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Autore: Collyn    19/11/2014    2 recensioni
-Che ci fai qui?- le chiese Luke guardandola, piccola e indifesa.
I suoi capelli leggermente spettinati le coprivano il viso, le labbra erano serrate mentre con le mani giocava con le maniche troppo lunghe del pigiama.
-Non riuscivo a dormire- rispose lei, abbassando la testa.
Luke si abbassò leggermente per poterla vedere in viso, prendendo la sua mano e stringendola forte -Come mai?-
Lei alzò lo sguardo, puntando i suoi occhi marroni in quelli azzurri di lui -Di notte la mia mente è troppo stanca per raccontarmi altre bugie-
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Alone

'Cause it's you and me
and all of the people
with nothing to do,
nothing to lose
And it's you and me
and all of the people
And I don't know why
I can't keep my eyes off of you

You And Me - Lifehouse




Pam camminava tra i corridoi affollati come un fantasma, aleggiava in un alone di timida indifferenza mentre stringeva la spallina dello zaino. I suoi occhi, anche se abbassati, erano terribilmente attenti a ciò che stava fuori ma, soprattutto, a quello che nascondeva dentro, cercando di non lasciar trasparire nulla. Aveva sempre cercato di tenere le due cose separate, di marcare una profonda linea di confine fra i due mondi per non farli coincidere, aveva imparato ad alzare un muro sempre più alto, sapendo che se questo fosse crollato non le sarebbe rimasto nulla da difendere. Aveva bisogno di quel distacco, di quei due piccoli mondi nel nulla dei suoi pensieri. Aveva bisogno di perdersi, ma sapeva che se questi fossero entrati in collisione non avrebbe più saputo come trovarsi. 
Continuava a camminare con passo lento e tranquillo, il respiro regolare, la collana che sbatteva ritmicamente sul suo petto, i pugni stretti lungo i fianchi, il viso rilassato. Nulla la tradiva, nulla la svelava. Arrivò abbastanza velocemente alla mensa. Esitò, guardando la porta chiusa davanti a lei. Sentiva il chiacchericcio degli studenti, qualche leggero schiamazzo, i risolini maltrattenuti, le risate divertite e quasi violente. Guardava la porta, insicura, odiando Trisha per averla lasciata sola quel giorno a scuola. Sarebbe riuscita a sopportare tutta quella fredda indifferenza, la stessa che si era costruita intorno lei stessa per anni? Sarebbe riuscita a sopportare quella solitudine? Perchè questo era, senza Trisha. Sola. 
I suoi pensieri vennero interrotti dalla porta che veniva aperta violentemente. Sentì un tonfo a terra e un'imprecazione da parte del ragazzo di fronte a lei.
-Dannazione, ma sei fuori? Mi hai fatto prendere un colpo. Dio santo, ragazzina, sei inquietante!- disse abbassandosi per poter raccogliere ciò che gli era caduto. Marlboro rosse. 
-Io, ecco...- tentò, prima di essere interrotta dal biondo.
-Cosa? Ti diverti ad appostarti fuori dalle porte per fare prendere degli infarti alle persone? Questi tipi di "agguati" li ho abbandonati circa dieci anni fa io- rise, alzando un sopracciglio.
Pam si aggiustò malamente il cappello di lana in testa. Davvero irritante, pensò.
-Beh, se ti fai spaventare da una "ragazzina", ti sconsiglio vivamente cose come film horror, cimiteri, case abbandonate o la professoressa Jersey in minigonna- disse in un tono fintamente acido, che fece ridere il ragazzo. Irritante e lunatico.
Questo la squadrò da capo a piedi prima di annuire pensieroso e, le sembrò, vagamente soddisfatto.
-Sai, si sentono belle cose su di te Coda, davvero belle cose. Pam Harris, intelligente, ottima studentessa, gentile, disponibile e, a quanto pare, anche spiritosa. Credo però che l'altra faccia della medaglia sia più interessante- 
La ragazza lo guardò per qualche secondo, indecisa su cosa rispondere, leggermente irritata dal tono cantilenante con cui l'aveva descritta, come se fosse una filastrocca sentita e risentita milioni di volte.
-Non posso dire lo stesso di te, purtroppo. Luke Hemmings, biondo, non sempre presente alle lezioni, bramato da metà del corpo femminile della scuola, vagamente irritante e, a quanto pare, anche fumatore. Lascio scegliere a te quale lato della medaglia sia più interessante- disse, guardandolo negli occhi. Nulla lo tradiva, nulla lo svelava. 
Il ragazzo la guardò per un attimo serio, gli occhi immobili nei suoi, quasi duri. Durò solo un secondo, prima che questo si sciogliesse in una risata limpida -Biondo?-
Pam sorrise leggermente, lasciando trapelare la sua confusione -Si, perchè? Sei biondo, no? Vuoi dirmi che sei tinto?- chiese incrociando le braccia al petto.
-No,- scosse la testa -ma non vale così, io mica ho detto "Mora"- 
-Beh, allora dirò "Da bambino amava fare agguati alle persone da dietro le porte". Meglio così?- chiese ridendo Pam, sinceramente divertita.
Luke fece finta di pensarci, per poi dire -Decisamente- annuendo e spostandosi i capelli con la mano -Comunque sono onorato che tu abbia cercato informazioni su di me, insomma, alla fine non devo essere poi così irritante, se hai deciso di chiedere di me- disse rigirandosi il pacchetto fra le mani. Sembrava un bambino impacciato, si ritrovò a pensare Pam. 
-In realtà sapevo chi fossi, solo che non sapevo quale fossi, ecco. Non so come spiegarlo... Famoso ma non conosciuto.-
Lui la guardò con il solito sguardo da pirata, il sopracciglio alzato, l'ombra di un sorriso quasi di scherno a imbellire il viso, la barba incolta di un paio di giorni.
La ragazza scosse velocemente la testa, facendo un passo indietro -No no no no no, non guardarmi così, non ci provare!- disse, portando avanti le mani come a difendersi.
-Che ho fatto? Non ti sto guardando in nessun modo- ridacchiò.
Pam si portò una mano sulla fronte, spostandosi i capelli caduti davanti agli occhi -Così... Così!- disse, indicandolo -Come se io pendessi dalle tue labbra. Beh, non è così, tu... tu credi che tutti debbano cadere ai tuoi piedi solo perchè sei bello, con quell'atteggiamento da "Nulla può ferirmi", e quell'aria da cattivo ragazzo che smuove gli ormoni delle ragazze come maracas impazzite- 
Luke la guardava mentre gesticolava, mentre parlava velocemente cercando di non perdere il filo del discorso, e sorrideva, sorrideva perchè, per qualche motivo, la sua mente si era fermata a quel "sei bello". E se lo ripeteva mentalmente, quasi per non dimenticare quel piccolo complimento di cui neanche lei probabilmente si era accorta, ma che stava tappezzando le pareti della sua testa -Quindi pensi che io sia bello-
La ragazza si fermò, totalmente priva di parole, presa in contropiede -Io non..- provò a dire, prima di essere interrotta bruscamente dalla campanella che segnava la fine della pausa pranzo. Sospirò di sollievo
Il biondo scosse la testa con disappunto, spostandosi per lasciar passare le prime persone che uscivano dalla porta della sala mensa -Non pensare di scamparla così- disse, per poi sparire nella folla.


