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Autore: readytofly    23/11/2014    2 recensioni
"Camille ama scrivere, ascoltare musica e adora l’aria che si respira nella spaziosa biblioteca a pochi passi da casa sua, ma soprattutto ama che queste tre cose si combinino insieme. Era appunto concentratissima sull’elaborazione della trama della sua nuova fan fiction, con le cuffie nelle orecchie, seduta ad un tavolo appartato dell’edificio quando un ragazzo le piombò addosso."
1.420 parole. Completamente dedicata alla mia dolce Camilla che oggi (24 novembre) compie gli anni.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Michael, Clifford, Michael, Cliffors, Nuovo, personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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*è il primo banner che faccio in tutta la mia vita, spero non faccia troppo schifo*

Good Girl

A Camilla, perché posso sempre contare su di te.
A Camilla, perché sei così bella e nemmeno te ne accorgi.
A Camilla, perché anche grazie a te ho realizzato il mio sogno.
A Camilla, perché oggi è il tuo compleanno e stai diventando una donna.
Ti voglio tanto bene.

 
Camille ama scrivere, ascoltare musica e adora l’aria che si respira nella spaziosa biblioteca a pochi passi da casa sua, ma soprattutto ama che queste tre cose si combinino insieme. Era appunto concentratissima sull’elaborazione della trama della sua nuova fan fiction, con le cuffie nelle orecchie, seduta ad un tavolo appartato dell’edificio quando un ragazzo le piombò addosso.
«Ma che diavolo?» chiese sfilandosi una cuffia dall’orecchio e voltandosi per trucidare con lo sguardo quell’imbranato.
«Oddio, scusami tantissimo! Non volevo!»
Il ragazzo in questione aveva i capelli verdi, e per Camille già questo poteva bastare per distogliere l’attenzione da lui e riportarla sul foglio bianco al centro ma scarabocchiato ai lati.
«Ti ho fatto male?» domandò prendendo posto nella sedia libera accanto a lei.
Camille alzò gli occhi al cielo e lo ignorò, sperando che prima o poi il ragazzo potesse demordere. «Ehy! Mi senti?» No, la sua tecnica stava fallendo miseramente.
«No, non mi hai fatto male.»
«Oh perfetto! Fiuf! Io sono Michael comunque, Michael Clifford. Tu sei?»
«Molto occupata.»
Michael abbassò lo sguardo dispiaciuto e dopo attimi di silenzio si congedò, salutando gentilmente Camille. Lei emise un sospiro di sollievo e ritornò a concentrarsi. Un’ora dopo, quando decise di raccattare le sue cose e tornare a casa, aveva già riempito tre fogli fitti.
 
Michael e Camille si incontrarono per la seconda volta il giorno successivo, nella caffetteria accanto la biblioteca. Si trovavano entrambi in fila, Michael era bel po’ più avanti di lei. Non si era mai vista una folla simile. Lo vedeva che si guardava intorno sovrappensiero e sperò di non essere riconosciuta.
Le sue preghiere non vennero ascoltate perché il ragazzo con i capelli verdi la notò e cercò di attirare la sua attenzione gesticolando, non essendo ancora a conoscenza del suo nome.
Camille cercò di far finta di niente, facendo vagare ovunque lo sguardo nella stanza tranne che su di lui. Poi se lo ritrovò davanti.
«Ciao! Cercavo di chiamarti ma non mi hai sentito. Posso offrirti un caffè?» e seriamente Camille non avrebbe voluto accettare, ma la fila era veramente troppa e si avvicinava quasi l’ora per lei di tornare a casa. Così Michael la fece passare avanti insieme a lui, si offrì di pagarle il cappuccino che aveva ordinato ma, ovviamente, lei rifiutò.
Fecero una piccola passeggiata insieme, il ragazzo dai capelli verdi la sommerse di chiacchiere e lei non era sicura che questa cosa le potesse dispiacere come immaginava.
«Questa è casa mia, si è fatto tardi, devo andare» disse Camille davanti ad un villino bianco a schiera, identico a quelli accanto a lui.
«Mi ha fatto piacere poter scambiare  due chiacchiere con te..magari, se ti va domani sera o quando preferisci possiamo uscire, conosco un posto dove fanno un sacco di cibo buonissimo!»
«No Michael, non posso, mi dispiace.»
«Va bene, sarà per un’altra volta..ciao Cam!»
Forse Camille non avrebbe voluto rifiutare l’invito.
«È questa l’ora di tornare a casa?» la voce di suo padre tuonò dalla cucina.
«Sono solo le sei e mezza papà!»
«Sì, e tu saresti dovuta tornare a casa mezz’ora fa! Vai in camera tua e fai il tuo dovere!»
Sospirando, Camille eseguì gli ordini e si rifugiò in camera, cercando di studiare ed accontentare suo padre, ma la sua mente non faceva altro che ripensare al pomeriggio trascorso.
 
