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Autore: Campo Hogwarts    23/11/2014    1 recensioni
Eccoci nel mondo di Percy Jakson!
Dove sei semidei (Percy, Annabeth, Talia, Nico, Piper e Leo) ed un satiro (Grover) dovranno salvare Luke, resuscitato dai morti, dalle grinfie di Atlante.
Prima però dovranno fare una piccola sosta da Ade, che gli dovrà spiegare cosa è successo.
Spero che vi isipiri, dato che è la mia prima storia.
Vi lascio al primo capitolo...
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ANNABETH



Annabeth si svegliò.

Si guardò intorno: era nell’infermeria del Campo Mezzosangue.

Doveva aspettarselo, dopo quell’orrenda caduta dalla parete d’arrampicata.

Guardò l’orologio che era davanti a sé: mezzogiorno?

Se voleva delle spiegazioni da Chirone ci doveva andare subito.

Il giorno prima Chirone gli aveva detto che doveva parlarle di una cosa riguardante Luke.

Era per caso ancora vivo? Impossibile!

Forse erano solo delle lettere che May Castellan aveva spedito a suo figlio prima che succedesse il “patatrac”.

Cercò di non pensare alla morte di Luke, già si sentiva gli occhi bagnati.

Si alzò dal letto con fatica e bevve un po’ di nettare (bevanda degli Dei).

Si sentì subito meglio.

Uscì dall’infermeria e si avviò verso la Casa Grande, quel luogo puzzava sempre di antico.

Ed ecco il vecchio Chirone sulla sua sedia a rotelle, che nascondeva il suo enorme posteriore equino.

-Annabeth! Come ti senti?

-Non importa come mi sento.- sbottò Annabeth, sedendosi su una delle tante sedie intorno al tavolo.

-Voglio delle spiegazioni. Ieri, prima che andassi ad arrampicare con Will, mi hai fermata e mi hai detto che dovevi parlarmi riguardo a Luke! E’ ancora vivo?

Chirone abbassò lo sguardo: -Ti ricordi quella volta che ti ho detto che le persone morte, in un modo o nell’altro, si possono sempre recuperare?

Annabeth si mise le mani tra i suoi lunghi capelli biondi.

-Come fai ad esserne certo?- Annabeth era agitatissima e Chirone se ne accorse.

-Rachel…

Rachel era una ragazza mortale che possedeva l’Oracolo di Delfi dentro di sé, prediceva il futuro, il passato e il presente.

-Dov’è ora?

-Non lo so, Annabeth, ma è vivo, ed è stato rapito.

-Come? Non può essere!

-Si invece, Atlante ha barattato l’anima di Luke con Ade, e gli Dei solo sanno cosa gli ha promesso in cambio.

-Ma perché?

-Annabeth, calmati. Io non lo so, ma è ciò che intendo scoprire. Ti verrà affidata una missione.

Annabeth scoppiò in lacrime: aveva appena scoperto che Luke era vivo!

Prego sua madre, Atena, che Atlante non l’avesse ucciso.

Quante domande, ma l’importante era riferire la notizia a Percy.





PERCY



Percy era al laghetto delle canoe, dove le naiadi alloggiavano nell’acqua.

Quanto gli sarebbe piaciuto partecipare alla missione con Leo, Nico e Piper.

Ma purtroppo Leo aveva scelto solo loro due.

Sarebbe stata la sua unica occasione di rivedere Grover (un satiro), il suo migliore amico.

Grover aveva passato tutto l’anno a fare da guardiano a due figlie di Demetra a Los Angeles e, quando Leo e gli altri li avrebbero scortati fino al Campo, lui doveva correre in California per un secondo compito di guardiano a un figlio di Apollo e una figlia di Atena.

Alcune naiadi lo salutarono dal fondo del laghetto, lui ricambiò.

Le naiadi li stavano simpatiche: facevano scherzetti, ma erano buone e innocue. Anche a loro piaceva Percy, ovvio era il figlio di Poseidone.

