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Autore: Piccola Yuki    22/11/2014    12 recensioni
Un fiocco. Un semplice fiocco.
La rovina di una fata.
Il trionfo di un demone.
Lui, senza scrupoli e sensuale.
Lei, buona e dolce.
Che cosa accade quando il fiocco va perduto e ritrovato da un demone?
[Red♥Moon]
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fine, Shade
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il Fiocco perduto diPiccola Yuki è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
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Ciao. :) Scusatemi per l’enorme ritardo, ma in questo periodo ho avuto un bel po’ di problemi. :( Però finalmente sono tornata! <3 Spero che questo capitolo soddisfi la vostra attesa, Yuki. ^^

P.S. Nell’angolo autrice ho una sorpresa per voi (anche se non è un granché e non ha niente di così speciale .-.). <3

Una notte senza stelle (seconda parte)

Mi voltai lentamente verso il demone e pregai con tutta me stessa che egli stesse ancora dormendo e che io avessi semplicemente immaginato di sentire la sua voce. Non sapevo che cosa fare, né come avrei dovuto comportarmi; ero letteralmente in preda al panico. Grazie a quella luce tenue, riuscii a distinguere la sagoma dello stronzo e lo scintillio dei suoi occhi cobalto che, chissà per quale ragione, riuscivano sempre ad ipnotizzarmi e ad incantarmi. Indietreggiai un po’, consapevole del fatto che la mia libertà fosse agli sgoccioli; continuavo a sperare che ciò fosse solamente un incubo e che io fossi ancora nel mio regno, ma più il tempo scorreva e più mi rendevo conto che non era altro che la dura e triste realtà. Non riuscivo a comprendere il motivo per cui il destino fosse così iniquo nei miei confronti; che avessi fatto qualcosa di sbagliato?

-Fine, che cosa stai facendo?- m’immobilizzai all’istante e un improvviso groppo alla gola m’impedì di respirare adeguatamente. Era forse giunto il momento di dire addio alla mia autonomia appena conquistata? -Allora? Sto ancora aspettando una tua risposta.- forse era una mia impressione, ma la sua voce sembrava piuttosto impastata (molto probabilmente dal sonno da poco interrotto). Un’idea inaspettata, e a dir poco ingegnosa, si fece largo tra i miei pensieri e mi fu alquanto arduo non abbozzare un sorrisetto che sicuramente mi avrebbe cacciata in ulteriori guai.

-Stavo andando al bagno.- tentai di mantenere il solito tono di voce e, con un gesto disinvolto, portai le braccia dietro la schiena, per poter nascondere il mio fiocco al demone; non potevo permettermi il privilegio di tradirmi con le mie stesse mani, nuovamente. Shade, dopo avermi dato il permesso d’allontanarmi, tornò a dormire come se niente fosse successo; a quanto pareva, non immaginava neanche lontanamente che io avessi recuperato il fiocco e che, di conseguenza, potessi fuggire. Silenziosamente uscii dalla stanza e chiusi la porta alle mie spalle; diedi una rapida occhiata al corridoio, per vedere se nelle vicinanze ci fosse qualcuno, e, quando ne fui certa al cento per cento, scesi rapidamente le scale ed uscii dall’abitazione. Dovevo essere prudente ed agire velocemente, nel massimo silenzio; quella era la mia ultima occasione, non potevo, anzi, non dovevo sprecarla.