Si incontrarono nuovamente in biblioteca una settimana dopo. Camille aveva il capo chino sui libri, cercando ripassare per il compito di francese, fantasticando però sul seguito della sua storia, che ritraeva come protagonista maschile un curioso ragazzo dai capelli verdi, quando lui le finì addosso per la seconda volta, facendole cadere un libro in testa.
«Cos’è, stai cercando di uccidermi per caso?» ridacchiò.
Michael le rivolse un sorriso tirato e fece per proseguire avanti, quando lei lo richiamò.
«Ehy, perché non ti siedi con me?»
Lui sembrò quasi incredulo ma poi, riscosso da un cenno della ragazza, annuì e si accomodò proprio di fronte a lei.
Per una buona mezz’ora il ragazzo con i capelli verdi non disse una parola e Camille quasi stentava a crederci.
«Sei diventato muto per caso?» domandò lei ad un certo punto.
«Non penso di essere di tuo gradimento, quindi semplicemente non disturbo.»
Permaloso il ragazzo!
«No Michael, non hai capito!» cercò di giustificarsi lei.
«Senti, non mi importa ok? È già stato umiliante essere respinto per due volte. Mi sono bastate.»
«Posso spiegarti per favore?» chiese stizzita. Lui fece un non troppo convinto cenno d’assenso. «Non posso uscire di sera, mio padre non vuole! Ho il coprifuoco alle sei.»
«Stai scherzando vero?» ridacchiò.
Quello fu il turno di Camille di rimanerci male, perché andiamo, stava cercando di creare un rapporto, o almeno di sistemare le cose e lui osava addirittura prenderla in giro! «Fai un po’ quello che ti pare!» Raccolse le sue cose ed uscì infuriata dall’edificio.
Erano ancora le quattro e trenta e lei già stava tornando a casa. Stava rinunciando alle sue ‘ore d’aria’ per quel ragazzo. Come si era ridotta?
Poi si senti afferrare e trovò Michael a pochi passi da lei, trafelato per la corsa.
«Cosa c’è ora?» domandò scocciata.
«Ti chiedo scusa, ho sbagliato. Non avrei dovuto ridere. Ti va se ricominciamo da capo?»
E seriamente, Camille non avrebbe mai immaginato di potersi trovare in quella situazione, soprattutto con un ragazzo dai capelli verdi, ma avrebbe mai potuto rifiutare quel ragazzo che in soli tre incontri era già riuscito ad entrarle nel cuore? Così bello e così dolce?
«Piacere di conoscerti, io sono Camille.» le porse la mano, che lui strinse saldamente, rivolgendole un sorriso così bello da poter spegnere il sole.
«Il piacere è tutto mio, sono Michael, Michael Clifford.»
 
 
******
 
“She's a good girl, she's Daddy's favourite
He saved for Harvard, he knows she'll make it
She's good at school, she's never truant
She can speak French, I think she's fluent..”
 