A parte Grover, le cose andavano stranamente bene al Campon e forse, ma dico forse, avrebbero potuto passare un anno tranquillo e senza missioni urgenti.

In quei giorni non faceva altro che pensare ad Annabeth, la sua ragazza, e a quant’era fortunato. Oltre che bellissima, Annabeth era anche molto intelligente.

Tornò nella Casa 3 e ci rimase per un po’, finche non vide Malcolm correre verso di lui.

-Annabeth ti cerca. E’ urgente.

Corsero fuori dalla Casa 3 e raggiunsero Annabeth che piangeva su una panchina affiancata da Talia.

-Annabeth!

-Luke…- singhiozzò lei.

-Luke cosa?

-E’ vivo!

Percy per poco non svenì.

Come faceva ad essere vivo?

Annabeth gli raccontò tutta la storia a singhiozzi, ogni tanto si fermava a soffiarsi il naso.

Percy si tratteneva dal non piangere, mentre Talia non piangeva, lei era una forte figlia di Zeus, o almeno cercava di non scoppiare in lacrime.

Lei e Annabeth erano state le migliori amiche di Luke, un tempo, prima che si sottomittesse a Crono. Ma questa è un’altra storia.

Ma ora torniamo a noi.

Dopo il discorso, Percy tornò nella Casa 3 e si preparò per il falò della serata.

Era svolto in una arena gigante, con al centro un focolare che ardeva.

Annabeth sedeva tra Percy e Talia.

Quando furono tutti riuniti, Chirone annunciò il grande avvenimento con solennità: -Ragazzi, ascoltatemi tutti! Luke non è morto, o almeno, sì è morto, ma è risorto dal Tartaro- boato generale, parlotti e spaventi.

E raccontò le predizioni di Rachel Elizhabeth Dare–E così è stata affidata ad Annabeth l’impresa.

Annabeth si alzò: -Percy e Talia verranno con me,  ci dirigeremo verso Nord.- concluse fiera Annabeth.

-No, Annabeth. Per cominciare andrete negli Inferi, da Ade. Lui vi darà spiegazioni più dettagliate.

-Ma, Chirone. Peggioreremo le cose! Sai com’è fatto Ade, non sarà molto ospitale.

-Annabeth! Non c’è altro modo. Vi darò tre perle per uscire.

-Ma…

-Basta così!

Annabeth si alzò e se ne andò. Percy provò a chiamarla, ma era già entrata nella Casa 6 e, dato che Percy non era mai stato tanto simpatico ad Atena, decise che era meglio non seguirla lì dentro.

Talia alzò le spalle: -Chirone ha ragione, dobbiamo per forza passare dagli Inferi. Chissà cosa Atlante ha dato ad Ade perché lui gli lasciasse rapire l’anima di Luke.





TALIA



Talia si alzò dal letto.

La gigante statua di Zeus nella Casa 1 era inquietante, ma ormai c’era abituata.

Si vestì con le cose che le avevano preparato: maglietta arancione, jeans, stivaletti neri e giacca in pelle tempestata di borchie (il suo look dark).

Non ci mise molto tempo a pettinare i capelli neri a caschetto e a sistemarsi la ciocca blu. Legò ai polsi qualche bracciale dorato e agguantò lo zaino in fretta e furia.

Ci mise dentro qualche pacchetto d’ambrosia, succo di nettare, provviste di cibo e altri passatempi.

Si sistemò la faretra sulle spalle e impugnò l’arco. Era pronta.

Talia era una Cacciatrice di Artemide, oltre ad essere figlia di Zeus. Artemide le aveva dato il permesso di passare qualche giorno al Campo per vedere come stavano i suoi amici, ma si era rivelata più di una momentanea sosta quella. Scongiurò gli Dei che Artemide non si arrabbiasse se partiva per un breve viaggio negli Inferi.

Uscì dalla Casa 1 e raggiunse Annabeth e Percy nella Casa Grande.

