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Autore: FeBookworm    17/11/2014    1 recensioni
“Ci rivedremo, Eponine. Dopo la battaglia o nel Paradiso, non ha importanza. E, quando ci rivedremo, spero di avere più tempo per conoscerti meglio.”
Eponine lo fissò senza parole.
Non aveva mai pensato al domani. Né al Paradiso.
Ma Enjolras sì.
Non aveva mai neanche creduto nel domani. Né nel Paradiso.
Ma Enjolras sì.
La fede di lui era abbastanza forte per valere per entrambi. Se lui ci credeva, allora poteva farlo anche lei.
Genere: Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Enjolras, Eponine
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti!!!!
Eccomi con una nuova Enjonine!!!^^
So che quelle che già mi conoscono stanno aspettando un nuovo capitolo di Verrà un giorno, ma io dovevo dare la precedenza a questa. Non riuscivo a togliermela dalla testa.
Spero davvero che vi piaccia!^^
Vi lascio il link della mia pagina facebook, se qualcuno volesse scrivermi ^^
https://www.facebook.com/pages/FedeMorningRockEFP/663566033691978?ref=tn_tnmn

Buona Lettura ^^

-Fé-





 

Enjolras la osservò nascondere il più possibile sotto mille strati di vestiti il suo corpo femminile, così come i suoi capelli. Voleva a tutti i costi stare vicino a Pontmercy, anche se questo significava rischiare la sua giovane vita.

La trovava una cosa stupida, ma in fondo la capiva. Lei lottava per Pontmercy, così come lui lottava per la Francia e la Libertà.

In fondo, erano più simili di quanto entrambi pensassero.

“Sai usare il fucile, almeno?” le disse, facendola sobbalzare.

“Ti preoccupi davvero per me, Enjolras? Mi stupisci” gli rispose acida.

Enjolras sbuffò:”Non voglio perdere la mia battaglia perché ci sono degli incapaci dalla mia parte”.

Era sempre così tra loro. Frecciatine su frecciatine, finché uno dei due non se ne andava fulminando con lo sguardo l'altro. Anche le loro sere al Musain erano così.

“Sta' tranquillo, so badare a me stessa. Di certo non perderai per causa mia.”

Enjolras alzò un sopracciglio:”Credi che fallirò, non è vero?” le chiese avvicinandosi.

“Una ventina di studentelli pieni di ideali impossibili contro un esercito di centinaia di soldati fedeli al Re. Tu su chi scommetteresti?”

“Non sei costretta a stare con noi, se pensi questo” le rispose brusco.

“Ma voglio farlo.”

Si sfidarono con lo sguardo, come era loro abitudine, ma stavolta nessuno dei due aveva voglia di arrendersi.

Eponine gli sorrise in gesto di sfida, mentre Enjolras le porgeva il fucile. Le loro mani si sfiorarono per un secondo quasi impercettibile, ma entrambi rimasero scottati da quel contatto. Era stato come bruciarsi la mano col fuoco.

Enjolras fu il primo a riprendersi:“Hai cinque colpi a disposizione, poi devi cambiare la cartuccia. Oppure puoi lanciarlo a Grandaire e lui te ne darà un altro.”

Eponine lo guardò stupita mentre le voltava le spalle:”Mi lasci combattere?”

Enjolras si fermò, ma non si girò verso di lei:”Combatti anche tu per qualcosa, giusto? Che importanza ha il fatto che non sia la mia stessa causa?”

Eponine annuì e gli sussurrò:”Per quel che vale, non credo che la tua causa sia senza speranze.”

Anche Enjolras annuì:”Anch'io penso questo della tua. Per quello che vale.”

 

 

Eponine aveva perso il gruppo de Les Amis durante il funerale di Lemarque, non sapeva nemmeno più dove doveva andare. Poi all'improvviso una mano calda e forte l'afferrò per un braccio e la trascinò via di lì.

“E per fortuna che sapevi badare a te stessa” le urlò Enjolras, i capelli biondi e ricci scompigliati dal vento.

“Stavo cercando Marius” mentì lei. In realtà gli era grata di quello che stava facendo. In un certo senso, la stava portando al sicuro. Seguirlo alle barricate era sempre meglio di trovarsi per strada vestita come un Amis con i soldati del Re a caccia di ribelli. Alle barricate aveva la speranza di vivere anche un giorno, mentre adesso per la strada la morte era quasi certa.

“Pontmercy è già alle barricate. Non si è nemmeno accorto che mancavi.”

Eponine sorrise. Le aveva appena servito una frecciatina su di un piatto d'argento.

“Ma tu sì. Stai per caso diventando un comune mortale, Apollo?” gli disse, canzonandolo con il nomignolo che R gli aveva dato.

Enjolras strinse ancora di più la mano contro il suo braccio, facendole quasi male, ma non le rispose.

Una volta arrivati al Musain non si parlarono più. Erano troppo impegnati a costruire la barricata.

Ma, nell'attimo in cui andarono a prendere i fucili, erano uno di fianco all'altra e la mano di Enjolras sfiorò leggermente quella di Eponine, causando tra loro la stessa scossa elettrica della sera prima.

“Ci rivedremo, Eponine. Dopo la battaglia o nel Paradiso, non ha importanza. E, quando ci rivedremo, spero di avere più tempo per conoscerti meglio.”

Eponine lo fissò senza parole.

Non aveva mai pensato al domani. Né al Paradiso.

Ma Enjolras sì.

Non aveva mai neanche creduto nel domani. Né nel Paradiso.

Ma Enjolras sì.

La fede di lui era abbastanza forte per valere per entrambi. Se lui ci credeva, allora poteva farlo anche lei.


 
   
 
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