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Autore: Mushroom    23/11/2014    2 recensioni
Castiel uccide Dean infinite volte. [Missing moment: 8x17]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Ottava stagione
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Titolo: Heard a song that made some sense out of the world
Fandom: Supernatural
Pairing: Dean/Castiel
Words: 1470
Genere: Generale
Rating: PG-13
Warnings: missing moment (8x17), references to canon (Quarta/Sesta/Ottava stagione)

Note: Scritta per la seconda settimana del WRPG di Maridichallenge con i prompt fedeltà, perseveranza e disciplina. Non il miglior lavoro but still XD prendetela per la shot scema che è. Il titolo è tratto da The Miracle (of Joey Ramone) degli U2


I.

Apri gli occhi in un parco, il sole ti riscalda la pelle. Sai di esserci stato, una volta, seduto nella stessa panchina, quando avevi dubbi, dubbi diversi, e li confessavi a bassa voce all'uomo che avevi tirato fuori dall'inferno.

Non dici gli angeli non hanno dubbi, e Dean fa un sorriso tirato e piccolo alla tua ammissione. Non dici non so cosa farmene, dei dubbi e non pensi che sia importante, non averlo detto. Segui un piano più grande, perché Dio l'ha comandato, anche se a Dean Winchester poco importa di ciò che Dio comanda fin tanto che suo fratello è al sicuro.

Lo osservi voltarsi e c'è una nota diversa nel suo sguardo, e non sei certo che questo sia nei tuoi ricordi, se sia solo una nuova considerazione o se quell'espressione ci fosse già sul suo volto. Pensi di chiederlo un'altra volta, anche se sai che non si presenterà mai la volta giusta per farlo.

«Castiel» dice, tu sbatti le palpebre e non riesci a ricordare cosa viene dopo.

«Castiel» e quando alzi gli occhi ti accorgi che il parco non c'è più, ed è la voce di Naomi a chiamarti. C'è un pensiero pacato, debole, che ronza dentro le orecchie del tuo tramite come una trasmittente rotta, e capisci di aver dimenticato qualcosa. La prossima volta, pensi. E ricordi di aver avuto un ordine. «Devi fare tutto ciò che è necessario.»

Tiri le spalle all'indietro, e Dean è ancora immobile nella panchina, ha ancora il sole sul viso e gli angeli sono cazzoni, ma in quel momento è sorpreso che almeno uno di loro sembri esserlo meno degli altri. La discussione finisce lì, questo sembra essere giusto, e dovresti –

«Tornare in paradiso» Naomi non ha una voce felice, e ti aggrotti. Il tuo tramite lo fa, il suo volto si riempie di piccole rughe, e solo in quel momento capisci di aver fallito.

«Uccidi Dean Winchester» e hai ascoltato quelle parole in altre occasioni; e hai disobbedito e sei morto e hai stretto patti con un demone, per Dean Winchester. Quindi indietreggi, inclinando appena la testa in avanti, e ti chiedi da quanto, ma non dici neanche questo, da quanto Naomi è nella tua testa, da quanto sa. Ma prima che tu possa domandare, dimentichi.

Naomi non sembra felice.



II.

Ci sono cose che impari a sapere, e sapere dove è Dean Winchester è una di queste, perché se sai dove si trova sai come poterlo tenere al sicuro. Durante l'apocalisse, era una questione di sopravvivenza. Trovare l'uomo in cui avevi riposto la tua lealtà, e pregare – quale Dio, quale padre, quello di cui non si possono trovare le tracce? – di aver fatto la scelta giusta, anche se non sai ancora cosa scegliere possa significare. A cosa porti, la scelta.

Naomi lo sa bene, però, e cerca di sciogliere i nodi del cappio con cui ti sei impiccato quando Dean rastrellava le foglie. Lo fa in modo ordinato, sottovaluta l'umanità come già Michael e Lucifer sottovalutarono l'umanità. È bizzarro che tu sia di nuovo lì. Questa volta Naomi è al tuo fianco. Hai le mani nelle tasche del trench coat, e non ricordi perché avessi scelto di rubare quel frammento di tempo per osservarlo.

Ci sono cose che non dici, anche lì, perché se anche il mondo dovesse stare ancora per finire, non vuoi che questo ricada sulle spalle dei Winchester. Non dici, voltati. Non dici, mi guardasti diversamente, quella volta al parco. Senti come se ci siano cose irrisolte, dietro quella frazione di minuto, dietro un essere umano che rastrella delle foglie senza sapere di essere osservato. Non lo saprà mai, dopotutto, non saprà tutto quello che hai fatto o come l'hai fatto. Non sarebbe giusto, e poi ti chiedi che cosa? Prima che Naomi ti parli.

«Non sono opere d'arte, Castiel»

La guardi. Non è tuo dovere ribattere alle sue parole, dire che è stato il Padre a crearli, e questo dovrebbe bastare per portare loro rispetto. Eppure Naomi sembra volerti rassicurare, scegliendo di dire «Non è verso di loro che devi essere fedele»

E sai bene verso chi ti devi redimere, dopo che hai distrutto e sei stato distrutto. Dovresti tornare in paradiso, vedere come stanno le cose, ti è stato detto una volta, mentre in Paradiso non potevi tornare. Naomi scompare, e qualcosa cambia perché Dean si volta.