In quella stramaledetta lettera, il bastardo aveva annunciato il suo ritorno imminente, giustificandosi con le solite scuse incentrate sul lavoro, ma sapevo con certezza che esse non erano altro che dei diversivi per celare le sue reali intenzioni. Egli, infatti, era un uomo furbo e calcolatore, che non pensava ad altro che ad accattivarsi le simpatie dei Demons del consiglio ed a farsi un gran numero di demoni nel minor tempo possibile. Inoltre, io ero quasi sicuro che fosse venuto a conoscenza della mia fata e che la volesse sfruttare per ricavarne dei vantaggi. Nonostante ciò, non riuscivo ancora a comprendere chi gli avrebbe potuto riferire questa preziosa informazione, anche se avevo dei sospetti verso quella sottospecie d’insegnante. Era passato un bel po’ di tempo da quando Fine era andata al bagno, ma non ci diedi molta importanza, perché tutti i miei pensieri erano incentrati sui possibili piani di quel bastardo. Avevo bisogno di schiarirmi un po’ le idee. Mi alzai dal letto e mi diressi verso l’armadio, per prendere dei vestiti con cui cambiarmi. Dopo aver fatto ciò, presi gli indumenti, che avevo gettato a terra con la grazia di un elefante qualche ora fa, con l’intenzione di farli lavare e di recuperare il fiocco che avevo lasciato all’interno di una tasca dei jeans. Ma quando rovistai dentro quest’ultima e non vi trovai nulla, capii ogni cosa: quella ragazzina era riuscita ad ingannarmi alla grande! Uscii celermente dalla stanza ed iniziai la mia ricerca; sarebbe stato meglio per lei se non avesse fatto la stupidaggine di fuggire, altrimenti avrei preso dei seri provvedimenti, mostrando il lato oscuro che c’era in me.

Non riuscii a trarre nemmeno un sospiro di sollievo, che notai dei domestici non molto distanti da me; oggi il destino mi era completamente avverso. Con uno scatto felino, mi nascosi dietro a dei cespugli ed attesi che quelle persone se ne andassero. Perché erano ancora svegli a quest’ora della notte? Dovevano svolgere qualche mansione, forse? Però, riflettendoci, non me ne doveva importare più di tanto, perché l’unica cosa a cui dovevo riporre tutte le mie energie, era il piano che dovevo portare a termine. Volevo ritornare nel mio regno e rivedere le persone a me care, a tutti i costi. Quando i domestici scomparvero dalla mia visuale, iniziai a correre a perdifiato verso il giardino. Scelsi quella strada, perché, nel caso in cui Shade si sarebbe reso conto della mia fuga, avrei potuto nascondermi dietro qualche albero; chiunque fosse stato al mio posto, avrebbe volato, per poter fuggire prima, ma io decisi di non farlo, perché, in quel modo, le probabilità che il demone mi scovasse all’istante, erano elevate. Non sapevo se avessi fatto la scelta giusta, ma oramai era troppo tardi per i ripensamenti. Inoltre, mentre correvo, non riuscivo a non chiedermi se nel posto in cui mi trovavo, vi fosse una via d’uscita e se stessi prendendo la direzione giusta per arrivarvi; ero inquieta, come se il mio subconscio sapesse che, da un momento all'altro, sarebbe successa qualcosa di terribile. Più scorreva il tempo e più le mie gambe divenivano pesanti; nella mia mente iniziò a vorticare prepotentemente l’idea di fermarmi e di riposare un po’, ma sapevo fin troppo bene che non potevo permettermi di fare una cosa del genere, perché ogni secondo era prezioso e non potevo sprecarlo per sciocchezze simili. Improvvisamente, sentii in lontananza qualcuno gridare il mio nome e mille brividi mi attraversarono l’intera colonna vertebrale; il proprietario di quella voce era sicuramente lui. Spinta da chissà quale forza, aumentai la velocità della mia corsa, facendomi guidare dall’istinto; avevo talmente paura di ciò che sarebbe potuto succedere se lo stronzo mi avesse trovata, che non riuscivo a pensare ad altro che a fuggire e ad essere il più svelta possibile. La sua voce, adesso, era vicinissima e sembrava carica di collera ed accanimento, tutto ciò non faceva presagire niente di buono. Ero talmente assorta nella corsa, che non mi resi conto di un sasso situato proprio nella mia traiettoria, il quale mi fece rovinare a terra e slogare la caviglia destra. Il dolore era tremendo a tal punto, che non riuscii a trattenere un gemito di sofferenza. Di lì a poco, Shade sbucò da dietro un albero con un sorriso maligno stampato sul volto; il cuore iniziò a battermi freneticamente ed un groppo in gola m’impedì di respirare adeguatamente. Altro che avverso, il destino doveva proprio odiarmi!

-Tana per Fine.- si avvicinò a me con passo felpato -Devo riconoscerlo, mi hai ingannato alla grande, ragazzina.- si abbassò a terra, mi afferrò il mento e mi avvicinò a sé, obbligandomi a guardarlo dritto negli occhi. La situazione stava decelerando rapidamente. -Ma adesso il gioco è finito.- aumentò la presa sul mio mento, facendomi un gran male. Era arrabbiato, arrabbiatissimo.