 
*****

 
Pam guardò un'ultima volta la finestra, per poi lasciarsi cadere sul banco, mentre la voce del professor Welsen raccontava aneddoti, secondo lui interessanti, su qualche personaggio storico ormai morto da secoli. Ascoltarlo, anche solo minimamente, stava diventando un'impresa sempre più ardua, forse per la stanchezza, forse per lo sconforto e la consapevolezza che, per colpa di quella pioggia, si sarebbe sicuramente inzuppata dalla testa ai piedi durante l'ormai imminente ritorno a casa. Era inevitabile.
Una vibrazione proveniente dalla tasca del suo zaino la fece sobbalzare, mentre il suo compagno di banco, allarmato, si girava verso di lei guardandola con divertimento e un leggero sospetto. Pam guardò prima il professore, per assicurarsi che non avesse sentito la vibrazione del suo cellulare, fin troppo rumorosa per i suoi gusti, per poi rivolgere al ragazzo un sorriso veloce e tirare fuori il telefono dalla tasca, cercando di non farsi vedere.
Quando lo schermo si illuminò quasi non si prese un colpo per il messaggio appena ricevuto.

Da: Sconosciuto
"Vorrei continuare quel discorso di prima, sembrava interessante... L."

Pam si guardò intorno un'ultima volta furtivamente, prima di iniziare a scrivere.

A: Sconosciuto
"Come diavolo hai il mio numero Hemmings? Questa è davvero la volta buona che ti ritrovi senza palle, ti avviso!"

