Serie TV > The 100
Ricorda la storia  |      
Autore: Little Redbird    24/11/2014    7 recensioni
È poco più di una flash, che però sentivo dentro dalla settimana scorsa. Ho dovuto solo aspettare di iniziare a gestire le emozioni per scriverla, perche volevo che fosse perfetta. E quindi eccola qui: la descrizione delle emozioni che io ho provato attraverso di loro.
Spoiler 2x05
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin, Octavia Blake, Raven Reyes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
It’s so nice being alive at the same time as you.
 ¯


 
 
 
“Bellamy.”
È proprio lui quello che oltrepassa il cancello improvvisato del campo Jaha. È proprio lui a guidare quel gruppetto di persone ed a consegnare - riluttante ma collaborativo - la sua arma alle guardie. Proprio lui. Con i capelli neri scompigliati ed il viso segnato dalla fatica e dalle cicatrici. È vivo, ed è proprio lì.
Il suo primo istinto è quello di chiamarlo, di urlare a squarciagola il suo nome. Quel nome che non era più riuscita a pronunciare senza sentirsi in colpa, senza sentirsi persa. Quel nome che ha mormorato tante volte nel sonno, seguito da quello di Finn. Ma si trattiene. Raven è al suo fianco, anche lei sollevata nel veder tornare la squadra di ricerca.
“Vai. Ti raggiungo.”
Annuisce, Clarke, perché è tutto quello che può permettersi in quel momento, è tutto ciò che riesce a fare. Annuisce prima di correre con tutta la velocità che le permettono le gambe. Corre come la prima volta che l’ha fatto quando è atterrata sulla Terra, sentendo l’aria ed i capelli schiaffeggiarle il viso ed il collo, ignorando le ginocchia indolenzite ed i polpacci doloranti. Corre come se le avessero detto che è l’ultima volta che può farlo, come se alla fine della corsa l’aspettasse la certezza di qualcosa di familiare e sicuro. Corre perché sa che è l’unica cosa giusta da fare.
Lui è sempre più vicino, più a portata di sensi. Si prepara a sentire di nuovo il suo odore di muschio e sole, a sentire la sua voce sempre rotta, a percepire il calore del suo corpo, la fermezza delle sue mani forti. Ed è tutto quello che sente quando finalmente le sue braccia si allacciano intorno al suo collo, le mani che esplorano le sue spalle larghe e forti, l’ultima cosa che aveva visto prima di abbandonarlo fuori dalla navicella.
Sorride, Clarke. Sorride perché è proprio lui, rigido nella stretta del suo abbraccio, vivo. Sorride perché si rende finalmente conto che anche lei è viva. Viva tra le sue braccia forti. Viva e a casa.
 
 
»•«
 

Braccia intorno al collo, calore umano e profumo di alghe. Sono le prime cose che Bellamy percepisce quando viene costretto a fare qualche passo indietro per attutire la forza di quell’abbraccio. Solo dopo vede i capelli biondi sfiorargli il viso, sente il respiro affannato ed il risolino soddisfatto; avverte i seni morbidi contro il suo petto, le mani aperte sulle spalle.
È Clarke quella tra le sue braccia, non c’è bisogno di vederla in viso per saperlo. È Clarke, ed è viva. È viva e calda contro il suo torace. Esita un istante, Bellamy, prima di stringerla a sua volta. Perché forse Clarke non voleva essere così impetuosa, forse non è poi così contenta di saperlo vivo, forse… forse vuole solo sentirsi a casa, e se casa è tra le sue braccia lui non può tirarsi indietro. Uno scatto rapido è tutto ciò che serve per sentirsi a casa a sua volta. Le sue braccia le circondano le spalle e la vita, avvolgendola in una stretta d’acciaio. Non la ricordava così minuta, gli sembra ancora più piccola premuta contro il proprio petto, i piedi che sfiorano appena la terra. La stringe di più, sentendo la sua morbidezza, sconosciuta e familiare al tempo stesso, riportarlo finalmente a casa. Chiude gli occhi, lasciando fuori il resto del campo, lasciandosi cullare dalla sua risata, lasciando che inspiri il suo profumo - non importano i chilometri percorsi a piedi e la terra ed il sangue incollati al corpo dal sudore, perché in questo modo anche lui ha la possibilità di respirare il suo buon odore.
“Beh, questo è qualcosa che non avrei mai pensato di vedere.”
Ride, Bellamy, alla battuta di sua sorella. Ride perché è il momento perfetto per farlo. Clarke è viva e lui può ridere. Ride perché è il momento perfetto per essere vivo. Per essere vivi entrambi.
 
 
 
 
 
 

 
   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The 100 / Vai alla pagina dell'autore: Little Redbird