CAPITOLO 1º.

'Pronto?'
'B-Bi.'
'Hil, che succede ora?'
'Mio padre ha detto che posso venire, ha convinto mia madre!' - urlai in lacrime.
'Sei seria? Verrai da me, a Sidney?'
'Sì Bi, cazzo.'

Bi, o meglio Deborah, era mia cugina, per via dei nostri padri che erano fratelli.

Ma per lavoro mio padre dovette trasferirsi in Italia, e per questo fui costretta a cambiare paese solamente all'etá di cinque anni.

Nonostante ciò, Sidney per me era sempre rimasta la mia seconda casa, e io e Bi non avevamo mai interrotto i rapporti, anche se a distanza.

Sì, era capitato che a volte lei e la sua famiglia venissero a trovarci durante le vacanze, ma dati i troppi impegni di lavoro dei miei genitori, io non avevo mai trovato il modo di tornare in Australia.

Avrei dovuto frequentare il terzo anno di liceo ormai, e la scuola mi offriva l'opportunitá di passarlo all'estero, ma l'unica a non approvare sembrava mia madre. Sapeva che avevo un certo attaccamento per la mia città natale, ma trovava comunque stupido interrompere il mio percorso scolastico in quel modo.

E così i battibecchi continuavano giorno dopo giorno, fino a quando mio padre, dopo le lunghe chiamate al telefono con suo fratello, ovvero mio zio Eduard, si decise definitivamente. 

"Ilaria cerca di ricordarti, hai dimenticato qualcosa?"
"No mamma, per l'ennesima volta, ho preso tutto, e in ogni caso siamo giá all'aeroporto."
"Il tuo volo è giá stato annunciato, vai o rischi di perderlo, ed è l'ultima cosa che vogliamo."
"Giusto, ora vado, ci sentiamo appena arrivo."

Mi voltai e corsi via prima che mia madre potesse scoppiare a piangere, i passeggeri si trovavano giá in fila, pronti a salire sull'aereo.

Fortunatamente il mio posto era attaccato al finestrino, mi sedetti e tirai fuori cuffie e telefono.

Prima che l'aereo potesse decollare, cominciai a pensare a Sidney, e a Bi.

In fondo io e lei, nonostante la distanza, non avevamo mai perso i contatti, ogni volta che riuscivamo a passare del tempo insieme, finivamo sempre per provare qualche canzone o a scriverle. Ci avevano insegnato i nostri padri, io suonavo chitarra mentre Bi batteria. 

Non vedevo l'ora di arrivare, non solo sarei potuta stare con Bi, ma visto che i suoi genitori abitavano leggermente fuori Sidney, lei, essendo maggiorenne, poteva permettersi una casa tutta sua nel centro della cittá.

-

"Hil!"

Guardai dietro di me.

"Bi!"

Corsi ad abbracciarla.

"Benvenuta, o meglio, ben tornata." 
"Zio." 

Abbracciai istintivamente anche lui.

"Vieni, la zia e Livia ci aspettano al parcheggio." - prese le mie valigie.

Livia era la sorella maggiore di Bi, era più grande di cinque anni, dunque aveva 22 anni.

"Oh, chi si rivede!"
"Ahahahah, Livia!"
"Quanto sei cresciuta?" - urlò mia zia Kathrin.
"Ahahah, non mi vedete dalle vacanze di natale in fin dei conti."
"Fatto sta che continui a crescere giorno dopo giorno."
"Bene, - mi raggiunse Bi, - prima che mamma cominci con i suoi discorsini, porto Hil a casa."
"Ma come? Ce la porti giá via?" - disse zio Eduard.
"Tranquilli avrete tempo, ora la porto da me, il tempo di farsi una doccia e sistemarsi, e saremo pronte per la cena."
"Cena?" - chiesi.
"Ti portiamo a cena in un posticino in centro, vedrai."

Io sorrisi, e seguii Bi, che mi portò ad una Range Rover nera.

"Però Bi, ti tratti bene." - salii in macchina.
"Regalo dei 18 anni." - sorrise soddisfatta, mettendosi alla guida.


-


La cena fu ottima, anche se niente in confronto al cibo italiano. Finita la cena Bi mi riportò a casa visto che il giorno dopo saremmo dovute andare a scuola, e forse ciò mi preoccupava. La casa era veramente bella, ma del resto conoscendo i gusti di Bi non potevo avere dubbi. 

Eravamo appena entrate in casa.

"Hil, per questa sera dovrai dormire con me, domani mamma e papà ci porteranno il tuo materasso ahahahah."
"Tranquilla, non c'è problema, anzi grazie mille."
"Lascia andare."

Mi portò al piano superiore, mi fece lasciare le mie valigie in quella che sarebbe stata la mia futura stanza. Notai subito che le nostre camere erano identiche, entrambe veramente spaziose, dotate di un'enorme vetrata, che si affacciava su un balcone comunicante. L'unica differenza era che la mia, quella a destra, era praticamente vuota, a parte i vari mobili bianchi, mentre quella di Bi, a sinistra, era totalmente personalizzata dal suo tocco, d'altronde conoscevo la sua passione per l'arredamento e il design.

"È giá mezzanotte, quindi direi di dormire, non vorrai fare tardi al tuo primo giorno di scuola, ahahah."
"Beh, è il primo giorno di scuola anche per te, no?"
"Sì, ma io faccio tardi ogni giorno, non importa, ahahah." - si buttò sul letto dopo essersi cambiata.
"Senti Bi, - seguii il suo esempio, - ma com'è questa scuola?"
"Cioè?"
"Beh, intendo, l'ambiente, i ragazzi .."
"In media sono tutti socievoli, poi ovviamente c'è qualche individuo che odio, ma devo dire che ci si diverte e che di ragazzi belli ce ne sono."
"Mh." - mugolai pensierosa.
"Cosa ti preoccupa?"
"Non so cosa aspettarmi, ma vedrò domani dai."
"Dai ora dormiamo, notte."
"Notte Bi."

Continuavo a rigirarmi per trovare la giusta posizione, quando partì della musica.

"Vuoi scherzare?" - risi.
"Ah giusto, devi abituarti, io dormo con la musica."
"Ma che .."
"Non si discute." - spense la luce.
"Va bene capo, ma solo perchè è musica bella la tua."

Lei non rispose, si limitò ad una lieve risata, così ci addormentammo.




Spazio autrice

Hi there, questa è la mia nuova ff sui 5sos, spero vi piaccia! Fatemi sapere cosa ne pensate! ♥️

Wishjng xx