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Autore: Jade_Horan    17/11/2014    6 recensioni
Storia di un amore che, nonostante tutto, qualunque cosa accada, è destinato ad essere eterno.
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«Richard, fin da piccolo, aveva sempre pensato che l’essere umano era come un puzzle, formato solamente da due pezzi. Uno lo si conosceva alla perfezione, mentre l’altro andava trovato. Quello era un po’ lo scopo della vita: trovare il pezzo mancante di se per completare il proprio puzzle. E lui, quella metà, l’aveva trovata. [...] La morte aveva posato le proprie mani su una delle due estremità di quel tassello, ed ogni giorno cercava di tirarla verso di se. Ma con altrettanta forza, Emma, lottava duramente ogni giorno per non farsi portare via.»
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Triste, Malinconico, Dramamtico, Fluff, Romantico, Angst, Sentimentale, Introspettivo.
[1.303 words]
Genere: Fluff, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
- Questa storia fa parte della serie 'I Tasselli del Puzzle'
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Solitamente non scrivo mai all'inzio del capitolo, ma stavolta
farò un'eccezione: questa storia fa parte della serie 

"I Tasselli Del Puzzle", nella quale sono narrate vicende legate
alla vita dei due protagonisti di questa storia, che è -per intenderci-
la storia "principale", quella su cui sono basate tutte le altre :) 
(spero diessermi spiegata ahaha)
Vi lascio dunque la Missing Moments "
Inaspettato"
Buona lettura!
 


I Tasselli del Puzzle

 
Gregory, fin da piccolo, aveva sempre pensato che l’essere umano era come un puzzle, formato solamente da due pezzi. Uno lo si conosceva alla perfezione, mentre l’altro andava trovato. Quello era un po’ lo scopo della vita: trovare il pezzo mancante di se per completare il proprio puzzle. E lui, quella metà, l’aveva trovata.


La vita di Gregory era radicalmente cambiata da quando era arrivata Emma. Quando aveva incrociato il suo sguardo per la prima volta, lei gli aveva sorriso timidamente. Si era innamorato di lei fin da subito.  Aveva passato molto tempo ad osservarla, tra i banchi delle lezioni che avevano in comune, in mensa, fuori in cortile ed in biblioteca. Conosceva i suoi gusti musicali – poiché su un’agenda scriveva frasi di canzoni di band e cantanti che anche lui amava –, le sue materie preferite, il suo amore sfrenato per la fotografia. Sapeva anche che non le piacevano le olive, poiché ogni volta le toglieva dalla pizza che offriva la mensa.  Sapeva, inoltre, che era bellissima, e che era stufo di starsene li in un angolo ad osservarla. Voleva sapere più cose di lei, voleva sapere chi fosse davvero. E forse era anche questo che lo affascinava, il fatto di non conoscerla.  A soli quattordici anni forse l’amore è qualcosa di troppo strano ed imprevedibile per essere provato, ma Gregory era abbastanza intelligente da capire che l’amore è difficile a qualunque età, e che non poi così terribile innamorarsi.

Era il giorno di Halloween quando Gregory si era fatto avanti per la prima volta. Aveva preso posto accanto a lei nell’ora di Algebra, osservandola prendere appunti per buona parte della lezione. Ma Emma non sembrava capirne molto di matematica, così Gregory – con una sensazione non troppo piacevole che gli stringeva lo stomaco – la aiutò a risolvere un passaggio piuttosto complicato, ricevendo un sincero “grazie” ed un bellissimo sorriso da parte di lei.  Avevano passato tutta la giornata insieme, compreso il pranzo ed il pomeriggio, durante il quale il ragazzo – con la scusa della matematica – l’aveva osservata per tutto il tempo mentre lei si cimentava a scrivere e risolvere problemi. E ricordava di come – quando era riuscita a risolvere un’espressione più difficile –  l’aveva abbracciato in preda alla gioia, mozzandogli il fiato.  In quello stesso pomeriggio la invitò al ballo di Halloween della scuola, con le mani che gli tremavano e le guance che stavano per andare a fuoco.  Quella sera Gregory aveva visto Emma scendere le scale e correre a tutta velocità lungo tutto il viale che separava la villetta in cui abitava dalla strada. Era leggermente impacciata nelle sue scarpette nere col tacco, ma Gregory la considerava comunque la creatura più bella che avesse mai visto. Dai capelli raccolti qualche ciuffo ribelle era già sfuggito dall’elastico, incorniciandole il viso in modo delizioso. Il vestitino nero le calzava alla perfezione, il fiocco bianco intorno alla vita le dava un qualcosa di grazioso. Un sorriso radioso le illuminava il volto, mentre si avvicinava al ragazzo, salutandolo con la mano.
Solo in quel momento, sotto la luce fioca dei lampioni e quella di miliardi di stelle, l’uno di fronte all’altra, Gregory capì di essere davvero innamorato di quella ragazza, nonostante avesse solo quattordici anni e tutta una vita davanti.  Aveva capito che era lei quel pezzo mancante che l’avrebbe completato.



