Nero.
Un colore uniforme che mi circonda,
senza lasciare alcuno spazio ad una flebile speranza.
 
Perché l’ho fatto?
Ah, già. È Halloween.
Questa è una scommessa. Dovevo far una foto.
A cosa?
Non so, perché non ci credevo.
Pensavo fosse uno scherzo,
pensavo fosse solo immaginazione,
che i mostri fossero solo quelli nell’armadio quando avevo cinque anni.
 
Paura.
Tremo, mentre echi dai meandri oscuri mi raggiungono,
mentre la notte si condensa attorno a me.
Scappo via, seguendo una luce che ormai si spegne.
Da cosa?
Non lo so. Non so cosa sia. So solo che ho troppa paura per guardarlo.
Le stanze sembrano susseguirsi all’infinito,
come i corridoi contorti della mia anima spezzata,
in procinto di frantumarsi come il vetro di uno specchio.
Cerco l’uscita, l’ultima speranza che ho di uscire da quest’incubo.
 
Corro, e nel cuore avverto solo il desiderio di andar via.
Ho il fiatone, ma continuo a scappare.
Vorrei morire, pur di non guardarlo.
Pur di non sentire nuovamente il suo ghigno.
Pur di smetterla di avvertire questo buco nel petto.
 
E arrivo fin in fondo, davanti alla porta per lasciare gli incubi,
l’ultima o forse semplicemente la prima.
Non so, e non lo saprò mai.
Un respiro di ghiaccio,
dal retrogusto di marcio e disperazione, mi sfiora la pelle.
 
 

I am the one hiding under your bed
Teeth ground sharp and eyes glowing red
 
I am the one hiding under your stairs
Fingers like snakes and spiders in my hair
This is Halloween, this is Halloween
 

 
Grido,
un suono rotto e colmo di terrore.
Non mi sentirà nessuno,
eppure continuo a rantolare nonostante ne sia conscia.
Me ne rendo conto, e quella porta si chiude.
La porta che non ho mai raggiunto, la speranza che non si è mai avverata.
L’incubo che non ho mai lasciato,
dentro cui sono ancora bloccata e sempre lo sarò.
Odo ancora la sua risata:
Fredda.
Rauca.
Ha la voce di un demone.
No, non di un demone;
i demoni danno, seppur per un istante, la bellezza del peccato.
Io non ho avuto niente.
È stata semplice paura, fin da quando ho avvertito per la prima,
desolante volta, la sua esistenza marcia.
Fin da quando ho messo piede qui,
nella dimora dell’Halloween senza fine.
Ha la voce della morte stessa,
quella che speri non arrivi mai.
Non è semplice morte, è la morte dell’anima e del cuore.
È l’annientamento totale e doloroso,
a cui preferisci davvero perdere solo una misera vita.
Sento le sue grandi mani trattenermi;
Le unghie entrarmi nella pelle,
scavando in me alla ricerca di qualcosa con cui saziarsi.
Non mi oppongo, avverto la paralisi entrata fin nelle ossa.
Tutto ciò che posso fare è star lì,
mentre la mia pelle vien strappata via,
le ossa frantumate,
la volontà spezzata,
la carne fatta a pezzi dai suoi denti affilati.
Lentamente giro il collo.
Ecco.
Gli occhi mi si spalancano,
mentre cado sul pavimento di legno grezzo.
L’ultima immagine che mi solca la mente
Come una tempesta di smarrimento,
travolgendo ogni mia speranza,
è lui.
Quel mostro, che ora si china.
Quel mostro, che ora mi fissa malvagio.
Quel mostro, che divora la mia carne.
Quel mostro, semplicemente orribile.
 

 
This is the nightmare of the Halloween song,
monsters scream in the death,
here you will fight for your precious hope.

ANGOLO D'AUTRICE: ciao a tutti :D 
è la prima fic horror che scrivo, anche se a dirla tutta non sembra nemmeno una vera storia-poema-o quel che è dell'orrore.
Bah.
Spero almeno a qualcuno sia piaciuta.
E che mi perdoniate se parla di Halloween e io la pubblico adesso che è fine novembre. Sono un caso senza speranza che dovrebbe essere mangiato dal BauBau sotto il letto (solo chi davvero ha visto il peggio del peggio dell'orrore può capire quanta paura faccia davvero il BauBau u.u)
umh.... tutto qui.
Beautiful nightmare, dear reader.
Baci,
Nazori chan