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Autore: xingchan    21/11/2014    1 recensioni
Quei ragazzi non erano come tutti gli altri.
Costretti ad affrontare minacce, tumulti interiori e pericoli d'ogni sorta, compresero quanto sia orribile il mondo.
Ma anche quanto può essere straordinario, nonostante tutto.
LingXLan Fan, con accenni ad altri pairing.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Greed, Lan Fan, Ling Yao, May Chang, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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Capitolo diciotto
 


“Riza, non so come spiegartelo: io non ti vedo più come un’amica...”
Lo sguardo imbarazzato della giovane Hawkeye si spostava nervosamente dagli occhi corvini del giovane Mustang alle sue mani che si stavano strofinando l’una contro l’altra in un modo tutt’altro che tranquillo, ripetendosi a mente che quello doveva essere un qualche giochetto idiota che Roy aveva deciso di farle quell’ennesima sera passata insieme.
Poteva sforzarsi quanto voleva di negare l'evidenza, ma aveva letto tanto quanto bastava per capire che quella di Roy non era una beffa.
Anzi, lui sembrava molto nervoso, e di certo questo non permise a Riza di allentare la tensione.
D’un tratto la cinsé a sé e, senza darle il tempo materiale per realizzare quanto stava accadendo, posò delicatamente le sue labbra su quelle di Riza. La ragazza, impreparata a svolgimenti simili, si pietrificò.  Ma non fece nulla per interrompere il contatto, né diede segni di dissenso quando lentamente Roy si staccò da lei, osservandola con occhi nuovi. Soltanto, tremava impercettibilmente.
“Heymans e Jean avevano ragione:” disse il giovane Mustang “sono sempre stato fidanzato, ma non lo sapevo. Non lo sapevamo...”
“Roy, non...”
“Se hai paura, ti dico che non ne hai motivo.”
La giovane esitò, soppesando quanto ci fosse di rischioso nell’intraprendere una relazione vera: c’era la certezza di doversi esporre più di quanto non facesse, esternando tutte le sue gioie, paure e dubbi ad un’altra persona; e per lei, che non aveva mai neanche parlato a nessuno della sua vita domestica, risultava alquanto difficoltoso.
Ma non poteva negare che, quando lui arrivava per tirarla fuori dal suo guscio fatto di solitudine, si sentiva decisamente diversa, come se Roy compensasse ciò che suo padre per anni le aveva negato, volente o nolente: una serata passata a guardare un film, a prendersi un gelato, o semplicemente parlarsi.
Lei, oltre che con le sue amiche talvolta, tutte queste cose le aveva sempre fatte con Roy e con i suoi amici. Loro erano gli unici che la facevano sentire importante, gli unici a preoccuparsi se qualcosa la turbava o se avesse un semplice raffreddore.
Una volta, era stato Roy insieme a Jean a recarsi a casa sua, dopo che seppero che era a letto con la febbre. Berthold non si era dato pena neanche in quella circostanza.
Pensò a tutto questo con enorme tristezza, che subito svanì non appena il giovane Mustang la cinse nuovamente nel suo caldo abbraccio. Roy l’amava, anche più di suo padre. Per quanto fosse destabilizzante pensarlo, i fatti raccontavano da sé.
Con il cuore che scoppiava di felicità, si rese conto di aver meccanicamente ricambiato, porgendogli un delicato bacio sulla guancia, gesto che imporporò le gote di Roy molto più di quanto già non fossero.
Ma mentre due anime si ritrovavano, altre erano in procinto di separarsi.
Ling dopo molte ore prese per pensare a quali tristi conseguenze avrebbe comportato quella separazione, aveva trovato il coraggio di fissare un giorno in cui avrebbe rivisto Lan Fan per l’ultima volta. Quelle parole gli avevano rimbombato nella testa per un tempo che pareva infinito, ed ora che aveva posto giorno ed ora del troncamento del loro rapporto, si sentiva ancora peggio.
Sarebbe stato il giorno seguente, davanti al dojo di suo nonno.
Non aveva in programma di portarla fuori o altro. Sarebbe stato scorretto e soprattutto dilaniante. La ferita non avrebbe fatto altro che allargarsi.
Quanti ricordi riaffiorarono, quando Ling arrivò al luogo stabilito.
Lì l’aveva spiata per la prima volta, chiedendosi per quale recondita ragione non l’avesse mia vista prima nonostante le assidue frequentazioni in quella palestra, e da lì l’aveva poi riconosciuta, sola e spaesata in mezzo ad una scalmanata folla di studenti il primo giorno di scuola.
Sospirò affranto: di certo, quello sarebbe stato uno dei Natali peggiori che avesse mai trascorso.
Ma mentre pensava a questo, si rese conto che nessuno si era presentato all’appuntamento. Il giovane provò a bussare ma sembrava non ci fosse anima viva.
Sperò che Fu non avesse deciso d’improvviso di lasciare l’Inghilterra, ma scosse la testa quando pensò che fosse la cosa più stupida che gli fosse capitata di pensare.
“Maestro! Fu!”
Nulla.
Ci fu un secondo in cui Ling credette di aver udito qualcosa, che scartò subito come frutto della sua immaginazione.
Lan Fan non si sarebbe fatta vedere, e neanche Fu.
Avrebbe dovuto prevederlo.
 