Camille è una brava ragazza, si vede da come si veste, da come si comporta con i suoi genitori o a scuola, si vede dalla sua media scolastica.
Ha una sorella, Julie, ha qualche anno in meno di lei ed è il suo esatto opposto, almeno all’apparenza. È per questo che i suoi genitori non hanno mai nascosto di preferire la timida, studiosa Camille. Credono molto nelle sue capacità e la stimolano a fare sempre meglio, sin da quando era solo una bambina un po’ precoce, cercavano di garantirle un posto all’università di Cambridge, “Harvard è troppo lontana tesoro, ma Cambridge è un’Università fantastica, quasi come quella!” ripeteva sempre Fabian, il suo papà.
E lei avrebbe ricompensato i loro sacrifici, avrebbe studiato lingue all’Università di Cambridge, rendendo i suoi genitori ancora più fieri di lei.
 
 
“...'Cause every night she studies hard in her room
At least that's what her parents assume
She sneaks out the window to meet with her boyfriend..”

 
Camille però non è la brava ragazza che dimostra di essere, o almeno non completamente. Quasi ogni sera si chiude in camera sua, fingendo di studiare e poi sgattaiola dalla finestra per incontrare il suo fidanzato.
Michael è l’opposto del bravo ragazzo, almeno questo è quello che sembra.
I suoi capelli, sempre sparati in aria, raramente restano dello stesso colore per più di un mese. Indossa un orecchino ed un piercing al sopracciglio, veste uno stile a metà tra il punk ed il rock e suona in una band, se solo Fabian, il padre di Camille, lo vedesse, avrebbe un infarto.
Michael non è inglese, anche se dal colore pallidissimo della sua pelle, potrebbe sembrarlo. Si è trasferito dall’Australia, insieme ai suoi compagni di band, qualche anno prima.
 
 
"..Here's what she told me the time that I caught them..
She said to me, forget what you thought
'Cause good girls are bad girls that haven't been caught
So just turn around and forget what you saw
'Cause good girls are bad girls that haven't been caught..”

 
L’ho incontrata una volta, era seduta al tavolino di uno dei tanti pub di Soho e aspettava che Michael e la sua band, i 5 Seconds of Summer, suonassero.
Mi ha raccontato la sua storia, di come ha conosciuto il suo ‘strambo fidanzato’, come lo aveva definito lei, era un po’ brilla, ‘Le brave ragazze sono cattive ragazze che non sono state beccate!’ ripeteva spesso. E forse Michael avrebbe dovuto scrivere una canzone e dedicargliela usando quelle esatte parole, quella era la vera Camille, ed era raggiante, bella da far spavento finalmente felice. Finalmente aveva trovato il suo posto nel mondo, tra le braccia del suo Michael.




JamJam's me!
Salve a tutti/e, è la prima volta che posto qualcosa qui, quindi, bhe, salve C:
First of all, voglio fare gli auguri alla mia dolce Camille, che non sa niente di questa storia, a cui sto lavorando più o meno da luglio, e che merita tutto l'amore del mondo. Sapete, è grazie a lei che io sono riuscita ad andare al concerto a Torino quest'anno, vedere i ragazzi dei One Direction a pochi metri da me e Luke, voglio dire, Luke! praticamente a due metri da me. Se non ci fosse stata lei mia mamma non mi avrebbe mandato ed io le devo tanto. Lei ha sconvolto la mia vita ed io ho/credo di aver sconvolto la sua.
Quindi, ok, la smetto di fare la sentimentale. Se siete arrivati fin qui, vi ringrazio. Spero vi sia piaciuta, ho cercato di fare qualcosa di diverso dal mio solito stile. 
Se vi va, lasciate una recensione, un augurio a Camilla, un paio di biglietti per i concerti di maggio dei 5sos (HAHAHAH, no, sono seria!) o qualunque cosa vogliate.
Potete trovarmi su twitter, sono @yourreasonto_be
Love you all. A presto,
Jam.

P.S.: di nuovo auguri Tontamilla :*
 
 
 
 
   
 
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