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Autore: stydia_    18/11/2014    0 recensioni
AU | Ambientata a Londra
Lily Clifford è una normale diciannovenne londinese. Timida e parecchio riservata, fa molta fatica a farsi degli amici. Un giorno, grazie a suo fratello, conosce Luke, Calum e Ashton E da quel giorno la sua vita cambia, in modo positivo, s'intende.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ad Alessia, perché anche dopo sei mesi continua a sopportarmi.

Starbucks, ore 16.30


Delle lunghe ciocche vermiglie andavano ad incorniciare le paffute guance costernate di lentiggini della ragazza, seduta ad uno dei numerosi tavoli dello Starbucks. Le iridi color nocciola scrutavano vigili l’esterno, attraverso il vetro imperlato di piccole goccioline di pioggia.
Lily Clifford, giovane londinese di diciannove anni, attendeva con impazienza l’arrivo di una persona a lei tanto cara: suo fratello Michael. Forse la persona a cui teneva di più al mondo. Fin da piccoli erano sempre stati molto legati e il loro rapporto era divenuto molto più solido con il passare degli anni. C’erano sempre stati l’uno per l’altro. Per Lily, egli era più di un fratello: era un migliore amico, un confidente.
Tra le dita affusolate stringeva saldamente un bicchiere di cappuccino ancora caldo, che sorseggiava di tanto in tanto.
ding ding
Lo squillo del campanello posto all’ingresso della porta  fece voltare la ragazza, speranzosa di vedere suo fratello varcare la soglia del bar. E così fu.
Con uno scatto in avanti, saltò praticamente addosso a Michael, il quale – preso alla sprovvista – strinse il suo esile corpo tra le sue braccia, in un abbraccio colmo di dolcezza.
‹‹ Mi sei mancato, idiota  ›› Lily schioccò un bacio sulla guancia del fratello.
‹‹ Anche tu scricciola ›› sorrise, chinando leggermente il capo per osservare la ragazza negli occhi. ‹‹ Ho invitato alcuni amici, ti dispiace? ›› un flebile sussurro giunse all’orecchio di Lily, la quale scosse prontamente la testa . A dire il vero, non era totalmente convinta della sua risposta. Forse per la sua timidezza, che le aveva sempre impedito di conoscere e rivolgere la parola a persone sconosciute. O forse perché la sua idea di uscita con suo fratello non prevedeva l’aggiunta di amici di egli.
ding ding
Il campanello suonò nuovamente. A varcare la soglia questa volta, tre ragazzi di statura alta. Uno di essi, aveva i capelli corvini e gli occhi color nocciola,  leggermente a mandorla. Probabilmente asiatico, aveva supposto.  L’altro aveva dei capelli biondo scuro, tenuti su con una bandana nera e portava gli occhiali. L’ultimo ad entrare, fu un ragazzo biondo, dalle iridi azzurro cielo e un piercing al lato del labbro.  Era il più alto tra i tre.
‹‹ Ecco Michael e…una ragazza ›› il ragazzo dai capelli neri indicò i due ragazzi, stretti ancora nell’abbraccio. Clifford era facilmente riconoscibile grazie ai capelli tinti di un verde acceso.  Era molto stravagante, sì.
I tre si avvicinarono ai due fratelli, ed uno di loro picchiettò il dito sulla spalla del ragazzo, costringendolo a sciogliere l’abbraccio per voltarsi.
‹‹ Oh, siete voi ragazzi  ››
Lily continuava ad osservare gli amici del fratello, con sguardo attento. Fu piacevolmente colpita dalle iridi azzurre del ragazzo più alto. Sembrava essersi persa dentro di essi.
‹‹ Allora Lily, questo è Calum  ›› l’asiatico tese la mano e la rossa gliela strinse con timidezza, increspando le labbra in un piccolo – e imbarazzato – sorriso.
‹‹ Molto piacere. Ah, prima che tu me lo chieda, non sono asiatico ››  Lily  annuì. “Perfetto” pensò.
‹‹ Lui invece è Ashton ›› Il ragazzo con gli occhiali sfoggiò un sorriso a trentadue denti mentre stringeva la mano della ragazza. ‹‹ Lily, piacere ›› le guance pallide divennero di un colorito roseo, fortunatamente poco visibile.
L’ultimo dei tre fece un passo avanti, tendendo prontamente la mano.
‹‹ Luke, piacere ›› precedette Michael di qualche secondo, guadagnandosi un’occhiataccia da parte di lui. ‹‹ Lily ›› “Dannazione, quanto è carino”.  Il rossore aumentò, tanto da costringerla a sciogliere la stretta di mano per coprirsi le goti con i palmi della mano.
‹‹ Ahm,  c-ci sediamo? ›› balbettò la rossa con fare nervoso. I quattro acconsentirono e si accomodarono al tavolo sul quale era seduta prima anche la piccola Clifford – sul quale aveva lasciato anche il proprio bicchiere di cappuccino.
Si poteva percepire l’imbarazzo che provava Lily mentre conversava con i ragazzi, i quali invece erano parecchio estroversi e non si facevano alcun problema nell’intrattenere una conversazione con la sorella del loro migliore amico.
Dannata timidezza.
‹‹ A-anche voi siete di Londra, giusto? ›› ma che domanda idiota. Detestava porre domande.
‹‹ Sì ›› rispose Calum, accompagnando le sue parole con una lieve scrollata di spalle. Ashton aveva afferrato in mano il cellulare perciò non prestò attenzione alle sue parole, mentre Luke – seduto esattamente di fronte a lei – si limitò ad annuire, rimanendo tuttavia a fissarla.
Oh, no non fissarmi ti prego”  pensò, distogliendo lo sguardo dal suo viso. La sua pelle diafana e la sue iridi azzurro cielo erano una combinazione perfetta, lui era perfetto.  Lily sentì le guance avvampare. Odiava  essere fissata. La metteva in soggezione. Un sorriso imbarazzato si allargò sulle labbra carnose della giovane, che richiamò Michael con un leggero pizzicotto sulla coscia. Il suo intervento l’avrebbe senza dubbio salvata da quella situazione imbarazzante che si stava creando tra lei e Luke.
‹‹ Ouch, ehm ›› tossicchiò prima di riprendere la parola. ‹‹ Che ne dite di invitare Lily alle prove della band? ››
‹‹ Band? ›› domandò la rossa, sistemandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
‹‹ Sul serio non le hai parlato di noi? Amico, che razza di fratello sei se non racconti tutto a tua sorella?! ›› questa volta fu Ashton ad intervenire. Soffocò una risatina con la mano e osservò Michael con un sopracciglio alzato, quasi a volerlo far sentire in colpa.
‹‹ Ebbene,  abbiamo messo su una rock band ›› con grande stupore da parte della ragazza, Luke prese la parola.
‹‹ Ah. No, Mickey non me ne ha mai parlato ›› terminò di bere il cappuccino che aveva ordinato, ormai divenuto freddo e praticamente imbevibile.
‹‹ Comunque le prove sono esattamente fra un’ora. Sei libera, giusto? ››  domandò Michael. ‹‹ Sì, Mr. Rainbow. Liberissima ›› quel soprannome gliel’aveva affibbiato qualche mese prima, quando aveva iniziato a tingersi i capelli di colori sgargianti e sempre differenti. Un giorno gli sarebbero sicuramente caduti, per tutte le tinte che aveva utilizzato su quei poveri capelli. A Luke ed Ashton scappò una risatina, all’udire il soprannome. Calum invece era alle prese con un suo cellulare, intento a scrivere a chissà chi.
Lily rivolse un dolce sorriso ai due – forse l’unico sincero che aveva sfoggiato da quando li aveva conosciuti. Sembravano brave persone.


