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Autore: genbufan_    18/11/2014    2 recensioni
Ho voluto creare una storia che si muove poco tempo dopo la conclusione del manga di Dragon Ball, con nuovi personaggi. Un gruppo di extraterrestri che, in questo primo viaggio, si mette alla prova nella ricerca di alcuni importanti reperti del passato di Namecc. Ci saranno un paio di combattimenti importanti, e rimarranno alcuni piccoli misteri da risolvere! "New Wave" è pensato in quanto con questa (piccola) saga mi piacerebbe presentare alcuni personaggi, slegati da quelli principali, ma che comunque possono rappresentare almeno parte della nuova onda dei combattenti post-saga di Majin Bu.
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dragon Ball New Wave'
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Le giornate del giovane Zavin si susseguivano in modo monotono: nella prima metà della giornata, egli insegnava ai bambini del villaggio i rudimenti di scrittura, lettura, matematica e scienze della terra, mentre nella seconda metà solitamente aiutava i propri compagni con i lavori agricoli e di giardinaggio.

Aveva sempre svolto questi compiti con solerzia (almeno la parte relativa all'insegnamento), o così appariva agli occhi degli altri namecciani che avevano a che fare con lui; ma i pensieri che Zavin covava dentro di sé andavano in ben altre direzioni.

Più che le proprie attività quotidiane, quello che realmente lo interessava erano gli studi che egli compiva in solitario, spesso rinunciando a buona parte delle ore di sonno.

Gli argomenti dei suoi studi erano molto variegati, ma principalmente vertevano sulle scienze e sulla magia, entrambe materie per cui era fortemente portato, ma anche su un argomento poco affrontato solitamente dai namecciani: la storia perduta di Namecc...

 

Pochi erano gli interlocutori con cui Zavin riusciva a intavolare discussioni appassionanti: tra esse principalmente vi era il capo anziano, Moori, il quale, nonostante i numerosi impegni, era ben lieto di ascoltarlo.

Anche quel giorno, il giovane studioso si recò in visita dal vecchio saggio, per discutere con lui.

Come al solito, Zavin indossava semplici pantaloni bianchi, uniti a una lunga veste blu scuro, e un turbante per proteggersi dalle tempeste di sabbia che caratterizzavano quel periodo dell'anno.

Venne ricevuto nella modesta capanna di Moori che, nonostante l'età ormai avanzata, era di ritorno dal lavoro nei campi, cui ancora partecipava attivamente.

<< Caro Zavin, anche oggi qui? Quand'è che ti vedrò scherzare con i ragazzi della tua età, invece di annoiarti con un vecchio come me? >> esordì, sorridendo cortesemente.

<< Capo anziano, la sua saggezza è per me molto più preziosa delle noiose chiacchiere del villaggio.  >>, rispose il giovane studioso.

<<  Hmm... Non esiste cosa migliore che vivere tranquillamente e in serenità con i propri amici. Sono passati ormai dodici anni dalla sconfitta di Majin Bu, che nella sua follia stava per distruggere ogni pianeta dell'universo. E questi miei occhi hanno dovuto vedere tanti altri malvagi minacciare la serenità di noi namecciani, come Freezer. Ragazzo mio, non ti auguro in alcun modo di dovere vivere queste esperienze, per apprezzare ciò che hai...Ma dimmi piuttosto, di cosa volevi parlarmi oggi?  >>

<<  Capo anziano, stranamente il suo discorso anticipa ciò di cui intendevo discutere con lei: ebbene,  in un certo senso vorrei discutere proprio del bene e del male. >>

Moori lo guardò con sguardo interessato, ma allo stesso tempo lievemente preoccupato: <<  Interessante, spiegati meglio...>.

