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Autore: DreamAngel24    23/11/2014    4 recensioni
Lo aveva seguito fino all'inferno e non se ne era pentita. Gli aveva disinfettato le ferite con le proprie lacrime. Aveva perso la voce nel chiamare il suo nome solo per vederlo ricambiare il suo sguardo.
Quando lo capirà, quel ragazzo, di star rinunciando all'ultima possibilità che il cielo ha deciso di offrirgli per uscire da quell'oblio?
Genere: Azione, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Byron Arclight/Tron, Ryoga/Shark, Yuma/Yuma
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: Gender Bender
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ONLY REGRETS
Lo fissa impietrita. Gli occhi lucidi e spenti per lo sconforto e il cuore paralizzato in un battito eterno. Come faceva ad essere ancora li'? Come faceva a resistere ai suoi attacchi, a quegli occhi pieni di odio, a quell'aura senza umanita' e quei denti digrignati per il disprezzo? Semplice: la paura di perdere un'altra persona amata. Amare ed essere amati per Shark era la piu' grande pena che si potesse avere: formare legami di filo di cotone o d'acciaio destinati a spezzarsi in una continua reazione a catena e, nell'ultimo caso, a tagliarti il collo. Quei pochi fili che lui aveva tessuto e plagiato erano riusciti solo ad intrappolarlo in una rete di sofferenza invalicabile. Con quell'unica mano libera - dato che l'altra per pura speranza e disperazione era occupata ad impedire la caduta nel vuoto del filo di quella dolce vita spezzata quale era sua sorella - strappava tutti i fili che tentavano di congiungersi a lui: amicizia, presunta parentela, semplice conoscenza e, nel caso di quella ragazza dai capelli corvini, amore. Si stava pentendo di tutto. Si pentiva di non essere riuscito a sconfiggere Four anni fa'. Si pentiva di non essere riuscito a salvare sua sorella. Si pentiva di aver deciso di partecipare a quello stupido torneo. Si pentiva di essersi lasciato corrompere per l'ennesima volta l'anima da una stupida carta. Si pentiva di star aiutando il fautore di tutte le sue pene. Ma soprattutto, si pentiva di aver tirato a se quel filo di puro amore che la corvina gli aveva dato senza chiedere nulla in cambio, neanche un sorriso, e di starlo tirando per il puro piacere - sicuramente non suo - di sentirla soffocare a causa di quella fiducia spontanea, che lei era solita dare a chiunque voleva bene. Non era lui. Lei lo sapeva. Una gabbia mobile lo aveva trasformato in un servo momentaneo destinato a porre fine alla sua misera esistenza e a determinare uno degli ultimi atti di una vendetta che non guardava in faccia nessuno se non il nemico da eliminare, per il semplice desiderio di vedere il terrore, non tanto il pentimento, nei suoi occhi. Non era in grado di liberarsi, perche' era stato lui stesso in quell'impeto di rabbia che aveva segnato il loro ultimo incontro, a buttare la chiave fuori da quelle sbarre opprimenti. Nonostante questo, una parte di se era ancora libera e conscenziente delle sue orribili azioni: quella parte del suo cuore che non riusciva a staccarsi da quella visione angelica che gli si era stanziata davanti per la prima volta quel noiosissimo giorno di scuola. Era scesa nell'inferno per lui e lo avrebbe fatto sempre, quindi cosa gli sarebbe costato per una volta scalare la montagna del Purgatorio e successivamente il cielo per raggiungere quel suo angolo di paradiso? Accettare un minimo di quella pace che gli era stata offerta su un piatto d'argento? Scalciare non sarebbe servito a salvarlo, raggionare nemmeno. Solo una cosa poteva salvarlo dal continuare a condannarsi e dal desiderare una masochistica morte: pensare a lei. Lui voleva pensare a lei: a quegli occhi rosso fuoco, a quei capelli poco femminili nonostante la lunghezza, a quelle guance perennemente solcate da graffi e cerotti e a quel sorriso puro e originale, che nessuno mai sarebbe piu' stato in grado di donargli. Non voleva perderla. Perderla avrebbe portato alla sua fine. Lui non poteva vivere senza di lei, poiche' avrebbe significato una vita piena di pene e priva di una qualsiasi speranza, come fosse stato un vaso di Pandora rovesciato. I muscoli non reagivano, ma l'anima si. Si allungava. La cercava. Lei si fece trovare.
<< Yuma... >>
Era cosi' flebile che nessuno riusci a percepirlo tranne colei che era stata nominata. Apri' sorpresa gli occhi pieni di lacrime e li incrocio' con i suoi. Finalmente vedeva un uscita, rossa come i suoi occhi che brillava della sua stessa euforia e che lo chiamava con quella voce strindente e soave allo stesso tempo che solo lei possedeva. Voleva seguirla. Voleva combattere con lei contro se stesso. Essere la sua arma contro ogni suo problema. Quella era la sua scelta, e sapeva che quella volta non se ne sarebbe pentito.

Angolo di un'autrice golosona
Giuro che questa e' la penultima! Che schifo... Faccio i miei complimenti a chi ha avuto il coraggio di leggerla fino alla fine. Vi meritate un biscotto. Allora... Prima di lasciarvi voglio chiedervi solo due piccole cose che sono molto importanti per me:
1) Vi sono piaciute le mie storie e come le ho volute scrivere? Se no, secondo voi, come dovrei organizzarle ( piu' dialoghi, storie a parte, nessuna gender bender, piu' romanticismo o qualche azione comica, etc. ) e come potrei migliorarle?
2) Quale shipping preferite tra la Negative/Positiveshipping e la Photonshipping ( o Dokidokishipping )?
Mi scuso per il disturbo. Spero di ricevere - se no, pazienza - presto le vostre opinioni sulla storia e le vostre risposte a queste domande.
Bacioni
Dreamy
   
 
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