***
 
May prese un lungo tremante respiro.
Aveva fatto salti mortali per prepararsi degnamente a quella rappresentazione teatrale, e per lei bastava che sbagliasse anche una sola parola od una sola intonazione di voce non avrebbe più creduto in se stessa.
Anche se Greed non avrebbe potuto esserci fra gli spettatori a sostenerla, May ce l’avrebbe messa tutta. Era passata in ospedale con l’abito di scena nascosto sotto il cappottino, due ore prima, e Greed le aveva fatto promettere che avrebbe spiazzato tutti i presenti.
Ling ci sarebbe stato, ma May dubitava avesse la testa libera dai pensieri per potersi dedicare esclusivamente alla sua performance. Ma contrariamente a quanto credeva la piccola, Ling, nonostante si sentisse una pezza, quella sera avrebbe accantonato i suoi crucci per non farla sentire abbandonata anche da lui. Perché mai Ling Yao avrebbe fatto soffrire la sua esuberante sorellina come aveva fatto loro padre.
Ling non aveva accennato a niente dopo la notizia della rottura forzata del fratello con la ragazza, alcuni giorni prima, e la bambina non aveva intenzione di interferire, come avrebbe fatto in caso contrario. Una parte di sé avrebbe voluto intervenire, ma l’altra le stava consigliando di non immischiarsi e lasciar fare ad entrambi. Dopotutto, come poteva lei, senza alcuna esperienza pregressa, a far sì che un rapporto si riallacciasse senza permettere al dolore di sopravvivere?
Magari avrebbero trovato loro stessi un punto di incontro con il vecchio insegnante di arti marziali.  
Oppure...
 
***
 
Wu, nel frattempo, aveva cominciato a chiudersi in se stesso.
Invece di aggrapparsi all’amore ancora recuperabile dei suoi figli, si era costruito pareti d’acciaio intorno a sé. Aveva deciso di non legarsi più ad alcuna donna che fosse risultata equivoca, e questo era un bene, ma non sembrava intenzionato a prendersi un po’ più cura di May e di essere comprensivo con Greed e Ling.
In particolare, non aveva pensato a nessuna eventuale evoluzione del rapporto burrascoso che aveva con il maggiore. E non avrebbe sorpreso nessuno, se fosse rimato fermo sulle sue volontà.
 