-Lasciami, mi fai male.- riuscii a dire dopo un attimo d’esitazione. Il demone scoppiò a ridere e anziché lasciarmi, mi fece voltare e mi strinse a sé, in una sorta di abbraccio. Che cosa stava facendo? Perché mi stava abbracciando? Tentai di scrollarmelo di dosso, ma ogni mio tentativo fu vano, come sempre del resto.

-D’ora in poi, non ti lascerò mai più e farò in modo che tu non possa più scappare.- che cosa intendeva? Mi scostò i capelli e prese a leccare e ad annusare il mio collo; un bruttissimo presentimento iniziò a farsi largo tra i miei pensieri. Ad un tratto, sentii i canini dello stronzo sulla mia pelle e a quel punto non ebbi più alcun dubbio: voleva mordermi!

-Ti prego, non farlo!- nonostante io continuassi a dimenarmi, la sua presa rimase ugualmente ferrea. Portò la sua mano sinistra sulla mia caviglia slogata e la strinse con forza; il dolore era atroce, ma dovevo resistere, perché se avessi urlato, non avrei fatto altro che compiacerlo maggiormente.

-Ti ho fatto male, piccola?- avrei tanto voluto rispondergli a tono, ma la voce non voleva saperne di uscire. -Non dirmi che avevi davvero pensato che le tue azioni sarebbero rimaste impunite.- scoppiò in una fragorosa risata; mi sentivo talmente umiliata, che non riuscii più a guardarlo in faccia. Avevo perso la mia ultima possibilità di scappare, nel modo più avvilente che potesse esistere. -Ma se tu mi riconsegnerai il fiocco in questo preciso istante, farò in modo che la tua punizione sia meno dolorosa. Nel caso in cui tu decidessi di rifiutare la mia gentile offerta, invece, non mi farò alcuno scrupolo a riprendermi il fiocco e ad infliggerti una maggiore sofferenza fisica.- si riferiva a ciò che mi aveva fatto, qualche minuto prima, alla caviglia slogata -A te la scelta.-

-Sei un essere spregevole!- urlai, sputando tutto il disprezzo che avevo nei suoi confronti. Tutto ciò che aveva detto, non aveva senso, perché egli avrebbe potuto riprendere il fiocco da sé, senza il bisogno di fare quella proposta. Che stesse escogitando qualcosa? Anche se non riuscivo ad individuare l’imbroglio, né quali fossero le sue reali intenzioni, non potevo fare a meno di pensare che, qualsiasi decisione avessi scelto, il demone avrebbe ripreso ciò che mi apparteneva. La parte più debole di me continuava a spronarmi, affinché accettassi quell’assurda offerta, malgrado ciò comportasse sottostare ai voleri di Shade. Rimuginai ad altre possibili soluzioni per un istante che per me parve infinito, ma non riuscii a pensare ad altro che assoggettarmi alla sua volontà, per poter avere una punizione più sopportabile. Sì, era questa la cosa giusta da fare. -Ti riconsegnerò il mio fiocco.- riuscii a dire dopo aver preso un respiro profondo. Ancora non lo sapevo, ma quelle parole avrebbero cambiato la mia vita, per sempre.

                           

Angolo autrice: Innanzitutto vorrei ringraziare le diciotto, magnifiche ragazze che hanno recensito il capitolo precedente e che mi hanno aiutata a recuperare un po’ di fiducia in me stessa. Grazie infinite. <3

Be’, la sorpresa di cui vi ho parlato in precedenza, non è altro che un banner che ho creato qualche settimana fa. “Di quale banner sta parlando?” o “Perché non l’ha messo all’inizio della storia?” vi starete chiedendo tutti, ebbene dovete sapere che non sono riuscita a scaricarlo e, di conseguenza, metterlo nella fanfiction. :( Ciò nonostante, ci terrei se voi gli deste un’occhiata. ;) Il link è questo: “ http://www.bannersnack.com/it/my-banners/details/bx9losamv.html”. Spero che recensiate e che mi facciate sapere che cosa ne pensate. <3 Alla prossima, Piccola Yuki. <3

   
 
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