Non dovrebbe andare così. È fastidioso il modo in cui le cose intorno a te cambiano, in cui smette di essere un ricordo per ritornare a essere reale, in quel momento. Dean è reale. Dice «Castiel» ma lo esala, senza fiato, e vuoi memorizzare come i tratti del suo viso cambino rispetto a quella panchina; scegli di vedere come la sua fronte si distenda e come le spalle si sollevino, come se non sapesse se essere sollevato o incazzato o entrambe le cose. «Figlio di puttana, ce ne hai messo di tempo.»

E per qualche motivo non è quello che Dean Winchester ti avrebbe detto. No, Dean Winchester ti avrebbe ruggito contro di essere una spia del cazzo, e dopo tutto questo tempo, sul serio, mi lasci in un cazzo di campo dopo avermi guarito e ti ripresenti con comodo. Figlio di puttana. L'apocalisse è finita.

«Uccidilo» quando Naomi parla, non sei nel giardino dei Braeden. Alzi lo sguardo dalla scrivania pulita al viso della donna, i pugni stretti lungo i fianchi e non fai domande, puoi fare una cosa come uccidere un essere umano.

«Quindi come te la passi, di questi tempi?» eccetto che non è un essere umano, Sam è un essere umano, ed è un amico, uno per il quale non vorresti la morte di un fratello. Stringi gli occhi e Dean sbuffa, alzando gli occhi al cielo, borbottando tipico e angeli.

Non è tipico degli angeli, ma invece

(«Hai un ordine, Castiel»)

sembra non necessario da dire.

(«Non costringermi a ripeterlo ancora»)

«Devi conoscere Ben.» dice Dean, il volto illuminato mentre si passa una mano sul braccio, come se volesse nascondersi, e non sapesse bene come farlo. Come se Castiel fosse pericoloso. Come quando l'aveva visto entrare in una capanna abbandonata, anni prima, e aveva scelto di pugnalarlo al petto.

«Non credo sia – »

(«Non costringermi ad aggiustarti ancora»)

«Castiel?»

Abbassi gli occhi e hai una spada nelle mani, e non ti puoi fidare di te stesso, di questo sei consapevole, e Dean deve capirlo solo guardandoti, perché i suoi occhi si incupiscono e sa, anche se questo è il Dean Winchester che cerca di essere leale a tutti i costi, anche quando i fatti parlano diversamente.

È come Superman che passa al lato oscuro, ma questa volta non c'è nessun lato, ci sono o voi o loro, e non puoi scegliere, quindi hai una lama insanguinata e osservi il suo corpo scivolare a terra, alzi gli occhi e Naomi è lì. «Hai esitato. Sei stato lento.» e non ti accorgi di avere il trench coperto di sangue.



III.

Credi di non poter sentire la sua voce, ma ti sbagli.

«È una questione di disciplina, Castiel» vorresti riuscire a capirla in modo diverso, anche se non ti è consentito andare oltre la donna che vedi vestire un tailleur e un tramite umano; non provi a cercare la sua Grazia, non sai quando hai smesso di dare importanza alla vera forma dei tuoi fratelli. Non dice però che non è vero, dopotutto Castiel ha avuto disciplina per millenni e non ha mai smesso di portarla.

Ma il pensiero non rimane, se ne va, e così come non sai come sei uscito fuori dal purgatorio, adesso non sai perché non dovresti semplicemente essere uno strumento.

(«Cas, puoi sentirmi?»)

Ed è stato stupido credere di non poterlo fare, per tutto quel tempo, scegliere di ignorare la voce di Dean Winchester come avevi scelto di farlo notte dopo notte, quando fingevi di non sentire, perché dovevi tenere ogni mostro un passo lontano, perché sapevi che se avessi risposto a quelle chiamate, non saresti più riuscito ad andartene.

C'è un intero infinito di corpi sotto i tuoi piedi, in una stanza che non ha una forma, che è un motel scadente e una rimessa d'automobili di Sioux falls ed è la stessa stanza che diventa scura, abbandonata, un qualsiasi magazzino in cui è in ginocchio, e non è la sua voce quella che

(«Riguarda Sam»)

prega.

(«Sai che non sono un tipo che prega»)

Ma hai pregato per me tutte le notti, pensi, e poi abbassi lo sguardo con un gesto meccanico, e quel Dean che è con te dice Cas e No e per favore. È solo un altro corpo che cade a terra, e che osservi accasciarsi a fianco a un altro ed a un altro. Non è importante.

«Nessuna esitazione. Preciso. Brutale.»

Naomi è compiaciuta, non hai nessun interesse nel provare soddisfazione.

(«Ma – per favore, dai un'occhiata al mio fratellino per me»)

 

Non pensi, ovviamente. Hai smesso di rispondere alle sue chiamate tanto tempo prima.

   
 
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