<< Capo anziano, fu lei a parlarmi del namecciano che divenne in passato il Dio della terra, conosciuto oggi come Piccolo. Egli emigrò dal perduto pianeta Namecc, probabilmente a causa delle catastrofi naturali cui il nostro vecchio pianeta era stato soggetto. Giunto sulla terra, egli si confrontò con un essere che doveva essere il precedente Dio, scoprendo di avere dentro di sé una componenete malvagia. >>

Continuò il giovane studioso nella spiegazione: <<  Desideroso di seguire la strada di quell'essere superiore, decise così di separarsi dalla propria parte malvagia, dividendosi in due entità distinte. >>

<<  Proprio così, Zavin. A detta del capo anziano che mi precedette, fu una mossa molto sciocca, cui Piccolo pose rimedio in seguito, tornando un unico essere per sconfiggere una delle tante minacce che un tempo afflissero il pianeta Terra. >>

<<  Fu una mossa sciocca, è vero, ma dimostra che anche noi namecciani, come tutte le razze dello spazio, possediamo una componente negativa. >>

<< Certo che sì, nessuno è perfetto. >>

<<  Tuttavia, come dice sempre lei, il nostro popolo trae forza dallo stare insieme, dall'agire comune. E' questo che fa sì che i nostri bassi desideri personali perdano di importanza, in favore di un sogno più grande. E' questo che ci rende delle persone complete. >>

Il vecchio Moori non trattenne un sorriso di approvazione: <<  Proprio così >>.

<<  E' giusto dire, capo anziano, che questi principi si possono applicare a una comunità come la nostra, ancora molto piccola. Ma prima dei grandi disastri, che, secoli fa, decimarono noi namecciani, eravamo molto più numerosi. Anche allora il nostro popolo era così coeso, oppure erano presenti fazioni, lotte interne? >>

<<  Capisco, Zavin. Immagino che tu abbia letto qualcosa di interessante in quei testi che ti ho affidato. >>.

Circa un anno prima, infatti, dopo essersi consultato con Moori, Zavin aveva chiesto al drago Polunga di esaudire un particolare desiderio: recuperare, con la magia, gli antichi rotoli della biblioteca appartenuta al capo anziano di quattro generazioni precedenti, un tesoro di inestimabile valore andato perduto durante i disastri climatici che avevano decimato la popolazione del pianeta.

Sia l'anziano saggio che il giovane studioso sapevano bene, infatti, che se il popolo namecciano voleva crescere e tornare ad essere una civiltà evoluta, doveva tra le altre cose conoscere la propria storia, tramandandola ai posteri.

<<  Ebbene, capo anziano, circa settecento o ottocento anni fa, visse un grande e potente mago, di nome Kontrebas. >>

<<  Egli voleva più di ogni altra cosa il ruolo che oggi lei occupa, ma non riuscì mai ad ottenerlo. Un altro prese il suo posto, forse meno abile e capace, ma più mansueto. Kontrebas, infatti, mirava a fare di Namecc qualcosa di più: un vero e proprio impero. >>

<< Dobbiamo pensare che, per la società namecciana di allora, quello sarebbe stato un obiettivo realizzabile: eravamo molto più numerosi, con un numero di abili guerrieri tale da formare un potente esercito, se solo lo avessimo voluto. E possedevamo la tecnologia e le risorse per organizzarlo. >>

<<  Tuttavia, solo Kontrebas e pochi altri pensavano realmente di realizzare quel tipo di nazione: egli era isolato, e fu costretto addirittura all'esilio. >>

Stavano discutendo in questo modo da alcune ore, nel cielo si erano scambiati di posto due dei tre soli del pianeta.

Moori riassunse le proprie impressioni in questo modo: <<  E' un racconto interessante, ragazzo mio. Potremmo utilizzarlo con i nostri bambini, come esempio da non seguire. >>

Zavin, dal canto suo, non aveva esaurito il proprio ritrovato entusiasmo per quegli avvenimenti: << Ma, capo anziano, chi ci dice che sia finita qui? Le cronache ci narrano che Kontrebas se ne andò   dal pianeta, ma verso dove? Cosa fece poi? E se... >>.

<<  Hmmm... Vai avanti. E se? >>.

<< E se da qualche parte, nell'universo, ci fossero i discendenti di Kontrebas? E se noi, oltre a Piccolo e Dende che vivono sulla Terra, non fossimo i soli appartenenti alla nostra razza? >>.

