Parlantina mattutina

La luce del sole che filtra nella camera tra le fessure della persiana sveglia Stiles, che a sua volta carezza dolcemente la guancia di Lydia per sollevarla dal profondo sonno in cui era caduta la sera precedente.
Se solo fosse stato avvisato del suo problema col russare prima di trasferirsi nel suo appartamento due anni fa, adesso Stiles avrebbe un paio di tappi per le sue povere orecchie.
Sarebbe stato scortese spiegarle il motivo del suo tapparsi le orecchie: “sai amore, quando dormi sembri un cinghiale in letargo e non riesco a dormire bene, spero che tu non ti offenda”.
Lydia alza a fatica le palpebre e Stiles, sorridendo, poggia delicatamente le sue labbra su quelle morbide della ragazza.
«Puoi anche staccarti adesso, Stiles» sussurra Lydia, per non spezzare la magia del momento appena creatosi.
«No, voglio gustarmi ogni singolo momento della giornata che passo con te» sorride.
Lei imita un conato di vomito, infilandosi due dita nella bocca.
«Ti prego, smettila. Non ti sopporto quando fai così, ti preferisco sarcastico ed arrogante. Puoi fare e dire di tutto, ma non iniziare con le frasi melense» alzó gli occhi al cielo in modo scherzoso.
«Quindi posso andare a trovare Malia al bar, se per te non è un problema, giusto?» disse divertito, sapendo che il suo punto debole è proprio la ragazza-coyote con cui aveva precedentemente avuto una relazione.
«Non l’hanno ancora cacciata dal locale? Strano che non abbia già aggredito un cliente per la sua scarsa capacità di sopprimere la rabbia, o che non abbia rotto qualcosa come un osso, o una cosa del genere.»
Bingo!
«Lo sapevo che sei ancora gelosa» esulta lui, rassegnandosi che questa sarà la più simile forma di ammissione di gelosia da parte di Lydia.
«Andiamo, quante volte l’hanno licenziata? Cinque? Dieci? Venti volte? Dovrebbe rassegnarsi e tornare a condurre una vita da animale selvaggio» sbuffa.
«Non è colpa sua se è stata totalmente strappata dalla propria routine quotidiana, che consisteva nello sbranare conigli ed ingoiare topi» la difende, non respirando tra una parola e l'altra e gesticolando in modo vistoso. «Non ha deciso lei di tornare ad essere umana e soprattutto, non riesce ad avere il completo completo controllo sul proprio corpo. Scott deve ancora insegnarle a trasformarsi senza sbaranare qualcuno, con la certezza che poi riuscirà a tornare nella sua forma uma... » non finisce la frase, anzi, più lo sguardo di Lydia diventa duro - ma anche divertito -, più la sua voce si affievolisce, fino a diventare quasi un sussurro.
«Cosa c’è? Sto parlando troppo, vero?» chiede, diventando improvvisamente insicuro.
Ecco, è questo il ragazzo di cui si è innamorato Lydia. Il dolce, simpatico, premuroso, intelligente ed insicuro Stiles.
«Tesoro, parli sempre troppo» conviene lei, scoccandogli un leggero bacio sulle labbra per poi alzarsi dal letto.
Si dirige verso la porta del bagno e, pensando che il ragazzo steso sul letto non possa sentirla, sussurra un debole “ed è uno dei motivi per cui ti amo”, una frase che difficilmente riuscirà a pronunciare davanti a lui.
Stiles sorride: «ti amo anche io, Lydia.»

Note dell'autrice: questa è la mia prima fic che scrivo su Stiles e Lydia, coppia che adoro (credo che sia il mio più grande shippo, sinceramente).
Ho sempre sognato come sarebbe stata la loro vita dopo il liceo, da fidanzati ovviamente, e mi sono veramente divertita ad immaginarmeli in una situazione del genere.
Inizialmente sarebbe dovuta risultare una scena comica, ma alla fine è stata più una roba romantica che divertente.
Btw, spero vi sia piaciuta, ditemi cosa ne pensate!:)
Gnarly