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Autore: NekoGn    17/11/2014    0 recensioni
La storia si svolge inizialmente a Londra nel 1812. Dove in una calda giornata d'estate un piccolo angelo dagli stravaganti capelli fuxia, scatenò l'inferno decidendo di concedere la sua purezza ad un ragazzo umano, esso per aver solo pensato che ciò fosse possibile venne tragicamente ucciso davanti agli occhi dell'innocente angelo.
// La fanFiction è incentrata su Ashley Purdy -Il bassista dei Black Veil Brides- e su Kelly Eden - Truccatrice dei Blood On The Dance Floor- o meglio, è incentrata su due personaggi di un gioco di ruolo che muovono appunto Ash e Kelly. //
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Conoscete tutti il detto 'Se ami qualcuno lascialo libero, se ti ama davvero tornerà da te'? Bene, perché la storia che sto per raccontarvi è la prova vivente, che certe volte le cose vanno esattamente in quel modo.

Damiel, era una ragazza di corpotaruta minuta, dai lunghi e fluenti capelli fuxia, si lo so, per una persona di quell'epoca avere i capelli fuxia era strano.. Ma lei non era una persona qualuncue.. O meglio lei non era una persona, era un'angelo -Nel vero senso della parola-. Aveva tratti innocenti e due grandi occhioni azzurri come il cielo che esprimevano determinazione e coraggio allo stesso tempo. 
Ecco, tutto è iniziato da lei, dalla scelta che ha preso..
Il piccolo angelo dalle imponenti ali bianche aveva deciso, dopo svariati anni, di scendere sulla terra per vegliare sulla persona che amava. Forse perché il povero ragazzo era rimasto solo, oppure semplicemente,  non gli bastava più solo osservarlo dal paradiso.. Ma, tonando a noi.
Il piccolo angelo implorò Dio per anni, dopo la sua scelta, ma esso rifiutava categoricamente la sua richiesta, finché, in un freddo inverno del 1812 Dio approvò la richiesta di Damiel ma le fece promettere che se le avesse concesso di scendere fra gli umani, lei non avrebbe azzardato le cose e non si sarebbe dichiarata a quell'umano, Dio non voleva affatto che Damiel peccasse.. E sopratutto che peccasse di Lussuria. -Uno dei peccati più brutti per un angelo, dopo la rivorla ovviamente.-
Lei accettò quella ''piccola'' condizione e si catapultò nel mondo umano. 
La piccola Damiel non sapeva minimanete come comportarsi sulla terra, ma a lei non importava, lei era semplicemente felice di essere lì, e questo le bastava.. Finché non dovette afforntare la realtà: non aveva un posto in cui dormire ne del cibo o dei soldi per procurarsi ciò, le sue ali sfortunatamente sembravano non accettare l'idea di essere lì e quindi continuavano ad essere visive a tutti, quindi, la giovane ragazza era costretta a nascondersi da tutto e tutti, finché, un giorno non incontrò un ragazzo che affascinato dai suoi capelli fuxia -Cosa strana dato che i comuni mortali riuscivano a vedere suoi capelli come se fossero biondi- la accolse in casa sua e la trattò come una Dea, in tutto e per tutto. 
[...]
I mesi passavano e Damiel e Wayne sembravano sempre più felici di stare insieme. Esatto, Damiel quella promessa fatta a Dio non la mantenne, confesso il suo amore a Wayne -Confessandogli ciò, essa gli confessò anche di essere un angelo... Uno di quelli veri, lui non si smosse, i suoi sentimenti rimasero gli stessi ma, decise di non fare proposte ''impure'' a Damiel.- da subito ed era felice di sapere che esso ricambiava questi sentimenti ma, nonstante ciò le loro labbra, i loro corpi non avevano avuto contatti, Damiel era pura, e quindi nessuno poteva contestare il loro amore, o almeno così credevano. 
L'estate finalmente arrivò, il sole splendeva, tutto sembrava perfetto.. 
Damiel quel giorno prese una grande decisione.
<< Ho deciso di concedermi a te Wayne. Se proprio devo peccare per stare con te per sempre,  sono disposta a fare questo ed altro. >> disse per poi bloccarci per qualche istante, si avvicinò al ragazzo << Perché io ti amo >> mormorò in fine all'orecchio del ragazzo sorridendo.
Quelle parole furono che riempirono Wayne di gioia ma... Qualcun'altro di odio.
Wayne si chinò in avanti e dopo mesi baciò per la prima volta Damiel, entrambi erano felici, entrambi volevano ciò ma... A quel punto un bagliore di luce scese dal cielo. Un'angelo molto simile a Damiel apparve, tese il braccio puntandolo in direzione della nuca di Wayne e comparve una pistola con cui esso fece fuoco << Mia sorella.. >> sussurrò la voce dell'angelo svanendo nel nulla l'unica cola che rimase di lui era la pistola.
Damiel non capì più nulla, era confusa e piangeva sul corpo omai morto di Wayne. 
Sentendosi responsabile della sua morte Damiel prese la pistola e si riavvicinò al corpo senza vita del ragazzo. 
<< Et sanctifica animam meam ab his cineres, et ego vitam aeternam >> //E da queste ceneri consacro la tua anima e ti dono la vita eterna// Recitò in latino puntandosi la pistola alla testa piangendo. << Wayne Abel Kenneth data est mihi a Deo, potentiis, ut Tibi meis in perpetuum >> // Wayne Abel Kenneth per i poteri a me donati da Dio, ti cedo le mie ali affinché tu possa vivere in eterno // concluse premendo il grilletto, la ragazza scomparve risvegliandosi in un piccolo vicolo di Londra, era confusa ed arrabbiata, odiava l'idea di essere lì, odiava il fatto che Dio avesse mandato qualcuno ad uccidere Wayne, le sue uniche parole furono << Mi vendicherò >>. Per ma prima volta nella vita la ragazza provava odio e disprezzo verso tutti.
Si fiondò nella villa dei Kenneth ma, una volta lì capì che Wayne si era dimenticato di lei.. Era nella sua stanza circondando da donne e lui sembarava... Tranquillo, come se nulla fosse mai accaduto.
Damiel ormai ribattezzata Hannah era nera di rabbia, volò via con le sue imponenti ali, ormai nere, verso il centro della città. Aspettò che la notte calasse e poi... Diede inizio alla sua vendetta. 
Molta gente innocente perse la vita per colpa sua: Innamorati, prostitute oppure ragazzi che prima portava a letto e poi uccideva subito dopo. Insomma, la vendetta del piccolo angelo dalle imponenti ali ormai macchite di nero fu micidiale, nessuno riusciva a sfuggire ad essa. 
<< Un giorno mi sporcherò anche del tuo sangue fratellino >> promise guardando il cielo con dispezzo sparendo poi nel nulla.

   
 
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