<<  Chissà... Sta di fatto che questi ragionamenti non ci portano da nessuna parte. Non abbiamo mai visto, e probabilmente mai vedremo, questi fantomatici namecciani perduti. >>

<< Ma... Capo anziano! Quante cose potremmo conoscere del nostro passato, se solo potessimo incontrarli! >>

<< Può essere. Si è fatto tardi, Zavin, meglio che andiamo a riposare entrambi. Ne discuteremo ancora, te lo prometto.  >>

<< Sì... Grazie della sua pazienza, capo anziano. >> sospirò rassegnato Zavin.

 

...

 

A bordo della propria navicella, Jokh era estremamente nervoso: dopo tante insistenze, suo padre aveva acconsentito a inviarlo da solo in cerca di nuovi clienti.

Fino al compimento dei 17 anni, il ragazzo non aveva mai preso parte alle missioni condotte dai membri più anziani della famiglia. Aveva trascorso il proprio tempo, fino ad allora, formandosi con lo zio, con nozioni di economia, marketing e soprattutto lotta.

Non era tuttavia rimasto a oziare sulla stazione spaziale: Jokh era solito procacciare il cibo per sé e gli altri, recandosi a caccia sui pianeti più selvaggi, affrontando animali e mostri anche di grande potenza.

Forte di questa formazione, era certo di essere in grado di affrontare ogni tipo di incarico.

Inviò nuovamente un impulso pubblicitario dalla navicella: sarebbe stato recepito dai pianeti entro un anno luce di distanza.

Valeva sempre la pena tentare, anche se l'unico pianeta abitato che in quel momento sarebbe stato contattato era il pacifico Neo Namecc, dove era difficile che qualcuno avesse bisogno di un guerriero mercenario come lui.


...

 

Due giorni dopo avere accennato al capo anziano la storia di cui era venuto al corrente, Zavin ancora non si dava pace.

Quanto ancora c'era da conoscere sulla perduta civiltà namecciana? Quanta conoscenza di cui si era persa traccia? E infine, qual era la vera natura dei namecciani, davvero quella concepita dagli anziani e dai loro racconti?

Mentre si poneva queste domande, aveva continuato a studiare i testi, e a un certo punto fece una scoperta eccezionale: il mago Kontrebas faceva parte della Famiglia del Drago, era perfettamente in grado di creare delle sfere del drago! Possibile che...

Mentre era perso nei suoi pensieri, su di un muro del suo studio comparve improvvisamente un ologramma. Inizialmente pensò che si trattasse di magia, poi si rese conto che era frutto di uno strumento elettronico, ultimamente in voga in alcuni pianeti non lontani dal sistema stellare di Namecc.

L'immagine presentava un ragazzo di forma umanoide, con la pelle rosa scuro, lunghi capelli rossi, occhi viola. Indossava una camicia aperta sopra una strana maglia costruita con un’intelaiatura di placche metalliche, probabilmente progettata per il combattimento, e pantoloni corti color sabbia, come la camicia.

Il ragazzo era sorridente e faceva il segno della "vittoria" con la mano destra, mentre sotto la sua immagine scorreva una scritta: "Un mostro minaccia il tuo villaggio? Ti hanno derubato e desideri recuperare refurtiva di valore? Un dittatore controlla il tuo paese? Pensa intensamente "xbl10xbl10gg23", ti contatteremo al più presto! Stiamo costeggiando il tuo pianeta proprio in questi giorni!". Più in basso era scritto “Arty's Little Army, società registrata”.

L'ologramma rimase attivo per circa cinque minuti, al termine dei quali Zavin pensò con sdegno: "Quanta invadenza!", dopodiché, rivolse nuovamente l'attenzione ai libri.

...Due settimane dopo, nei cieli venne vista una luce insistente. Quello che sembrava un piccolo corpo astrale entrò poi nell'atmosfera del pianeta, rivelandosi un'astronave in atterraggio.

 

.....