Annabeth portava anche lei la maglietta arancione con dei jeans, oltre ad una felpa grigia e ad un paio di Converse, con il suo solito capellino da Baseball in tasca, che la faceva diventare invisibile quando lo indossava. Percy, anche lui con maglietta arancione e jeans, si era procurato un giubbotto militare prelevato da Paul Stockfis, il suo patrigno, e degli anfibi. Stranamente si era pettinato i corti capelli neri, evidentemente per Annabeth.

Chirone era al solito posto: -Eccovi le perle.- ci diede una perla bianca per ognuno di noi.

Sapete come funziona, giusto? Dopo aver parlato con Ade ognuno schiaccerà la propria perla con il piede destro, memorizzando bene dove vuole andare: Campo Mezzosangue.

-Si, Chirone. Lo sappiamo.- mugugnò Percy.

-Ricordatevi di passare prima da Rachel… e… salutatemi Luke quando lo vedrete, se lo vedrete.

Tutti gli rivolsero uno sguardo accusatore, come per dire: “Non portar sfiga!”.

Lo salutarono e si diressero verso la Capanna dell’Oracolo.

In stile moderno orientale, la capanna aveva una facciata viola decorata da ghirigori dorati. Quando entrarono, videro Rachel seduta su un puff verde in mezzo alla stanza blu cosparsa di stelle fluttuanti. A destra della capanna c’era un entrata che portava ad una grande sala giochi elettronica.

Rachel aveva dei lunghi capelli rossi e ricci sciolti e degli occhi verdi penetranti. Portava una tunica greca bianca con uno scialle viola legato intorno alla testa.

Appena li vide lanciò un urlo: -Ragazzi! Da quanto tempo!

Era molto simpatica per essere una psicopatica donna che prevedeva il futuro, avreste dovuto vedere chi c’era prima di lei. La salutarono.

-Avvicinatevi. Ho sentito che vi hanno affidato la missione. Luke è vivo, ne sono sicura. Continua a mandarmi messaggi…- si toccò le tempie, accigliandosi. Fare l’Oracolo non era semplice.

-Dicci la profezia, che siamo in ritardo.- la incitò Talia. Quel posto era inquietante, la verità è che voleva andarsene prima il possibile.

-Calmati, Talia.- la rimproverò Annabeth.

Odiava quando fa la “maestrina”.

Rachel spalancò gli occhi e recitò:



Raggiungerete l’esilio delle anime morte

Dove incontrerete i semidei del grano

Al cospetto del Titan del Cielo arriverete

Ed egli deciderà la vittoria o la sconfitta

Ma alla fine il semideo perduto non l’avrà vinta



Rachel svenne; due ragazzi corpulenti uscirono della sala giochi e la rimisero in sesto.

-Quindi… questo significa che non riusciremo a salvare Luke.- replicò Talia, coprendosi gli occhi.

Cosa sarebbero andati a fare, se già la profezia diceva che non saremo riusciti nell’impresa.

Annabeth la rassicurò con dei colpetti sulla spalla: -Vedrai che una soluzione la troviamo. Non è detto, sai, che…

-Annabeth, riflettici!- la sgridò Talia –Vuoi veramente partire per un’impresa che non porterà a nulla? Anche tu, Percy!

Percy sembrava deciso: -Talia, non so te, ma io voglio rivedere Luke. E non me ne frega niente se lo salveremo o no.

Quando Rachel si riprese cercò di incoraggiarli a partire e gli disse anche che era meglio  non proseguire il viaggio via aerea (sapete, è Atlante che sostiene il cielo, non mi fiderei molto).

Dopo un po’ di moine, Talia si decise a partire.

Quando furono tornati al Campo, salutarono tutti e presero il primo taxi per Holliwood.
 

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Image and video hosting by TinyPic" />Talia Grace

Angolo Autrice:

Allora... per chi non ha mai letto Percy Jackson: i satiri sono persone con le gambe da capra, i semidei sono figli che gli dei hanno fatto con un mortale e il campo mezzosangue è dove questi semidei si allenano. scusate ma nn potevo inserirli nella storia... recensite!!!!
   
 
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