mi tocca farmi spazio. Vorrei proprio essere l’unica. Invece mi tocca sgomitare. Al posto di guardare tutte le galline del mondo perché non provi a guardare solo me?
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chanel e la Stella a sette punte

 

 

Il Dio delle lettere

 

“Accidenti mi tocca farmi spazio. Vorrei proprio essere l’unica. Invece mi tocca sgomitare. Al posto di guardare tutte le galline del mondo perché non provi a guardare solo me? Sono sicura che insieme potremmo morir dal ridere, e anche andare a fare shopping. Tom sei bellissimo! Lo so è banale, ma che altro posso dire? Cioè se ti vedessi di persona giuro che le parole non mi mancherebbero però devo accontentarmi di vederti ovunque tranne che faccia a faccia. Ci dividono i paesi, le altre fan che ti assediano, e un sacco di altre cose, ma ci unisce l’amore per la musica, ti sembra poco? Ho un sogno, uno solo, vorrei proprio che mi dedicassi una canzone, ma chissà quante siamo a chiedertelo. Mi starai ascoltando in mezzo a tutte le altre voci?

Tommio****”

 

Avvicina la busta al cuore e chiude gli occhi. Un lungo sospiro. Apre gli occhi color smeraldo, davanti a lei la buca delle lettere e un sogno. Riceverà mai la mia lettera? Si chiede, mi verrà mai a cercare? Dio delle lettere se mi fai questo favore giuro che farò la brava. Un altro sospiro. Allunga la mano e imbuca la lettera, resta lì davanti ancora per qualche minuto; poi si volta e comincia a camminare. Dio delle lettere ti prego…un ultima preghiera…che poi esisterà davvero il Dio delle lettere?

Una settimana…un mese…due mesi…tre mesi…di nuovo davanti a quella buca delle lettere.

Stavolta però sa che non ci tornerà mai più lì,sospira. Una piccola lacrima bagna la busta bianca…ricorda a memoria la lettera scritta e ripiegata con cura all’interno…

 

“Sono di nuovo io. Stavolta però ho capito. Davvero, Tom, pensavo che tu saresti sceso dal cielo a bordo della tua Cadillac nera e baciandomi mi avresti portata via. Stupidi sogni di una ragazza ancora bambina. Ora ho capito. Ho capito che quelli come te non guardano quelle come me. Ho capito che i grandi musicisti adorati da miliardi di ragazzine non guardano la cameriera che magari gli ha appena servito il caffè al tavolo. O che magari ha saltato un giorno di lavoro solo per andare davanti al tuo albergo, a Magdeburgo, ad aspettarti sotto la pioggia battente. Ti ho visto, ho urlato il tuo nome. Tu non mi hai nemmeno guardata per sbaglio. Ho capito,Tom, che…era tutto un sogno. Non sono riuscita a farmi a largo.

Per l’ultima volta

Tommio****”

 

La imbuca, un singhiozzo e di corsa al lavoro. Non c’è più tempo per i sogni di Jude. Piccola Wendy che ha aspettato invano l’arrivo del suo Peter Pan, ha aspettato a lungo con la finestra aperta. Ma da quella finestra è entrata solo la nebbia.

 

“Ti prego. So che questa lettera non servirà a nulla, ma ti prego non smettere mai di credere che un giorno io scenderò dal cielo a bordo della mia Cadillac. Ti ho vista. Era impossibile non vederti, i tuoi occhi verdi irradiavano una luce così intensa da illuminare il mondo. Ti prego dolce ragazza dagli occhi verdi non smettere di sperare. Ti prego.

Tom”

 

Un sorriso. Un paio di occhi verdi che ritornano a brillare. Dio delle lettere ti ringrazio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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