Storie originali > Fantascienza
Ricorda la storia  |      
Autore: Daleko    23/11/2014    2 recensioni
Vincitore progetto ecologico "DifferenzioECOmprendo" 2014
L'industrializzazione negli ultimi ottantacinque anni era diventata così importante da essere rappresentata addirittura da un partito politico, perennemente al potere.
Racconto distopico.
Genere: Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
Anno 3129. Tommy scese rapidamente le scale; il suono della sirena lo metteva a disagio. Erano le diciotto passate, il coprifuoco era già scattato e lui era ancora lontano da casa. Sospirò, stringendo il lettore multimediale di testo al petto; si era scaricato mentre studiava e aveva lasciato a casa il caricabatterie. Arrivato alla banchina si affrettò a salire sul treno, intento a fischiare la sua ultima corsa della giornata. Aspettò che terminasse la depurazione programmata, poi sfilò la mascherina.
Tempi duri, per i liceali. Dopo l'ultima crisi energetica l'uranio aveva cominciato a scarseggiare, e i media si erano impegnati ad allarmare la popolazione; concluso il G28 la Sicilia aveva ufficialmente proclamato lo stato d'allarme.
Tommy aveva studiato la Grande Crisi Industriale del 2047, e ricordava fin troppo bene gli effetti dell'esaurimento dei combustibili fossili. Si parlava di complotti ambientalisti, aveva persino sentito definire l'uranio "inesauribile". Tommy non ne aveva idea: a scuola non ne avevano mai parlato, le fonti non erano affidabili e non esistevano più i rudimentali supporti cartacei dei suoi antenati.
Carta: quella era terminata molto prima della sua nascita, con la morte dell'ultimo albero. Da quando i cibi sintetizzati e il CIR, Canale Informazione Radio, erano diventati obbligatori, le piante erano state definite "superflue"; così, grazie alla produzione chimica della miscela gassosa che costituiva l'atmosfera terrestre, Tommy non aveva mai visto un albero o un fiore. L'industrializzazione negli ultimi ottantacinque anni era diventata così importante da essere rappresentata addirittura da un partito politico, perennemente al potere.
Dopo aver indossato nuovamente la mascherina scese finalmente alla sua fermata, distante pochi passi dal suo complesso abitativo. Entrò nel portone dell'edificio ed imboccò le scale, scendendo al quarto piano. Aspettò come di consueto nella cabina per la depurazione per poi entrare nell'appartamento, sfilando la mascherina.
Tommy era nato nel 3114, aveva quindici anni ed era il suo penultimo anno di scuola. Una volta gli uomini arrivavano fino ad un secolo di vita, ma da quando le mascherine erano diventate necessarie la speranza di vita si era abbassata di molto, assestandosi intorno ai quarant'anni. C'era una voce, riguardante un certo "complotto ambientalista", secondo la quale la maggior parte delle epidemie annuali erano causate dai tre chilometri circa di RUAC al di sopra dei quali le Nazioni avevano, nel corso del tempo, edificato. I RUAC, Residui Umani Altamente Compatti, furono regolati nel 2084 da diverse leggi in tutto il mondo industrializzato. Nel programma di studio del suo anno c'era un accenno alle direttive fallimentari di quell'epoca, precedenti al 2084, ma non spiegavano che cosa avesse portato all'elevata presenza di veleno nell'aria, nell'acqua, nella terra stessa. Nessuno aveva spiegazioni al riguardo, tranne...
Tommy entrò nella camera da letto dei suoi genitori. Dopo l'esplosione del Vesuvio, avvenuta circa mille anni prima, il Governo aveva cominciato ad usarlo come contenitore RUAC. Il vulcano dipinto sulla parete est simboleggiava propiro lo sgomento provato dalla popolazione per quell'assurdità; Tommy era cresciuto guardando quell'immagine, ascoltando i discorsi sussurrati dai genitori, ponendosi domande sul suo territorio, quello che - quando esisteva ancora l'Italia - era chiamato "città di Napoli". Ed ora, giorno del suo quindicesimo compleanno, era giunto il momento.
«Ciao, Tommy» disse sorridendo uno degli uomini seduti nella stanza, su di una delle sedie disposte in semicerchio. «Oggi è il tuo giorno» continuò, alzandosi. Erano circa una dozzina, compresi i genitori.
Sua madre aveva gli occhi fissi sul suo volto, tesa per l'emozione. Tommy fece due passi avanti; tutti gli altri presenti imitarono il Capogruppo, alzandosi a loro volta.
Il rito era iniziato.
«Giuri fedeltà alla Resistenza?» chiese il Capogruppo.
«Lo giuro»
«Giuri ribellione all'Industria Borghese?»
«Lo giuro» rispose ancora senza battere ciglio.
«Giuri ribellione al CIR, al RUAC e al Partito?»
«Sì, lo giuro».
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantascienza / Vai alla pagina dell'autore: Daleko