<< Non capita spesso di vedere astronavi straniere su questo suolo, ragazzo, e quando succede spesso di tratta di gente che vuole qualcosa da noi! Tu cosa vuoi? >> stava dicendo a Jokh, con malcelato astio, un anziano namecciano.

<< Si calmi, signore! >> gli rispose il giovane << sono un regolare professionista, e sono stato contattato per una missione su questo pianeta. >>

Si era formata una piccola calca di gente, in quanto l'astronave era atterrata in una zona selvaggia, proprio vicino al villaggio che sorgeva intorno alla casa del capo anziano. E proprio quest'ultimo si fece largo: << Che cosa sta succedendo, qui? >>

<< Ehm... Come stavo spiegando al suo concittadino, signore, io sono un regolare professionista in missione. Potete farmi incontrare la persona che mi ha chiamato, cortesemente? >>

<< E chi sarebbe stato? >> rispose il capo anziano, dopo una pausa in cui aveva ulteriormente studiato la fisionomia dello straniero.

<< La segnalazione mi è arrivata da ovest, a poca distanza da qui. >> rispose con fermezza Jokh.

<<  Ho capito, ti porterò nel più vicino villaggio in quella direzione >> rispose il capo anziano, che stava per essere fermato dalle repliche dell'anziano che aveva parlato poco prima, più altri <<  Calmatevi, amici. So capire quando le intenzioni di chi mi sta di fronte sono malvagie o meno. E tu mi sembri a posto, vero, ragazzo? >> proseguì, rivolgendosi nuovamente a Jokh.

<<  Vieni, facciamo una passeggiata, ti va? >>

<< Con piacere! >> rispose il ragazzo entusiasta.

I due si allontanarono, mentre gli altri namecciani li guardavano increduli.

...

Circa mezz'ora dopo, il capo anziano e l'ospite raggiunsero il villaggio in questione, che era proprio quello di Zavin.

<< Sai, giovane, c'è qualcosa di familiare in te, ma non riesco a capire cosa... >>

<< Non saprei, signore! Allora è qui il mio cliente? Non si disturbi, chiederò io in giro.... >> stava tagliando corto Jokh, ma il capo anziano lo interruppe a sua volta.

<<  No, voglio ancora darti una mano >> gli disse con un sorriso, ma in modo fermo, poi si rivolse al capo di quel villaggio, che li aveva appena raggiunti, chiedendogli di radunare i cittadini.

<<  Non ce n'è bisogno, capo anziano >> sopraggiunse Zavin, che si era reso conto del trambusto, e del fatto che erano arrivati.<< Sono io che l'ho chiamato >>.

<< Hmm.... Permette, capovillaggio? Mi allontanerò un attimo con questi due ragazzi, vorrei parlare con loro in separata sede, magari a casa di Zavin, se sarà così gentile da ospitarci. >>

<< Ma certo, capo anziano. >> rispose il giovane studioso, con un rivolo di sudore sulla fronte.

...

<<  Ebbene, vuoi spiegarci qual è la missione che vorresti affidare a questo giovane? >> chiese il capo anziano, una volta che si furono accomodati.

<<  Ecco, capo anziano, e lei, signor mercenario, vorrei attuare una missione di esplorazione su un pianeta desertico, di cui ho individuato proprio ieri le coordinate. Vorrei riportare alcuni oggetti da quel pianeta. >>

<< Interessante... >> stava dicendo Jokh, quando Moori intervenne: <<  Di qualunque cosa si tratti, come mai non me ne hai parlato prima, Zavin? Volevi fare tutto in segreto, forse? >>

<< No, capo anziano, è che ho avuto quest'intuizione all'improvviso, e ho già cominciato a organizzare le cose. Vede... >> si accorse che non era il caso di approfondire ulteriormente, vista la presenza di uno straniero.

<< Continua pure, ragazzo mio. Questo giovanotto è un professionista, so per certo che manterrà la riservatezza di quanto ci diciamo. Vero? >> disse il capo anziano rivolgendosi a Jokh, che fece un cenno di assenso.