***
 
“Posso entrare?”
Era una voce troppo anziana e roca perché Greed potesse dargli un volto. Ma scavando nei suoi ricordi la identificò con il maestro di Ling. Ed il dubbio si tramutò in certezza non appena il vecchio insegnante entrò nella sua camera d’ospedale, chiudendosi la porta alle spalle.
L’espressione stranita di Greed non cambiò finché Fu non si sedette e cominciò a parlare da sé.
“Mettiamo in chiaro una cosa, Greed” pronunciò il suo nome con una nota amara e piena di risentimento, come se il ragazzo che aveva davanti gli avesse fatto l’affronto più grave che potesse mai ricevere “non so se ti piaccio io, ma sta certo che tu non piaci a me!”
“Beh,” rispose Greed con tono ironico “di solito preferisco ragazze, e giovani! Non mi interessano i vecchiacci burberi come...”
“Va bene, a quanto pare è inutile parlare con te!”
Fece per andarsene ma il ragazzo lo fermò. “Insomma, stavo scherzando! Torna qui, vecchio!”
La richiesta fu esaudita. Nonostante il giovane non si fosse comportato propriamente in modo rispettoso, Fu si convinse ad offrirgli un’altra possibilità.
“Se mi lasci parlare, magari posso dirti la ragione per cui sono qui.”
Greed rimase in silenzio, assentendo solo con un cenno del capo.
“Lan Fan non ha più intenzione di parlare con me, e non ho faticato molto a comprenderne il motivo. Vuole molto bene a tuo fratello. Non starei qui a parlare d’amore fra loro, ma è evidente che qualcosa c’è, ed è abbastanza forte.”
“Allora, perché hai deciso di separarli?”
“Per te.” disse, e Greed s’indispettì. “Non mi fido di te, e tanto meno mi fido di ciò che potresti inculcare nella mente di mia nipote. È ancora molto piccola per comprendere certe questioni, per capire con chi deve frequentare e chi no...”
“Ti sbagli,” asserì il giovane “Lan Fan è una ragazza molto giudiziosa, molto più di quanto tu possa pensare. Non ho niente contro di te, vecchio, ma la sua insicurezza è soltanto parte del suo carattere. Non scambiatela per stupidità. L’ho vista pochissime volte, ma mi sono bastate.”
“Non sto dicendo che Lan Fan è stupida, Greed.”
“Si è stupidi o non lo si è, e lei non lo è. Punto. Non ci vogliono chissà quali altre prove per capirlo. Dubito che una intelligente come lei si metta a frequentare chiunque gli capiti a tiro. Sai che mio fratello è una brava persona, ma dubiti di me. Te lo concedo, non sono un santo. Ma dovresti preoccuparti di quei due, invece di tribolarti per me.”
“Ling mi ha detto che sei una brava persona, e anche Lan Fan. Non fare quella faccia: mia nipote mi ha parlato di te, e devo dire che non ha detto una singola cosa riprovevole. Ma so che vai spesso al Devil’s Nest.”
“Sono vecchi amici. Un tempo frequentavamo lo stesso corso di chitarra elettrica, e così qualche volta vado a chiacchierare con loro.”
Fu non parve rassicurato. Anzi, il fatto che si conoscessero da molti anni secondo il suo punto di vista aggravava la situazione di Greed. Ma volle andare avanti. Dopotutto, quel Greed non era affatto male.
“Ho sentito che non hai un buon rapporto con tuo padre. Lui com’è?”
Gli occhi di fuoco del giovane si sgranarono. Non era solito parlare quasi con nessuno di loro, e di sicuro non lo avrebbe fatto con il primo tizio che gli passava davanti.
Quel vecchio stava diventando davvero irritante.
“Ma cos’è questo, un interrogatorio investigativo? Lasciami in pace!”
Il tono confidenziale con cui avevano esordito in spezzò in una mera e risentita conclusione. Fu stava toccando un tasto che non avrebbe dovuto, e Greed era andato fuori di testa.
“Forse ti ho infastidito...”
Anche troppo, pensò Greed. Ma non disse nulla, rimanendo in un silenzio furioso ed imbarazzato. Sentì la porta aprirsi e chiudersi, mentre due piccole lacrime gli solcarono le guance.
 
***
 
I posti a sedere erano foderati di un bel velluto rosso. Il teatro era gremito di persone elegantemente vestite, cosa che mise in soggezione Ling. Non era preparato a gente abbigliate in quel modo, e tanto meno era abituato a vestirsi con giacca e cravatta.
Si sistemò su una poltrona riservata, Dominic le aveva messe a disposizione dei parenti degli attori, e attese l’inizio della recita.
“Posso sedermi qui?”
“Sì, è...”
Il cuore gli si fermò in gola. Davanti a lei c’era Lan Fan, meravigliosa nel suo abito verde scuro semplice, con dei piccoli balzi all’altezza delle maniche e delle ginocchia, e al contrario di quanto ci si poteva aspettare da quella serata, era evidentemente impacciata.
Ling la fissò a lungo, e scattò in piedi per abbracciarla, senza darle il tempo di spiegare cosa ci facesse lì, proprio quando Ling pensava fosse tutto perduto.
 

 
   
 
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