Da: Sconosciuto
"La cosa più spaventosa di questa minaccia è la mancanza della virgola dopo 'numero'."

-Ehi Harris-
La ragazza si girò verso il ragazzo, che la stava guardando divertito.
-Io abbasserei la luminosità se fossi in te, quello lì è cieco fino a un certo punto- continuò, passandosi una mano fra i capelli colorati e lanciando una veloce occhiata al vecchio uomo che, dietro la sua cattedra, cercava di portare a termine la lezione di storia.
Pam non perse tempo e fece come le era stato detto, per poi girarsi nuovamente verso il compagno -Allora ce l'hai una lingua Clifford, buono a sapersi...-
Lui sorrise, tornando a prestare attenzione al foglio mezzo scarabocchiato sul suo banco -Felice di essere d'aiuto- disse, terminando definitivamente la conversazione, e lasciando Pam libera di controllare il telefono.

Da: Sconosciuto
"In ogni caso, ti aspetto fuori davanti al cancello"

Nell'esatto momento in cui finì di leggere il messaggio, la campanella suonò, causando un sospiro di sollievo generale all'interno dell'aula. In men che non si dica metà della classe era già uscita dalla classe, mentre Pam ancora cercava di trovare un fine a quel messaggio, una spiegazione che, in fondo, sapeva che non avrebbe trovato. 
Quando si accorse che, ormai, più di metà della classe era già uscita, prese lo zaino e, buttando disordinatamente le poche cose che aveva sul banco al suo interno, si diresse verso l'uscita, alzando sulla testa il cappuccio nero della felpa. 
Appena fu fuori da quell'edificio, il suo sollievo fu immediatamente spazzato via da quelle gocce violente e fredde, mentre si malediva mentalmente per aver dimenticato per l'ennesima volta la giacca a casa.
-Ce ne hai messo di tempo- disse Luke, spostando l'ombrello che teneva in mano in modo da coprire entrambi da quella pioggia autunnale.
Pam lo guardò, con il viso coperto dalle ciocche bagnate dei capelli e le guance rosee per il freddo -Dimmi la verità, mi pedini?- chiese, alzando un sopracciglio e infilandosi le mani nelle grandi tasche della felpa ormai fradicia. Lui rise, incamminandosi verso il parcheggio, mentre lei lo seguiva, più per proteggersi da una possibile polmonite che per altre ragioni.
-Nah, non è nel mio stile; io di solito mi apposto con un'auto nera sotto casa delle mie vittime per spiarle e poi ucciderle quando meno se lo aspettano- disse, facendola ridere -E comunque, ho solo pensato di darti uno strappo fino a casa, dato che piove. Si chiama cortesia, non so se tu abbia presente cosa sia...-
-No, sinceramente no. Nessuno da niente per niente- rispose lei, salendo sul lato del passeggero di quel pick-up scassato, per la seconda volta in pochi giorni.
-Ehi, dovresti sentirti onorata, è la seconda volta che hai il piacere di viaggiare su questa bellezza!- esclamò, battendo una mano sul volante e mettendo in moto, mentre una vecchia canzone degli Oasis iniziava a intonare le prime note. 
Pam appoggiò la testa sul finestrino, e si lasciò trasportare dalla canzone, chiudendo gli occhi e seguendo il ticchettio della pioggia sul finestrino come quello di un orologio rotto. Chiuse gli occhi e si dimenticò di pensare, che il tempo procedeva e quel momento sarebbe finito. Chiuse gli occhi mentre Luke, ancora accanto a lei, stava zitto, e forse andava bene. Forse la vita non era mai stata peggiore, ma non sarebbe mai stata migliore di così.
-Anche tu sei bella, Coda- 
Chiuse gli occhi e, per la prima volta in quella giornata, lasciò tutto così com'era, più semplice, più bello.





BUONSALVE:
Okay, lo so, sono imperdonabile, ma voi non avete idea del casino che ho con la scuola in questo periodo, davvero! Comunque, anche se non è particolarmente carino, spero che apprezziate il piccolo triangolino di tempo che sono riuscita a ritagliarmi solo per voi, quindi vi prego posticipate il linciaggio.
Vorrei ringraziare tutte le persone che hanno inserito questa storia fra le seguite e/o le preferite, che comunque continuano a leggere anche dopo questi ritardi continui e snervanti. Grazie, davvero.
Beh, alla prossima!

Collyn
  
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