<< Allora, capo anziano, ho scoperto le coordinate del pianeta su cui Kontrebas, l'antico namecciano  di cui parlavamo pochi giorni fa, emigrò dopo i dissidi con gli altri suoi contemporanei. Su questo pianeta, praticamente desertico e disabitato, se non per poche specie di piante e alcuni insetti, egli visse il resto della propria vita, non sappiamo per quanto tempo e in che modo. >>

<< E' tutto scritto nei diari di un mago mistico che, su richiesta del capo anziano di allora, aveva continuato a seguire a distanza le mosse dell'esiliato. >>

<<  Non sappiamo, in verità, se abbia avuto una discendenza, ma posso dire con sicurezza che la casa che il mago creò su quel pianeta sperduto esiste ancora! Potrebe contenere reperti davvero interessanti. Inoltre... >> Zavin esitò nel proseguire.

<< Vai pure avanti >> lo esortò nuovamente Moori.

<<  Inoltre, ho scoperto che Kontrebas apparteneva alla Famiglia del Drago! Successivamente, ho letto di come spesso Kontrebas avesse discusso aspramente con gli anziani di allora, riguardo la possibilità di eseguire dei...potenziamenti alle Sfere del Drago. Eliminare alcuni limiti, come il fatto di disattivarsi per un anno, o di non potere agire sul corpo di qualcuno più potente del creatore delle sfere. >>

<< Hmm... >> Il capo anziano si fece pensieroso.

<< Sai, ragazzo mio, anche io sarei molto interessato a vedere questi reperti...Può darsi che io autorizzi questa tua missione , ma a una condizione... >>

Zavin, emozionato, deglutì e parlò con difficoltà: << Tutto ciò che desidera, capo anziano. >>

<< Se davvero esistono delle Sfere del Drago alternative alle nostre e alle sfere terrestri, ebbene dovrete distruggerle. Questo è un ordine tassativo, sono stato chiaro? >>

<< Come desidera >> rispose il giovane studioso, con malcelata delusione.

<< Passando ad altro, ragazzi, come vorrebbe essere pagato questo giovanotto...A proposito, come ti chiami? >>

<< Mi chiamo Jokh, signore. Provengo dal pianeta Silverado. Beh, il mio compenso in questo caso può essere simbolico: vitto per il viaggio e il 10% del valore degli oggetti ritrovati. >>.

<<  ...Simbolico, eh? Tu che dici, Zavin? >>

<<  Potrei ripagare parte di questo 10% con alcune perle namecciane, inoltre potrai tenerti tutti gli oggetti preziosi che troveremo, se non sono di interesse delle mie ricerche, fino a coprire  la tua tariffa. Se... Il capo anziano è d’accordo. E per il vitto... Possiamo fornirti solo dell'ottima verdura. >> disse il giovane studioso con un sorriso nervoso.

<< Può andare. Noi Namecciani non nutriamo alcune interesse nella riccchezza materiale, anche se tu pari dimenticartene, talvolta, ragazzo mio.  >> rispose sornione Moori, all’imbarazzato studioso.

<<  Se mi permettete, però, c’è ancora una cosa... Come mai entrambi vi fidate così tanto delle mie capacità? Non volete mettermi alla prova?  >> intervenne Jokh, curioso.

Gli rispose il capo anziano: <<  Ci hai presi per degli sprovveduti? Sia io che Zavin avvertiamo perfettamente l’entità della tua aura. Sei molto forte, non è così? Del resto, hai del sangue saiyan nelle vene. >>

<< Sono sicuro che Zavin vorrà conoscere tutto della tua storia... >>

Moori si alzò e prima di lasciare da soli i due ragazzi, ognuno attonito per differenti motivi, aggiunse: <<  Ci rivedremo tra tre giorni, Zavin, se ne sarai ancora convinto.  >>

Zavin ne era perfettamente convinto, così si decisero per la spedizione.

Diedero il permesso a Jokh di andare a caccia per il pianeta, per reperire della carne da conservare in astronave.

Dopo circa una settimana, il giovane namecciano e il giovane silveradiano partirono.

   
 
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