REBEL
C'era solo una cosa che veramente lo distingueva da quella stupida ragazzina. Non era l'aspetto, non era il carattere, non erano le aspettative, non erano le paure: quelli erano aspetti troppo marginali e tutti gia' li avevano usati per segnarli come rivali. La cosa che veramente li distingueva era che il primo era, e si affermava, come malvivente mentre la seconda ormai era diventata una vera e propria professional stalker. Il modo nel quale era riuscita a trovarlo per lui non aveva importanza seppure fosse un mistero degno dei piu' grandi indagatori dell'ignoto. L'unica cosa che gli interessava era trovare un modo per evitarla di nuovo, per scappare dalle sue domande e soprattutto per scappare dalle sue opprimenti attenzioni. Cosa poteva importargli di lui? Che cosa poteva importargli di quello che provava? Che cosa poteva mai importargli della sua decisione di entrare in una banda di teppisti? Faceva gia' parte di una di quelle quando si erano conosciuti e ne era perfino il capo. Non che il fare il bullo gli desse soddisfazioni in grado di alzarlo verso quel cielo che ormai non osava piu' neanche guardare quanto era abituato a tenere lo sguardo basso o sempre fisso davanti a se, ma non poteva passare il resto della sua vita senza fare niente, avrebbe perfino preferito autocommiserarsi piuttosto che stare fermo e aspettare che il tempo volasse via con lui e tutte le sue angosce lasciando un altro spazio vuoto per un modo destinato a perdere e ad acquisire incessantemente. Lei aveva la sua vita e lui aveva la sua. Glielo aveva detto piu' di una volta. Aveva provato ad evitarla, a scacciarla, ad intimidirla ma, dopo aver ricevuto quel trattamento che lo squalo riservava sempre in ogni duello o incontro alle proprie vittime, lei si era fatta molto piu' testarda e coraggiosa di quanto non fosse gia' stato prima e non si era arresa di fronte a nessuna delle soluzioni che lui aveva deciso di apportare. La guardava apatico e nascosto mentre spudorata tentava di oltrepassare due dei suoi nuovi " colleghi ", creature tutto muscoli e spranghe senza un minimo di inteliggenza o qualita', affermando di essere li' per vederlo e portarlo via. Portare via lui? Quella bambina non sapeva niente di lui eppure non faceva altro che atteggiarsi e affermare di essere una sua amica. Chi voleva essere suo amico? Solo quelli che volevano essere rispettati o fare paura perfino ai ragazzi piu' grandi. Lei perche' voleva essere sua amica? Non gli avrebbe risposto di si neanche sotto tortura eppure... Eppure lei voleva. L'unico suo errore era pensare che l'ostacolo che si sovrapponesse tra di loro fosse quel gruppo di " soggetti pericolosi ", quando invece non era altro che il muro di difesa eretto dal ragazzo pochi anni prima di fronte al proprio orgoglio ferito. Lui solo non voleva. Eppure una parte di se voleva afferare quella candida e fragile mano che si stava offrendo di salvarlo da quel pozzo quale era se stesso.

Angolo di un'autrice golosona
Qualcuno mi fermi... Perche' pubblico queste schifezze? Boh... Tempo libero? Almeno avrei potuto scrivere qualcosa di decente... Pazienza. Se avete letto alcune delle mie storie sapete che mi ritengo un vero e proprio talento della scrittura ( magari... -.-" )... Dedico questa fic sempre a Lady White Witch, Keyra, Yulin e questa volta anche BennylovesAstral.
Bacioni
Dreamy