Casa di Luke, ore 17.40
Luke Hemmings (aveva scoperto il cognome leggendolo sul campanello) dimorava in una casa bastantemente grande, munita addirittura di un seminterrato. Era lì che – solitamente – la band teneva le proprie prove. Aveva fatto conoscenza con la madre di Luke, Liz, la quale non aveva esitato ad offrire dei biscotti ai cinque ragazzi. Il biondo però l’aveva liquidata dicendole che avevano mangiato allo Starbucks ed era poi sceso nel luogo delle prove, seguito da Lily e gli altri ragazzi. A dire il vero, non le sarebbe affatto dispiaciuto assaggiare uno dei biscotti della signora Hemmings, anche perché nella sua bocca poteva ancora percepire il sapore davvero pessimo del cappuccino divenuto freddo.  Dannato Luke.
Il seminterrato godeva di un’ottima acustica e di uno spazio davvero ampio, ottimo per contenere l’ingombrante batteria che apparteneva ad Ashton (non era riuscita a non notare la scritta ASH xx su di essa).  Luke le fece cenno di accomodarsi sul divanetto e lei lo fece, senza fiatare.  Michael aveva già iniziato a fare degli accordi con la sua chitarra, mentre Ashton stava battendo le bacchette sui piatti.  Una volta pronti, partì la canzone:  Stray Heart, dei Green Day.
I lost my way oh baby
This stray heart
Went to another
Can you recover baby?
Oh, you are the only one that that I'm dreaming of
Your precious heart, was torn apart by me and you

La voce di Calum intonava i primi versi della canzone, i quali risultavano di una tonalità abbastanza bassa. Lily rimase in ascolto per tutto il tempo, lanciando sguardi sia al fratello – il quale le aveva anche fatto l’occhiolino un paio di volte – che agli altri ragazzi Nella parte finale della canzone, qualcosa vibrò sul divano. Era un cellulare. Più precisamente, quello di Luke. Sicuramente gli era arrivato un messaggio.
Non era mai stata una persona ficcanaso, anzi era una che se ne stava sempre per le sue e non le interessavano molto i fatti privati degli altri. Tuttavia un senso di curiosità scattò in lei e – non appena i ragazzi terminarono di suonare la canzone – Lily lanciò un’occhiata al telefono del ragazzo per capire di chi si trattasse.
E rimase sbalordita nel leggere il nome del mittente.




Angolo dove la "scrittrice" blatera
Ebbene sì, sono ritornata con una nuova storia a capitoli dopo aver eliminato le ultime due che avevo iniziato a scrivere. Durante il mio periodo di inattività /?/ ho iniziato a buttar giù qualche idea per una fanfic a capitoli. Ed ecco fuori questa AU.
Spero vivamente che vi piaccia, perché mi sono impagnata tanto nello scriverla.
Vi lascio con una sana suspance,che non fa mai male. Fatemi sapere attraverso le recensioni, rispondo a tutti :3. Al prossimo capitolo.
                                                                                                                  - Rebs.
P.S.  Questa qui dovrebbe rappresentare la mia immagine di Lily. Si chiama Marta Syrko ed è bellissima, aw
  
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