E passarono gli anni, ed i due tasselli del puzzle si avvicinarono sempre di più, fino a combaciare perfettamente. E più i giorni passavano, più diventavano uniti.  
Gregory ricordava ogni singolo istante passato con lei, ogni singolo momento.  Ricordava la morbidezza delle sue labbra, e le farfalle nello stomaco che aveva avuto quando – per la prima volta – le aveva sentite poggiarsi sulle sue. Gregory ricordava i pomeriggi passati assieme, le vacanze estive al mare, le serate passate tra film e baci, i tramonti visti dal tetto – quando sembrava avere l’intera Londra ai propri piedi –, e la prima volta in cui avevano fatto l’amore.  Gregory ricordava di come erano cambiati e cresciuti assieme, di come i lunghi ed ondulati capelli di Emma erano diventati una cascata di ricci corti fino alle spalle, di come era cambiato il suo modo di vestire e di come era ossessionata da quella macchinetta fotografica professionale che fissava quando passavano davanti alla vetrina di un negozio.  Gregory ricordava lo splendido sorriso che gli aveva rivolto Emma quando l’aveva visto giocare a basket per la prima volta, proprio come ricordava la dolcezza del suo sguardo ed il rossore apparso sulle sue guance quando – ben quattro anni prima – le aveva dedicato il canestro più importante della stagione.


Ricordava il suo sorriso come se lo potesse ancora vedere, ricordava il suo profumo fresco, la sua fissazione per le fotografie, i continui scatti che gli faceva di nascosto, e tutte le volte in cui si era giustificata dicendogli che era bellissimo, e che non riusciva mai a scattargli una foto che rendesse a pieno la sua bellezza.  Eppure Gregory, che ora osservava il suo riflesso  nel finestrino del solito autobus che l’avrebbe portato da lei, non si vedeva così. I suoi “banali” occhi marroni Emma li definiva intensi come le sfumature del caffè; quella massa spettinata di capelli castani Emma li considerava perfetti e quel viso un tempo ricoperto di imperfezioni ormai aveva quasi assunto i lineamenti di quello di un uomo, cosa che a breve Gregory sarebbe diventato.


Gregory era estremamente più forte e maturo per avere solo diciassette anni. Era da ormai due mesi che, con un’enorme vuoto nel petto, continuava ad andare avanti senza quel preziosissimo tassello del puzzle. Sentiva, ogni giorno, sempre di più, che qualcosa di forte – più forte dei terremoti, degli uragani, più forte di tutto, forse anche più forte del loro amore – la stava portando via, attirandola a se.  La morte aveva posato le proprie mani su una delle due estremità di quel tassello, ed ogni giorno cercava di tirarla verso di se.
Ma con altrettanta forza, Emma, lottava duramente ogni giorno per non farsi portare via.

E Gregory si sentiva inutile, si sentiva a pezzi, voleva fare qualcosa per aiutarla, ma non poteva, era impossibile, riuscire a svegliarla. Non era come nelle favole, Emma non si era mai svegliata ogni volta che il suo principe le posava un bacio sulle labbra.

Il ragazzo guardò lo schermo del suo cellulare. Erano le tre e un quarto del trentuno di Ottobre, una data a lui davvero cara. Avrebbero dovuto festeggiare i tre anni di fidanzamento. Gregory avrebbe organizzato un pic-nic al parco, le avrebbe portato una rosa bianca – il suo fiore preferito – e l’avrebbe, come sempre, invitata al ballo.


 
Le parole di una sera d’estate risuonavano nella mente di Gregory da qualche ora, ampliando quella voragine che gli opprimeva il petto. Ricordava di quando, sotto un cielo imporporato di stelle, Emma gli aveva detto che sognava di andare alla festa di Halloween vestita da principessa, e che non ci sarebbe mai stato nessun altro principe nella sua vita oltre lui. Ricordava anche di come si era sentita bambina, scusandosi infinite volte per il suo “essere infantile”, e di come l’aveva baciata e stretta a se subito dopo, poiché di infantile lui non ci vedeva proprio niente.

Nel peggiore dei casi, nella loro fiaba non ci sarebbe mai stato un lieto fine e – soprattutto – sarebbe stata la prima fiaba in cui il principe non riesce a salvare la propria principessa.

Ma Gregory non sapeva che, in quella dura battaglia che entrambi combattevano ogni giorno, lui aveva un ruolo essenziale. Poiché anche lui, con tutte le sue forze, lottava per impedire alla sua dolce, importantissima, ed essenziale metà di lasciare la presa, di lasciarsi andare ed abbandonarsi alle braccia della morte. Lui, ogni giorno, faceva si che quei due tasselli restassero uniti.

E nulla, nemmeno la morte, avrebbe impedito il loro amore di essere eterno. 


 
Angolo autrice!
(Cioè.. "autrice", ci provo insomma ahah)

 
Ciao a tutti! Mi presento, dato che è la mia prima originale: mi chiamo Jade_Horan qui su efp, ma nella vita di ogni giorno sono Martina. Potete chiamarmi come vi va, insomma ahaha. Avrei un paio di cose da dire: La storia è una specie di piccolo esperimento, dato che io e le storie tristi non andiamo troppo dìaccordo.
Volevo semplicemente provare a mettere su una piccola storia in cui non ci fosse il solito lietofine.
Cercherò, in futuro, nel caso la storia vi piacesse, di raggruppare in una raccolta una serie di One-shot dedicate appunto a Gregory ed Emma :),
perciò è molto importante che mi facciate sapere in una recensione cosa ne pensate di questa storia e se magari vi farebbe piacere leggere una o più Missing Moments. Spero che questa storia vi sia piaciuta eee niente, vi lascio qualche mia One-Shot recente da leggere, un bacio!

Chuck vs. le piccole cose (Chuck, serie tv)
Heart's on fire (originale)

 

 
Ringrazio G., a cui mi sono ispirata per il personaggio di Gregory.
  
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